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Autore: Aching heart    11/08/2013    3 recensioni
Sei riuscito a farmi del male, a penetrare dentro le mie difese, nonostante mi fossi armata per bene contro quelli come te. Ma non importa. Le mie mura non sono cadute: le fondamenta sono ancora ben salde. Qualche pietra è a terra, qualche buco l’hai aperto, ma le mura sono ancora lì. Le riparerò, le renderò inaccessibili, le farò ancora più alte e resistenti. Il mio cuore sarà inespugnabile.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Thoughts of mine - Frammenti di una favola triste'
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This ain't a song for the broken-hearted
No silent prayer for the faith-departed…

In pratica non è una canzone per me, pensi. Ma tu ami quella canzone, e in questo momento è ciò che ti fa stare bene. Cosa c’è di meglio del rock e del metal per stroncare le pene d’amore?
Niente, assolutamente niente. Perciò te ne stai distesa, con le gambe accavallate, sulla piazza superiore del letto a castello, sopra le lenzuola, solo in biancheria, fregandotene del vento che entra dalla finestra aperta. Dopo tante notti afose, finalmente un po’ d’aria.
Ti bombardi le orecchie con gli auricolari e la musica a tutto volume, ma per te è sempre troppo basso. Ami quella musica, ami la sensazione di stordimento che provi nel sentire l’esplosione di chitarre elettriche, bassi e batterie all’una della notte, ami quei testi che sembrano descrivere perfettamente ciò che sei, ami quelle voci… ami tutto questo anche più di lui.

Lui.

Il tuo pensiero ruota sempre intorno a lui da non sai più quanto tempo, ma negli ultimi mesi è divenuto davvero il centro del tuo universo.

Stupida.

Come puoi aver fatto diventare il centro del tuo universo una persona tanto indegna?

Lui sembrava quello giusto, protesti.

Non c’è dubbio, lo sembrava davvero. Ti eri innamorata solo un’altra volta, prima, ed era stato un completo disastro: non solo il tuo amore non era ricambiato, lui era anche uno stronzo completamente diverso dal tuo immaginario di ragazzo ideale. Si era fidanzato con un’amica a cui tu tenevi particolarmente. Caratterialmente non era poi così diversa da te, lei, ma fisicamente ti superava alla grande.
Quanto sei stata male, quella volta? Quante lacrime hai pianto? Quante notti hai sprecato a pensare a lui? Quante volte lo hai maledetto?

Non importa.

Sei cambiata, grazie al cielo. Sei riuscita a passare quasi due anni totalmente indenne, senza innamorarti di nessuno, ma dal momento che sei una stupida ed ami soffrire, dentro di te ti lamentavi. Ti sentivi vuota: niente più farfalle nello stomaco, niente più sospiri né arrossire al passaggio di un ragazzo in particolare… persino le lacrime ti mancavano.

Stupida, stupida, stupida.

Poi hai incontrato lui. Stessa scuola, classi diverse. Tre anni più grande di te, aveva il fascino del ragazzo maturo. Fisicamente neanche lui rispondeva all’immagine del tuo ragazzo ideale, ma era bello, sì. Le tue amiche –  tsé, amiche! – non lo trovavano bello, ma tu sì. A fregarti davvero, però, è stato il nome.

Gabriele.

Un nome da angelo, ironia della sorte. Il tuo nome maschile preferito, quello che hai sempre dato al ragazzo dei tuoi sogni. Quando hai saputo il suo nome, dentro di te hai sentito che saresti rimasta scottata. E così è stato.

Non sono andata io a cercarmelo, protesti di nuovo.

Hai di nuovo ragione. E’ stato un caso… un caso che lui partecipasse al tuo stesso corso pomeridiano, un caso che il tuo posto, assegnato dall’insegnante, fosse proprio vicino al suo…  un caso che la sua classe fosse proprio sul tuo stesso piano, così che tu potessi appostarti alla porta e guardarlo passare tutte le mattine, un caso che lui facesse la stessa strada che facevi tu per andare a scuola. Il destino ti ha proprio voluto male.

Il destino mi ha sempre voluto male.

Non ci sei stata neanche tanto male, all’inizio. Ti bastava guardarlo per stare bene. Quando lo vedevi ridere ti sentivi serena. Ti accontentavi di ammirare la sua firma quando il registro passava davanti a te, ti accontentavi di ammirare il suo profilo mentre era chino sugli esercizi che tu avevi già finito, e quando lo vedevi sistemarsi il ciuffo il tuo cuore perdeva sempre un battito. Ti rendevi conto che stavi sprofondando sempre più in una situazione da cui saresti uscita a pezzi, ma sembrava così semplice all’inizio. Ti dicevi che non eri innamorata, lui era solo una cotta, ti sarebbe bastato non vederlo più per qualche tempo per dimenticartene. Illusa! Non era vero niente.
La situazione è peggiorata di netto quando l’hai sentito fare apprezzamenti su delle altre ragazze. Cos’era quella sensazione che avevi sentito dentro? Quel freddo improvviso e quel dolore sordo che avevano attanagliato il tuo cuore? Avresti voluto sprofondare in lacrime, ma hai fatto finta di nulla e come una perfetta attrice sei andata avanti come se nulla fosse per tre ore. Nessuno ha notato niente di diverso in te. Sei stata maledettamente brava.
Ma quando sei salita in pullman ti sei lasciata andare. Non c’era nessuno che conoscevi, te lo potevi permettere. Hai messo le cuffie alle orecchie e hai lasciato che le lacrime scorressero senza neanche provare a fermarle, guardando fuori dal finestrino. Il sole era tramontato già da un pezzo ed era tutto buio, e a te il panorama piaceva molto di più così. Anche ora, a distanza di mesi, ricordi quella sensazione come se fosse stata impressa a fuoco nella tua mente… ricordi anche qual era la canzone che avevi ascoltato.
La vai a cercare e la riascolti. Il ritornello sembrava essere fatto apposta per te in quel momento.

…You take the breath right out of me
You left a hole where my heart should be…

Quello non fu che il primo di una lunga serie di pianti dedicati a quel ragazzo maledetto.
Non hai mai preso neanche in considerazione l’idea di farti avanti. Quale enorme sciocchezza! Sapevi di non essere degna di lui, e poi non avevi la minima esperienza in quel campo. La sola idea ti terrorizzava. Già faceva male guardarlo ed essere consapevole di non significare niente per lui, non saresti riuscita a sopportare un rifiuto diretto. Preferivi soffrire in silenzio.

Brava, dovevo rimanere così. Dovevo solo perseverare in questa decisione.

Ti bastava vederlo ogni tanto: era come una droga. Per questo l’hai anche cercato su Facebook. Ti ci sono voluti giorni di agonizzante dibattimento per deciderti ad inviargli la richiesta di amicizia, ma l’hai fatto, e lui l’ha accettata. In quel momento hai fatto i salti di gioia, anche se non significava nulla.
Ricordi con un sorriso amaro gli ultimi giorni di scuola passati a guardarlo di nascosto e a sorridergli ogni volta che ne avevi l’occasione. O meglio, ogni volta che ne avevi il coraggio, visto che a volte ti nascondevi non appena ti vedeva. In quei giorni sei stata davvero patetica, più di adesso.
Poi, ultimo giorno di scuola. L’anno prossimo lui sarebbe andato all’università e tu non l’avresti rivisto mai più. Nonostante tutto eri felice come una Pasqua perché avevi ricevuto un bel 10 al compito di letteratura e quando hai incontrato lui per le scale durante la pausa non riuscivi a credere alla tua fortuna. Con un sorriso smagliante l’hai salutato e hai parlato con lui per un paio di minuti, sufficienti a farti battere il cuore a mille.
Quando sei tornata a casa hai messo la foto del compito su Facebook e il primo “mi piace” è stato il suo. In quel momento eri certa che saresti morta. Però l’hai anche detestato, perché ti faceva nascere false speranze. Saresti stata disposta a continuare ad andare a scuola solo per lui, solo per rivederlo.

Stupida, me lo sono già detto?

I primi giorni di vacanza, passati da sola a casa, li hai passati a tenerlo d’occhio su Facebook. Avevi promesso alla tua migliore amica che gli avresti scritto, ma sapevi che non lo avresti mai fatto. Allora cosa ti ha smosso?
Guardavi “Orgoglio e Pregiudizio”, la versione cinematografica del 2006, ed Elizabeth Bennet parlava con Charlotte Lucas di Jane e Mr Bingley, e Charlotte disse qualcosa sul fatto che una donna deve sempre mostrare molto di più dell’affetto che prova a colui che gli interessa se non vuole rimanere sola. A te non ha mai fatto paura la prospettiva di rimanere sola, ma qualcosa in quella frase ti ha smosso, e prima che tu potessi rendertene conto sei andata su Facebook e gli hai mandato un messaggio. Un semplice “ciao”.
Avresti voluto ammazzarti subito dopo aver premuto il tasto “Invio”, ma ormai era fatta. I secondi passati in attesa di una risposta sono stati fra i più lunghi della tua vita, ma lui ha risposto e tu non riuscivi a crederci.

Patetica.

Da quel momento ad ora, quasi ogni tuo pensiero è stato per lui, ti ha resa felice come non avresti mai immaginato, ma ti ha fatto piangere ancora, perché avevi paura di non piacergli davvero e paura di stare con lui. Fantasticavi su di voi e ti chiedevi se quelle fantasticherie si sarebbero mai avverate.
Ti rigiri nel letto nel tentativo di scacciare i ricordi che stanno riaffiorando e che farebbero meglio a rimanere dove sono: sepolti in un angolo del tuo cervello. Sono minuscoli pezzi di vostre conversazioni, quelli che ti hanno resa più felice, che ti hanno fatta sperare, sperare come non mai.
“Sei una persona speciale”, ti ha scritto una volta. Il tuo cuore si è fermato per un secondo prima di battere furiosamente. Per non parlare di quando ti ha scritto “ehi, una di queste sere dobbiamo uscire, eh”.
Hai ringraziato l’Onnipotente per quel miracolo.
Perché, il sorriso ebete che avevi in faccia quando, dopo aver visto il tuo messaggio in cui avevi esposto il timore di disturbarlo per via dello studio,  ti aveva risposto “e non mi dire più che mi disturbi”? E quando gli hai detto che diventare una psicologa ti sarebbe piaciuto e ti ha detto “saresti una psicologa molto avvenente”? Subito dopo ti ha detto che sarebbe stato il tuo primo paziente, solo per stare con te…
Cambi subito canzone, hai bisogno di un ritmo serrato, di un suono potente che ti impedisca di ricadere nella trappola di quei ricordi.

The secret side of me, I never let you see
 I keep it caged, but I can't control it
So stay away from me, the beast is ugly...

Hai sempre saputo che sarebbe successo qualcosa che ti avrebbe risvegliato da quel bel sogno che ti sembrava di stare vivendo… ed è successa. Gli hai mandato un messaggio, eri disponibile ad uscire, eri piena di entusiasmo… l’ha visualizzato e non ha risposto. Per una settimana. Mentre su Facebook continuava a scrivere stati e postare foto.
Hai capito, non hai avuto bisogno d’altro. Sai quando combatti una battaglia persa e la tua lo era già prima di cominciare: ora te ne rendi conto perfettamente. In fondo ti ha riportata alla realtà, bruscamente, ma l’ha fatto prima che tu potessi farti ancora del male con le tue illusioni sconsiderate.
Lo odi. Lo ami e lo odi. Ogni volta che dalle foto guardi il suo viso perfetto capisci di tenerci ancora a lui e lo odi per questo. In realtà non ce l’hai con lui tanto per averti rifiutata in una maniera così vigliacca, ma per averti donato la speranza e poi avertela distrutta. Speranza di aver trovato finalmente il ragazzo giusto… lo sembrava. Amava leggere, era responsabile, divertente, alcune delle sue canzoni preferite erano anche le tue… era perfetto per te. Ma tu non sei perfetta per nessuno, lo sapevi anche da prima di incontrare lui, e non avresti dovuto abbandonarti alla speranza.

Non importa. Sei riuscito a farmi del male, a penetrare dentro le mie difese, nonostante mi fossi armata per bene contro quelli come te. Ma non importa. Le mie mura non sono cadute: le fondamenta sono ancora ben salde. Qualche pietra è a terra, qualche buco l’hai aperto, ma le mura sono ancora lì. Le riparerò, le renderò inaccessibili, le farò ancora più alte e resistenti. Il mio cuore sarà inespugnabile. Nessun altro riuscirà più a farmi del male, se non dall’interno… ma dall’esterno non passerà più nessuno.

Sei cambiata, grazie al cielo. La tristezza e il dolore che provi non ti buttano più a terra. Non sei mai più andata in depressione dopo l’esperienza traumatica del tuo primo amore; adesso il dolore è un’arma. Lo trasformi in rabbia e ti aiuta ad andare avanti. Lo usi per fortificare le tue difese.

Cosa credevi, che non sapessi che le tue parole erano tutte false? Parole al vento, erano, e io lo sapevo. Avevi solo voglia di divertirti con la prima che ci stava, e io stupidamente ho fatto finta di nulla. Ho sempre saputo di non poter reggere il confronto né con te né con le ragazze che ti girano intorno, ma sei tu a non meritare me, non il contrario. Ora l’ho capito. Forse non mi crederai, ma da quando hai ignorato quel messaggio non ho pianto nemmeno una volta per te. Neanche una lacrima è scesa più per te. Mi sento così… in pace con me stessa. Forse è perché una parte di me non ha ancora realizzato che non succederà niente fra di noi, e sta ancora aspettando un tuo messaggio, un’altra delle nostre chiacchierate divertenti, ma non ha ancora capito che non arriverà. Non importa. Presto me ne renderò completamente conto; forse piangerò, ma tornerò più forte di prima, non mi farò abbattere da te. Se provo a pensare a te, a come mi sentivo bene quando ci scrivevamo, al desiderio che avevo di vederti, al tuo bellissimo viso, sento montare il dolore, ma continuo a non piangere. Sei l’unico ragazzo a cui abbai confidato i miei sogni, l’unico a cui abbia  rivelato la mia vera passione, l’unico ad aver  visto la vera me, la mia stravaganza, e mi hai anche detto che sono speciale. Sai cosa ti dico? Che è vero, e d’ora in poi lo terrò a mente. Non mi butterai giù, oh no, non te lo permetterò. Ho affrontato cose ben peggiori di te e sono ancora qui. Ti dimenticherò, vedrai. Presto per me sarai il niente che già dovresti essere.

You take the breath right out of me
You left a hole where my heart should be
You got to fight just to make it through
'Cause I will be the death of you


*Angolo Autrice*
Il mio ringraziamento va a Bon Jovi, ai Breaking Benjamin e agli Skillet per aver fornito l'ispirazione necessaria per riuscire finalmente a mettere per iscritto questa storia, e, insieme agli Evanescence e ai Within Temptation, per aiutarmi a stroncare le pene d'amore. E naturalmente va anche a voi, se avete letto questa OS e, ancora meglio, se avrete voglia anche di lasciare una recensione.

 

   
 
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