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Autore: Charme    12/08/2013    12 recensioni
[Le Follie dell\\\\\\\'Imperatore]
"Il modello di quest'anno si chiama Kronk", diceva Kuzco, presentando l'assistente di Yzma. Ma certamente Kronk avrà passato un periodo di apprendistato, prima che Yzma decidesse se assumerlo in pianta stabile o meno. E cosa può aver influenzato la scelta di Yzma?
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Storia scritta per la seconda tranche del progetto in espansione “Drabble in Itinere”, che consiste in componimenti brevi scritti in condizioni improbabili, generalmente su mezzi di trasporto di fortuna i cui sballottamenti rendono impossibile all’autore decifrare la propria scrittura.
 
 
 
Pacchetto 3: Apprendista + ‘Raise your glass’, di P!nk.
 
 
“So raise your glass if you are wrong
In all the right ways…”
 
 
  Il giovane Kronk stava ormai ultimando il suo periodo di apprendistato, e come prova finale, Yzma gli aveva affidato delle commissioni da adempiere mentre lei consigliava l’Imperatore durante le udienze mattutine.
  La lista di Yzma aveva varie voci, e Kronk si apprestò a compierle tutte con zelo e diligenza per fare buona impressione sul suo capo.
 
-          Mescolare la pozione in senso antiorario lasciandola sobbollire a fuoco basso per una clessidra. Versarla poi nelle provette.
 
  La clessidra era quasi esaurita, e Kronk spense il fuoco e prelevò il calderone con la pozione non appena cadde l’ultimo granello di sabbia.
  Per un cuoco provetto come lui era stato un gioco da ragazzi. Purtroppo, però, la sua sicurezza venne minata dall’ennesimo tradimento da parte delle sue dannate caviglie fragili che tanto lo avevano fatto vergognare al corso di ballo figurato, e la pozione si rovesciò in parte sul tavolo, prima che Kronk riuscisse a recuperare l’equilibrio. Ignaro degli effetti che la pozione avrebbe potuto avere, Kronk si affrettò a ripulire le macchie fucsia sul tavolo, dopodiché versò il resto del liquido nelle provette.
  “E oplà. Ora vediamo cosa dice il prossimo punto”, disse Kronk, guardando soddisfatto il proprio lavoro. La sua espressione compiaciuta si trasfigurò però ben presto, quando vide che il provvidenziale straccio con cui aveva pulito il tavolo era in realtà la lista delle cose da fare lasciatagli da Yzma. E c’erano tante cose da fare.
  “Caspita, lunga forte”, commentò laconicamente Kronk. Il suo innato ottimismo lo spinse a non buttarsi giù: certo il foglio era accartocciato e con qualche macchia fucsia – bella sfumatura, comunque – ma sicuramente sarebbe stato leggibilissimo.
  Animato da questo pensiero felice, Kronk stirò il foglio davanti a sé.
  La carta prese fuoco.
  Kronk osservò il foglio per un po’, poi urlò e lo lasciò cadere a terra, pestandolo per spegnere le fiamme.
  Che razza di pozioni faceva Yzma?
  Ma ora il problema era un altro, perché della lunghissima lista di Yzma si leggevano circa quattro sillabe, dodici vocali e tre consonanti.
  Ah, no, due consonanti: una era un moscerino spiaccicato.
  Kronk invidiò un po’ la sorte tutto sommato serena del moscerino: era impensabile che confessasse a Yzma il disastro combinato, e non poteva certo presentarsi di fronte all’Imperatore per chiedere una nuova lista di doveri, pertanto Kronk decise di dare fondo alle proprie abilità enigmistiche. La sua accanita dedizione al gruppo dei Giovani Scoiattoli l’avrebbe certo ripagato, e tutto sarebbe finito per il meglio.
 
  “Kronk! Potresti cortesemente spiegarmi cos’hai combinato? Dov’è il campanello che ti avevo scritto di installare?”
  “Ah. Quindi diceva ‘campanello’, non ‘coccodrillo’.”
  “Coccodrillo?” stridette Yzma.
  “Sì, ma siccome il secondo era in omaggio, ne ho presi due”, spiegò Kronk amabilmente, mostrando la leva che azionava il trabocchetto che dava sulla fossa dei coccodrilli.
  Yzma fu presa alla sprovvista, e non protestò oltre. “E l’altra leva?” chiese, piuttosto.
  “In omaggio anche quella; ho fatto degli affaroni. E vedessi come sono stati rapidi gli operai: hanno montato l’ottovolante in un baleno!”
  Yzma sapeva di non avere la migliore delle calligrafie, ma dubitava seriamente che nella sua lista potesse esserci qualcosa di anche solo lontanamente fraintendibile con ‘ottovolante’, e lo fece presente.
  “Non riuscivo a pensare a niente, e allora ho provato ad anagrammare le lettere che riuscivo a leggere. Facciamo un giro, dai!”
  Allibita, Yzma fu trasportata da un vagoncino sferragliante attraverso lunghi corridoi con ripide salite e discese precipitose, e alla fine della corsa si ritrovò nel suo splendido laboratorio segreto. Sul tavolo da lavoro spiccava il color fucsia della pozione. Almeno quella era stata messa in salvo correttamente.
  Certo era da notare che, nonostante fossero state inventate di sana pianta, le innovazioni apportate da Kronk non le dispiacevano affatto. Con qualche perfezionamento, il suo apprendista si sarebbe rivelato di grande importanza per il suo lavoro, e mentre aspettava che questo avvenisse, Yzma avrebbe pensato ad apportare qualche modifica alla botola dei coccodrilli e l’ottovolante, in modo da sfruttarli al meglio.
  In effetti, aveva già un’idea per un certo trabocchetto che sbucasse sulla facciata del palazzo. Ancora non sapeva a cosa potesse servirle, ma ciò che è certo è che un trabocchetto in più non fa mai male.
 
 
 
  Note finali:
  Salve! Spero di aver fatto cosa gradita ideando questa specie di Missing Moment sui primi tempi di Kronk a servizio di Yzma. Ci sono molti riferimenti al film, più o meno palesi, ma spero non fossero troppo ridondanti.
  L’ultimo paragrafo, in particolare, vuole fare accenno al famoso trabocchetto che contribuisce alla sconfitta di Yzma-gatto, quando Kronk la spiaccica affacciandosi.
 
  Spero che la storia vi sia piaciuta, squickety squik squeek squicken!
  Charme.
  
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