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Autore: dan130694    14/08/2013    2 recensioni
Torno a scrivere fanfic dopo un anno di “meditazione” e casini vari, questa in particolare l’ho pensata all’incirca un po’ di tempo prima rispetto a Harry Potter e i Digidoni della Morte, ma rimasta in “stasi” per anni come una serie di spezzoni senza una trama completa. La scrivo dopo una carrellata di film Disney, compresi i più misconosciuti, e perché io ho una passione per i Cattivi Disney più di ogni altro Cattivo di altri franchise. Lo ritengo anche un progetto più fattibile rispetto alla mia fanfic precedente, anche se più ambizioso. Infatti non è solo una fanfic, ma una serie di archi narrativi che percorrono la mia idea di come i Cattivi vivano in una comunità chiusa, decidano di preparare una vendetta di proporzioni immense, dalla loro ascesa al potere, poi la loro caduta, e forse “redenzione”. Saranno compresi la stra-maggioranza dei personaggi dei Classici Disney (no Pixar o film tipo “Come d’incanto” o “Chi ha incastrato Roger Rabbit, né personaggi di Kingdom Hearts, a parte qualche riferimento) e alcuni personaggi dei videogiochi, in particolare di Sonic. Ovviamente non possiedo i diritti per nessuno di loro. Per chi si annoia, passate direttamente al 2° capitolo.
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Revenge of the Villains'
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Beh, che c'è da dire ?

Leggete, leggete !!!

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 In una serie di lampi viola, la navicella di Hamsterviel riapparve attorno allo spazio aereo del covo, scaricando Eggman di fronte ad un ingresso secondario.

L’obeso scienziato rotolò sull’ingresso di pietra, rialzandosi stordito e barcollante; si mise in cammino fino ad un grande portale aperto.

Eggman era tremante, come una foglia temendo che i Cattivi avessero scoperto qualcosa, ma doveva far finta di nulla, visto anche il fatto che aveva fallito la missione per salvare il futuro dei videogiochi di Sonic.

Poi uno squillo di tromba interruppe la sua avanzata furtiva : la Regina di Cuori, il Re ed  un paio di carte di scorta lo stavano incrociando, e la Regina appena lo vide accelerò il passo in maniera minacciosa e tonante, con un ghigno rabbrividente in volto.

“Bene !!! Eccolo là, il nostro signor Candidato ! A ME UNA PICCA !!!! E TAGLIATEGLI I BAFFI !!!!”

Una delle carte le diede…un due di picche.

La Regina strabuzzò gli occhi, poi urlò a squarciagola, additando il soldato incompetente :

“TAGLIATEGLI LA TESTA !!!!! E portatemi una vera picca ! Un’alabarda, ecco !”

Eggman era congelato lì, immobile e senza parole per il terrore, nonostante la buffonata di fronte a lui.

“Un’alabarda alla Regina ! Per ordine del Re !” Aggiunse il minuscolo Re di Cuori.

Dopo che la carta venne portata via per l’esecuzione, ne arrivò un’altra che diede l’arma alla Regina, che riprese ad avanzare minacciosa verso Eggman.

“Ahem…Oooh….B-buon g-giorno, Maestade !”

“Buongiorno un corno ! Io ti ho fatto entrare qui ed io ti giustizierò con le mie mani !”

Eggman deglutì, mentre una, poi un’altra falciata di alabarda quasi lo decapitarono, senza successo visto che ritirava la testa ad ogni colpo.

Poi scappò a gambe levate, mentre la Regina lo inseguiva usando l’alabarda ora  a mo’ di  padella, ora come falce, per schiacciare o trinciare Eggman.

L’inseguimento continuò fino ad un ampio corridoio; mentre la Regina, anche senza più vederlo, continuava a falciare e spiattellare l’aria, distruggendo vasi e teche di vetro, e spargendo argenteria, il dottore si era nascosto dietro ad un angolo.

Quando quella svoltò l’angolo, l’uomo-uovo le spiaccicò una torta, trovata lì per caso in faccia, ma anziché arrestarla, questo la portò a tirare falciate più rapidamente.

Ma Eggman, approfittando della temporanea cecità dell’inseguitrice, tirò il tappeto sotto ai suoi piedi facendola inciampare, le tolse l’alabarda di mano, e la spiattellò in testa a lei.

Mai l’avesse fatto.

“Qualche testa rotolerà per questo ! – abbaiò lei, strappandosi di dosso il tappeto e ripulendosi dalla crema, mostrando il viso paonazzo  – LA TUA !!!!”

Eggman ri-deglutì, e cercò di strisciare via carponi.

“DEEEEECAPITATELO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

“Decapitatelo !” Rincarò la dose il Re.

Da dietro alla Regina e dalle porte lì vicino apparve una fiumana, di più, uno tsunami di carte soldato nere e rosse, che si lanciavano addosso a lui.

Eggman corse ancora più veloce di prima per non essere raggiunto, lungo l’infinito corridoio rettilineo.

“Avete udito cos’ha detto sua Maestà…  – annunciò il Re, usando la corona come megafono, venendo travolto dalle carte – Tagliategli la testa !”

Eggman, senza via di scampo, aprì una porta a caso, trovandosi in un immenso sistema di scale piranesiane, mentre le carte emergevano e sommergevano ogni dove.

Nella baraonda, raggiunse tramite un ponte meccanico un altro corridoio, breve ma costellato di porte, anche in punti assurdi come il pavimento, il soffitto o i muri più in alto.

Ne imboccò una alla sua sinistra, le carte spuntarono dalle scale e imboccarono quella a destra, lui riuscì da una a metà corridoio, la Regina e il Re spuntarono l’una dal pavimento e l’altro da una porta in fondo, Eggman precipitò da una sul soffitto in una aperta sul pavimento, le carte spuntavano da varie porte a metà strada e sulle pareti alte come cascate, poi Scooby Doo e Shaggy spuntarono dalla porta nel mezzo e si fermarono in mezzo a quell’assurdo soqquadro.

“Ehi, Scoob, ma come diavolo siamo capitati in questo posto ?”

“Non lo so !”

“Oh, vabbè ! Ti va se ci facciamo un sandwich agli Scooby Snack ?”

“Ok !”

E i due sgattaiolarono in una porta sul pavimento.

Eggman rispuntò da una botola ed, evitando di essere schiacciato, imboccò la porta in fondo al corridoio, venendo però, subito inquadrato dalle carte e dalla Regina.

Scivolò da una cascata di carte fino ad una sala tonda : si sentì spingere, e quando si voltò, un tucano a grandezza umana lo stava spingendo, mentre le carte, il Tricheco e il Carpentiere, Pinco Panco e Panco Pinco, la Regina e il Re di Cuori correvano in tondo ad un falò; su di un cucuzzolo al di sopra di esso, Capitan Libeccio orchestrava la Maratonda :

Dentro, fuori, avanti, indietro e adesso ci risiam !

Son girando in tondo finché poi ci raggiungiam !

Mara-maratonda dove andiamo non si sa -TAGLIATEGLI LA TESTA !!!! DECAPITATELOO !!!

Eggman fu più svelto e sgattaiolò dietro ad un’altra porta, chiudendosela dietro.

Lasciò andare un sospiro di sollievo; quando qualcuno da dietro lo rigirò, bloccandolo alla parete e tenendo una spada dalla lama ondulata pericolosamente vicina alla sua gola : Shan Yu, il signore degli Unni, grande e ancora più grosso di lui lo fissava con fare assassino coi suoi occhi neri e gialli, digrignando i denti.

“Boo !” Fece vanesio.

“*gasp*”

“TU ! Tu volevi distruggerci tutti, non è vero ??!!”

“Lasciami spiegare ! N-non è come pensi…”

“Ah, si ???”

Shan Yu lo afferrò per il colletto della giacca rossa, e lo schiantò di peso sulla schiena su di un tavolo, circondato da tutti gli altri Cattivi di sesso maschile, che lo fissavano torvi e armati di tutto punto.

“Spiegalo a loro, avanti !”

“He he ….Come andiamo ?”

Bill Sykes, col suo solito sigaro in bocca, si mise faccia a faccia con Eggman.

“Già…Come andiamo ? Lo sa che quello che stava per fare è molto grave, Dottor Eggman ?? – Tirò fuori una Desert Eagle e gli piantò la canna in fronte – La gente che si comporta così, si fa male…La gente come lei, si fa molto male !”

Eggman sentì qualcosa letteralmente passeggiargli sullo stomaco : era Rattigan, con tanto di cilindro e bastone da passeggio, con un sorrisone inquietante :

“Bill ha ragione, davvero ! Per esempio, io potrei far chiedere di farla trasformare in topo e farle conoscere da vicino la mia Lucrezia. A voi che ve ne pare ?”

Uncino si fece avanti, grattandosi il mento con  :

“Non male ! Io avrei proposto o un bella passeggiata dalla passerella alla bocca dei pescecani, oppure, una buona dose di uncinate !”

“O in alternativa, una chiacchierata con la mia doppietta o con i miei coltelli da lancio !” Propose McLeach, su di giri.

Eggman aveva i sudori freddi, ormai non aveva più via di scampo : questo non era una solita scazzottata con Sonic, questa era la dura realtà.

“Sentite…I-io non voglio avere né cercare guai….L-l’ho fatto perché il mio mondo, i miei giochi, rischiano la fine !!!” Mormorò.

Rattigan lo fissò commosso, poi fece una posa svenevole, ponendosi una mano sugli occhi :

“Ohhhh….Santo cielo ! Che persona magnanima ! Che azione commovente ! Sotto la maschera dello scienziato spietato, si nasconde un uomo caritatevole pronto ad aiutare chi è in difficoltà, persino il suo arci-nemico !”

Tirò fuori un pupazzo di Sonic dalla giacca, e dopo avergli dato un breve sguardo intenerito, lo stritolò nella mano con violenza animalesca, facendolo a brandelli e strappandogli la testa con l’altra.

Eggman deglutì terrorizzato.

“Ma non spetta a noi giudicare le sue azioni, dopotutto…” Terminò con la stessa calma di prima, ripulendosi dall’imbottitura.

Fu allora che giunse Frollo, che con un cenno della mano, ordinò di rimetterlo in piedi, compito asservito da Shan Yu e Gaston.

“Fossi stato io il suo giudice, sappia che avrei sperimentato tutti i più sofisticati metodi di tortura dell’Inquisizione su di lei. – Sentenziò privo di emozioni, ma con un sorriso diabolico in volto – Anche l’Unno ne conosce diversi, e di molto interessanti.”

Ma appena dopo ebbe parlato, Eggman fu sollevato in aria da una forza invisibile, e altrettante mani invisibili lo ammutolirono.

“Amici, amici, suvvia ! Non scaricate le vostre frustrazioni, su questo povero vecchio ciarlatano ! Il nostro capo supremo lo vuole vedere, e deciderà lei cosa farne di lui…”

Da un angolo poco illuminato della sala ricreativa, apparve Facilier, sorridente; dalla punta del suo bastone, a terra, si dipanavano una serie di ombre demoniache (compresa la sua) che trattenevano Eggman.

Eggman provò a mugolare qualcosa mentre veniva portato via dalla sala.

“Salam, vecchio pinnipede ! Prova a tornare, e vedrai…” Lo ammonì Jafar.

Tutti i Cattivi fissarono Eggman con perfidia, sapendo a cosa stava andando incontro.

“Vecchio pinnipede ? Andiamo, Jaffy, puoi fare meglio di così ! Io gli avrei dato un epiteto migliore di quello ? Io avrei usato qualcosa di più creativo, che ne so’, vecchio tricheco hippie ! Eh !?”

Ade spuntò dall’angolo opposto della sala, e venne subito fissato con odio da tutti gli altri Cattivi.

“L’avrò già detto, ma lo ripeto : siete un pubblico o un mosaico ? – La folla continuò a fissarlo con lo stesso astio – Ah, si ! Voi ce l’avete con me perché io sarei colpevole di aver lasciato entrare Ivo da noi ! Ragazzi… ragazzi… Relax ! Calma ! Adesso Mal gli farà la lavata di capo che si merita !”

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Facilier, le sue Ombre e il loro ostaggio  giunsero alla diroccata sala del trono di Malefica, spoglia e arredata solo da pochi arazzi viola logori.

Ma la Signora di Ogni Male era già occupata : Yzma e Magò, riportate alla loro forma umana, avevano appena finito di udire la ramanzina per il loro parziale fallimento.

Malefica adocchiò il dottore Voodoo con il dottore in meccanica fluttuante in aria, sorridendo maliziosamente, per poi congedare le due.

“Voi due, potete andare. Ma sappiate che il vostro patetico e malriuscito tentativo di impressionarmi potrebbe venire ritorto contro di voi in futuro. Per esempio, la vostra partecipazione all’Operazione «Vindica et impera» sarà messa in discussione alla prossima riunione…”

Le due megere si allontanarono dopo aver accennato un inchino e dei sorrisi forzati.

Facilier giunse al centro della sala, schioccò le dita, ed Eggman capitombolò sulle chiappe a terra, ma non prima che l’Uomo Ombra usasse la sua polvere magica per evocare due serpenti per tenerlo immobilizzato.

Malefica scese dalla scalinata, trascinandosi il lungo manto nero e viola, aiutandosi con lo scettro.

Con un gesto della mano, fece sollevare Eggman.

“Bene ! Ma che piacevole sorpresa ! Mi aspettavo di ricevere un genio del Male, e invece, abbiamo un benefattore disperato ma impavido ! Ahahahaha !”

Faccia a faccia con Eggman, il suo sorriso mutò in un’espressione neutra ma ostile.

“Così lei aveva intenzione di aiutare Sonic a ridiventare l’eroe dei videogiochi, un atto di vera bontà e gentilezza ! Ma le rivelerò una cosa, Dottor Robotnik : io odio e disprezzo la gentilezza ! E ancor di più, i finti Cattivi come lei, che lo fanno solo per mestiere, e sembrerebbe che nel suo astruso mondo videoludico siano la regola…”

Malefica si voltò, passeggiando piano in tondo.

“Ammetto che fin dal primo momento che l’ho vista, lei non mi ha convinto neanche minimamente, ma pensavo che le sue intenzioni malevole fossero sincere : tra noi Cattivi della Lega c’è una sorta di codice, ove si proibisce, finché si vive in comunità qui dentro, di nuocere ai reciproci interessi e di mantenere quanto più possibile rapporti non conflittuali, ma a quanto pare lei voleva solo «prendere in prestito» Chernabog, non è vero ?”

Le spire delle vipere si allentarono, permettendogli di parlare :

“Si, si, si, si…È-è proprio così, Eccellenza; ve l’avrei restituito al più presto possibile !!! La prego, mi lasci andare !!! Ho dei videogiochi in cui lavoro, mi aspettano…”

Malefica e Facilier si scambiarono uno sguardo complice, poi lei replicò :

“Ma certo, caro Dottore ! Lei potrà tornare ai suoi videogiochi e riprendere il suo ruolo di antagonista…Ma prima, le darò una semplice dimostrazione di forza, cosa che detesto fare nella maggior parte dei casi, affinché lei si ricordi di non intralciarci mai più, e di chi sta sfidando…”

Malefica fece svanire le vipere, poi evocò una fiammella verde diretta contro la sua vittima e lo schiantò contro la parete.

Eggman cadde a terra senza fiato, ma prima di poter rialzarsi, Malefica gli scagliò un fulmine di media intensità, facendolo rotolare, contorcendosi dal dolore.

“Molto bene; come promesso, il qui presente Dottor Facilier, la riporterà nel suo mondo…” Disse con serena noncuranza.

Eggman sentì la punta del bastone da passeggio di Facilier sollevargli il mento, costringendolo a rivolgergli lo sguardo.

“Sua Eccellenza è donna di parola, e quindi le posso solo augurare buon ritorno a casa…”

“Davvero ???” Chiese Eggman, speranzoso.

“Davvero !” Lo rassicurò con un sorriso falso.

Eggman lasciò andare un sospiro di sollievo; ma appena Facilier si voltò, scagliò una manciata di polvere viola sul muro : su di esso comparvero delle inquietanti maschere tribali, di cui quella centrale più grande; poi la sparse attorno alla sala, che passò da verde pallido ad un viola avvolgente, mentre da dietro le crepe delle pareti e dagli arazzi spuntavano fuori bamboline Voodoo viventi e teste rinsecchite fluttuanti.

Di colpo, un coro di sottofondo iniziò a tenere il ritmo, mentre strane figure luminose rosa, verdi, rosse svolazzavano.

Eggman fu afferrato per le caviglie da mani invisibili, cadendo a terra.

Facilier : Sei pronto ?

Coro : Sei pronto ?

Insieme :Sei prooonto ???

Facilier : Sei stato battuto…

Coro : Sei stato battuto…

Facilier (si passa la mano sul volto e gli compare la maschera da teschio) : Anche umiliato…

Coro : Anche umiliato…

Facilier  : Ma reimpatriato…

Coro : Ma reimpatriato…

Facilier : Non lo vedi ? Il viaggio per te è stato organizzato ! E di sola andata !

Eggman cercò di fare resistenza, in preda al panico, mentre il mascherone più grande spalancò le fauci, mostrando un tunnel spazio-temporale verde.

Facilier :Se non ti piace, non dirlo a me ! Dillo ai miei amici, lì nell’aaaaldiiiilàààààààà !!!!!! Muahahahahahahahahahah !!!!

“Vi prego, non mi merito questo !!!!! Ho tentato di distruggere il mondo decine di volte, ma era solo per lavoro !!!!! AAAAAAAAARRRRGHHHHHH !!!!!!!!”

Le mostruose mani d’ombra lo risucchiarono nel verde aldilà Voodoo, ove egli sparì urlando; le fauci si richiusero, e tutte gli “Amici dell’aldilà” sparirono dietro ad un’altra nube viola, sibilando solo un debole “Sssh !!!”.

Facilier guardò orgoglioso Malefica, aspettandosi qualche complimento; invece, la Signora di Ogni Male era ritornata al suo trono, intenta ad accarezzare Diablo, malinconica.

L’Uomo Ombra salì le scale per vedere cosa avesse :

Madame, non siete contenta ? Ci siamo liberati di quell’impiastro, ora possiamo ricominciare tutto da capo…”

“*sigh*È questo il punto, Facilier : dovremo ricominciare a cercare questo introvabile nuovo Cattivo, e ormai, dopo questa esperienza, io sono ancora più delusa e frastornata di prima…Ora va, lasciami in pace, ho bisogno di calmarmi e di riflettere.” Disse senza entusiasmo, mentre grattava il corvo sotto al mento.

Anche l’ombra di Facilier lo incitò a lasciarla in pace; così si voltò, e se ne andò,  deluso dal malumore del suo capo.

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Una settimana dopo, i Cattivi maschi avevano organizzato una partitona di Texas Hold’em, niente po’po’ di meno  che nella rifugio miniera di Alameda Slim : la partita vedeva protagonisti Slim; Ade;
Facilier; Sykes; McLeach e Uncino. Ma in una banda di cattivi c’è da aspettarsi ogni forma di baro per vincere; perciò si vedevano Spugna, i fratelli Willy, Joanna, Pena e Panico, i cani di Sykes e i Demoni Ombra che si muovevano senza fiato da un capo del tavolo all’altro per sbirciare e per suggerire, che fosse a gesti o disegni.

La partita finì a favore del ladro di bestiame, che assieme ai suoi tonti nipoti trigemini, contava la sua vincita : 10 Cattivilioni di dollari.

“Centomila trecento sei ! Centomila trecento sette ! Centomila trecento otto ! Ah ha ! Dolce paga di un duro lavoro !” Si gongolò Slim.

Gli altri Cattivi erano stati costretti a fissarlo contare, carichi di odio.

“Di un po’, ce ne hai ancora per molto con questa conta, lurido ratto di sentina !”Scattò di colpo Uncino, impaziente.

“Si, sono appena a quota centomila trecento quindici !”

“Almeno perché non ci delizi con il tuo canto tirolese e fai contare a quei tre bifolchi che ti porti dietro…”

I fratelli Willy trasalirono, gli altri Cattivi guardarono inorriditi Uncino.

“Capitano, stia attento ! Lo sa che è suscettibile riguardo a quell’argomento !” Lo avvertì terrorizzato Spugna.

Uncino si rese conto dell’errore e si tappò la bocca.

“Il mio…canto ??!” Si voltò l’obeso cowboy, con un’espressione inquietante.

Uncino deglutì mentre Slim gli si avvicinò minaccioso :

“I canarini…cantano…Le donnine dei saloon…Cantano…I Cattivi qualunque…CANTANO…MA IO, FACCIO ARTE !!!!!”

Ade si piazzò di fronte, per riappacificarli :

“Va bene, va bene ! Dimentichiamo quest’incidente e stringetevi la mano, fate la pace, e così siamo tutti contenti !”

Uncino e Slim si scambiarono delle occhiatacce, poi si voltarono entrambi per la loro strada.

“Ok, come non detto…Però, spiegaci una cosa, Al : perché ci fai rimanere qui a porte chiuse, ogni rarissima volta che entriamo qui ? Cos’è ? Hai il terrore che le mucche ti tornino a prendere ?” Continuò Ade, venendo tappato da un terrorizzato Slim.

“Ssshhhh !!! Parla piano ! I muri hanno le orecchie, gli occhi e a volte pure la bocca a volte ! – Tiro a sé Ade, bisbigliandogli all’orecchio – Ho raccolto abbastanza prove che confermano che vengo spiato, osservato in ogni singolo stramaledetto momento della giornata !”

“E da chi ?”

“Sssshhhh !!!!! …Da una qualche organizzazione che vuole farci tutti fuori, gli stessi che avevano bloccato la restituzione di Crudelia dal manicomio anni fa, e che avevano tentato di far fuori Malefica, Jafar, Ursula e pure tu !”

Ade se lo scansò di dosso confuso :

“Ma che farnetichi ??”

“Ti dico che ci vogliono tutti morti, Ade, ed io sono il loro prossimo obbiettivo ! Eh ! Mi credono l’elemento debole, loro ! Ma io sono troppo, TROPPO furbo, per loro !”

Ade gli diede delle pacche sulla schiena per compatirlo :

“Certo, certo, e nelle segrete del Covo, le marmotte fabbricano la cioccolata, Al…”

McLeach e il suo varano Joanna fissavano il vincitore, disgustati :

“Ma guarda quel baro grassone : lui ha stravinto contro di noi, e per la sua paranoia, dobbiamo pure stare qui a fissarlo ! Ma poi dico, Joanna, ti sei messa a sbirciare le carte di Sykes, ti sei messa a sbirciare le carte di Ade, le carte di Facilier, MA QUELLE DI SLIM…LE HAI DIMENTICATE, STUPIDO GRONGO QUADRUPEDE INGORDO !!!” Sbraitò alla fine, terrorizzando la varana.

Nell’impeto, però, scorse qualcosa di strano per terra, una carta da gioco un po’ spiegazzata :

“Ehi, ma questa cos’è ? – Si chinò per raccoglierla, e scoprì che la carta aveva un rivestimento falso per contraffarla – Quel mandriano dei miei stivali ci deve spiegare questo suo giochetto…” Finì, caricando il fucile a pompa e dirigendosi da Slim.

“Cribbio, zio Slim, quel trucchetto delle carte a doppio fondo funziona sempre - *mmf*” Uno dei trigemini parlò ad alta voce, venendo subito zittito dagli altri due.

“COSA ???!!!!” Fecero in coro tutti gli altri Cattivi.

Slim indietreggiò dalla folla inferocita, fino ad arrivare al carro minerario.

“Beh…S-sembra proprio che sia giunta l’ora di…YODEL-ADLE-EEDLE-IHOOO !!!

Ci saltò su e scappò via col malloppo, giù per la galleria.

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Dopo quella partita, i Cattivi maschi se n’erano andati per i fatti loro.

Facilier passeggiava per i corridoi, ancora seccato per la perdita al gioco, quando la sua ombra lo toccò alla spalla, mostrandogli una mazzetta da 5 Cattivilioni di dollari con le effigi di Malefica, Ursula e Yzma, che egli si affrettò ad intascare.

“Non te l’ha detto la tua mamma, che non si rubano i soldi d’altri ?”

Facilier si voltò, sorpreso dalla voce femminile un po’ suadente.

“Non se questi soldi sono stati rubati a loro volta, chère. Come va, Gothel ?”

La donna in rosso si avvicinò a salutarlo, baciandolo.

“*smack*Bene,*smack*più o meno : la vecchia cornacchia mi stava importunando negli ultimi tempi ! Tu, piuttosto, ti intendi tanto di carte e poi perdi al gioco ! Ahahahahahahah !!! Scherzo, caro, lo so’ che non è colpa tua !”

I due passeggiarono assieme per il corridoio, lungo un tratto belvedere con grandi finestroni.

F : “La vecchia Tremaine ti sta di nuovo dando filo da torcere,chère ?”

G :“Si, ma ormai è talmente ininfluente che nessuno le da’ più retta, neanche il capo. E poi, modestamente, me la so giostrare da sola ! Piuttosto, che ne ha fatto Malefica di quell’Eggman ?”

F : “Niente di che, l’ha solo un po’ fritto. Poi io lo lasciato alle abili mani dei miei Amici dell’Aldilà !”

G : “Oooh, come sei crudele ! Io non ho avuto il tempo neanche di stuzzicarlo un po’ !”

F : “Ma che vai pensando ? L’ho solo rispedito nel suo mondo tramite i miei amici, tutto qua !”

G : “Tanto meglio, almeno non si azzarderà a tornare ! Ahahahahah !”

I due andarono ad ammirare l’esterno da dietro a grandi finestre, incorniciate da tende rosse.

F : “Che panorama !”

Gothel si girò come se avesse detto un’assurdità :

“Una squallida distesa di rocce marce con il cielo più tetro di ogni mondo immaginabile lo chiami panorama ! Non che io sia fan dei paesaggi ameni, ma…”

“No, chère, è una metafora, intendo il panorama grandioso che ci aspetta : la nostra vendetta, il nostro posto tanto ambito, eppure manca così poco…”

“Beh, tornare a vivere con Rapunzel è ciò che aspetto fin dal primo giorno che sono arrivata qui; tu che farai, una volta tornato a New Orleans ?”

L’ombra di Facilier ghignò :

“All’inizio pensavo solo a diventare nuovo governatore della Città Mezzaluna e ad arricchirmi, ma qui dentro ho imparato una cosa : il potere viene anche prima dei soldi, ed io avevo una gran fame di soldi quand’ero ancora lì…Ade mi ha reso qualcosa di più di ciò che ero e gliene sono debitore.”

“Attento allora a non farlo arrabbiare, perché sennò ritorni a fare il bagno nello Stige…Ah-hahahahahah !!! Scherzo, caro, il signor «Profilo Greco» è una testa calda, ma non penso che se la prenderebbe così tanto con uno di noi…o no ?”

Tutt’e due scoppiarono a ridere per un bel po’, alla fine sospirarono tornando a pensare ai loro sogni.

“Ci pensi, Gothel ? Noi due potremo essere gli ultimi della Lega, se il nuovo arrivato non dovesse mai mostrarsi…”

“Mio Dio, vabbè che hai a che fare con l’aldilà, ma quanto sei tetro ! E poi vorrà dire che non solo io sarò l’ultima arrivata qui, ma anche quella più avanti coi tempi, visto che tu andresti collocato di un decennio indietro con Jafar e Ursula. Ma sono solo supposizioni, vedrai che arriverà prima o poi…spero.”

Facilier era ormai abituato alle battutine sarcastiche e ai paragoni civettuoli di Gothel, in fondo era il suo amico più vicino, a parte le Cattive e la relazione con Frollo.

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Contemporaneamente, nell’Oltretomba;  Ade e i suoi scagnozzi, Pena e Panico, stavano risistemando il plastico con tutti i Cattivi, ordinati in fila e per ordine di importanza.

“Ecco, Vostra Malvagità, tutti ordinati come voleva lei : Alameda Slim per ultimo, lei, Malefica e Jafar per primi !”

Ade si avvicinò poco convinto :

“Ragazzi, avete fatto un erroraccio da non ripetere, anzi due : in primis, Jafar non sta prima di me – E spostò la statuetta prima di lui, rimpicciolendola pure – Io sono l’amante ufficiale di Mal, lui resta solo una vecchia fiamma occasionale, così, pfff…Secundis : che cosa ci fa ancora qui quel tricheco di Ivo ?”

I due diavoli si guardarono confusi, poi rivolsero lo sguardo alla statuetta dello scienziato sorridente, appena radiato da un giorno.

“Ehmm … Pensavamo che le stesse simpatico e così l’abbiamo lasciato…” Bofonchiò stupidamente Pena.

“Ahhh…Voi pensavate che mi stesse simpatico…” Ade si avvicinò placido ai suoi sottoposti, ponendogli le mani sulle spalle.

"Beh…Credevate male; perché, il simpatico Dottor Eggbotnik sì DA’ IL CASO, CHE CI STESSE INFOGNANDO TUTTI, USANDO QUEI SUOI GIOIELLI MAGICI, PER PORTARCI VIA IL NOSTRO UOMO MIGLIORE, E FORSE, USARLO CONTRO DI NOI, QUINDI ROVESCIARE ANCHE ME DALL’OLTRETOMBA !!!!!!! VI SEMBRA SIMPATICO, FORSE ? !?? !?!!” Esplose di fiamme, strangolandoli e incenerendoli, per poi buttarli via da parte.

Una volta calmatosi, il Signore dell’Oltretomba tornò al suo trono, ansimante, ma di nuovo con le sue normali sembianze.

“Perciò, NO , Doc Egg non mi sta più simpatico : se si ripresenta da me, prima lo annego nello Stige, poi lo faccio lavorare nelle latrine di Cerbero, per l’eternità e  oltre ! E buttate via quella figurina !”

Panico la prese e la buttò in un tritacarne.

Ade si massaggiò le tempie, frustrato :

“Cosa può esserci di peggio…”

Un *ting* lo svegliò dal soliloquio , annunciando l’arrivo di nuove anime.

“Bada-bing ! Finalmente qualcosa che funziona qui dentro !”

Si alzò di corsa dal trono, e andò a osservare i nuovi residenti permanenti dell’Oltretomba.

Panico guardò con il binocolo :

“Signore, signore ! Ne stanno arrivando a migliaia !”

Ade si sfregò le mani, euforico :

“Uhhhh !!! Bello, bello ! Che sono ? Vittime di catastrofi naturali ? Soldati caduti in guerra ?? Membri di qualche setta di fanatici dell’apocalisse ???”

“Insetti.”

“Come, scusa ?”

“Insetti, Mio Signore. Grandi come autobus, alcuni sembrano pure fatti di gelato o di caramelle .”

“Fammi vedere !” Ordinò strappandogli di mano il binocolo.

Panico aveva ragione : uno sciame di insetti mutanti giganti fantasma stava volando verso il fiume Stige.

Ma inoltre, Ade notò in mezzo ad essi uno letteralmente avviluppato dalle fiamme, che sfrecciava all’impazzata come un meteorite.

“Su quello devono aver usato il napalm al posto dell’insetticida !” Commentò.

Come da copione, le anime degli insetti si tuffarono a capofitto nello Stige, l’anima infuocata fu l’ultima a tuffarsi.

Ade sorrise soddisfatto, ma, in procinto di alzare i tacchi, uno strano ribollio nel fiume delle anime attirò la sua attenzione.

Il ribollio finì per un attimo, poi l’anima infuocata partì come un missile balistico fuori dall’acqua, rimbalzando sulle immense pareti cavernicole, danneggiando diverse colonne della sala del plastico di Ade e facendo crollare stalattiti dal soffitto.

Ade assistette impotente a quella devastazione, poi finalmente, l’anima ribelle volò via verso la superficie.

Prima che il Signore dell’Oltretomba potesse metabolizzare ciò, di colpo lo sciame di insetti tuffatosi precedentemente seguì il loro compagno, volando nell’altra direzione, dove stavano altre caverne più anguste.

Pena e Panico si divorarono le unghie per il terrore.

“Le anime sono fuggite !!! Adesso ci darà la colpa e ci punirà senza motivo !!!!” Bisbigliò quello grasso.

Se ci darà la colpa, magari se la potrebbe prendere con Caronte…”

“A me se piace.”

Il loro capo aveva le spalle rivolte a loro, apparentemente tranquillo, poi…

“Ditemi…che ho sniffato dell’ambrosia per sbaglio… Perché QUELLO non è potuto succedere SENZA MOTIVOOO !!!!!!” Alternò momenti di pacatezza a sfiammate d’ira, voltandosi fiammeggiante.

“Ecco che ci risiamo…OH MIEI DEI !!!!” Strillarono i due, mentre due braccia simili a fumo si allungarono per agguantarli.

“NESSUNA…RIPETO, NESSUNA ANIMA LASCIA LO STIGE SENZA UNA BUONA RAGIONE A PARTE…”

Mentre li strangolava a dovere, Ade si bloccò, quasi avesse avuto un lampo di genio, e li mollò a terra come sacchi di patate.

“Che stupido ! Erano due anni che non ricapitava !! Ohhh, aspetta di vedere la reazione di Mal… – Allegro ed euforico, il Dio dei Morti corse verso l’uscita – Pena, Panico, che aspettate ? Abbiamo visite ! Dai, su ! Alzate quei deretani malaticci !”

I due diavoli, esitanti, fecero come ordinato.

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Facilier e Gothel erano ancora immersi nei loro pensieri, quando avvistarono una palla di fuoco in caduta libera.

“Oh, guarda ! Una stella cadente ! Sai come dice la canzone : «C’è una stella su nel ciel, che ogni sogno può avverar…» ! Magari è la volta buona !” Propose lei.

Facilier la guardò un po’ più incuriosito, rendendosi conto che stava per schiantarsi nella landa desolata lì antistante.

E così fu : un’esplosione fragorosa , seguita da un bagliore, scosse il terreno, e l’onda d’urto risultante fece vibrare i vetri.

I due si guardarono esterrefatti, poi corsero verso l’uscita.

Gothel si era incappucciata e armata di pugnale, mentre Facilier aveva il suo corteo di Ombre pronto : il cratere non era molto profondo, ma ancora era illuminato dalle fiamme.

Facilier schioccò le dita e mandò la sua ombra in ricognizione; diede una brevissima occhiata, poi fece segno di OK.

I due avanzarono circospetti, l’una col pugnale in mano, l’altro con bastone in una mano e polvere magica nell’altra.

Sbirciarono nel cratere : lì, coricato supino, giaceva un buffo individuo di bassa statura, con un gran testone pelato con un nasone rosso a patata, ai lati della testa stavano dei ciuffetti di capelli grigi e in cima una piccola corona stretta-stretta, alta-alta; era vestito elegantemente con una giacchetta viola a coda di rondine dalle maniche e il colletto di pizzo, portava un farfallino rosso simile ad una caramella incartata; infine portava dei buffi pantaloni a strisce dorate gonfi, che gli davano un’aria comica, e portava delle babbucce viola con pon pon rossi.

Il curioso individuo aveva la lingua penzoloni e lo sguardo incrociato, farfugliava qualcosa, con un’evidente esse sibilante per la blesità.

“Verso la luce…Verso la luce…Verso la luce…”

Gothel si calò il cappuccio, poi scambiò uno sguardo di incredulità con l’Uomo Ombra, che infine si decise a farlo raccogliere dalla sua ombra per il colletto.

Sospeso per aria l’intruso, Facilier gli diede degli schiaffetti per rinvenirlo.

“Uhuh…Che…gran mal di testa ! L’ultima cosa che ricordo era il Monte Diet Cola che eruttava e poi…Woah ! Hehehe ! Salve, stranieri ! Sapete se per caso mi trovo ancora a Sugar Rush ? Huhuhuhu ! I miei sudditi mi aspettano con ansia, sapete !” Ridacchiò l’omino appena rinvenuto.

“Oh, poverino ! Questo nanetto pacciocchino da strapazzare vuole tornare al suo regno! – Fece Gothel melensa, stringendo le guance all’omino, che ridacchiò ancora – Da dove vieni e chi sei ?”
Gothel cambiò tono di voce sfoderando il pugnale, puntandolo sul nasone dell’omino.

“Wuh !!! Signora, non ne ho la più pallida idea ! Sono appena piombato così dal cielo all’improvviso ! Non lo so spiegare !!!” Implorò fissando la lama.

Gothel ritirò l’arma, vedendo che la sua reazione e la sua affermazione erano sincere.

“Non ricordi proprio nulla, piccoletto ?” Chiese Facilier.

L’omino pensò per un attimo, poi ridacchiò ancora :

“Beh, non ricordo proprio tutto, ma chi sono e da dove vengo, si ! Huhu-hah ! Io sono Re Candito, sovrano supremo di Sugar Rush, capitano delle confetterie, e…Huhuhu Hehehe ! Vincitore consecutivo di migliaia di partite ! Prendete queste caramelle !”

Tirò fuori dalle tasche dolci assortiti e li lanciò addosso ai due.

“Grrrrgh !!! Guarda che cosa hai fatto ai miei capelli, testa di plumcake farcito !” Si lamentò lei, levandosi la roba dai ricci.

Facilier si pulì appena la giacca, poi lo re-interrogò :

“Sei sicuro di non ricordare nulla ? Che ne so’, qualche corruzione , qualche slealtà durante le corse ?”

Lui scosse la testa :

“Niente ! Io ho sempre gareggiato pulito...credo... Huhuhu !”

Facilier lo afferrò per il bavero, minaccioso :

“Allora tu non ci sei di nessuna utilità, zucca candita ! Anzi, forse un nuovo lavoro te lo posso dare !”

Gli spruzzò addosso la sua polvere magica, ma anziché avere effetto, lui si lamentò appena e starnutì.

“Eee..Eeee…EEEEEE-CIÙUU !!!!”

Con sorpresa, quando starnutì, si formarono attorno a lui dei quadratini luminosi rossi, e il suo aspetto per una frazione di secondo cambiò : la sua pelle divenne grigia, indossava ora una tuta da pilota bianca a strisce rosse con casco abbinato, ma il suo volto erano dei pixel che mostravano un inquietante sorriso giallo con occhi del medesimo colore.

Anche quando riprese il suo aspetto, Facilier e Gothel lo fissarono atterriti.

“Huhuhu ! Che starnuto ! Ma che vi prende ?”

L’ombra di Facilier tirò per la giacca il suo padrone, che controllò subito una delle sue carte, che fissò sbalordito.

“Gothel, questa la devi proprio vedere !”

“Cos’è ?”

“È lui ! Le carte non mentono mai : è lui il nostro nuovo Cattivo !”

Gothel lo squadrò stranita :

“Vorrai scherzare ?”

“Niente affatto, chère, sono serissimo !”

“Ehmm…scusate l’intromissione, ma volete spiegarmi che sta succedendo ?”

I due si guardarono complici, poi l’Uomo Ombra si rivolse a lui :

“Amico caro, forse non sei così inutile come pensavamo, come direbbe un mio amico, tu sei un diamante allo stato grezzo !”

“Huhuhuhu ! Che bello ! Ma che vuol dire ? E adesso dove mi portate ?!”

L’ombra lo fece scendere a terra mentre i due lo accompagnavano al tetro castello.

“Semplice, caro. Benvenuto nel Covo dei Cattivi !” Annunciò Gothel.

Re Candito, mentre veniva portato per mano, deglutì spaventato.

Come poteva essere lui lui il prescelto Cattivo, se neanche ricordava di aver mai fatto del male a nessuno ?

 
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E così termina questo primo travolgente arco di "Revenge of the Villains", ma non temete ! Presto in arrivo, l'arco II : Male, il tuo nome è Candito.

Sono felice di essere riuscito a finire questa prima parte entro un certo margine di tempo, ora viene però il bello : dopo il prossimo arco, avevo previsto di dividere la storia in base alle squadre dei Cattivi vari, con poi un'arco finale a chiudere il tutto.

Ma mi rendo conto conto che la storia mi è un po' sfuggita di mano : mentre alcuni archi hanno più o meno già una trama delineata, ce ne sono due che ancora non sono riuscito a riordinare del tutto, in quanto a trama e personaggi.

Sto considerando di scrivere prima una mini serie di prequel su alcuni Cattivi, anche come esperimento

Perciò nei commenti, oltre ad un giudizio complessivo della storia finora, vi chiedo anche di :

1) Quali Cattivi vorreste che inserissi per la squadra "Streghe e Stregoni" al posto di Yzma e Magò, o se le volete lo stesso.

2) Quali buoni, sopratutto secondari, preferireste di più vedere invece di altri (quest'ultima dipende anche per i fini della trama, quindi alcuni personaggi fastidiosi potrebbero essere necessari)

Grazie per il supporto ad A. D. ed M. C. A., Marina94,  Yoku_Warui_Nani mo,Tensi ma specialmenteblackmiranda, mia fedelissima recensitrice !!!  :)


Come dicono ad Alghero, A mus vera, bitches !!!

   
 
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