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Autore: KikiWhiteFly    18/08/2013    4 recensioni
{Dieci flashfic/one-shot Rumpelstiltskin/Belle | SPOILER}
I. "Ma quella non era più la sua Belle e quella non era più la tazzina scheggiata di un tempo: erano solo cocci, frammenti, minuscoli pezzetti che né la magia né il potere avrebbero più rimesso insieme".
II. "Eppure, in mezzo a tanti volti, la sua attenzione venne catturata da un soggetto alquanto singolare: ne aveva sentito parlare spesso, in termini negativi perlopiù, ma non l'aveva mai visto in carne e ossa. Anzi, credeva addirittura che si trattasse di una leggenda ma, a giudicare dalla distanza che li separava, tale non era".
III. "«E se mi stai chiedendo il motivo per cui resto con lui, Leroy, per cui lo amo... beh, tu, più di tutti, dovresti saperlo bene: il vero amore non ha confini, non conosce limiti spaziali o temporali. Se non sarà più con te, sarà con la persona amata. E anche quando quest'ultima non ci sarà più resterà su questa terra, in questo... universo», conclude Belle, sottovoce, come se l'intero cosmo potesse per l'appunto scagliarsi contro di loro da un momento all'altro".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“E, mi domando, accumulare bei ricordi, non è forse la sola cosa che possiamo fare nella vita?”.


Banana Yoshimoto –


Dacché Belle viveva nel Castello Oscuro non aveva mai udito alcun rumore: sembrava, infatti, che Rumpelstiltskin si muovesse a passi cadenzati, talvolta aveva ingenuamente ipotizzato che potesse volare. Ecco perché quando Belle udì il suono di un violino si precipitò immediatamente in direzione di quella melodia e, con sua somma sorpresa, si trovò all'interno di un grande salone.
Belle si guardò alle spalle, come per provare a se stessa che quell'immagine fosse reale, non ricordava di aver mai visitato una stanza simile. Anche perché dimenticarsi di tale maestosità era pressoché impossibile: i lampadari erano grandi lumi che inviavano dei riflessi cristallini direttamente sulle ampie vetrate, le tende erano di un rosso pregiato e intenso, mentre il pavimento sembrava una distesa infinita di mattonelle.

«Dall'espressione sul vostro volto direi che il salone risulta cosa gradita».
Rumpelstiltskin sbucò improvvisamente da un angolo, spaventandola: non che Belle ne fosse intimorita, ma sapeva quanto il suo padrone potesse diventare crudele con coloro che non rispettavano le sue regole.
«È molto bello», disse Belle, guardandosi intorno. Quello era un aggettivo effimero, lo sapeva, ma nel complesso il salone era così stucchevole da lasciar quasi senza parole. «Perdonatemi, sono entrata senza permesso all'interno di questa stanza e...», Belle fece per allontanarsi ma la voce di Rumpelstiltskin frenò i suoi passi.
«Fermatevi, vi prego. Ho creato questo salone proprio oggi, non vorrei essere l'unica persona ad ammirarlo».
Rumpelstiltskin la invitò con un gesto a seguire i suoi passi, facendole capire che poteva sentirsi libera di commentare in positivo o in negativo qualsiasi cosa fosse o meno di suo gradimento.
«Non dovete pensarla così. Se posso permettermi... qui potrebbero entrare centinaia e centinaia di persone, se solo voi voleste».
Belle non era riuscita a trattenersi, la sua lingua tagliente era stata più scaltra del raziocinio: d'altronde, quello era stato un difetto che suo padre le aveva sempre rimproverato nel suo villaggio d'origine e, pur tuttavia, lei si era dimostrata sempre più ostinata.

Rumpelstiltskin si voltò, esordendo con una delle sue battute di spirito: «E come proporreste di svecchiare l'immagine del Signore Oscuro, mia cara? Non credo che un paio di luci colorate cancelleranno la memoria dei nostri ospiti».
«Ma un paio di buone azioni potrebbero, sapete?», domandò retoricamente Belle, prendendo le mani dell'Oscuro tra le sue. A differenza di quel che pensava erano calde, di un tepore che la riscaldò istantaneamente.
Stavolta Rumpelstiltskin non rispose, per un attimo le sue sicurezze sembrarono vacillare. Belle allora spezzò quell'attesa, voltando il viso dalla parte destra: «Ditemi, per chi suona questa musica?».
«Per chiunque voglia ascoltarla. Per il Castello Oscuro, per me, per
voi», Rumpelstiltskin calcò in particolar modo l'ultima parola, Belle lo recepì immediatamente.
«In questo caso...», sibilò Belle, accettando la mano che Rumpelstiltskin le aveva appena offerto. «Una dama che si rispetti potrebbe mai rifiutare un ballo?».
Rumpelstiltskin le mostrò un sorriso sincero, poi rispose: «Una dama forse potrebbe, ma per una principessa sarebbe sconveniente».
Belle poggiò la mano sulla spalla dell'Oscuro, mentre quest'ultimo la strinse a sé: sembrava che la musica fosse in sincrono con i loro passi, nel momento stesso in cui la tonalità salì di un'ottava Rumpelstiltskin la fece roteare al centro della sala. Solo quando i loro sguardi si incrociarono nuovamente, Belle disse: «Ma... dovreste saperlo bene, ormai non sono più una principessa».
Belle volteggiò per un paio di secondi, prima che Rumpelstiltskin le rispondesse: «Ed io non sono un principe. Ditemi, cara, chi di noi due è più inadatto a ballare al centro di una sala?».
Belle esibì un sorriso, poiché per la prima volta comprese che dietro i sorrisi sghembi di Rumpelstiltskin c'era una persona –
un uomo comune, come lo aveva precedentemente apostrofato –, come tutti gli altri, il quale desiderava solo un ballo con la sua bella e nulla più.



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Diciamo che questa fan fiction si potrebbe collocare dopo “Skin Deep”, Rumpelstiltskin ha creato questa stanza ma sa che sarà il solo a vederla, ha alzato il volume dei violini per “chiamare” Belle e invitarla così a ballare. In questa storia Belle capisce, verso il finale, che l'Oscuro prova qualcosa per lei, in sostanza. E... niente, io desidero tanto vedere questa scena. *_*
Ah, una cosa che mi ero dimenticata di dire in precedenza: le storie ambientate nel mondo delle favole sono al passato, quelle ambientate a Storybrooke o in futuro sono al presente, ho seguito lo “schema passato/presente”, tipico di OUAT.

La citazione iniziale proviene da: “Un viaggio chiamato vita”, Banana Yoshimoto.
Vorrei ringraziare anzitutto chiunque abbia recensito questa storia: Euridice100, Lilly_93, shika,TheHeartIsALonelyHunter e Cla90. E a tutti coloro che l'hanno inserita tra le preferite/seguite/ricordate: shika, Lilly_93, Anya85, Clitemnestra_Artemisia, Emily Gold, Euridice100, Frasca94, Samirina, SaRa_93, tykisgirl.
Un grazie ulteriore a quelle anime pie che si son fatte insieme a me pare mentali tramite Facebook e Twitter e hanno contribuito, indirettamente, alla mia ispirazione! XD

Mentre, passando ad altro, presto vedrete online alcune fan fiction:


- Una raccolta (capitolo unico) Rumbelle – 100 moments e dialoghi Rumbelle. Saranno divisi in blocchi, ognuno contenenti uno specifico argomento.

- Una FrankenWolf (Dr Whale/Ruby), sarà una flashfic. È un'altra delle coppie che amo di più, devo scriverci qualcosa.

- Una raccolta (capitolo unico) ispirata alla challenge “64_damn_prompts”, leggerete sessantaquattro frasi, ognuna dedicata a una coppia diversa (si ripeteranno solo due coppie: Snow/Charming e Rumpelstiltskin/Belle. Preparatevi a sessanta coppie differenti. XD).

- Progetto molto futuro: una one-shot Aladdin/Jasmine ambientata nella prima stagione – quindi, quando ancora la maledizione era in corso – seguirà lo “schema” passato/presente, proprio come in OUAT. Siccome Adam non mi risponde su Twitter, mi tocca lavorare di inventiva. XD

Grazie a tutti per l'attenzione, la raccolta si chiude qui! :)

Kì.

   
 
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