Storie originali > Horror
Ricorda la storia  |       
Autore: Vorarephilia    18/08/2013    5 recensioni
Soleil aveva sedici anni e una vita che a molti potrebbe apparire semplice.
Amelie aveva sedici anni e un'esistenza priva di significato.
Soleil aveva un'amica immaginaria, una volta.
Amelie aveva qualcuno con cui passare il tempo, una volta.
Soleil amava guardarsi allo specchio.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Amelie

 

 

Prologo

Il mio primo ricordo.

 

Amelie

 

Il mio primo ricordo risaliva ad un pomeriggio soleggiato e caldo.

Io e Soleil giocavamo in un grande parco, sotto la supervisione di sua madre, che era anche la mia, credevo, ma non mi parlava mai.

-Sole, tesoro, con chi stai parlando?- le chiedeva sempre.

-Con Ame.- rispondeva mia sorella gemella, e sua madre ridacchiava e si allontanava, guardandomi solo per un attimo, per poi distogliere lo sguardo subito dopo.

Soleil era l'unica che mi parlasse, l'unica che giocasse con me.

Nessun altro si accorgeva mai della mia esistenza. Né la mia famiglia, né la sua, che era identica alla mia, né i compagni di scuola o gli altri abitanti di quella stupida cittadina.

Il mio primo ricordo era di risate allegre e sorrisi, di capelli biondi che si intrecciavano ai miei, di occhi come il cielo notturno e di una bocca rossa che sapeva di fragole e cioccolato al latte.

Il mio primo ricordo era sereno e luminoso, come quella giornata, quando ancora non sapevo.

Quando ancora credevo che fosse tutto normale, che le cose fossero perfette anche se era solo Soleil.

Sempre e solo lei.

Lei che mi guardava con affetto.

Lei che si divertiva a farmi le trecce.

Lei che mi sorrideva.

Lei che mi parlava e che scherzava con me, che giocava.

Lei che mi notava.

Quel ricordo era il più bello e il più prezioso, non solo perchè era il primo, ma perchè c'era lei, quando ancora le cose erano facili.

Quando ancora riusciva a sentirmi e voleva ascoltarmi.

Il mio primo ricordo portava ad una serata come ce ne sarebbero state tante, dove mi accorsi per la prima volta di quanto fosse strano guardarla andare via.

Eravamo sorelle gemelle.

Eravamo uguali.

Le nostre famiglie erano uguali.

Eppure lei non restava mai.

Ogni notte si allontanava da me e tornava a casa sua, nel suo letto, senza di me.

 

Soleil

 

Quando ero piccola, avevo sempre amato guardarmi allo specchio.

Tutti dicevano che ero una bellissima bambina, con capelli lisci, color del sole di cui portavo il nome, e occhi blu.

Avevo conosciuto una bambina, bella quanto me, con il viso uguale al mio, e un sorriso triste e spento.

La chiamavo sorella.

Il primo ricordo vero di lei, la vedeva seduta su di una panchina, appena fuori da casa mia, all'ingresso di un grande parco illuminato dal sole.

Era da sola ed era strana.

Aveva occhi liquidi come l'acqua ma freddi come il ghiaccio, di un azzurro cupo e inquietante, con pupille bianche come la neve. I suoi capelli erano grigi come la pioggia e la sua pelle era sempre gelida.

Amelie era come il mare invernale. Impietosa, pericolosa.

Terribilmente sola.

Ci eravamo guardate e ci eravamo sorrise.

Diventare amiche non fu affatto difficile. Riuscivamo a terminare l'una le frasi dell'altra e, più i giorni passavano, più ci sembrava giusto avvicinarci.

Raccontarci i nostri segreti, le nostre paure, i nostri desideri.

Eravamo solo bambine, ma volevamo fare tante cose.

Eravamo incredibilmente diverse, ed incredibilmente uguali.

Dove Amelie aveva paura, io rabbrividivo di disgusto.

I suoi sogni lasciavano una scia di orgoglio in me e mi ripetevo in continuazione quanto sarebbe stato bello se quelle fossero state anche le mie aspirazioni.

Amelie sapeva completarmi e non avrei mai voluto lasciarla andare.

Tuttavia, mia madre aveva paura di lei.

Aveva paura di Amelie perchè non riusciva a vederla.

E aveva paura per me perchè credeva che io fossi pazza.

Quel nostro avvicinarci divenne pericoloso e più desideravo restare con lei, più mi allontanavo da mia madre, dalla mia famiglia, dalle persone che conoscevo.

Più io e Amelie ci univamo, meno tempo passavo nel mondo reale.

Amelie non esisteva e avevo dovuto impararlo a mie spese.

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Vorarephilia