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Autore: _Becky    19/08/2013    1 recensioni
Uno spruzzo delle mie giornate scolastiche, dei nove mesi che ci tengono attaccati alla scuola.
Essì, gli eventi sono proprio quelli compiuti dalla mia classe -e ahimè anche da me!-.
Un consiglio: Vivete sempre con leggerezza le giornate scolastiche, esattamente come noi, forse un po' meno esuberanti, fatelo, altrimenti vivrete in maniera negativa quei nove mesi che invece potrebbero essere affrontati diversamente (:
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UNA PAZZA GIORNATA NELLA PAZZA 4B

Oggi nella 4°A dell’elettronica è successo qualcosa che di solito nella nostra sezione non succede mai: 5 ore di sostituzione.
Per nostra sfortuna, né il preside, né il vicepreside sono presenti e siccome i collaboratori non hanno il permesso di farci uscire ci rimane un’unica alternativa: passare cinque ore nella classe più discussa e acclamata dell’istituto intero: la 4B dell’informatico.
“Si, mi sa proprio che dovrete passare la giornata con quegli scalmanati” afferma Gigi, nonché collaboratore e ometto alto più o meno come i nani di Biancaneve.
Tutta la mia classe si gasa perché conosciamo quei ragazzi ma non abbiamo mai passato una giornata scolastica insieme.
Sono le 8:10 in punto e la 4°A è già al completo, anche se la campanella è appena suonata e prese le nostre sedie ci avviamo verso la classe nella quale dovremmo trascorrere le prossime cinque ore, situata al fianco della presidenza e la vicepresidenza, appositamente per tenerli sottocontrollo.
Bussiamo ed entriamo trovando la professoressa di religione sola soletta che fa da compagnia al registro, visto che la classe è completamente vuota.
Le raccontiamo che dobbiamo passare li la giornata e lei esclama: “Mi raccomando a voi, non fatevi prendere dall’entusiasma di questi quattro pazzi, non diventate mai così!”
Ridiamo e ci sistemiamo ognuno dove vuole.
Finalmente arrivano anche Giusy e Francesca che conosco da più tempo e vado a sistemarmi vicino a loro.
Le due ragazze, sono quattro anni che sono sedute all’ultimo banco e sono sicura che anche l’anno prossimo nonché l’ultimo anno saranno sedute li; Francesca è una ragazza timida, ma quando ci vuole caccia fuori la sua personalità; Giusy invece è l’opposto: sveglia, determinata, tremendamente sociale, antipatica e scorbutica quando serve e non si tira mai indietro quando c’è da fare casino.
Sono le 08:35 e uno ad uno i ragazzi entrano mentre la professoressa segna i ritardi.
Dall’ultimo banco guardo fuori la porta e noto che sono arrivati Francesco e Davide, entrambi con gli occhiali da sole, il primo ce li ha sistemati in testa, il secondo ancora agli occhi. Si sporgono a guardare la professoressa che non li nota e iniziano a fare gli imbecilli imitandola e schiacciandosi poi il cinque fra di loro. Rido sperando che la prof non mi abbia notata.
Intanto Gigi ha raggiunto i due ragazzi e leggendogli il labbiale gli sta dicendo di entrare ma Francesco alza la mano e gli accarezza il capo lucido senza capelli. Davide scoppia a ridere e noi in classe li seguiamo a ruota.
Gigi gli tira uno scappellotto e indica la porta, dalla quale qualche secondo dopo entrano.
-Buongiorno.-  dicono all’unisono.
La professoressa guarda Davide ancora con gli occhiali da sole e sospira sconsolata: -Buongiorno..
-Ciao fratelli e sorelle.- esclama Francesco rivolgendo il saluto alla nostra classe e attenendosi all’argomento visto che c’è religione. La classe ricambia i saluti.
Toc toc.
Qualcuno, ovvero Salvatore, non aspetta nemmeno che la prof dica Avanti, perché entra direttamente e si avvia al banco accanto a quello delle mie amiche.
-Buongiorno eh. In un mese hai fatto ventinove ritardi tu!
-Mamma deve accompagnare altri tre, professoressa cara, non esisto solo io!
La professoressa scuote la testa per l’ennesima volta e sbuffa.
Un altro ragazzo che non riesco ad identificare perché ha un casco in testa e gli occhiali da sole calati sul naso entra, con un sorrisetto sghembo stampato sul viso.
-Buongiorno prof.- e si avvia al banco con Salvatore.
-Togliti quel casco e gli occhiali, maleducato! Che ne dite alle 9:00 di mattino, posso fare l’appello vostre maestà?
-We prof, lei va in Chiesa, cosa sono questi termini?!- ridacchia l’ultimo arrivato, mentre noto che Michele, un ragazzo basso quanto Gigi –e tutti si sono sempre domandati se ci è ci fa- , sta scommettendo con Vincenzo, un altro ragazzo alto, grosso e robusto, che all’indomani porterà un taglierino e si taglierà le vene davanti a lui, provandogli che non sente dolore.
Rimango basita e mi rendo conto che è solamente la prima ora.
 
Siamo alla terza ora, e mi sto vivamente domandando come cavolo facciano i professori per sopportare quei ragazzi.
Durante la prima ora, nei dieci minuti che sono rimasti per fare lezione, la professoressa ha attivato una discussione sul Papa, gli atei, i credenti eccetera. Inutile dire che oltre parole pesanti sono volati gli astucci, appositamente fatto per perdere tempo e fare chiasso; Vincenzo sosteneva che non esisteva niente e che il Papa complotta con qualcuno, che è impossibile che la Vergine Maria non abbia fatto niente se poi è rimasta incinta e ha continuato a bestemmiare; Giusy gli ha dato contro, praticamente lei non sopporta quando bestemmiano, è una credente nata e va tutte le domeniche in Chiesa, anche se non si confessa dai tempi di Dante e non è una di quelle Sante; Michele sosteneva che eravamo tutti nati per morire, e a me è venuto in mente Lana del Rey. A quel punto Francesco ha alzato l’astuccio e lo ha lanciato a Michele, quest’ultimo volevo rilanciarlo a lui ma ha preso Salvatore che gli ha lanciato il quaderno di Arianna, la sua quasi vicina di banco, che urlava sconsolata –Oh mio Dio, il mio quaderno, il mio quaderno!- come se stesse perdendo la vita e Angela al primo banco, seduta davanti a Michele che urlava perché stavano prendendo lei; Francesca e Giusy ridevano a crepapelle per non parlare di Giuseppe e Domenico, seduti davanti a loro che si mantenevano la pancia e nel mentre la professoressa cercava di riportare l’ordine ma ovviamente inutilmente, e quando la campanella è suonata si sono alzati tutti e sono corsi verso la porta, chi in bagno, chi al bar, ignorando la professoressa che si era appena alzata e stava cercando di schivarli per uscire, riuscendoci lunghi minuti dopo.
Il motivo di tanto scalpore è semplicemente la loro vivacità e dal fatto che alla seconda ora dovesse venire la tanto amata ventisettenne professoressa di Tecnologie e progettazioni Sistemi informatici.
Nicola è corso nel corridoio e appena l’ha vista gli ha tolto di mano i libri portandoglieli lui fino alla cattedra, mentre gli altri erano rientrati e avevano sistemato a loro piacimento i banchi.
-Buongiorno ragazzi.
Nessuno le aveva dato retta, troppo impegnati a spostare banchi e sedie.
-Oggi interroghiamo. Chi c’era oggi?
Da quello che mi aveva raccontato Giusy, facevano le interrogazioni programmate, un giorno uno, un giorno l’altro, perché così si trovavano meglio.
-IO!- aveva risposto Danilo, seduto al primo banco –costretto dalla professoressa- a sinistra accanto a Sara.
-Vieni allora. Ragazzi, state buoni voi!
Danilo era andato all’interrogazione e quando la professoressa gli aveva fatto una domanda scomoda aveva risposto con un: -Professoressa, siete single?
-Si, perché?- aveva risposto lei.
-Se volete un ragazzo io sono disponibile! Siete bellissima!-
La professoressa era arrossita e poi aveva continuato l’interrogazione con un’altra domanda e così Danilo aveva evitato di non saper rispondere a quella precedente.
-Lecchinoooo!- gli aveva urlato Giuseppe e lui aveva preso un gessetto e glielo aveva tirato, che nel percorso si era spezzato e una parte aveva preso Giuseppe, l’altra Giusy.
Inutile dire che da li si era scatenata una vera e propria guerra di gessi, interrotta da Giusy che era corsa alla lavagna e aveva preso il cassino, buttandolo addosso a Danilo. Nel frattempo nella classe si era scatenato altro caos, i ragazzi si stavano buttando delle palline di carta sputate dalle penne bic ignorando le suppliche della professoressa di smetterla, ed era finita solo quando erano venuti professori da altre classi, che credevano stesse facendo il terremoto.
Alla fine dell’ora la classe sembrava un vero e proprio porcile.
Ora, alla terza ora la 4B aspettava la professoressa di inglese, una pettegola che entra sempre mezz’ora dopo il suono della campanella in classe perché rimane sempre a parlare con quella di diritto –pettegola peggio di lei!- nella sala professori.
Quando arriva e inizia a fare lezione, se così si può definire, nessuno la sta seguendo, in quel momento hanno creato un gruppo su whatsapp con il nome ‘damigiana’, un piccolo nomignolo assegnato da anni ad Arianna, un po’ grassottella e seguito da una foto di profilo del gruppo di Michele in una strana smorfia.
Domenico infatti, cinque minuti fa mi ha raccontato che nel bel mezzo della lezione, quando sono calmi ovviamente, prendono i cellulari e scattano foto a cazzo, e le mettono poi per i social network.
Leggo i messaggi che si stanno scambiando e faccio di tutto per non ridere: i maschi che dicono parole da maschi, ovvero, inerenti a ciò che loro pensano 24h al giorno; le femmine che scandalizzate cercano di chiudere il discorso, Arianna che scrive in maiuscolo –forse perché non può urlare a voce- che devono assolutamente togliere quel nome dal gruppo e dalla loro bocca altrimenti li picchia e dulcis in fundo Michele che minaccia di mandargli il drago dalle sette teste –questo ragazzo è proprio strano!- a ucciderli.
Dalla parte destra della classe si sente un botto: tutti si girano e quello che vedo mi fa sgranare gli occhi: Vincenzo ha dato una gomitata al muro di carton gesso che si è rotto, e possiamo vedere le sedie della 2° accanto.
-Stavano dando botte da tre ore!- si difende.
-Oh mio Dio.- sospira la professoressa. –Perché vi cacciate ripetutamente nei guai?!-
Vincenzo fa spallucce e la professoressa borbotta qualcosa del tipo ‘domani viene il preside sicuramente’.
Finalmente l’ora d’inglese finisce e aspettano l’arrivo della professoressa d’italiano.
Ovviamente nel cambio c’è la guerra di gomme per cancellare e uno dei ragazzi centra in pieno il quadro del fondatore della scuola spaccandolo giusto in mezzo, poi scoppiano a ridere e intimano di non dire a nessuno che hanno fatto quel danno, che era già rotto.
Come se ci credessero poi!
La professoressa di italiano, nonché coordinatrice della loro classe entra mezz’ora dopo visibilmente agitata, ma non li sgrida perché li vuole bene, ma vedendo il muro spaccato spalanca gli occhi.
-Oh mio Dio che avete combinato?! Possibile che non vi posso lasciare un attimo che combinate guai? Ho visto il registro e nell’ultima settimana avete avuto ben sei note di demerito, per non parlare di sospensioni per il comportamento e si Francesco, mi riferisco a te; La professoressa di inglese ha abbassato i voti da 7 a 3 per il comportamento, vi rendete conto? La professoressa di Tpsi si lamenta continuamente, per non parlare di informatica, sistemi, elettronica. Rompete i muri..- guarda un attimo verso il muro opposto e.. -..i quadri! Dio mio, mi sento mancare!
Si sventola la mano davanti il viso.
-Comunque Gigi ha telefonato il vicepreside..-
-Che bastardo!
-Traditore!
-Cazzimmoso!
Ognuno dice la sua opinione e la professoressa rotea gli occhi al cielo.
-Ehi! Cosa sono queste parole?! Comunque il vicepreside ha detto che potete scordarvi la gita di tre giorni a Firenze.
-Come?
-Noooooooo!
-Che stronzo!
-RAGAZZI!!
-Scusi prof.- sussurrano poi tutti insieme.
LA professoressa si schiarisce la voce.
-Comunque siete fortunati che il vicepreside vi adora e vi ha presi a cuore, potete sempre fargli cambiare idea..Però per favore smettetela di comportarvi male altrimenti quest’anno verrete tutti bocciati per il comportamento. Ora facciamo lezione, ok?
Tutti annuiscono e la professoressa inizia a parlare della guerra dei cent’anni, iniziando una discussione.
Ognuno dice la sua, ma al contrario dall’ora di religione, sembrano civili e anche la professoressa partecipa. L’unico sbandamento?
Mentre parlavano della guerra dei cent’anni ora stanno parlando di chi tra due fidanzati, se il maschio o la femmina il sabato sera e sempre debba pagare una pizzetta o qualsiasi altra cosa, ed è li che si riinizia a litigare pesantemente.
Per fortuna la professoressa di italiano è l’unica in grado di tenerli a bada.
-Ragazzi, voi dovete dirmi come facciamo a fare lezione sulla guerra dei cent’anni e finire a parlare, anzi, litigare, per chi debba pagare tra il maschio e la femmina. Cambiamo discorso in niente!
-Eh prof, che ci vuole fare! Tutto per perdere tempo!- Esclama Francesco e tutti scoppiamo a ridere.
-Ragazzi..
Ci richiama la professore di italiano, e si sta riferendo alla nostra classe.
Tutti si girano a guardarla.
-Li sentite e vedete questi qui? Non diventate mai come loro, per favore! E spero che con questa giornata non vi abbiano scandalizzato troppo!
Ridiamo e alcuni si scambiano con la prof opinioni sulla classe 4B e la maggior parte sono: -Sono dei pazzi, incredibili, davvero!
-Quando volete venire ragazzi la classe è sempre aperta a voi! Se i prof non vi lasciano venire non stateli a sentire, lasciateli la e correte, vi proteggiamo noi da questi scimpanzé!
-Francesco!!!
Lo richiama la professoressa, ma anche lei viene contagiata dalle risate di tutti ed io mi chiedo perché non abbia scelto l’informatico e precisamente la 4B, nella quale tutti sembrano bambini, spassosi, tutto ma non diciottenni.
E alla fine delle lezioni, quando suona la campanella ed io quasi vengo scaraventata a terra dai ragazzi che mi sorpassano per uscire, penso che ho passato proprio una pazza giornata nella pazza 4B.
 



Ed eccomi qui, con la prima one-shot originale.
Essì questo è uno spruzzo di vita della 4B, la mia classuccia di eterni bambini.
Gli eventi sono tutti veri. Ogni cosa scritta è vera tranne qualcosa del tipo che la 4° sia venuta da noi, ma dovevo prendere qualcuno da fuori per presentare la mia classe di scalmanati.
E’ vero, forse questi ragazzi, -ci sono pure io uhuh- vi sembreranno dei maleducati, ma vi assicuro che non è così. E’ che abbiamo un modo tutto nostro di affrontare la vita scolastica e forse è per questo che non vedo l’ora che ricominci (fra 28 giorni diventeremo 4B *-*), perché il terzo anno è volato insieme a questi eventi.
Purtroppo ho mancato alcuni elementi della mia classe, ma non potevo presentare tuttissimi, perché altrimenti poi diventava la Divina Commedia di Dante ahaha.
Beh spero vi siate divertiti a leggere.
Alla prossima con la 4B, sappiate che le recensioni non mordono, Argh <3
  
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