Erano trascorse due settimane da quel
fatidico giorno in cui Rumpelstiltkin aveva mostrato a Belle la
grande biblioteca del Castello Oscuro.
Da allora la ragazza si dava molto da
fare per terminare le faccende il più in fretta possibile e
ritagliarsi così un po' di tempo libero che puntualmente trascorreva
rinchiusa in quella grande stanza circolare, a sfogliare un libro
dopo l'altro, a gettarsi a capofitto tra le pagine fruscianti e
ingiallite dal tempo che aspettavano solo qualcuno a cui narrare le
storie in esse custodite.
Più di una volta al folletto era
capitato di passare interi minuti appoggiato allo stipite della porta
ad osservare Belle mentre leggeva. All'inizio le scoccava solo
qualche occhiata fugace e distoglieva subito lo sguardo per non
essere sorpreso a fissarla, ma non c'era pericolo che lei potesse
accorgersene perchè in quei momenti era talmente assorta che tutto
ciò che la circondava sembrava scomparire, ad eccezione del libro
che maneggiava con cura e attenzione.
Certo, Rumpelstiltskin sapeva della
grande passione che la giovane nutriva verso ogni genere di lettura,
ma si stupiva sempre di come delle semplici parole nere e scolorite,
vergate su fogli di pergamena chissà quanto tempo prima, potessero
suscitare tante reazioni diverse nella sua domestica: capitava spesso
che ella sorridesse, divertita da qualche passo particolarmente
comico della vicenda, in altre occasioni invece tratteneva il respiro
e si poteva scorgere sul suo viso l'ansia e l'aspettativa per ciò
che sarebbe accaduto nella pagina successiva, a volte il Signore
Oscuro aveva perfino notato alcune lacrime sgorgare piano e
silenziosamente dai suoi occhi celesti.
Quella sera l'orologio stava battendo i
dodici rintocchi che annunciavano la mezzanotte quando
Rumpelstiltskin si alzò dall'arcolaio, si stiracchiò davanti ai
resti morenti del fuoco nel camino e si diresse al piano di sopra,
incamminandosi distrattamente verso la sua camera.
Come sempre il Castello Oscuro era
avvolto nel silenzio più totale, così denso che si sarebbe quasi
potuto toccare con mano. Tutto sembrava perfettamente normale e in
ordine, ma mentre percorreva il lungo corridoio, qualcosa attrasse la
sua attenzione: l'interno della biblioteca era ancora fiocamente
illuminato dalla luce tremula di qualche candela posta sul tavolo che
gettava ombre scure sulle pareti di pietra.
Il folletto sbuffò: la sua domestica
aveva di nuovo dimenticato di spegnere le fiammelle prima di
ritirarsi nella sua cella per la notte. Eppure gliel'aveva
raccomandato un'infinità di volte: sarebbe bastata una leggera
folata di vento e il fuoco incustodito di qualche candela in un
locale colmo di libri avrebbe potuto trasformarsi in pochi secondi in
un incendio di proporzioni spaventose; considerando poi l'amore della
ragazza per i tesori di carta che si trovavano in quella stanza si
sarebbe aspettato un comportamento più responsabile.
Quando varcò la soglia però, vide
Belle rannicchiata sulla poltrona accanto alla finestra; ovviamente
aveva gli occhi incollati a uno dei tanti volumi che dimoravano sugli
scaffali.
Lei non si accorse della sua presenza
fino a quando il Signore Oscuro non parlò con la sua voce dal timbro
così particolare: - Pensavo che fossi già a letto da un po',
dearie. - La rimproverò.
La giovane scattò in piedi spaventata
e il libro le cadde di mano, finendo sul pavimento con un lieve
tonfo.
- Rumpelstiltskin! Avete intenzione di
spaventarmi a morte?! - Esclamò portandosi una mano al petto.
Il folletto rispose con stizza: - Non è
certo colpa mia se ogni volta che apri un libro ti estranei dal
mondo, dearie. Scommetto che eri talmente presa da chissà quale
avventura che non ti sei nemmeno accorta che è mezzanotte passata. -
Sul volto della giovane comparve
un'espressione sorpresa: in effetti non aveva neanche udito i
possenti rintocchi dell'orologio.
Osservò le candele, ormai quasi
consumate del tutto: erano ore che stava in biblioteca a leggere ma
le parevano essere trascorsi solo pochi minuti.
- Forza, dearie, va' a dormire. Non
tollererò un solo minuto di ritardo domani mattina, specialmente se
a causa di questo. - Disse indicando il libro a terra.
Belle si chinò a raccoglierlo con
delicatezza, poi soffiò via la polvere dalla copertina e sistemò
con cura le pagine che si erano leggermente stropicciate.
Il Signore Oscuro iniziò a
spazientirsi: come si permetteva di ignorarlo?! Prestava più
attenzioni a quel volume che a lui: il suo padrone!
- Mi hai sentito, dearie? - Cercò di
suonare calmo ma il suo tono tradiva tutto il disappunto per il
comportamento della giovane.
Belle alzò di nuovo gli occhi su di
lui e annuì: - Sì, Rumpelstiltskin, vi ho ascoltato. Vi prego, mi
mancano poche pagine per finire questo capitolo, poi vi prometto che
andrò subito a letto e domani sarò puntuale. -
Il folletto venne colpito dal suo
sguardo supplichevole e per un attimo sentì svanire misteriosamente
tutto il fastidio di poco prima.
- Per favore. - La ragazza rincarò la
dose, approfittando del suo momento di indecisione.
Alla fine il Signore Oscuro sospirò e
si massaggiò le tempie con aria stanca e rassegnata: - E va bene,
dearie, va bene. Ma guai a te se domani non sarai nella sala
dell'arcolaio a servirmi la colazione alle otto in punto. -
Belle gli sorrise raggiante: - Non
temete. Grazie! -
Rumpelstiltskin scosse la testa e tornò
a dirigersi verso la sua camera: certo che quella principessina era
davvero uno strano tipo, e per di più il suo sorriso era riuscito a
rabbonirlo.
Ti stai rammollendo vecchio mio.
Sono bastati un paio di occhioni azzurri e qualche battito di ciglia
per farti cedere. Pensò mentre
si spogliava e si stendeva nel grande letto a baldacchino, tra le
lenzuola di seta.
Belle sbadigliò
per l'ennesima volta, ma quella storia era troppo avvincente e non
poteva smettere di leggere proprio ora che essa entrava nel vivo.
Aveva promesso a
Rumpelstiltskin che avrebbe solo terminato il capitolo, ma in realtà
si era spinta ben oltre, incapace di resistere al richiamo seducente
delle parole fitte e sinuose che le stavano regalando tante emozioni.
Avrebbe letto
ancora solo un' altra pagina, solo una e poi sarebbe andata a
dormire.
Il Signore Oscuro si svegliò di
soprassalto, reduce da uno dei soliti incubi che ogni tanto tornavano
a tormentarlo, come dei vecchi amici.
Fuori dalla finestra si scorgevano
ancora le stelle della notte, anche se l'orizzonte iniziava a
schiarire e a tingersi di un timido rosa pallido.
Era molto presto e Rumpelstiltskin
imprecò sottovoce rigirandosi nel letto e cercando di riprendere
sonno.
Dopo mezz'ora passata a fissare il
soffitto della camera però, il folletto decise che c'erano modi
decisamente più utili di impiegare il suo tempo, così si alzò, si
vestì e uscì dalla stanza.
Quando passò davanti alla biblioteca
udì un leggero mugolio provenire dall'interno.
Si bloccò davanti all'entrata: un
sospetto iniziò a farsi strada nella sua mente, e venne confermato
quando trovò la sua domestica addormentata sulla poltrona.
La ragazza si era raggomitolata come un
gatto e risultava quasi buffa in quella posizione.
Il folletto non poteva crederci: Belle
aveva passato l'intera notte in quella stanza e gli aveva disubbidito
deliberatamente, continuando a leggere ben oltre ciò che lui le
aveva concesso.
Si avvicinò alla poltrona con
l'intento di svegliarla in malo modo e darle una bella strigliata,
quando avvertì qualcosa sotto il suo stivale.
Abbassò lo sguardo e notò il libro
che la sua domestica stava leggendo la sera prima: doveva esserle
caduto nel sonno.
Lo raccolse da terra e studiò la
copertina splendidamente illustrata, poi iniziò a sfogliarlo
distrattamente, leggendo di tanto in tanto qualche riga.
Nulla di nuovo: quella storia parlava
di un amore contrastato, di intrighi, duelli, avventure e mistero.
Non poteva aspettarsi niente di meno da Belle.
Proprio in quel momento la giovane si
destò, stropicciandosi gli occhi gonfi di sonno e affaticati dal
tanto leggere della notte appena trascorsa.
Quando si guardò intorno e vide il
Signore Oscuro in piedi davanti a lei, il suo volto sbiancò
all'istante e sparì ogni traccia di sonnolenza: -
R..Rumpelstiltskin! Io...posso spiegarvi... - La sua voce suonò come
un pigolio spaventato.
Il folletto incrociò le braccia al
petto e la guardò negli occhi severamente: - Ti ascolto, dearie. -
Belle si morse il labbro: c'era ben
poco da spiegare in realtà, la situazione era fin troppo eloquente
ed era palese che gli avesse disubbidito.
- Mi dispiace, volevo davvero arrivare
solo alla fine del capitolo, ma non sono riuscita a resistere. Ad
ogni pagina diventava sempre più difficile fermarmi. Non succederà
più, ve lo prometto. -
Rumpelstiltskin rimase lì immobile ad
osservarla per alcuni interminabili minuti: di nuovo si sentiva
confuso e incerto sul da farsi.
Se fino a pochi attimi prima era deciso
a svegliare rudemente la ragazza e a sgridarla per bene, ora non ne
era più così sicuro; osservava l'espressione impaurita di lei e
cercava di pensare a come comportarsi.
Non riusciva a capire come quel libro
avesse potuto spingerla a lottare contro il sonno fino allo
sfinimento. Cosa ci trovava in quelle storie?
Qualche tempo prima Belle gli aveva
domandato perchè egli lavorasse tanto all'arcolaio; be', ora aveva
lui una domanda simile da porgerle.
- Perchè leggi per tutto questo tempo?
- Le parole gli salirono spontanee alle labbra e il suo tono di voce
lasciava trasparire la sincera curiosità che le animava.
La giovane lo guardò sorpresa e
perplessa: si aspettava di ricevere una lavata di capo e forse anche
una punizione, non certo una domanda sul perchè amasse tanto
leggere.
Rumpelstiltskin fece un gesto secco con
la mano, indicando i numerosi scaffali che li circondavano e
arrivavano fino al soffitto: - Insomma, cos'hanno da offrirti questi
vecchi libri polverosi? Cosa ti spinge a rintanarti quassù ogni
volta che hai un momento libero? -
La ragazza corrugò la fronte e soppesò
a lungo la risposta.
Alla fine sorrise e si rivolse di nuovo
al Signore Oscuro: - I libri amano tutti coloro che li aprono,
offrono protezione e amicizia senza pretendere nulla in cambio. Non
ti abbandonano mai, nemmeno quando li maltratti.* - Mentre parlava,
accarezzava dolcemente il dorso rigido del volume e Rumpelstiltskin
notò il suo sguardo limpido velarsi di tristezza mista a
qualcos'altro...nostalgia forse? Era dunque per questo che Belle si
rifugiava nei suoi amici di carta e inchiostro? Per lenire il dolore
della lontananza dalla sua famiglia?
Offrono protezione e amicizia senza
pretendere nulla in cambio.
Inaspettatamente il folletto sentì montare dentro di sé una strana
sensazione di gelosia e senso di colpa: la giovane preferiva
ricercare protezione e amicizia in vecchie parole scritte da
sconosciuti piuttosto che in lui, ma in fondo come poteva darle
torto?
Doveva essere
rimasto a lungo perso in quelle constatazioni, a fissare il vuoto con
espressione indecifrabile, perchè ad un tratto Belle si schiarì
timidamente la voce, richiamando la sua attenzione.
- Ehm...allora non
avete intenzione di punirmi? - Chiese con voce sottile e vagamente
speranzosa.
- Per questa volta
farò finta di nulla, ma non voglio più che passi la notte in
biblioteca a leggere. -
La ragazza annuì,
sollevata.
Rumpelstiltskin
distolse lo sguardo e finse di osservare un punto indistinto fuori
dalla finestra.
- Puoi portare
qualche libro nella tua cella, se vuoi. -
La giovane non potè
credere alle proprie orecchie: - Cosa? -
Lui fece un gesto
d'impazienza: - Almeno non passerai più la notte a zonzo per il
castello e io non rischierò di trovarti addormentata in qualche
angolo di prima mattina. -
A quel punto Belle
avrebbe voluto buttargli le braccia al collo ma si limitò ad
avvicinarglisi sorridendo.
- Vi ringrazio, è
molto importante per me. -
- Ora vai nelle
cucine a preparare la colazione, dearie. - Ordinò secco – E non
addormentarti per le scale. - Aggiunse ghignando quando la giovane
cercò di dissimulare un potente sbadiglio.
Lei rise e uscì
dalla biblioteca, lasciandolo solo.
Rumpelstiltskin
allora si afflosciò sulla poltrona con un sospiro.
Eh sì, dearie. Stai proprio
diventando un rammollito. Tra poco potrai fare degna concorrenza a
quell'idiota di Charming.
* Cornelia
Funke, Cuore d'inchiostro
Da Stria93: Ciao
a tutti! Nota breve breve: di solito preferisco non inserire
citazioni prese da altre opere, ma ho trovato quella di Cuore
d'inchiostro assolutamente
splendida e perfetta per Belle e per la situazione che volevo
descrivere.
Grazie a tutti coloro che leggeranno e mi lasceranno il loro parere.
:)