Lei: Il viso era bianco, le guance rosa, i capelli biondi e lunghi. Gli occhi di luce erano ormai socchiusi. Tristi. Vuoti. Spenti. Alzò le braccia e allungò le mani verso di lui.

Lui: La fissò con odio per poi abbassare lo sguardo. In mano, l'ascia della morte, pesava più di quanto volesse.

Lei: Inclinò il capo verso destra e, poggiando le dita su di lui, accarezzò il volto scuro del suo amante. Con un colpo gli prese il viso alzandogli il capo per metà nascosto. Si fece guardare da sotto il cappuccio. Schiuse le labbra avvicinandosi.

Lui: Lasciandosi andare, per piccoli brevi istanti si adagiò al suo calore. Per anni si rincorrevano. Sfortunatamente, il loro destino era scritto.

Lei: Poggiò le calde e umide labbra sulle quelle secche e fredde di lui. Con la lingua saettò su di loro. Le mani scivolarono andando ad accarezzare il suo corpo. Voleva dargli conforto. In fondo, il compito più difficile era il suo.

Lui: Incapace di muoversi. Di parlare, pensare... di fare qualsiasi altra cosa si lasciò cullare da lei. Doveva essere lui a proteggerla invece, quell'angelo vestito di bianco stava andando contro il suo crudele fato, per l'ennesima volta.

Lei: Percepì le sue emozioni. Scostandosi amaramente dalle sue labbra allungò la mano e afferrò un lembo del cappuccio. Senza indugio, lo tirò giù per guardarlo per un'ultima volta.

Lui: Fissandola sentì qualcosa muoversi in lui. Non gli importò di essere visto. Piuttosto, strinse con forza l'arma fatale e lasciò che lei disponesse di lui in qualsiasi modo.

Lei: I suoi occhi lucenti, bianchi, si fissarono in quelli scuri, neri, di lui. Un volto, bello e dannato, comparve nella sua visuale. Con le dita scivolò sulla guancia e con il polpastrello accarezzò lo zigomo spigoloso.

Lui: Memorizzò ogni suo singolo lineamenti. Ogni sua caratteristica rimase impressa in lui. Anni addietro mai si sarebbe immaginato una simile cosa. Erano nati insieme. Dovevano stare insieme. Qualcuno aveva deciso per loro. Dannati... lontani sussurrò chinando il capo. Gli occhi si fissarono sulla lama. Sentiva la malvagità uscire ad ondate da quell'oggetto. Bramava lei.

Lei: La voce di lui le spezzò il cuore. Una leggera fitta le fece tremare le mani. Le portò al cuore stringendole forte. Chiudendo completamente gli occhi appoggiò la fronte alla sua. Sospirò Lontani e vicini disse.

Lui: Lontani e vicini... gli occhi si fecero ancora più neri. Il viso contratto dal dolore. La lama si alzò.

Lei: Ci rincontreremo... fiera alzò lo sguardo puntandolo nel suo. L'ultima cosa che vide fu un eterno tormento e i suoi occhi brillare.

Lui: Dannati... per sempre. Lontani e vicini... la lama affondò. La donna amata scomparve.

E, quando lei richiamerà di nuovo a se lui. Lui, non potrà far altro che salutarla per l'ennesima volta.

***

E' tardi e sono stanca, ma l'idea mi piaceva troppo quindi spero non ci siano troppi errori! L'ho postata tra le romantiche. Spero vada bene :P Un bacio, Camy
Abbiate pietà di me!