Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Aryuna    02/03/2008    8 recensioni
Kagome e Inuyasha, odiati compagni di classe e di banco da tre lunghissimi anni. Kagome, stanca di venir presa di mira dal mezzodemone, organizza una vendetta con sua cugina Kikyo, ex-fidanzata del ragazzo. L'ho scritta assieme ad Emiko92. La storia, il progetto e l'ambientazione sono mie, gli sviluppi e i dialoghi li abbiamo scritti assieme! E' la mia prima fanfict, speriamo bene! (siate indulgenti, è pure abbastanza lunga)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Profumo



La ragazza dal cattivo odore




Un altro lunedì mattina, un altro giorno di scuola, altre sei ore seduta vicino a lui.

Come tutti i giorni, come tutti gli anni, per nove mesi.

Kagome si immerse nel piumone senza intenzione di alzarsi, seppure la sveglia continuasse a suonare il suo campanello.

Ma il pensiero del compito di biologia ebbe la meglio. Il giorno prima aveva studiato come una matta, non aveva intenzione di saltarlo.

Si infilò svogliatamente le pantofole, trascinandosi nel bagno. Alla fine, l’acqua fredda della doccia la costrinse a svegliarsi. Si avvolse nell’asciugamano e tornò il camera, dove riempì la cartella lanciandoci dentro i libri e i quaderni disordinatamente. Si vestì e scese a fare la colazione. Si bloccò all’entrata della cucina, fece un respiro profondo, ed entrò esibendo il suo solito sorriso.

<< Buongiorno! >> disse vivace sedendosi a tavola accanto al piccolo Sota, suo fratello minore << Dormito bene? >>

<< Oh, buongiorno Kagome. Sei sempre così energica la mattina! >> la salutò il nonno, prima di immergersi nuovamente nella lettura del giornale.

Lei mangiò rapida una tazza di cereali con il latte, addentò un cornetto e corse alla porta.

<< Sono in ritardo, ci vediamo questo pomeriggio >> disse ad alta voce dall’ingresso. Si infilò le scarpe e la cartella, ma la madre la fermò chiamandola.

<< Kagome, hai dimenticato il pranzo >> gli disse dolcemente consegnandogli il bento.

<< Oh, grazie mamma! >> rispose lei prendendolo frettolosamente e uscendo di corsa. Percorse il sentiero del tempio in tutta fretta, e a momenti cadde dalle scale.

Il sorriso finto che mostrava sempre a casa non era più necessario. Non voleva che a casa sapessero che aveva problemi a scuola.

In realtà non era neanche in ritardo, ma doveva prendere il posto prima di lui. Altrimenti non sarebbe riuscita a sedersi, e doveva ripassare prima dell’arrivo del prof.

<< Buongiorno! >> disse aprendo la porta della classe e osservando rapidamente le persone presenti.

<< Mi dispiace Kagome, è arrivato prima lui >> le disse Eri << se vuoi puoi ripassare accanto a me finché non arriva Yuka >>

Kagome sospirò tristemente, ma declinò l’invito. Non voleva dargli quella soddisfazione. Era stata un’idea sciocca quella di correre a scuola in quel modo.

Inuyasha lo aveva fatto apposta, come sempre. Sapeva che lei avrebbe voluto ripassare, quindi aveva fatto in modo di arrivare prima di lei. E che lei cercasse di battere un hanyou, umana com’era, era come la lepre e la tartaruga. Tutti sapevano chi fosse più veloce, ma lui non si fermava a dormire a metà percorso.

Si avvicinò al banco, come nulla fosse, come se non avesse alcuna fretta.

Inuyasha stava sbracato sul banco, con la schiena poggiata al muro e una gamba a penzoloni, gli occhi chiusi.

<< Inuyasha >> chiamò lei, inutilmente. Sapeva che l’hanyou aveva già sentito il suo odore da lontano.

Lui aprì un occhi lentamente, fissandola con la pupilla felina.

<< Oh, sei tu >> disse con un ghigno sul volto. Come sempre, vedere le sue zanne scoperte la fece rabbrividire.

<< Devo sedermi >> disse lei alludendo alla sua posizione scomposta. Cercava di non tradire la sua agitazione. Doveva assolutamente ripassare.

<< Davvero? Ma a me non va affatto di spostarmi >> ribatté lui incrociando le braccia.

Lei sospirò rassegnata, poggiando la cartella sulla sedia. Tirò fuori il libro di biologia, nel tentativo di concentrarsi anche se non stava seduta, ma fu tutto inutile. Li, in mezzo alla classe, la confusione era davvero troppa. Rinunciò all’impresa, chiudendo il libro con uno scatto e lanciandolo nel sottobanco.

<< Ehi, senti… >> cominciò il ragazzo osservandola insistentemente. Il suo sguardo dorato fisso su di lei la infastidiva.

<< Che vuoi? >> Ma in realtà già sapeva cosa stava per dire. Stava per dire la stessa cosa che diceva tutte le mattine, dal primo giorno di scuola in cui si era seduta accanto a lui.

<< Quella puzza che hai addosso non la riesci proprio a togliere, eh? >> disse ghignando e facendo una smorfia.

Lei distolse lo sguardo, stringendo i pugni. A causa sua, quella era diventata una nomea per lei. Tutti i ragazzi ormai dicevano che Kagome aveva un pessimo odore, anche gli umani, che non potevano certo sentirlo.

Nella sua sezione, solo Hojo si opponeva a quella frase. La consolava dicendogli che, secondo lui, il suo odore era ottimo. Ma anche lui era umano, ed era ovvio che lo diceva solo per consolarla.

Ringraziando il cielo, aveva amici anche in altre classi.

E infatti, Koga non si fece attendere.

<< Ehi tu, cagnaccio, alzati da quel banco! >> sbraitò facendo irruzione nella classe.

Era uno youkai, lupo per la precisione, dell’ultimo anno, con i capelli scuri legati in una coda di cavallo, e gli occhi di un azzurro cielo molto intenso. Kagome era felice di averlo come amico, era l’unico nella scuola che riusciva a tenere testa a Inuyasha, oltre al fratello Sesshomaru.

Inuyasha si alzò di scatto, e in un attimo fu a pochi centimetri da Koga.

Era il suo esatto contrario. Aveva dei lunghissimi capelli bianchi, sempre sciolti, e i suoi occhi erano color ambra, con la pupilla felina. Ma la cosa più sorprendente di Inuyasha, erano le sue orecchie. Aveva due adorabili orecchie da cane, bianche. Nessuno era mai riuscito a toccarle, ma tutti giuravano che fossero morbidissime.

Per quanto le costasse ammetterlo, Kagome doveva dire che Inuyasha era proprio un bel ragazzo. Non tutti gli hanyou avevano questa fortuna.

Oltretutto, sia gli youkai, i demoni, che gli hanyou, i mezzi demoni, incutevano paura alla maggior parte degli esseri umani, che si tenevano alla larga. Kagome, invece, si era abituata alla sua presenza da sempre. E anche ai litigi tra youkai e hanyou, che avvenivano di frequente e che lei aveva il compito di sedare.

Appena Inuyasha e Koga cominciarono a ringhiare, tutti gli studenti attorno si dileguarono. Le loro risse erano famose per la loro tendenza a coinvolgere gli innocenti.

Kagome sospirò rassegnata. Anche oggi, niente ripasso.

Inuyasha fece scrocchiare le ossa della mano, preparando gli artigli, mentre Koga si mise in posizione pronto a prenderlo a pugni.

La ragazza si mise tra i due.

<< Buoni, smettetela ora! >> disse severa ad entrambi.

<< Spostati, cretina! >> sbraitò Inuyasha, facendo minaccioso un passo verso di lei.

<< Non chiamarla cretina, cane rognoso! >> urlò in risposta Koga.

<< Ammasso di pulci! >>

<< Sei solo uno stupido hanyou che non sa apprezzare la bellezza >> disse Koga strafottente, ignorando gli insulti << Kagome profuma sicuramente di fiori estivi. Il tuo olfatto è certamente peggiore del mio, che non sono figlio di una debole umana e un demone cane >>

Inuyasha emise il ringhio più minaccioso che Kagome avesse sentito. Meglio fermarli subito.

<< Koga, non esagerare adesso. Ti ringrazio per avermi difeso >> disse avvicinandosi a lui.

<< Oh Kagome >> disse lui prendendole le mani << Se avrai bisogno di aiuto chiamami immediatamente, ci penserò io a sistemare questo cucciolo pulcioso >>

<< Chi sarebbe il cucciolo?! >> sbraitò Inuyasha, ma Koga era gia uscito dalla porta.

Kagome sospirò sfinita. Tutte le mattine la stessa storia. Odiava fare la smorfiosa con Koga, ma era l’unico modo per evitare che si picchiassero.

La campanella suonò, e tutti presero posto.

Inuyasha si sedette cercando di prendere più spazio possibile. Come sempre, Kagome era seduta con la sedia a cavallo della gamba del banco, e con il quaderno degli appunti sul bordo. Occupava solo un quarto del banco, il resto era occupato da lui.

Sentì le voci dietro di due compagni.

<< Hai visto Kagome stamattina? Io non capisco dove trovi il coraggio per mettersi tra qui due. Non ha paura degli youkai? Sono pericolosi. Poi Inuyasha è proprio un teppista >>

<< Voi due, laggiù, smettetela di parlare >> disse la preside Kaede. Era lei che insegnava inglese, ed era l’insegnante più vecchia di tutta la scuola.

I due finsero di essere concentrati sul libro, anche se non avevano voltato la pagina.

<< Inuyasha, traduci questa frase >> disse la vecchia, scrivendo sulla lavagna la frase in inglese.

Lui alzò il capo impercettibilmente.

<< Non posso >> disse semplicemente.

<< Non lo sai fare? >>

<< No, sto osservando Kagome mentre ripassa biologia >>

Kagome si immobilizzò. Non era affatto vero! Cosa stava dicendo Inuyasha?

<< La signorina Higurashi non avrà problemi ad andare a ripassare fuori, vero? >> disse la vecchia Kaede.

<< Ma prof, non è ver… >>

<< Fuori! Inuyasha, anche tu >> disse volgendosi al ragazzo.

Lui alzò la testa, perplesso.

<< Perché? >>

<< Non stavi aiutando Higurashi? >>

I due si ritrovarono in piedi, in corridoio, uno accanto all’altro. Kagome si guardava le scarpe, cercando di ignorare quel silenzio imbarazzante, mentre Inuyasha guardava assorto fuori dalla finestra.

Perché doveva finire sempre in punizione con lui? E non era mai colpa sua! Se solo i professori se ne fossero accorti.

I professori… sentiva una strana ansia a pensare a quella parola. Che professore avevano all’ora successiva?

Kagome si irrigidì, e Inuyasha lo notò immediatamente, anche se distolse immediatamente lo sguardo da lei.

Kagome era terrorizzata. La prossima ora, era l’ora di storia. E il professore di storia era… oh, riusciva ad immaginare la sua risata malefica talmente bene da rabbrividire. Ma appena sentì l’originale, si rese conto che era molto più spaventosa di quanto ricordasse.

<< Kuhuhuhuhu >> sghignazzò il professor Naraku, facendo la ronda nei corridoi. Aveva l’abitudine di arrivare sempre in anticipo alla lezione, sostituendosi nelle altre classi con delle emanazioni uguali a lui, in aspetto ed infamia, mentre gli alunni erano distratti.

Inuyasha spostò lentamente lo sguardo dalla finestra, e incrociò gli occhi rossi del prof. Entrambi cominciarono a sghignazzare in modo inquietante, anche se, mentre Naraku sorrideva, Inuyasha lo fissava in cagnesco. Era un demone ragno, anche se questo non era proprio accertato, e sembrava avere dei conti in sospeso con la famiglia di Inuyasha. Kagome avrebbe giurato di aver sentito dire che più di una volta Sesshomaru lo aveva quasi ucciso. Queste storie, assieme alla sua freddezza, tenevano tutti alla larga dal demone cane. Sesshomaru era un demone completo, perché lui e Inuyasha erano nati da madri diverse.

<< Inuyasha e Higurashi. E così facevate baldoria durante l’ora della preside? >> chiese Naraku, concentrandosi su Kagome, già terrorizzata senza bisogno della pressione psicologica. La ragazza annuì debolmente, deglutendo.

<< Mi sento quindi in dovere di punirvi per insegnarvi l’educazione >>

<< Non era questa la punizione? >> chiese Kagome non appena recuperò l’uso della voce.

Naraku non rispose. Si limitò a fare “Kuhuhuhuhu”, ed entrare in classe.

Kagome si voltò verso il suo banco, ma il professore la fulminò con lo sguardo, mentre Kaede osservava i tre fare irruzione allibita.

<< Mi perdoni preside, ma la campanella suonerà tra tre, due, uno… >>

La frase del professore venne interrotta dallo squillo stridulo e acuto della campana. La vecchia Kaede alzò gli occhi al cielo, e uscì dalla stanza lanciando ai due ragazzi un’occhiata compassionevole.

<< Higurashi, Inuyasha, alla lavagna >> disse Naraku sedendosi alla cattedra, e aprendo il libro a caso. I due erano già lì, quindi Kagome si limitò a lanciare un’occhiata speranzosa verso i compagni. Inuyasha, dal canto suo, era tranquillissimo. E certo, lui aveva tutta la vita per recuperare. I demoni frequentavano la scuola quando volevano, non come gli umani, e spesso continuavano a venire bocciati per il loro disinteresse. Inuyasha era stato bocciato quattro volte solo nel secondo anno delle medie, prima che arrivasse Kagome. Da allora, non era stato più bocciato, anche se sempre per un soffio.

<< Molto bene, Higurashi. Sono sicura che ieri tu abbia passato tutto il giorno a ripassare il programma di storia, giusto? Quindi aprirò una pagina a caso e ti chiederò il primo argomento che vedo >> disse Naraku sghignazzando.

E così fece. Fu un massacro, Kagome cominciò a dimenticarsi le parole, gli argomenti e le date per il panico. Inuyasha non rispondeva, e si concentrava assorto sul registro di classe.

<< Saprai sicuramente la data in qui i portoghesi approdarono in Giappone, vero Higurashi? >>

<< Ehm… mille…e quattr… no, cinquecento… sessantadue? >> balbettò lei cercando di capire dall’espressione del prof per capire se era giusto o sbagliato.

<< E la battaglia di Sekigahara? >>

<< Ehm… mille e seicento? >>

<< E il giorno? >>

Kagome si impanicò, osservando il sorriso crudele di Naraku. Era 1600, ne era certa, non poteva essersi sbagliata. Ma il giorno?

<< Ehm… 20 ottobre? >> ipotizzò cercando disperatamente di ricordare.

Inuyasha fece una smorfia, e questo le bastò per capire che aveva sbagliato.

Naraku si appoggiò sullo schienale della sedia, fissandola insistentemente.

<< I portoghesi sbarcarono in Giappone nel 1542, Higurashi. E la battaglia di Sekigahara è avvenuta il 21 ottobre, non il 20 >>

La campana suonò. Ormai la tortura era quasi finita. Biologia l’avrebbe salvata ma… il terrore le aveva fatto dimenticare tutto quello che aveva studiato!

La porta si aprì, e un leggero vento preannunciò l’entrata della professoressa.

<< Naraku! Come hai osato terrorizzare i miei alunni prima del mio compito!? >> sbraitò la professoressa Kagura, brandendo minacciosa il suo ventaglio. Gli alunni, istintivamente, si nascosero sotto i banchi. Kagura era un demone che impersonava il vento. Le sue tormente e lame di vento erano fin troppo conosciute.

Naraku non disse una parola, si alzò ed uscì dall’aula con un “Kuhuhuhuhu” soddisfatto.

Nonostante l’intervento della professoressa, Kagome era ormai in preda al panico, e non riuscì a scrivere una riga. Mise qualche crocetta sulle risposte multiple, ma non era affatto sicura di quello che aveva segnato.

Alla campanella del pranzo, cercò ingenuamente il bento nella cartella. Ovviamente, mancava. E, ovviamente, il ladro era Inuyasha. Quasi tutti i giorni, si impossessava del pranzo di Kagome. Ormai era di routine.

Kagome si avviò con Yuka, Eri e Ayumi alla mensa, sapendo che anche quel giorno avrebbe dovuto elemosinare qua e là. Dopo aver racimolato qualcosa dalla sua classe, si diresse verso il tavolo dell’ultimo anno.

Come al solito, Sango e Kikyo avevano tenuto un posto per lei.

<< Ehi, Kagome, anche oggi a digiuno? >> chiese Miroku scherzosamente, ma lo sguardo infuocato della ragazza lo spinse a rifugiare il volto dietro la spalla di Sango.

La ragazza sospirò rassegnata. Lei e Miroku erano legati dal rapporto più instabile che potesse esistere, dato che il ragazzo era un eterno don giovanni.

Kikyo offrì un boccone a Kagome, mentre osservava distrattamente Inuyasha da lontano con occhiate di puro odio. Stava nella stessa sezione di Koga, e lei e Kagome erano cugine. Non poteva sopportare di vederla preda del bullismo dell’hanyou. Oltretutto, lei era stata la fidanzata di Inuyasha, relazione finita a causa di un pettegolezzo riguardo ad un tradimento del ragazzo, poi in seguito smentito. Ma non si erano più rimessi assieme, né si parlavano.

<< Kagome, dovresti reagire. Non puoi continuare così, a regalargli il tuo pranzo >> disse Sango, dando una gomitata a Miroku, che si era distratto ad ammirare una ragazza del secondo anno.

<< Non parlare ad alta voce! Non voglio che Koga lo sappia, o finiranno per picchiarsi >> la zittì frettolosamente Kagome, ma lo youkai aveva già sentito tutto.

<< Cosa non dovrei sapere? >> domandò affacciandosi lungo la fila di studenti.

<< Nulla, nulla! >> lo tranquillizzò Sango << Oh, guarda, sta arrivando Ayame! >>

La ragazza, del secondo anno, era, come Koga, un demone lupo. Saltò al collo del ragazzo, rischiando di strozzarlo.

<< Sempai! >> strillò allegra << ti piace il pranzo? >>

Koga si liberò dalla stretta a fatica, ansimante.

<< Ayame, ti sei impazzita? Non farlo mai più! >> sbraitò lui, ma la ragazza non se ne preoccupò, e si sedette in uno spazio enormemente piccolo, pur di sedergli accanto.

<< Se ti farai bocciare, il prossimo anno saremo in classe assieme >> disse allegra Ayame << cosa ne dici, sempai? >>

<< Certo che mi farò bocciare, per altri due anni almeno. Così potrò stare in classe con Kagome >> rispose Koga facendo una smorfia, come se fosse ovvio.

Ayame lanciò un’occhiata fulminante alla ragazza, che si nascose prontamente dietro a Sango. Una volta Ayame l’aveva quasi picchiata dicendo che i loro nomi erano troppo simili. E pensare che condividevano solo l’ultima sillaba. Per fortuna, Koga era arrivato in tempo per fermarla.

La campanella richiamò gli studenti ai loro doveri. Kagome raggiunse la sua classe, per scoprire che avevano un’ora di buco.

<< Kagome, il 9 dicembre compio gli anni, faccio la festa a casa. Tu puoi venire, vero? >> chiese Ayumi allegra, trascinando la ragazza al suo posto, accanto ad Hojo. C’erano anche Eri e Yuka.

<< Sicuro, se vuoi vengo a darti una mano a preparare >> si propose lei, a disagio.

Inuyasha, seduto sul banco, la stava squadrando.

<< Ehm… hai invitato la classe? >> si informò rapidamente Kagome.

<< Si. Sembra che possano venire tutti, quella sera. In fondo è sabato, quindi non abbiamo scuola o compiti per il giorno dopo >> confermò Ayumi.

<< Anche… lui? >> domandò la ragazza.

Le tre amiche annuirono contemporaneamente, dispiaciute. Kagome non poté fare altro che sospirare rassegnata.


Ecco l’inizio del Progetto Profumo! XD Io e Emiko, dato che siamo due pazze masochiste, abbiamo cominciato a fare questi disegni per ogni capitolo, ecco il primo, spero diano venuti bene ^^’ Questo disegno non è stato un problema, ma Emiko mi ha subito sorpresa con le sue pazze capacità O.O
Portiamo in salotto tutti e 62 i volumetti di Inuyasha (io non lo sapevo disegnare, avevo bisogno della traccia), dopodiché gli dico “Trovami un immagine di Inuyasha di profilo”. Nemmeno finisco che lei si fionda su non so quale numero, lo apre, lo sfoglia con sicurezza e me lo piazza a una spanna dal naso. Rimango shockata O.O
Secondo Shock, trova al volo un’immagine di Eri, ERI cavolo, una comparsa, al volo di profilo! O.O Mi dice “Mi sembra che qui sia disegnata da profilo”, ed era così O.O
Ok, per qusta immagine è tutto, alla prossima! XD

Aryuna
  
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