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Autore: topazio    30/08/2013    9 recensioni
Dal prologo:
Quando ogni tassello della mia anima sembrava tornare al proprio posto, qualcosa mi destabilizzò a tal punto da annullare tutto il lavoro fatto. Tutto cambiò.
E prima che me ne rendessi conto avevo già perso tutto.
[NaruSaku e SasuSaku, altre coppie su richiesta]
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sakura, Sasuke/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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A tOkiOsa.

 

Don’t leave me alone

Capitolo 9

Il cambiamento

 

T

sunade ci congedò con un gesto della mano. Dopo un breve colloquio, riguardante la missione appena conclusa, ci invitò a uscire. Era rimasta soddisfatta dall’impresa per diversi motivi, che però non esplicitò a alta voce: Sasuke aveva collaborato (molto più di Lee), Sasuke non era scappato e Sasuke non aveva tentato di uccidere nessuno. Naruto uscì per primo, e poi Sasuke, seguito a ruota da me. Il povero Lee era rimasto in fondo, ancora confuso per il nostro strano atteggiamento. Mentre Naruto ci aveva già distanziati, io raggiunsi Sasuke. Dovevo parlargli. Quando gli fui accanto gli poggiai delicatamente la mano sul braccio per spingerlo a guardarmi.

«Ho bisogno che tu faccia una cosa per me.» dissi, guardandolo seriamente negli occhi.

«Perché dovrei farlo?» chiese, con sguardo indifferente. Me l’aspettavo. Che stronzo. Lo stavo praticamente supplicando!

«Ti prego. È davvero importante.» Lui mi guardò e vide la mia disperazione, la sua indifferenza sembrò vacillare, finché non crollò.

«Cosa dovrei fare?» Disse. Gli sorrisi, grata della sua disponibilità.

«Ho bisogno che tu parli con Naruto. Devi dirgli come stanno le cose: ovvero che tra me e te non c’è niente. » Mi fermai un attimo. «Lo farai?» dissi quasi supplicandolo. Con la tipica faccia da cucciolo bastonato. Lui roteò gli occhi, come se avesse capito che stavo solo fingendo. Ma sapeva che l’avrei assillato per il resto dei suoi giorni se non l’avesse fatto.

«D’accordo. Gli farò capire come stanno le cose.» Un ghigno sinistro gli apparve sul volto. Non disse altro. Mi superò e allungò il passo per raggiungere Naruto, dall’altra parte del piazzale, il quale non sembrava avesse voglia di fermare la sua camminata sostenuta. Forse voleva solo allontanarsi il più possibile da me. E non potevo biasimarlo. Prima ancora che potessi avere il tempo di compiacermi per essere riuscita a convincere Sasuke ad aiutarmi, sentii la voce di Rock Lee che mi chiamava.

«Senti Sakura, che ne dici se..» cominciò lui, una volta che mi raggiunse. Io intanto stavo guardando da lontano Naruto che parlava con Sasuke. Non avevo tempo da perdere con Rock Lee!

«Scusa Lee, ma non ho davvero tempo. Non posso venire alla festa con te, perché non ci andrò affatto.» Forse ero stata troppo dura, ma in quel momento avevo ben altro per la testa. Lo superai in fretta e prestai poco attenzione al suo volto ferito e confuso. Ebbi un attimo di rimorso. Non dovevo trattarlo così.

Una volta che arrivai vicina a Sasuke, Naruto si stava allontanando. Aveva i pugni stretti, lo sguardo furente e ferito. Non era questa la reazione che mi aspettavo. Lui mi guardò un solo secondo, ma non riuscii a capire cosa quell’occhiata cercasse di comunicarmi. Sembrava un misto di incredulità, rabbia e rancore. Confusa, mi rivolsi a Sasuke.

«Non è questa la reazione che mi aspettavo. Gli hai parlato di quello che ti ho detto?» disse.

«Gli ho fato capire come stanno realmente le cose.» rispose, criptico.

 

***

 

N

aruto si fermò non appena lo chiamai. Quando gli dissi che dovevo parlargli di Sakura, non si mostrò sorpreso. Non avevo molto tempo, lei sarebbe arrivata da un momento all’altro, quindi dovevo sbrigarmi.

«Voglio che tu le stia lontano.» dissi, serio. Lui mi guardò confuso, stava per chiedere spiegazioni, quando lo anticipai.

«Devi capire un cosa Naruto: per quanto tu ci provi o ci speri, tu non potrai mai essere come me. Sarò sempre un passo avanti a te, e sarò sempre pronto. Per quanto tu possa allenarti e diventare forte, sappi che c’è qualcosa che tu non potrai mai avere, una cosa in cui sarò sempre il primo.»

«Ovvero?» chiese, sospettoso. Povero ingenuo, come se pensasse di potermi eguagliare in tutto.

«Sakura.» dissi. Mi zittii un attimo per vedere la crescente sconfitta dipingersi sul suo viso. Sapeva che avevo ragione. Così continuai. «Per quanto tu possa sforzarti, lei sceglierà sempre me. E se mai dovesse venire da te, sappi che sarai sempre un ripiego. Lei è mia, lo è sempre stata.» Sibilai, vicino al suo viso sconvolto. Attese un attimo prima di parlare.

«Se sei tu quello che vuole, io lo devo accettare. Perché a differenza tua, io voglio solo il meglio per lei, voglio solo che sia felice.» disse. Si allontanò mostrandomi tutto il dolore che provava in quel momento. Sorrisi, nel vederlo così. E per un attimo, solo un attimo mi chiesi perché stavo facendo tutto questo.

 

***

 

S

asuke si allontanò da me appena ebbe finito di pronunciare quella frase. No, non poteva fuggire così. Mi doveva delle risposte. E io le volevo subito. Gli intimai di aspettarmi, mi visto che non si fermò lo raggiunsi e cominciai a camminare accanto a lui. «Perché mi ha baciata?» chiesi, tutto d’un fiato. Lui si fermò all’istante e mi guardò. Il suo sguardo era impassibile come sempre. Poi ghignò.

«Perché? Perché ne ho avuto l’occasione e l’ho colta. Niente di più.» disse, con fare derisorio. Tacque un attimo per vedere la mia reazione. Poi disse: «Non ti dirò che l’ho fatto perché mi piaci. Solo perché mi andava. Sei sempre la solita stupida che continua a illudersi.» Fece per voltarsi, ma lo fermai.

«Qui l’unico stupido sei tu.» dissi, con il massimo di rabbia che riuscii a imprimere nella mia voce. «Sei tu il primo che si illude. Sei stato via anni, e al tuo ritorno credi di trovare tutto uguale a prima? Non ti sei reso conto che tutto è cambiato. Le persone, i sentimenti. Io sono cambiata.» Aggiunsi, come se fosse qualcosa di logico. Vidi un lampo di rabbia attraversare i suoi occhi.

 

"Alcuni cambiamenti sono così lenti che non te ne accorgi,                                                                                                                       
altri sono così veloci che non si accorgono di te"                                                                                                                      
Ashleigh Brilliant

 

«Ti sbagli. Tu sei sempre la stessa.» sibilò a pochi centimetri dal mio viso. Stavo per dirgli che era lui l’unico a sbagliarsi, ma mi anticipò dicendo:

«E ora te lo dimostro.»

Prima che me ne accorgessi, lui si avvicinò a me. E fece nuovamente combaciare le nostre labbra.

 

Senza che io potessi fare niente per impedirglielo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sono in ritardo, lo so. E non ho neppure risposto alle recensioni. Ma lo farò. Appena avrò un po’ di tempo. Comunque fatemi sapere. Alla prossima,

Topazio:)

  
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