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Autore: Long live Harry Potter    03/09/2013    0 recensioni
"— Hai mai amato veramente? — chiese Nate.
— No. Ma da quando ti conosco ho capito cosa vuol dire veramente amare — rispose Samantha guardandolo negli occhi."
Samantha è una ragazza problematica, ha passato 15 anni della sua vita in orfanotrofio e da quando ha incontrato Nate si sente più viva, ma non sa in che guai si sta mettendo..
Genere: Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Samantha aveva solo tre anni quando venne portata via da sua madre, non era abbastanza responsabile per occuparsi di una bambina così piccola. Aveva problemi di droga e il compagno sparì quando scoprì che rimase incinta. Così decise di lasciarla in un orfanotrofio, per il suo bene.
Per quindici e lunghi anni Samantha cambiò diverse famiglie ma nessuna di queste aveva intenzioni di adottarla così finì la sua permanenza in orfanotrofio con le compagne di stanza.
 
— Sam!!! Oggi è il tuo compleanno, esprimi un desiderio!— esclamò Jinny, la migliore amica di Samantha, entrando in camera sua.
— Jinny, lo sai cosa desidero, portarti via con me. —
Samantha nel pomeriggio avrebbe lasciato l’unico posto che riusciva a chiamare “casa” e anche le uniche amiche che aveva.
— Non fa niente, Sam, ci vedremo appena uscirò anche io da qui. Promesso? —
— Promesso. —

Mangiarono una fetta di torta, poi Jinny cominciò ad aiutare l’amica a finire le valige.
Prima di uscire Samantha salutò tutti, indossò la collanina che le era stata regalata dalle compagne e uscì dall'edificio con molta tristezza.
Si fece sera, Sam trovò un motel quindi prenotò una stanza per quella notte, posò le valige accanto al comodino e si addormentò sul letto a baldacchino, con la lampada accesa.
Sentì un rumore ma pensando di sognare si girò dall'altra parte, poco dopo però il suono si fece più alto e si svegliò completamente, erano passate solamente due ore ma le parvero di più.
Indossò una felpa e uscì fuori, quando varcò la soglia venne accecata da due fari di una macchina parcheggiata davanti alla porta della sua stanza.
S'incamminò verso la macchina e picchiettò sul finestrino che vibrava a causa della musica troppo forte.
Il finestrino si abbassò e un ragazzo vi si affacciò con aria annoiata: — Si…? —
— Scusami… sto cercando di dormire, sai sono le due di notte, avrei sonno. Potresti abbassare? — chiese la ragazza gentilmente.
— Uhm… vediamo, se me lo chiedi così… NO! — rispose il ragazzo.
Sam già lo detestava, nonostante quegli occhi verdi che la scrutavano dalla vita in giù.
Aveva dei blue jeans e una giacca di pelle nera aperta che lasciava intravedere la t-shirt bianca sotto, capelli sbarazzini nero corvino e una sigaretta dietro l’orecchio.
—Che fissi ragazzina? Mi stai già sognando ad occhi aperti? — disse arrogante lo sconosciuto.
— Finiscila, per favore e spegni 'sta radio, grazie! — sbuffò lei.
Il ragazzo fece per abbassare ma alzò ancora di più.
Samantha grugnì e sbatté i piedi sul posto, girò i tacchi e camminò dall’altra parte della macchina, aprì lo sportello ed entrò, allungò la mano verso la radio e la spense. Dopodiché uscì e si diresse verso la camera chiudendosi la porta alle spalle.
Si tolse la felpa, la buttò sul letto e poco dopo sentì la porta bussare.
Non voleva aprire, sapeva chi fosse.
— Ragazzina, apri dai, sono un bravo ragazzo. Giuro — Sam pensò ai suoi 18 anni di vita, ma un bacio, mai un fidanzato, mai un amico. Così decise di aprire.
— Che cosa vuoi? — disse scocciata.
Il ragazzo era appoggiato al lato della porta, era alto e snello. Sam pensò che fosse proprio bello. Lui le prese la mano e si presentò.
— Il mio nome è Nate —
Lei gli prese la mano e gliela strinse: — Samantha, ma chiamami Sam —
— Mi piace il tuo nome, Sam — Pensò subito che conoscere Nate l'avrebbe portata su una cattiva strada.
Ma non le importò, per una volta decise di godersi la vita.
  
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