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Autore: ninna anna    09/03/2008    6 recensioni
"non ti dimenticherai di me vero Peter?" "No mai come potrei?"... evidentemente aveva potuto, potuto e voluto tornare all'isola, ben conoscendo il caro prezzo da pagare..
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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blablabla Si erano conosciuti in una fredda notte londinese mentre Peter rincorreva la sua ombra.
Peter, un bambino dallo sguardo furbo e gli occhi vispi, un bambino allegro vivace, come tutti gli altri. No, lui non era come gli altri, lui era diverso perchè tutti i bambini crescono,tutti, ma non lui, non Peter Pan.
Wendy era graziosa e responsabile con limpidi occhi azzurri e capelli dorati come il sole.Peter adorava posarsi sul davanzale della sua finestra e osservarla, raccontare favole ai suoi fratellini, Gianni e Michele; favole che parlavano di cavalieri e principesse, avventure e amori coronati, favole che terminavano sempre con un lieto fine.
Come gli sarebbe piaciuto portarla all' Isola, là avrebbe potuto raccontare a lui e ai bambini sperduti le favole prima di dormire, proprio come una vera mamma.
"Dai Wendy dimenticali, dimenticali tutti, vieni con me dove non dovrai mai, mai pensare alle cose dei grandi." Le aveva detto una sera.
Lei titubante si era sentita in colpa con i suoi genitori ma nn voleva, e non era ancora pronta per crescere, così aveva teso la mano verso quell'amico tanto misterioso quanto affascinante.
"Peter, non so volare" Ripeteva mentre lui le lasciava cadere in testa la polvere magica e lei già vibrava in aria.
"Non ti preoccupare non è difficile, basta pensare a...mmh...a ciò che più ti rende felice!"
E così partirono, tutti quanti, insieme a Gianni, Michele e Campanellino la fatina di Peter. E mentre volavano sopra i tetti coperti di brina, tra camini accesi e fumi grigio carbone, Peter raccontava a Wendy di Capitan Uncino, delle Sirene, dei Bimbi Sperduti dell' Isola Che Non C'è...
"Chi sono i Bimbi Sperduti Peter?"
"Sono i bambini caduti dalle corrozzine quando le tate non guardavano, se non vengono reclamati entro sette giorni vengono spediti all'Isola Che Non C'è.
" Ma sono tutti maschi?"
"Sì, perchè le femmine sono troppo intelligenti per cadere dalle carrozzine!"
E ridevano, felici e spensierati, e più si avvicinavano all'isola più Wendy si dimeticava dei genitori, di Nana il cane, di papà che appena poteva le ricordava che non era più una bambina.
Avevano volato insieme fino alla seconda stella a destra ed erano finalmente arrivati in quel magico mondo abitato da marinai ed indiani, dove il tempo non scorreva mai e anche se avevi un orologio al polso non potevi capire se quelli che passavano erano minuti, ore oppure intere giornate.
Giocavano giorno e notte senza mai fermarsi, ma Wendy lentamente si accorgeva che forse papà non si era sbagliato, e forse lei ci pensava alle cose dei grandi;
"Amore? Non ne ho mai sentito parlare..."Aveva detto Peter perplesso terminata una delle abituali fiabe della sera. No, quello non era il luogo adatto, doveva tornare, crescere, come avrebbe fatto la mamma senza di lei? Anche se Gianni e Michele avevano ormai dimenticato la loro vita precendente all'arrivo all'Isola, lei ricordava ed era ben decisa a tornare a casa.
Seduti vicino a Wendy, i Bambini Sperduti, sempre più incuriositi e preoccupati le avevano chiesto:
"Che cosa è una mamma?"
"Una mamma, una vera mamma è la cosa più bella che ci sia al mondo!" Aveva risposto, in modo tanto sincero e dolce che le sue parole avevano fatto venire voglia a tutti di tornare a casa. Tutti tranne uno,Peter.
" Che cosa ci trovi di tanto bello nel crescere Wendy? Qui c'è tutto ciò che ogni bambino desidera!"
" Ma io non sono più una bambina, ho bisogno di tornare Peter,di vivere non in un sogno"
Peter confuso aveva alla fine accettato di riportare Wendy e i suoi fratelli a Londra. Quando arrivarono era ancora notte, il tempo reale scorrava molto più lento e la finestra della camera di Wendy era ancora spalancata.
Fecero appena in tempo a mettersi sotto le coperte che arrivò la mamma a dargli il bacio della buona notte.
"Wendy, non hai ancora chiuso la finestra? Prenderete tutti un reffreddore!" Le aveva detto mentre si accingeva a racchiudere la persiana.
Peter conosceva innumerevoli gioie che gli altri bambini non potevano avere ma in quel momento fissava attraverso il vetro una gioia che a lui era stata negata per sempre...Basta, non poteva più guardare, voleva tornare all'Isola, voleva che anche Wendy tornasse all'Isola per fermare il suo tempo, e rimanere bambina come lui,con lui.
"Non ti dimeticherai di me vero Peter?" Gli aveva domandato Wendy prima di entrare in casa.
"No mai, come potrei? Ti penserò sempre, anche nei sogni."
E lei ci aveva creduto, non aveva mai messo in dubbio la sua parola, mai.
Ma Peter era tornato nel suo mondo, e per vivere insieme a pirati e sirene, indiani e fatine il prezzo da pagare è caro, più del ricordo di Wendy? ...Questi sono pensieri da grandi e non era dato a  Peter preoccuparsene. In fondo lui, era solo un bambino, felice di essere tornato in un luogo che gli avrebbe sempre permesso rimanere tale.
A Wendy però il ricordo era rimasto, ben inciso più nel cuore che nella mente e per giorni aveva tenuto la finestra aperta nell' illusione che Peter tornasse per ascoltare ancora una volta le favole che tanto gli piacevano, ma l'attesa era stata vana perchè lui giocava, perchè lui rideva, perchè lui aveva dimenticato, dimenticato tutto
  
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