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Autore: Anna_Asia    11/03/2008    9 recensioni
Avrebbe giocato col fuoco, se ne rendeva conto? Kagome Higurashi non è capace di stare zitta se qualcosa accende la sua sfrenata fantasia e così, quando il capo le racconta che non sa come sbarazzarsi di una spasimante ossessiva, lei suggerisce di trovarsi una finta fidanzata che la scoraggi. Inuyasha Isoshi è entusiasta a tal punto dell’idea che… le offre la parte. E Kagome accetta. In fondo si tratta di un weekend! Notti comprese, però! Proprio la prima sera durante una festa, all’improvviso capita… Se vi ho incuriositi allora spero che leggerete in molti!
Genere: Romantico, Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo1

Capitolo1

 

Tutto iniziò con una lettera.

Kagome la teneva tra le mani, studiandola attentamente. Doveva essere una lettera d’amore. La busta era di colore rosa e la calligrafia ben curata. Chi aveva scritto quella lettera aveva scelto una penna stilografica e un inchiostro non molto comuni.

Voltò la busta e sorrise. Era divertente pensare che il suo esigente capo fosse il destinatario di un’altra di quelle stravaganti missive!

Kagome lavorava per Inuyasha Isoshi da più di tre mesi ed era felicissima. La società era in forte crescita, i colleghi giovani e dinamici e lo stipendio molto alto. I dipendenti erano per novanta per cento uomini e per il dieci donne. Gli uomini alla Isoshi Company si somigliavano tutti nei modi e nel linguaggio, e non erano per nulla attraenti.

L’eccezione che confermava la regola era proprio Inuyasha Isoshi, il suo capo. Lui non apparteneva allo stereotipo dell’esperto di informatica, era un altro pianeta. La maggior parte dei colleghi non aveva nessun gusto nel vestire e si radeva di rado ma Inuyasha era diverso, passava dal barbiere ogni settimana e suoi capelli non erano mai troppo lunghi o troppo corti. Con i capelli neri e gli occhi color ambra, sembra sempre uscito dalla copertina di un giornale di moda maschile.

Peccato che lei non lo trovasse attraente…

Diede un ultimo sguardo alla lettera e poi alzò gli occhi proprio quando la porta dell’ufficio si aprì ed entrò il suo capo. Inuyasha non era sposato nonostante fosse uno degli uomini  più affascinanti del Giappone.

“ Buongiorno, Inuyasha” disse lei con gentilezza. La nuova assistente gli piaceva. Piena di entusiasmo e di iniziativa, anche il suo modo di vestire era adatto al ruolo che ricopriva.

Inuyasha voleva che le sue collaboratrici fossero superefficienti e non troppo vistose, e Kagome dimostrava entrambe queste qualità.

“ Buongiorno, Kagome” disse mentre appoggiava a terra una pesante ventiquattrore pesante di pelle marrone.

“ Buongiorno. Allora, com’è andata a teatro?” domandò lei.

Inuyasha alzò le sopracciglia. Le aveva parlato dello spettacolo teatrale?

“ È stato… piacevole.”

“ Io sono stata a vedere quello spettacolo e l’ho trovato spaventoso.”

“Davvero? Che coincidenza…” rispose Inuyasha senza mostrare il minimo interesse per quello che lei li stava dicendo. Se Kagome aveva un difetto, era sicuramente quello di chiacchierare troppo.

“Forse adesso è meglio se ci mettiamo al lavoro, non credi?”

“ Vuoi che prepari un caffè?” chiese lei con entusiasmo.

La risposta fu fredda. “Non per me. Ho appena fatto colazione.”

“Oh, d’accordo. Guarda che cosa è arrivato per posta questa mattina” disse rimanendo seduta alla scrivania e alzando la mano che reggeva la busta rosa.

“ Mmh…?” chiese lui, con aria assente.

“ È una lettera.”

Inuyasha fece una pausa mentre appendeva la giacca di fine lino all’attaccapanni. Diede un rapido sguardo alla lettera, da lontano.

“Lo vedo che è una lettera!”

Un’altra lettera” sottolineò Kagome.

“ Buttala nel mio cestino.”

Kagome non riuscì a trattenersi. Qualcuno aveva preparato quella lettera con cura e Inuyasha non si degnava neppure di aprirla. “ Non hai intenzione di leggerla?” chiese sorpresa.

Lui si voltò, negli occhi color ambra apparve un lampo di irritazione. Quella ragazza parlava come se fosse sua madre. “ Scusa?”

“ Ho notato altre lettere con la stessa calligrafia e tu…”

“ E io cosa…?” la interrupe lui.

“ Non ti sei neppure preoccupato di leggerle” concluse Kagome.

“ Ti sbagli” la corresse Inuyasha scuotendo la testa, “ dire che non mi sono preoccupato di leggerle presume il fatto che io sia negligente e scorretto. Invece io ho volontariamente scelto di non aprirle.”

La curiosità di Kagome crebbe, si domandava chi fosse il mittente misterioso.

“ Posso allora chiederti perché?”

Inuyasha la fulminò con lo sguardo.

“ No, non puoi chiederlo! Tu vieni pagata per assistermi non per interrogarmi! Quindi ti consiglio di aprire immediatamente l’agenda ed elencarmi gli appuntamenti di oggi! È metti quella lettera nel mio cestino.”

Quel tono non piacque a Kagome. Pensò al suo stipendio e convenne che fosse meglio non andare oltre. Si nascose dietro un educato sorriso di convenienza.

 

L’arredamento del ufficio era costituito da due grandi scrivanie, l’una di fronte all’altra, e ciò non favoriva certamente Kagome che poteva rilassarsi soltanto quando il suo capo non era fisicamente presente. Ma questo succedeva molto raramente. Su un piccolo tavolo di cristallo, i fiori freschi venivano portati ogni settimana. A l’ora di pranzo dalla reception ricevette una telefonata:  Naraku Katai era arrivato e si aspettava di essere ricevuto.

“ Okay, Kagome. Sai dove trovarmi. Ci vediamo fra un’ora” disse uscendo dall’ufficio.

Kagome stava per scartare il suo panino al formaggio, quando squillò il telefono.

“ Ufficio di Inuyasha Isoshi. Sono Kagome, posso aiutarla?”

Ci fu un attimo di pausa e poi una voce di giovane donne chiese: “ Inuyasha non c’è?”

“ Mi dispiace, è appena uscito per un pranzo di lavoro” rispose Kagome, con professionalità.

“ Oh, capisco.” La voce sembra appartenere a una ragazza molto giovane.

“ Devo lasciare un messaggio?”

“ No!”

“ Devo riferire a Inuyasha che l’ha cercato…”

“ No, no! Non ha importanza, davvero…” La ragazza dell’altro capo del telefono pareva molto dispiaciuta e così lei si senti autorizzata a ripetere la domanda. “ Sei sicura? Sei vuoi posso lasciargli un messaggio. Sarà di ritorno molto presto.”

“ A dire il vero… non so se dovrei…”

Kagome intuì che la ragazza voleva dire qualcosa ma non ne aveva il coraggio. “Dimmi pure, con me puoi parlare” la incalzò.

“ Ma… sai dirmi se oggi Inuyasha ha aperto la posta?” chiese la ragazza, con voce incerta.

Lei intuì tutto al volo: stava parlando con chi aveva scritto la lettera orsa e profumata. “ Inuyasha riceve sempre molta posta, elettronica e non” rispose Kagome con gentilezza. Non poteva dire a quella poverina che le sue lettere venivano regolarmente cestinate.

“ Ah, capisco..!”

“ Ti faccio richiamare…”

“ No! Tanto lo vedrò questo fine settimana!”

La conversazione si interrupe senza che Kagome potesse aggiungere altro.

Inuyasha rientrò in ufficio dopo le due e andò a sedersi alla scrivania, salutando la sua assistente con un impercettibile cenno del capo.

“Inuyasha?” Kagome attirò la sua attenzione.

“Si…?”

“Mentre eri a pranzo col cliente, ha telefonato la tua ragazza.”

Lui alzò il volto e la osservò con intensi occhi ambra.

“Ah, davvero?” C’era qualcosa nel suo tono che non piacque a  Kagome.

“ Si. Circa mezz’ora fa” rispose lei.

“Di quale amica stai parlando, scusa?” la corresse lui.

“ Intendi dire che ne hai più di una?” Lei non riuscì a nascondere il tono di disapprovazione e di accusa con cui aveva formulato la domanda. Dopo un minuto di silenzio in cui Inuyasha fu tentato di alzarsi e comunicarle che il loro rapporto lavorativo era finito, si calmò. Non poteva caciare una valida collaboratrice per cos’ poco!

Inuyasha continuò a guardarla con severità “ E vuoi dirmi il suo nome?”

“Ehm… in realtà non lo so.”

“Non lo sai” ripeté lui, con animosità

“No.”

“Non sai chi mi ha cercato?”

“Ecco io…”

“Non sai che dare i messaggi incompleti è una delle cose più irritanti di questo mondo
? Non sono mai riuscito a tolleralo, neppure dal mio compagno di stanza di università. Figuriamoci se l’accetto da una mia collaboratrice!”

“ Mi ha detto che ti ha scritto e…”

“ E…”incalzò lui.

“ Che vi vedrete il prossimo fine settimana. Io penso che quella poverina si merita al meno una risposta alle sue lettere.”

Inuyasha scoppiò a ridere fragorosamente. “ Tu credi?” chiese lui con ironia. “ Non mi conosci affatto! Altrimenti sapessi che non ho tempo da perdere con una ragazzina!”

“ Una… ragazzina?” Chiese lei stupita.

“Io ho trenta anni. Non ho più l’età per seguire  chi né ha appena venti.”

“Hai una relazione con una di vent’anni?” chiese Kagome abilita.

Inuyasha divenne rosso dalla rabbia. “Certo che no!” Inuyasha sospirò. Aveva sempre cercato di tenere fuori la sua vita privata dalla azienda, ma Kikyo aveva telefonato in ufficio e questo significava che da quel giorno in avanti non avrebbe avuto pace. Tanto valeva parlarne con Kagome.

“ Si chiama Kikyo e pensa di essere innamorata di me.”

“ Perché?”

Lui scoppiò a ridere “ Tu che pensi?” chiese provocandola, “ ritieni che io l’abbia corteggiata da quando era nella culla?”

“ Inuyasha!”

“Forse dovrei parlartene!” disse lui a bassa voce. Si sedette alla scrivania e si passò una mano nei folti capelli.

“Okay” disse aggiungendo dopo alcuni istanti. “ Ti racconterò la storia di Kikyo, così mi dirai la tua opinione” disse lui, accompagnando la frase con un sorriso.

 

  
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