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Autore: sophie_85    14/03/2008    90 recensioni
---Epilogo postato--- A dispetto del titolo è una Draco/Hermione... la mia prima Draco/Hermione! Fatemi sapere che ne pensate ;) Sophie.
[...]“Devi farlo ingelosire, mia cara.” Hermione sbuffò cercando di replicare, ma Ginny continuò prima che potesse farlo. “Non ci provare, non l’hai già fatto! Con quel viscido di McLaggen come speravi di riuscirci?! Devi puntare più in alto… molto più in alto… magari qualcuno che gli stia proprio, ma proprio antipatico… magari qualcuno che sia capace di umiliarlo e metterlo in imbarazzo come pochi… magari biondo…”[...]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Ragazzi… non sono molto convinta di questo epilogo… Però quando mi hanno chiesto come sarebbe continuata, mi sono venute in mente queste cose e quando ‘visualizzo’, mi dispiace poi non buttarle giù, quindi le ho scritte, e le ho volute condividere con quelli di voi che mi hanno chiesto una continuazione. Spero di non avervi rovinato il finale. Un bacio a tutti, e grazie per le splendide cose che mi avete scritto!
Potete trovare la mia pagina su fb qui: http://www.facebook.com/pages/Sophie_85/297003163686205 dove inserirò eventuali nuove storie e chiacchiericci vari ^_^

Un enorme bacio a tutti,

 

Sophie.

 

 š›

 

Una lieve pioggerella, passeggera come tutti i  temporali estivi, aveva da poco colpito la zona lasciando su ogni cosa un leggero strato di rugiada. Il cielo si stava ormai schiarendo, lasciando intravedere grandi chiazze azzurre, mentre il sole cominciava a filtrare tra le poche nuvole rimaste, colpendo le gocce di pioggia e facendole risplendere. Hermione camminava con calma tra l’erba appena bagnata, cercando con lo sguardo qualcosa, accompagnata dai soli rumori della natura e dalla tranquillità di quella zona. Poco lontano da lei, intravide una sua ex compagna di Hogwarts, che le fece un cenno in segno di saluto. La guerra era finita da quasi un anno ormai. Voldemort era stato sconfitto da Harry, e anche se ancora parecchi Mangiamorte erano in libertà, la gente iniziava a sentirsi più sicura; non era più così difficile incontrare persino persone sole per strada, anche se quel luogo in particolare, non era mai stato del tutto abbandonato, come era d’altronde inevitabile durante una guerra.

Dopo aver risposto al saluto, Hermione riprese la sua ricerca. Avanzò ancora qualche metro, fino a trovarsi di fronte a ciò che stava cercando. Posò una rosa rossa sullo scuro granito della lapide che aveva davanti, mentre alcune gocce di pioggia, spostate dai petali del fiore, ricadevano sulla superficie liscia e si infrangevano sulle lettere incise nella pietra.

Pansy Parkinson.

Guardò con tristezza la foto della ragazza che ricambiava il suo sguardo con un sorriso felice. Improvvisamente sentì una mano calda cingerle la vita. Hermione si girò appena e alzò lo sguardo, sapendo già che avrebbe incontrato gli occhi grigi di suo marito.
“Sapevo che ti avrei trovata qui” le disse, dandole un bacio tra i capelli.

“Ci ha salvato la vita, il minimo che posso fare è portarle un fiore ogni tanto. Bellatrix l’ha uccisa subito dopo aver scoperto il perchè della nostra fuga; se solo l’avessimo convinta a venire con noi, forse...”

Draco l’abbracciò da dietro.
“Non colpevolizzarti, Hermione. Non sarebbe stata capace di tradire il Signore Oscuro, ha sempre avuto un carattere debole. Se fosse venuta con noi, l’ansia di essere catturata e torturata l’avrebbe spinta a tradirci, e lei lo sapeva. Sacrificarsi è stato l’unico modo per aiutarci, e per liberarsi da quel mondo che poco le si addiceva. Non mi sarei mai aspettato che facesse un gesto del genere, mi ha sorpreso.”

Hermione stava per replicare, ma il rumore di passi veloci sull’erba distrasse entrambi. Una bambina di quattro anni circa stava correndo verso di loro, con i capelli che le svolazzavano intorno al visetto arrossato, mentre sorrideva felice per averli trovati. Draco si piegò sulle ginocchia per poter stare più o meno alla sua altezza, mentre le sorrideva di rimando. “Ciao, piccola. Sei venuta a trovare la mamma?” e le scompigliò giocosamente i lunghi capelli rosso scuro.

“Sì... e oggi è anche successa una cosa incredibile, lo sai, zio Draco?” lo guardava eccitata, i suoi occhi verdissimi spalancati, mentre raccontava “Papà dice che ho fatto la mia prima magia!”

Draco si tirò su, prendendola in braccio entusiasta. “E brava la mia piccola Hope! Stai diventando una signorina! Raccontami!”

Mentre Draco ascoltava la bambina, Hermione si avvicinò al padre, che nel frattempo li aveva raggiunti.

“E’ scappata correndo, sicura di avervi visti, ed effettivamente aveva ragione. Ciao, Hermione. Come stai? Ti vedo stanca.”

“E’ colpa tua. Da quando hai lasciato l’ufficio il lavoro sembra aumentato… e tu, Harry? Come stai?” lo guardò con attenzione, cercando di cogliere nei suoi occhi verdi, così simili a quelli di sua figlia, i suoi sentimenti. La guerra, e la morte di Ginny in particolare, l’avevano segnato profondamente. Era stata catturata durante una missione particolarmente rischiosa, e sapendo che Harry alla fine aveva ceduto al suo amore per lei,  Voldemort stesso l'aveva torturata e uccisa come provocazione. Dopo un periodo di profonda disperazione, Harry aveva raccolto le forze per l'ultimo scontro ed era riuscito ad eliminarlo, rimanendo però gravemente ferito lui stesso. In seguito si era dedicato anima e corpo ai suoi compiti di Auror, per soffocare il dolore per la perdita di Ginny, tanto da dedicare sempre meno tempo a sua figlia. Una volta era tornato a casa con una ferita abbastanza grave, e mentre Draco lo curava senza problemi, sulla porta della stanza era comparsa la piccola Hope, che stringeva  il suo peluche, mentre con gli occhi pieni di lacrime, guardava il padre. Gli si era avvicinato piano e aveva sussurrato con voce rotta: “Non stai per andartene anche tu come ha fatto la mamma, vero, papà?”

A quelle parole Harry aveva aperto gli occhi decidendo di cambiare completamente vita, per dedicarsi all’unica cosa che gli era rimasta di Ginny: il frutto del loro amore. Il giorno dopo aveva dato le dimissioni da capo della sezione Auror, e si era trasferito di nuovo a Grimmauld Place, dove aveva vissuto i primi anni con la moglie e la figlia.

Posando lo sguardo sulla figlia, sorrise sereno prima di rispondere “Non pensavo che l’avrei mai più detto, ma sto bene. Hope è un piccolo terremoto, e starle dietro non mi permette di pensare ad altro. Assomiglia a Ginny in modo impressionante, più di quanto non immagini. Mi sta ridando la gioia di vivere.”

“Si vede, lo sai?” gli posò una mano sul braccio, in segno di vicinanza, poi cambiando discorso aggiunse. “Davvero ha fatto la sua prima magia?”

“Ve l’ha detto? Non aspettava altro, è da quando è successo che non vedeva l’ora di raccontarlo a ‘zio Draco’…” Entrambi si girarono a guardarli divertiti. “Ma guardalo, è sempre scostante con tutti, e con mia figlia diventa quasi civile. Non sembra più neanche Malfoy.”

“E dai, smettetela di punzecchiarvi… chi l’avrebbe mai detto che sareste diventati così amici.”

Da quando erano stati costretti a combattere dalla stessa parte, infatti, volenti o nolenti, Draco, Ron e Harry avevano imparato a conoscersi, e con il tempo a rispettarsi, creando un profondo legame, che nessuno dei tre però aveva mai ammesso apertamente.

“Necessità fa virtù, ma non dirlo troppo in giro…”

“Comunque è vero. Nonostante sia tua figlia, Draco adora Hope… Mi dice sempre che se non fosse per il fatto che ha gli occhi identici ai tuoi, dubiterebbe che…” ma Hermione non riuscì a finire la frase perché improvvisamente tutto le iniziò a girare intorno. Si appoggiò pesantemente a Harry prima di perdere completamente i sensi. Lui fu pronto a sorreggerla e a prenderla in braccio, Draco intanto si era accorto che qualcosa non andava e si era avvicinato in fretta con la bambina.

“Cosa è successo?!”

“Stavamo parlando, all’improvviso è impallidita ed è svenuta… Portiamola a casa mia, così puoi visitarla con calma.” E in un unico crack, entrambi scomparvero, con Hope e Hermione in braccio.

 

Dopo che Harry vi si era trasferito in pianta stabile con Ginny, Grimmauld Place aveva assunto un’aria assolutamente nuova. Finalmente Harry era riuscito a staccare il vecchio quadro della signora Black nell’ingresso e insieme a lei erano stati tolti di mezzo tutti i richiami macabri alla purezza del sangue, come le teste degli elfi domestici; tutta la casa era stata ridipinta di colori chiari e stoffe dai colori vivaci arredavano le stanze.

Hermione era distesa in una delle stanze degli ospiti e ora discuteva con Draco animatamente.

“Ti ho detto che sto meglio, torniamo a casa…”

“Smettila di fare i capricci, Hermione! Sei pallida come un lenzuolo, e poco fa sei svenuta all’improvviso.”

“Sarà solo un po’ di stress. Lo sai che abbiamo avuto molto lavoro in ufficio da quando abbiamo rintracciato quel gruppo di Mangiamorte.”

“Non mi importa. Voglio visitarti prima di partire per Londra, a costo di legarti al letto.” le disse fulminandola con lo sguardo. Hermione fissò per un attimo la sua espressione decisa, indurita dalla cicatrice che gli era rimasta sulla guancia sinistra.

“Quanto sei testardo! Ti ho detto che sto benissimo!” Fece per alzarsi dal letto, ma appena fu in piedi venne colta da un altro mancamento. Draco la sostenne prontamente e lei poggiò la fronte contro il suo petto per cercare di riprendersi.

Ora la voce di Draco non era più autoritaria come poco prima, ma era venata dalla preoccupazione.
“Ti prego, Hermione, fatti visitare… E’ dall’ultima volta che sei andata in missione che ti vedo stanca e pallida. Mi sto iniziando a preoccupare...”

Hermione sospirò, e si riappoggiò lentamente sul letto, con l’aiuto di Draco. “Sì, forse hai ragione tu… Ma vedrai che non ho niente…”

Intanto Harry e Hope che erano tornati con una tazza di thè fumante per Hermione, si misero in silenzio dall’altro lato del letto, mentre Draco iniziava a far scorrere la bacchetta lungo il corpo della moglie pronunciando in un sussurro qualche formula. Improvvisamente si bloccò sbiancando. Guardò Hermione negli occhi, e poi ricominciò a monitorarla, come se non credesse a quello che aveva appreso.

“Che c’è, zio Draco? Ti senti male anche tu?”

Anche Harry e Hermione si erano accorti del suo cambiamento e lo guardavano con un filo d’ansia.

Draco si sedette sulla sedia lì accanto e guardò per un lungo istante nel vuoto.

“Dai, amore, se fai quella faccia seria spaventerai la bambina!” Cercò di dire Hermione per sdrammatizzare.

“Eh?” si voltò a guardarla senza evidentemente aver sentito una parola.

“Cosa c’è, Draco?! Così fai spaventare me!”

In tutta risposta, lui le fece un sorriso incerto. Sembrava confuso, ma felice. Alla fine le si avvicinò, prendendole le mani tra le sue e disse “Credo proprio che siamo incinti.”

Hermione lo guardò con gli occhi spalancati, senza sapere cosa dire, poi automaticamente si portò una mano sul ventre. Da quando due anni prima aveva subito una brutta maledizione, pensava che non avrebbe più avuto potuto avere bambini. Era per questo che ogni volta che vedeva Hope e Draco insieme le si stringeva il cuore all’idea che non avrebbe potuto dargli lei un figlio suo, ma adesso…

“Davvero?! Oh mio Dio, Draco! Non stai scherzando, vero?! Avremo un bambino?!”

Draco fece un sorriso enorme, che Hermione non gli aveva mai visto mentre diceva “Sì, e se non mi sono sbagliato, amore mio, non sarà uno solo…”

“GEMELLI?!” Hermione gli buttò le braccia al collo, gli occhi lucidi di gioia, mentre suo marito la teneva stretta per poi baciarla con passione.

Intanto Harry aveva preso per mano Hope, e si allontanarono con discrezione. Una volta fuori, la bambina guardò con curiosità il padre e disse.

“Papà, che vuol dire che sono… ‘intinti’?”

Harry le sorrise. “Non ‘intinti’, Hope. ‘Incinti’. Zio Draco voleva dire che zia Hermione aspetta un bambino, anzi, ben due da quanto ho capito. Le verrà il pancione come quello che aveva zia Lavanda, ti ricordi?”

La bambina aveva un’espressione corrucciata, nel tentativo di capire. “Quindi… nella pancia di zia Hermione… sono entrati dei bambini che poi cresceranno dentro di lei?”

“Più o meno.”

“E come hanno fatto ad entrare?”

“Oggi siamo curiose, eh?” Harry si passò una mano tra i capelli ribelli per prendere tempo. Poi gli venne un’idea, la prese in braccio ridendo e le disse. “Facciamo così, ora andiamo ad avvertire Danielle e gli zii della bella notizia e appena arriva lo zio Ronnie sono sicuro che sarà felicissimo di spiegarti tutto, ok?”

“Ok!” E insieme si diressero verso il caminetto per dare a tutti la splendida notizia.














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Il giudizio completo potete leggerlo qui: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=335014816551706&set=a.335014743218380.87255.297003163686205&type=1&theater¬if_t=photo_reply

   
 
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