Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: Akane92    08/09/2013    12 recensioni
"Io avevo sempre avuto una cotta per Tom, fin da quando ero una bambina. Ed ora me lo sarei ritrovato a pranzo a casa mia, come accadeva anni prima, come se nulla fosse cambiato. ( ... ) « Tom, reciterai in un film di mia sorella! » esclamò Jane, mettendo una mano sulla spalla del migliore amico.
« Beh, se lei lo vorrà » rispose, guardandomi con la coda dell’occhio."
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano mesi che non tornavo a casa dei miei genitori, mesi che non vedevo West London, mesi che non percorrevo la meravigliosa Portobello Road, mesi che non passeggiavo per la mia città. Ero tornata a Londra da solo una settimana dopo aver girato il mondo a causa del mio lavoro, e mi resi conto mi era mancata più di quanto avessi potuto mai immaginare.
« Cassy, piccola mia! » mia madre non mi dette neanche il tempo di dire o fare qualcosa, che mi si avventò addosso per abbracciarmi. « Sono così contenta che sei tornata! »
« Mamma, mi fai respirare? »
« Scusami, scusami! » disse, liberandomi dalla presa. « E’ che ancora non ci credo che vi avrò tutti qui, oggi » si spiegò, mentre mi faceva entrare in casa.
Non abitavo in quella casa da un anno, eppure, ogni volta che ci mettevo piede mi sentivo davvero a casa mia. Mia madre non aveva cambiato niente, era tutto rimasto com’era. Si sentiva un buonissimo odore di dolci, di torta al cioccolato, di frutta. Sicuramente per l’occasione mia madre aveva preparato un pranzo che avrebbe fatto invidia a quello di Natale.
« Papà! » esclamai, quando vidi mio padre venirmi incontro. Abbracciai anche lui che, a differenza di mia madre, evitò di stritolarmi. Il suo profumo mi fece sentire ancora più a casa.
« Come stai, Cass? Ho saputo che il libro sta avendo successo in tutto il mondo »
« Sto bene, anche con il libro va tutto bene. Ma dov’è Jane? »
« Sono qui, sorellina! »
Quando mi girai, trovai mia sorella con le braccia spalancate e ricevetti anche il suo abbraccio. Era bellissima, come sempre. Si era tagliata i capelli scuri alle spalle e, a causa della gravidanza, la vidi un po’ più ‘piena’, sebbene fosse incinta da soli due mesi.
« Frank! » urlò Jane, chiamando il suo fidanzato e futuro marito. Avevano annunciato il loro matrimonio sei mesi prima, e nel frattempo mia sorella era anche rimasta incinta. Sembrava la donna più felice al mondo, soprattutto ora che mancavano pochi giorni alle nozze.
Mentre mia sorella si era tagliata i capelli, notai che Frank aveva fatto crescere i suoi capelli biondi ed ora sembrava essere un ragazzino, nonostante i suoi trentaquattro anni, due in più di mia sorella.
« Piccola Cassy! » mi salutò lui, quasi ridendo, aggiungendosi al nostro abbraccio.
« E’ andato bene il volo? » mi domandò mia sorella.
« Sì, ma visto che non mangio durante i voli, ho famissima! Quando si mangia? » chiesi, mentre il mio stomaco cominciava a brontolare a causa dei mille odori gustosi che provenivano dalla cucina.
« Aspettiamo Diana e James ed incominciamo » rispose mia madre, che non smetteva di sorridere neanche un attimo. Diana e James erano i migliori amici dei miei genitori, erano cresciuti insieme e per me e Jane erano come dei parenti, così come i loro figli erano degli amici.
« Vengono anche Emma e Sarah? »
« Certo, ed anche Tom! »
Quando sentii pronunciare quel nome, il mio cuore sussultò. « Tom? »
Mia madre corrugò le sopracciglia, non capendo la mia reazione. « Sì. Ha detto che non poteva non esserci, visto che è in città »
Non potevo crederci.
« Cass, tutto ok? »
Probabilmente nessuno di loro si aspettava una mia reazione del genere. Ripresi fiato, cercando di non pensare troppo, e sorrisi alla mia famiglia. « Certo, certo. Ehm, lascio la borsa in camera mia .. » e senza aspettare la risposta di nessuno, mi avviai verso la mia vecchia stanza, fino al mio vecchio letto, dove mi sdraiai a pancia in su.
Tom era da sempre il migliore amico di mia sorella. Avevano fatto la scuola insieme, si erano diplomati e laureati insieme, erano sempre stati insieme, come amici. Tom passava quasi tutte le sue giornate con Jane a casa nostra e a volte c’erano anche le sue sorella Emma e Sarah. Gli Hiddleston erano sempre stati presenti nella vita di famiglia, ai compleanni, a Natale, al ringraziamento, durante le vacanze, in ogni momento importante. Tutto cambiò quando tutti noi crescemmo, e soprattutto quando Tom cominciò a lavorare ad Hollywood. Non tornava a Londra da molto tempo e se lo faceva spesso mancava alle “rimpatriate”, per di motivi di lavoro.
Io avevo sempre avuto una cotta per Tom, fin da quando ero una bambina. Ed ora me lo sarei ritrovato a pranzo a casa mia, come accadeva anni prima, come se nulla fosse cambiato. Non lo vedevo da anni, ma avevo ammirato le sue varie interpretazioni in tutti i film che lo avevano reso l’attore che era. Mia sorella ogni tanto lo sentiva ancora, mentre per me ormai era come se non esistesse più.
Mi spiegai solo allora il perché mia madre fosse così felice: saremmo stati di nuovo tutti insieme, come i vecchi tempi. Erano passati anni da quando non vedevo Tom ed ovviamente la mia cottarella da adolescente era ormai cosa dimenticata, eppure il mio cuore non riusciva a calmarsi al pensiero che di lì a poco l’avrei rivisto, senza che tra noi ci fosse un grande schermo od una televisione. Mi misi seduta, respirando profondamente.
Posso farcela, è solo Tom. , mi ripetei in testa. Ero quasi riuscita a calmare i miei nervi quando il campanello suonò.
Sentii le risate dei miei genitori, le voci di Diana e James.
« Cass, vieni! » mi chiamò mia sorella.
Chiusi gli occhi, facendo l’ultimo respiro profondo, e mi misi in piedi. Uscii dalla mia stanza ed andai verso la porta. Erano tutti lì: Diana, James, Emma, Sarah e Tom. Non ebbi neanche il coraggio di rivolgergli lo sguardo, limitandomi ad andare a salutare i suoi genitori. Diana mi abbracciò, stringendomi quasi quanto mia madre, mentre James mi baciò entrambe le guancie. Emma e Sarah abbracciarono me e mia sorella contemporaneamente, ma Jane fu tirata via quasi subito.
« Abbracciami, futura sposa! » rise Tom, abbracciandola.
Sapevo che poi sarebbe stato il mio turno e mi feci coraggio, alzando gli occhi verso Tom. Era altissimo, molto più alto di quanto mi ricordassi. Io a confronto sembravo un piccolo elfo, se non un nano.
« Cassandra? » le sue sopracciglia si arcuarono mentre pronunciava il mio nome. I suoi occhi chiari sembravano sorridere insieme alle sue labbra.
« Ciao Tom » lo salutai, senza muovermi di un centimetro, rivolgendogli un piccolo sorriso imbarazzato. Sperai con tutto il mio cuore che le mie guancie non stessero prendendo colore.
« Sei tu?! Sei così .. cambiata » continuò lui, guardandomi ancora confuso.
Alzai le spalle. « Sono io »
Mia madre fu subito accanto a me «Visto com’è cresciuta? »
Ci mancava solo questo, pensai, cercando con tutte le mie forze di non alzare gli occhi al cielo.
Tom si rivolse a mia madre, sorridendo e abbandonando l’espressione confusa. « Non sembra neanche lei »
La risposta di mia madre fu un’ennesima risata, accompagnata poi dall’invito rivolto a tutti di prendere posto a tavola. Il mio stomaco, nel frattempo, si stava chiudendo, e non riuscivo a spiegarmi fino in fondo il motivo.
Mi sedetti di fronte a mia sorella, che si trovava tra Tom e Frank, mentre accanto a me si posizionarono le sorelle di Tom. I nostri genitori sembravano scoppiare di felicità nel vederci lì, tutti insieme.
« Sembra quasi di rivedervi tutti adolescenti! » esclamò Diana, sedendosi accanto a sua figlia Emma e facendo ridere tutti noi, imbarazzati.
Mia madre portò subito gli antipasti al tavolo, augurandoci buon appetito. Per quasi tutto il pranzo, almeno fino alla secondo portata, non facemmo altro che parlare del matrimonio, di Jane e Frank e del bambino, o bambina, in arrivo. Mia sorella sembrava elettrizzata, gli occhi le brillavano alla sola parola “matrimonio”, e Frank non faceva altro che immaginare come sarebbe stato divertente avere un bambino per poterci giocare.
Non rivolsi quasi mai la parola a Tom, se non per rispondere a qualche sua battuta o domanda del tipo “Mi passi il sale?”, eppure sentivo su di me i suoi occhi, quasi sempre, e ne avevo la conferma ogni volta che alzavo i miei, che incontravano il blu dei suoi.
« Tom! A te invece come va? Stai per girare un nuovo film? » domandò mia madre « Tua madre mi ha detto che hai avuto una proposta »
Tutti gli sguardi furono su Tom, che prima di rispondere si pulì le labbra con il fazzoletto di stoffa, riposandolo poi sulle sua gambe, sorridendo e annuendo verso mia madre.
« Sì. Qualche giorno fa mi hanno proposto un copione e mi è piaciuto, così ho fatto i provini e sono stato scelto. Domani però ho l’incontro con la scrittrice del libro da cui il film sarà tratto, è lei a dover dare conferma »
« Come si chiama il libro? »
Il sorriso di Tom questa volta si fece più imbarazzato, mentre corrugava le sopracciglia e spostava gli occhi verso destra, come se stesse pensando. « Non ricordo con esattezza. Se non sbaglio … un giorno … no, no. ‘One day more’, certo! »
Per poco non mi strozzai con l’acqua che stavo bevendo, e tossii rumorosamente per evitare di morire davanti a tutta la mia famiglia.
« Cass, tutto bene? » mi domandò Tom, allarmato. Sembrava quasi volesse alzarsi per venire ad aiutarmi a respirare.
Annuii, mentre vedevo mia sorella con gli occhi spalancati. Lei aveva capito.
« C-come hai .. hai detto che si chiama il libro? » chiesi a Tom, tossendo ancora.
« ‘One day more’, perché? Lo conosci? » i suoi sembravano ancora preoccupati, ma si era aggiunta anche una sorta di espressione confusa.
« Cassy, non è il titolo del tuo libro? » domandò mio padre.
Girai la testa verso di lui, annuendo e sorridendo lievemente, non sapendo neanche cosa dire. Tutti gli sguardi ora erano puntati su di me. Avrei tanto voluto un mantello dell’invisibilità, o qualcosa del genere.
« Il tuo libro? » domandò Tom.
« Faranno un film tratto dal tuo libro?! »  chiese mia sorella, con voce più alta, incredula, sorridente.
« Oh, Cassy, è meraviglioso! » esclamò mia madre.
« Perché non ce l’hai detto? »  mi chiese infine mio padre.
Deglutii, respirando a fondo. « Beh, volevo farvi una sorpresa .. volevo dirlo alla fine del pranzo .. ma a questo punto .. » alzai le spalle.
« Oh, Dio. Scusami, io non volevo rovinarti la sorpresa! » disse Tom, mettendosi una mano sul petto, come per enfatizzare le sue scuse.
« No, figurati. Non lo sapevi » guardai davvero Tom solo in quell’istante, con il volto dispiaciuto ed incredulo. Aveva i capelli tinti, neri, e lunghi più del solito, probabilmente a causa di qualche film che doveva girare. Indossava una camicia celeste che gli risaltava li occhi, che li faceva sembrare ancora più chiari.
« Cass, è fantastico! Non posso crederci! Da quanto lo sai? » domandò mia sorella.
« Da qualche mese, è per questo che non sono riuscita a tornare a casa, oltre che per la promozione del libro in Asia »
« Quando inizieranno le riprese? » mi chiese Emma, anche lei attrice proprio come suo fratello. In realtà anche mia sorella era un’attrice, ma lei lavorava solo in teatro qui a Londra, mentre Emma andava in giro per il mondo.
« Non appena sceglieremo gli attori, cosa che avverrà domani .. » terminai la frase guardando Tom, che sorrise imbarazzato.
« Tom, reciterai in un film di mia sorella! » esclamò Jane, mettendo una mano sulla spalla del migliore amico.
« Beh, se lei lo vorrà » rispose, guardandomi con la coda dell’occhio.
Non sapevo cosa rispondere mentre sorridevo, temporeggiando, sperando che qualcun altro dicesse qualcosa. Frank, non so come né in quale modo, capii il mio disagio e si rivolse alla sua futura suocera.
« Clare, quando potrò assaggiare la tua torta al cioccolato? »
L’attenzione finalmente non era più su me e Tom, e mia madre rise alzandosi per accontentare Frank, che ormai era per lei come un altro figlio.
Mentre terminavo di mangiare la mia fetta di torta, ricevetti una telefonata e dovetti allontanarmi dalla tavola, scusandomi con tutti, e dirigendomi in terrazza.
« Nat, quando intendevi dirmi che fra gli attori che vedrò domani ci sarà anche Tom Hiddleston? » domandai non appena spinsi il tasto verde del mio cellulare, senza dar tempo alla mia agente e amica, Natasha, di salutarmi o dirmi qualcos’altro.
« Ciao Cass, anche io sto bene »
« Natasha! »
« Perché, scusa, non ti piace? Se non lo vedi bene per la parte, posso già contattare il suo agente e dirgli di non presentarsi. A me sembrava perfetto per il ruolo di Jamie »
In effetti, lo era. Jamie era il protagonista del mio primo libro, un uomo sui trent’anni, con capelli scuri e occhi chiari, alto e snello. Era Tom. Avevo descritto Tom nel mio libro senza neanche accorgermene.
« Non è questo. E’ che io lo conosco da quando sono nata, è il migliore amico di mia sorella. Ci sono cresciuta insieme e l’ho visto a pranzo, oggi. E’ stato alquanto imbarazzante scoprire la cosa in questo modo » le spiegai, assicurandomi che non ci fosse nessuno nei paraggi.
« Aaah, ecco. Beh, scusami, ma non lo sapevo. »
Sospirai. « Non importa. Domani vedremo »
« Ti ho chiamata proprio per dirti che domani l’incontro sarà alle dieci, in ufficio »
« Va bene, non tarderò. Stai bene? »
« Finalmente! Sì, sto bene, anche se la mia amica non mi aveva messo a conoscenza del fatto che conoscesse già un attore di Hollywood »
« Non c’è stata mai occasione, non è una cosa da dire in un discorso come un altro »
« Beh, se io conoscessi Johnny Depp, lo direi al mondo intero! »
Mi fece ridere, come spesso capitava.
« Comunque ti lascio al tuo pranzo di famiglia. Ci vediamo domani »
Salutai la mia amica e rimisi il cellulare in tasca, appoggiandomi al muretto del terrazzo dei miei, pieno di piante che mia madre amava curare. Anche lì, come in casa, c’erano tantissimi buoni odori e profumi, e il panorama di Notting Hill era bellissimo.
« Cassandra? »
Mi voltai, quasi sussultando. Tom era alla porta, con un piatto in mano.
« Sì? »
Lui abbassò lo sguardo, facendo qualche passo verso di me. « Anche mia madre ha fatto un dolce, voleva lo assaggiassi » disse, allungando il braccio e porgendomi il piattino con la crostata di Diana.
« Oh, grazie! Non dovevi disturbarti » dissi, prendendo il piattino.
Mise entrambe le mani in tasca, alzando le spalle.
Assaggiai la crostata alle fragole di Diana, era deliziosa. « E’ buonissima » esclamai, per evitare il silenzio imbarazzante che si stava creando.
« Mamma ne sarà felice » disse lui, facendo un altro passo verso di me « Non sapevo che il tuo libro stesse avendo così tanto successo. Voglio dire, sapevo che avevi scritto un libro, mia madre mi ha detto tutto, ma non pensavo che fosse andato così bene. Complimenti » terminò, sorridendomi.
Era bellissimo. Bellissimo e altissimo. I suoi occhi blu mi catturavano ogni volta che erano nei miei. Distolsi lo sguardo, posandolo sulla crostata.
« Grazie »
« Il copione mi è piaciuto molto, è una storia d’amore bellissima. Giuro che domani vado a comprarmi il libro! »
Risi, inghiottendo l’ultimo boccone di crostata. « Non sei mica obbligato »
« No ma sono curioso. Non avrei mai pensato che la piccola Cassandra sarebbe diventata una scrittrice di fama mondiale! Sei cambiata, moltissimo »
Alzai le spalle. « Beh, non mi vedevi da anni. Io ho potuto vedere i tuoi cambiamenti grazie ai tuoi film »
« Già. Sembravi quasi un’altra persona quando ti ho visto. Hai tinto i capelli? »
Aggrottai le sopracciglia « No. Sono sempre stati rossi. Forse a causa del sole preso in giro qua e là, sono diventati più chiari. » mi presi una ciocca di capelli, osservandola meglio « In effetti, ora sono ramati »
« Stai benissimo. Sei anche abbronzata »
Sorrisi. « Anche tu hai tinto i capelli »
Liberò la mano destra dalla tasca, passandosela sui capelli scuri. « Sì. Sai, a causa di Loki »
Annuii. « Avevo immaginato. Adoro Loki »
La sua espressione era sorpresa. « Davvero? »
« Certo. Sei stato bravissimo, dico sul serio. Non credo sia un personaggio facile da rendere, da interpretare. Tu invece ci sei riuscito benissimo, sia in ‘Thor’ che ne ‘The Avengers’ »
« Ti ringrazio » rispose, abbassando il capo, come se stesse facendo un mezzo inchino. Era sempre stato beneducato, sempre stato gentile. Sembrava quasi appartenere ad un’altra epoca.
« Ti fermerai qui per un po’? »
Gli angoli della sua bocca si alzarono appena « Beh, dipende da te, da come andrà domani »
Sorrisi a mia volta, annuendo « Giusto »
Tom si schiarì la voce. « Comunque, al di là del provino, ti va se domani andiamo a pranzare insieme? »
Alzai un sopracciglio, felice dell’idea. « Anche se non sarai scelto per Jamie? »
Lo feci ridere. « Anche se non sarò scelto. Voglio rivedere la mia Londra. Tua sorella è super impegnata con il matrimonio e le mie sorelle con il lavoro. Non che tu non lo sia, ovviamente »
« Per me va bene » sebbene le sue ‘giustificazioni’ mi aveva fatto sentire un po’ come rimpiazzo.
Sorrise, mostrandomi i denti. « Perfetto, allora. Io ora devo scappare, devo incontrare un collega. Ci vediamo domani, ok? »
« Ok » risposi, non sapendo come salutarlo. Istintivamente allungai una mano verso di lui, sentendo subito dopo una grande idiota.
Lui mi guardò confuso, abbassando poi lo sguardo sulla mia mano. Sorrise di nuovo, incurvando un po’ il capo, e mi prese la mano, voltandola. Non mi sarei mai aspettata che se la portasse alle labbra, baciandola delicatamente mentre si inchinava un po’.
Pregai di non arrossire.
« A domani, Cass »
« A domani, Tom »
Lo vidi voltarsi e rientrare in casa mia. Perfino la sua camminata, la sua postura, sembravano perfette. Così come lui sarebbe stato perfetto per Jamie.
Con il cuore ancora in fibrillazione tornai in casa, passando il resto del pomeriggio con la mia famiglia e fantasticando su quello che sarebbe potuto accadere il giorno dopo.






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Salve a tutti! :D
Sono nuova in questo settore xD Non ho mai scritto fanfiction su Tom, questa è la prima, e spero davvero di non aver scritto una schifezza! L'idea mi è venuta all'improvviso, un paio di giorni fa, e mi sono messa a scrivere, riuscendo a terminare il primo capitolo solo oggi.
Vorrei tanto avere le vostre opinioni perchè, ripeto, su Tom non avevo mai scritto nulla. Grazie per essere arrivati fin qui lol :')
Alla prossima :**

 
  
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