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Autore: Tigre Rossa    09/09/2013    5 recensioni
Sono passati anni da quando Eragon e Saphira hanno abbandonato Alagaesia. Adesso stanno istruendo sei nuovi Cavalieri, Fiamma, Alanna, Dusan, Goran, Samir e Adin, e i loro draghi, Brisingr, Knurl, Vindr, Berenice, Adurna e Garjzla. Ma l'arrivo di Murtagh e Castigo all'Ultimo Rifugio cela un pericolo che, per essere sconfitto, deve essere affrontato da tutti i membri del Nuovo Ordine. Anche se la maggior parte sono giovani ed inesperti.
Riusciranno le loro anime luminose a resistere all'oscurità che vuole stringerli nelle proprie grinfie?
Riusciranno a combattere guidati dall'amicizia, l'amore e il coraggio?
Riusciranno i giovani a diventare a tutti gli effetti Cavalieri e Draghi?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sorpresa, Un po' tutti | Coppie: Eragon/Arya, Roran/Katrina
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Ritorno ad Alagaesia

Codarda


 
 
“Brisingr, dove ti sei cacciato? Brisingr!” una bimba di appena unidici anni, dai lunghi e spettinati capelli rossi, era scesa da una strana imbarcazione e stava cercando qualcuno con una nota di preoccupazione nella voce “Dai Bri, Saphira, Eragon e gli altri ci stanno aspettando! Te lo avevo detto che stamattina non potevamo giocare!” disse ad alta voce la bambina, guardando dietro gli alberi.
“Brisingr, vieni fuori subito, altrimenti . . .” disse la bambina scocciata, ma la sua frase fu interrotta da una piccola cosa rossa che le cadde addosso dal cielo, facendola cadere rovinosamente a terra.
La bambina aprì gli occhi, che aveva chiuso d’istinto a causa dell’impatto, e si ritrovò di fronte un musetto un po’ monello e molto soddisfatto di un cucciolo di drago.
“Brisingr!” esclamò lei, tra l’arrabbiato e il divertito “Ti sembra questo il modo di assalirmi? Mi stai quasi schiacciando!”
Il draghetto si alzò in volo per permettere alla piccola di rialzarsi e lei lo osservò con affetto. Avrebbe dovuto aspettarsi uno scherzo del genere, anche se avrebbe preferito che il suo cucciolo mostrasse un po’ di più accortezza; ormai aveva ben due mesi e benché fosse ancora la metà della grandezza normale per la sua età pesava già molto. In quel modo l’aveva praticamente schiacciata!
Lo accarezzò sulla testolina con la mano destra, quella segnata dal gedwey ignasia, e gli disse dolcemente “Bello scherzo, ci sono cascata in pieno. Ma non farlo mai più, lo sai che dobbiamo essere prudenti. Iniziavo a temere di averti perso per sempre!”
A quelle parole il volto del drago si fece prima spaventato e poi sofferente, mentre il suo corpo si trasformava in fumo, in una grande nuvola di fumo nero, che volava via da lei. La bimba gridò il nome del suo drago, terrorizzata, e cercò di fermare la trasformazione, ma senza risultato. Brisingr divenne fumo nero e volò via, alto nel cielo, mentre al suo posto brillava come una fiaccola un vessillo che sembrava fatto di sangue. Un vessillo formato da una fiamma che sembrava bruciare veramente.
 
Fiamma si svegliò di soprassalto, spaventata, con il cuore che le batteva a mille.
Brisingr si svegliò a sua volta e voltò l’enorme testa verso di lei, guardandola preoccupato.
Fiamma?
La ragazza respirò profondamente un paio di volte Sto bene, Bri, tranquillo. rispose accarezzandogli la testa quasi per constatare che fosse veramente lì  Era solo un incubo.
Il drago continuò a guardarla preoccupato, attraversandole l’anima con i suoi grandi occhi color del fuoco, proprio come faceva quando erano piccoli.
Che incubo? domandò.
Un incubo sciocco, niente di che.
Ogni volta che dici ‘un incubo sciocco’ non lo è mai. Sputa il rospo.
Non ne voglio parlare, Bri.
Fiamma . . .
Uffa, d’accordo. Ma poi non lamentarti, eh?
Fiamma chiuse gli occhi ed aprì la mente al drago, rabbrividendo mentre gli mostrava il suo incubo. Quando esso terminò ella riaprì gli occhi e guardò il compagno, che sembrava spaventato quasi quanto lei.
Ancora quel simbolo . . .
Sono tre mesi che continua ad apparire nei nostri sogni, anzi, nei nostri incubi. Perchè? Quale può essere il motivo, Brisingr?Possibile che centri con ciò che sta accadendo ad Alagaesia?
Non lo so, Fiamma, non lo so proprio.
Drago e Cavaliere rimasero così per un po’, persi nei propri pensieri, quando Fiamma alzò gli occhi verso l’orizzonte e le sfuggi un’imprecazione.
Il sole era sorto da un pezzo e loro erano ancora lì, sotto la quercia, quando invece avrebbero dovuto essere all’Ultima Dimora ad allenarsi.
Subito i due presero il volo, immaginandosi già la ramanzina di Eragon e Saphira.
 
“Dove siete stati, voi due?” Blödhgarm li guardava con fare severo e con le braccia incrociate.
Fiamma e Brisingr avevano un buon rapporto con l’elfo, fatto di complicità, rispetto e affetto; era sempre stato come una specie di zio per loro, uno zio con cui scherzare e da cui imparare – era stato lui, insieme ad Eragon, ad insegnare alla fanciulla l’arte della scherma -, ma anche uno zio severo, di quelli che non vorresti mai avere contro.
I due rimasero in silenzio, aspettandosi una bella sgridata e non osando inventare bugie per giustificarsi, perché sapevano bene che lui non ci cascava mai. Ma la sgridata non arrivò. O almeno non lunga come se l’erano immaginata,
“Non potete uscire dal castello da soli, lo sapete. Se vi fosse successo qualcosa? Siete due piccoli irresponsabili, ecco cosa siete. Riferirò io del vostro ritorno ad Eragon ed a Saphira e vi comunicherò la punizione che decideranno per voi. Adesso andate ad allenarvi con gli altri, ne avrete bisogno.”
“Perché non ci mandate da loro come al solito?” domandò Fiamma, sorpresa. Solitamente, quando qualcuno commetteva un’infrazione, veniva prima sgridato da Blödhgarm e poi mandato dai due maestri per essere nuovamente sgridati e puniti.
“Ve lo spiegheranno i vostri compagni. Andate.” rispose l’elfo con un tono di voce che non ammetteva repliche.
I due allora andarono nel cortile dove si svolgevano solitamente gli allenamenti e dove, invece di allenarsi, cinque giovani draghi e altrettanti cavalieri discutevano animatamente.
 
“Fiamma, Brisingr! Dove vi eravate cacciati?” domandò Alanna, vedendoli arrivare.
“Ci siamo fatti un giretto e abbiamo perso il conto del tempo.” rispose la ragazza dai capelli rossi, sedendosi accanto l’amica.
“Blödhgarm non vi ha messo al corrente delle ultime novità, non è vero?” domandò Adin, seduto vicino a Goran.
Fiamma scosse la testa. Non voleva dirgli che sapevano già tutto grazie a un passaggio segreto di cui non avevano voluto parlargli.
“Eragon e Saphira ce ne hanno parlato stamattina, prima di colazione” spiegò Samir, l’unico in piedi “Ad Alagaesia è scoppiata una nuova guerra e il nemico porta il vessillo di Galbatorix, il Re Caduto.”
“Andremo tutti, ma noi serviremo solo come riserva e saremo al sicuro nel palazzo della regina.” nella sua voce c’era disprezzo e rabbia “Non ci considerano . . .”
. . . all’altezza di affrontare una battaglia del genere in prima linea. continuò Adurna, con lo stesso identico tono di voce del suo Cavaliere. Credono che siamo ancora cuccioli inesperti, soprattutto Saphira.
Samir sputò per terra “Solo perché loro sono degli eroi pensano che noi non saremmo capaci di difenderci e difendere gli altri! Siamo Cavalieri e Draghi anche noi, e che cavolo!”
“Chi di noi ha già combattuto in una guerra vera?” fece Fiamma, infastidita dal modo in cui il suo amico parlava dei loro maestri “Allora? Nessuno? E allora come fate a dire che siamo capaci di affrontare una cosa del genere? Eragon e Saphira sanno a cosa stanno andando incontro, noi no. Non vogliono tenerci fuori dalla mischia per umiliarci o per mettersi in mostra, ma per non farci correre rischi inutili.”
“Per non farci correre rischi inutili? Non farmi ridere, Fiamma. I Cavalieri devono correre dei rischi, altrimenti che Cavalieri sono?” esclamò Samir, quasi offeso.
“Devono correre dei rischi, ma non rischi inutili. Buttarsi da un tetto per divertimento è un rischio inutile. Buttarsi dal tetto per salvare la vita al bambino che tieni in braccio e che stai cercando di portare lontano dall’incendio che sta divorando la sua casa non lo è. Combattere una guerra quando la nostra presenza non è vitale è un rischio inutile.” cercò di spiegarsi la fanciulla.
“I Cavalieri devono esserci sempre. Il loro compito è proteggere i più deboli! Se noi ci ritiriamo, ci può proteggerli? Perché non correre rischi inutili, se si possono salvare delle vite?” insistette il giovane Cavaliere.
“Non sto dicendo questo. Salvare delle vite non è mai un rischio inutile. Ma noi, che siamo ancora giovani e che non abbiamo alcuna esperienza fuori da questo campo dall’allenamento, nel tentativo di salvare delle vite, potremmo perdere la nostra. E se perdiamo la nostra come potremmo salvarne altre in futuro? I morti non possono proteggere i vivi, Samir.” disse lei, utilizzando parole che, un tempo non troppo lontano, erano state dette anche a lei, per calmare il suo fuoco ardente.
“Le tue sono le parole di una codarda, Fiamma. Dillo, che hai paura di combattere e sei felice di questa decisione. Dillo, che tieni di più alla tua vita che a quella di una persona innocente. Dillo, avanti!” urlò lui, non comprendendo i motivi della sua amica
Fiamma non riuscì a trattenersi, udendo quelle parole. Con una luce furiosa negli occhi, la ragazza portò la mano al suo pugnale e si lanciò contro il ragazzo.
Egli non riuscì ad opporre resistenza; non ne ebbe il tempo. La guerriera gli piegò un braccio all’indietro, lo immobilizzò e gli mise il pugnale a pochi centimetri dal collo, troppo veloce per essere fermata.
Adurna ruggì Lascialo stare! , ma nessun altro emise un solo suono o mosse un muscolo. Mai, prima dall’ora, Fiamma aveva fatto una cosa simile.
“Non chiamarmi codarda, Samir” gli mormorò la giovane all’orecchio “non permetterti mai. Codardo è chi teme il passato, il presente e il futuro e si nasconde, cercando per sé un rifugio sicuro e lasciando gli altri ad affrontare le conseguenze delle proprie azioni. Io codarda? Io sono tutto, ma non codarda.”
Poi Fiamma lo lasciò, allontanò il pugnale dal collo dell’amico, si voltò e si allontanò, seguita da Brisingr, spaventato più di tutti gli altri.
La ragazza e il drago sparirono dentro il castello e tutti si voltarono a guardare Samir, immobile ed attonito al centro del gruppo.
La sua dragonessa gli si avvicinò Stai bene, Samir?
Il ragazzo rimase in silenzio e si sfiorò il collo. Non disse a nessuno, neanche ad Adurna, che mentre Fiamma pronunciava quelle parole, aveva avuto la sensazione che la sua mano e la sua voce avessero tremato.
 
Nessuno si era accorto del Cavaliere dai lunghi capelli corvini e del suo drago color del rubino affacciati al balcone della loro stanza. Nessuno si era accorto della loro occhiata d’intesa e di quelle parole sussurrate dall’uomo al proprio compagno poco prima di sparire, dopo aver assistito a quella scena.
“Sarà interessante parlare un po’ con quei due, Castigo.”




La tana dell'autrice

Eccomi qui di nuovo!

Per prima cosa mi scuso per il capitolo corto corto, ma l'ispirazione mia è un po' lenta e corta, in questo periodo. Inoltre volevo avvisare che d'ora in poi gli aggiornamenti saranno ancora meno frequenti, visto che ricomincia la scuola e devo mandare avanti altre fic a capitoli, soprattutto 'Tu Non mi avrai così', altrimenti non la finirò mai. Non riprendo ancora a studiare kung fu per alcuni impegni che me li impediscono, ma sarò lo stesso molto impegnata, quindi mi scuso già da adesso.

Allora, capitolo corto che si apre con un incubo di Fiamma. la prima parte è un suo ricordo, fino al punto in cui Brisingr si tramuta in fumo. è quello il vero e proprio incubo. Non so se riconoscete quel simbolo . . .
Poi c'è la litigata con Samir, il più caro amico di Fiamma e suo compagno d'allenamenti, in eterna competizione con Dusan. Da notare la reazione violenta alla parola 'Codarda' e lo stupore degli amici, soprattutto dello sfortunato umano.

Bhe, il capitolo è questo, spero che vi sia piaciuto. Fatemi sapere.
Un bacio e a presto (Spero!)

T.r.

P.s. Ah, lo so che non centra niente, ma ho bisogno d'aiuto! Mi rivolgo alle ragazze, ma possono aiutare anche i maschietti, se vogliono ; ) Vorrei cambiare un po' il mio stile per l'inizio della scuola, visto che non mi soddisfa molto. Guardandomi allo specchio mi sembra di vestire come una bambina piccola e vorrei cambiare un po', avere uno stile più adatto alla mia età (frequento il 5 ginnasio). Ho chiesto alle mie amiche del cuore, ma per una dovrei vestirmi tutta rock, per l'altra dovrei andare in giro vestita in un modo che a me sembra un po' troppo esagerato, quindi chiedo una mano anche a voi! Non sono particolarmente alta, i miei capelli non sono nè corti nè lunghissimi (me li sto facendo crescere un po', fino ad ora li ho sempre portati a caschetto) e porto gli occhiali. Solitamente uso jeans (non sopporto le gonne) e magliette con varie stampe diverse, scarpe di ginnastica e a volte le ballerine, e in inverno mi piace indossare poncho e quel genere di magliette che fa vedere le spalline della cannottiera ( me le tiro su in modo che non si vedano le spalline o ci metto qualcosa di sotto). Mi trucco poco e non uso la matita perchè mi rimpicciolisce gli occhi, ma adoro gli ombretti. Vorrei avere qualche consiglio per avere uno stile adatto alla mia età, nè troppo da piccola nè troppo da grande, perchè sono una ragazza tranquilla e non mi piace essere osservata, ma vorrei anche io essere un po' carina.  Vi prego, HELP ME!!!
  
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