Sono su un albero. Mi sto nascondendo, loro mi possono trovare da un momento all’altro e mi possono uccidere. Alla mia destra un branco di ibridi avanza con le zanne bene in vista, alla mia sinistra i favoriti si avvicinano, davanti a me un’onda di fuoco si dirige verso di me minacciosa e bollente, dietro di me una nube mi sta per avvolgere, sento Primrose gridare, Rue cantare…i favoriti mi hanno visto, stanno per attaccarmi come il fuoco, la nube e gli ibridi, non riesco più a respirare. Loro sono qui. Io sono in trappola. Non ho via d’uscita. Stanno per colpirmi tutti insieme quando inizio ad urlare.
 
Mi sveglio, sto urlando. Sono sudata, ho la pelle d’oca, tremo e ho gli occhi imperlati di lacrime. Peeta mi abbraccia immediatamente. Inizio a piangere.
“Va tutto bene Katniss, era solo un incubo, è tutto passato, ci sono qui io” Mi confortò Peeta.
Lui è tutto quello che ho. Lui adesso è parte di me. Tutte le notti si sveglia per vedere se sto dormendo serenamente o se sto avendo un incubo e nel secondo caso, mi sveglia, mi tiene tra le sue braccia e non mi lascia più! Mi rendo conto di quello che fa per me e io odio essere in debito con lui… non si stanca mai di salvarmi, di prendermi, di cullarmi e rasserenarmi.
“Quando finiranno gli incubi Peeta? Sono passati quindici anni e non finiscono mai! C’erano gli ibridi, il fuoco, la nube, i favoriti, mia sorella che urlava e Rue che cantava la canzone della ghiandaia. Non so più cosa fare.” Gli dico, disperata, lasciando che le mie lacrime mi righino il viso e cadano sulle sue spalle. Lui sta per rispondermi, quando un angelo entra nella nostra stanza.
“Mamma, perché piangi?” Mi chiede preoccupata mia figlia, che ormai sa, cosa hanno vissuto i suoi genitori e anche lei, non si stanca mai di salvarmi.
Si getta tra le mie braccia e mi stringe forte. Ha già capito quello che è successo. Io la stringo a me e sento il suo profumo. Quel profumo morbido e delicato di purezza, di fiori, di libertà, di vita, di felicità che solo i bambini possiedono. Ogni volta che abbraccio la mia bambina sento i nervi rilassarsi, la bocca sorride in modo automatico e il mio cuore comincia a battere per l’emozione. Peeta voleva tanto un figlio. Io no, non volevo dei bambini. Poi ho deciso di dargli un figlio, ma ho passato nove mesi di paura, pensavo di non essere in grado di avere un bambino, non sapevo come crescerlo, ma specialmente temevo di non poterlo proteggere, temevo che qualcuno me lo portasse via, magari agli hunger games. Poi è nata e ho deciso di essere forte e coraggiosa per lei, anche se è impossibile dimenticare quello che io e Peeta abbiamo passato. Ora guardo la mia bambina. Ha gli occhi azzurri di Peeta e i miei capelli castani. E’ bellissima ed è la felicità della nostra vita. Dopo la piccola, io e Peeta abbiamo avuto un altro bambino. Il nostro cucciolo dai capelli biondi e gli occhi grigi come me. Ha solo undici mesi e dorme, tranquillo, sognando cose belle che lo fanno sorridere persino mentre riposa. Quella notte mi sono tutti vicini. Peeta e i bambini e decido di volerli tutti e tre con me per il resto della notte. Mia figlia si stringe vicino a me e Peeta prende delicatamente il bambino e con lui, si sdraia vicino a noi. Penso al calore che in quel momento mi stanno dando. Sorrido, rimango stretta a tutti e tre finché non mi addormento. Per il resto della notte, niente più incubi, ma solo bei sogni.






recensite, sono alle prime armi quindi ho bisogno di consigli e mi fanno piacere le recensioni grazie