Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: gaccia    20/09/2013    13 recensioni
«Sono Emanuele Mancini e sono un coglione» forse dirlo ad alta voce mi avrebbe aiutato a venire a patti con la mia coscienza, sempre che ne avessi una e che in quel momento sembrava essere andata a farsi una vacanza al Polo.
Mattia, il mio migliore amico, mi aveva affidato la sua ragazza in quei maledetti quindici giorni ed io che facevo? Dopo anni, mi prendevo una cotta con i fiocchi per la bionda Lily.
«Sono un coglione» ripetei.
Forse, se mi costringevo a rivolgere le mie attenzioni alla sua amica...
quello che successe dopo non lo avrei mai immaginato, quello che posso dire è che la mia vita cambiò, definitivamente e in modo sorprendente…
Sequel di “AAA OFFRESI DICIOTTENNE VERGINELLO – NO TARDONE”
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti!
Sono tornata con una nuova storia che si riallaccia a “AAA OFFRESI DICIOTTENNE VERGINELLO – NO TARDONE”.
Qui ritroveremo Mattia e Lily, Jake e Consuelo, il pazzo Gian e altri nuovi ragazzi e donzelle, studenti universitari.
Rispetto alla storia precedente ci troviamo in una città più grande, tre anni dopo.
I nostri amici sono cresciuti ma non più di tanto.
Questa storia sarà vissuta dal nostro affascinante Lele faccia d'angelo Mancini, seduttore incallito che dovrà barcamenarsi con nuove situazioni inedite.
Tutti devono crescere e lasciarsi alle spalle i loro fantasmi ed è ora anche per lui.
 
Ringrazio subito Teresa (Elenri) per i banner confezionati che vi proporrò nei primi capitoli per farvi scegliere il migliore (ovviamente voterò anche io...).
 
 photo banner2_zps60e1a9c8.jpg  
Adesso, senza altri indugi, vi auguro BUONA LETTURA!
 
---ooOoo---
 
«Questa morte della prozia non ci voleva proprio. È quasi Natale ed io avevo voglia di starmene tranquillo con la mia donna» si lamentò Mattia, finendo di riempire il borsone.
Eravamo nella sua camera, nell'alloggio che dividevamo con i gemelli Giancarlo e Giacomo Fassi.
«Non credo che lei sia molto contenta di aver tirato le cuoia, anche se aveva novantotto anni» replicai io serafico.
«Pensavo volesse arrivare centenaria… invece. Poi, manco la conoscevo, credo di averla vista tre volte in vita mia» protestò ancora, avviandosi alla porta.
Che si lamentava, poi? Questa zia aveva deciso di lasciare la sua tenuta alla famiglia Roccato, escludendo gli zii religiosi, protestando il fatto che non aveva fatto tanti sacrifici in vita sua per poi vedersi tutto mangiato dalla Chiesa. E dire che era una che partecipava alla messa due volte al giorno.
Ma questi erano problemi di Mattia, non miei.
 
Io, Emanuele Mancini, detto Lele, nonché il bellissimo del gruppo  e Mattia Roncato, detto anche Rocca, eravamo amici per la pelle dalla prima elementare.
Timido e simpatico lui, scostante e ironico io, eravamo riusciti a trovare un’alchimia quasi perfetta.
A noi si era unita la biondissima Liliana Sini, Lily per gli amici, vicina di casa e ombra di Mattia.
Ero talmente abituato a vederli in simbiosi che quando si misero insieme all’epoca della quinta itis, ero indeciso se gridare al miracolo perché si erano svegliati o sentirmi irritato per essere diventato di fatto il terzo incomodo.
No, il reggi moccolo non l’avrei fatto, anche perché al gruppo, alle medie, si erano aggiunti i fratelli gemelli Giancarlo (Gian) e Giacomo (Jake) Fassi i burloni, jolly della situazione.
Per ultima, in prima superiore, era arrivata una ex di Gian, la spagnola, peperina, Consuelo Montoya a cui tutti noi avevamo fatto il filo, tranne Jake, che, dopo anni di litigi titanici, l’aveva sedotta e impalmata.
Liberi e assolutamente disponibili a soddisfare tutte le voglie delle altre eventuali ragazze, rimanevamo io, faccia d’angelo Mancini e Gian, a volte detto il porco.
 
Mattia cominciò a scendere per le scale del condominio dove avevamo affittato l’appartamento noi quattro.
Era uno di quei palazzi vecchi, scrostati ma con quella presunzione architettonica di essere ritenuti d’epoca e per questo senza comfort.
L’ascensore, probabilmente, era stato inventato dopo la costruzione e raggiungere il sesto piano con i libri a spalla o la cassa delle birre, era un’impresa olimpionica.
Potevamo solo ringraziare che ci fossero i servizi igienici e la cucina andasse a luce e non a carbone.
«Quasi mi pento di non aver fatto domanda per la casa dello studente come Lily» borbottò dopo tre rampe di scale, mentre io trotterellavo con le sue borse aggiuntive.
Gli amici si vedono nel momento del bisogno, anche quando ti aiutano a toglierti dai piedi per avere a disposizione la camera da letto più grande dove potersi rotolare con le prossime conquiste.
Interessato io? Nah.
 
«Ti ricordo che volevamo essere indipendenti da orari e quant’altro e lo abbiamo deciso tutti e quattro» gli dissi.
Alla fine dell’estate dopo il diploma, ci eravamo trovati tutti nella grande città per frequentare l’università.
Io avevo deciso di buttarmi su giurisprudenza. Mattia, Jake e Consuelo in informatica, Gian in meccanica e Lily in lettere.
Le ragazze avevano ottenuto una stanza alla casa dello studente, anche se spesso Jake si tratteneva là mentre Lily veniva in trasferta dal Rocca.
Quei quattro sembravano dei conigli!
Era stato quasi un miracolo riuscire a convincere le coppie a fare una uscita a settimana solo uomini. Normalmente il giovedì.
Io e Gian ci eravamo subiti le minacce da parte delle donzelle, ma avevamo ottenuto l’assegnazione dei cellulari e il divieto assoluto di messaggi e telefonate di controllo da parte di entrambe. Forse anche loro avrebbero approfittato della serata libera per folleggiare.
 
«Lo so e ne sono contento… Solo che avrei preferito vivere accanto a Lily in questi tre anni, non solo sgattaiolare nel suo dormitorio. Io lo trovo stressante, ed ho una ragazza fissa, non so come tu faccia a non dare di matto dovendoti barcamenare con tutte le tue donne!».
«E’ un dono!» risposi allargando le braccia, per quanto fosse possibile con i due pesi che trasportavo.
«Inoltre mi sembra quasi impossibile che non ti sia mai piaciuta nessuna, tanto da fermarti…» disse ancora Mattia, come a dar voce ai suoi pensieri.
Lo so, lo pensavano tutti i miei amici: perché non avevo trovato ancora la ragazza giusta nonostante il mio enorme successo con le donne?
 
Me ne era piaciuta una. Era stata l’unica che avevo corteggiato, se si poteva usare questa parola a quindici anni. Peccato che lei si fosse dimostrata una vera puttana, andando con un ventenne una settimana dopo aver fatto l’amore con me.
Da allora niente cuore, niente sentimenti, niente corteggiamenti, solo sesso fine a se stesso. E aveva pure funzionato. Alla grande.
Mi ci ero messo d’impegno a fare il bastardo. Bastardo con stile si intende.
Dicevo chiaramente alle mie conquiste che non volevo coinvolgimenti o paranoie. Se non era chiaro alla prima occasione mi facevo beccare con un’altra e la bimba finalmente cresceva.
Ormai avevo anche sviluppato un sesto senso, inquadrando le ragazze dopo cinque minuti di conversazione in tre categorie: troie, disponibili e da fidanzato fisso.
Mentre le prime erano le mie preferite in quanto sulla mia stessa lunghezza d’onda (e normalmente dopo venti minuti ci stavamo già rotolando tra le lenzuola) le seconde le prendevo sempre con le molle e ci giravo attorno almeno tre o quattro giorni per far capire bene tutte le mie intenzioni. Una volta assimilato il concetto, però, non sorgevano altri problemi, in caso contrario, se mi accorgevo che non vi erano miglioramenti, le suddette donzelle erano declassate alla categoria inferiore e quindi dimenticate immediatamente.
Già, le donne da fidanzato fisso, quelle che sospiravano, ti lasciavano maree di messaggini, si appostavano al bar o in discoteca o in palestra per seguirti, facevano le tue stesse lezioni all’università, pur studiando arte, il tutto nella vana speranza di conquistarmi e diventare la fidanzata di Emanuele Mancini.
Mai più nella vita!
 
Era tanto bello divertirsi senza problemi. Io e Gian ne eravamo l’esempio lampante.
Per non parlare di quello che combinavamo il giovedì sera istigati dagli altri due. All'insaputa delle due leonesse, Jake e Mattia ci incitavano nell'abbordare nuove ragazze, probabilmente riversando su di noi i loro desideri inconsci.
 
«Lele, che ne dici di quella?» fece Jake una sera, indicando una ragazza con maglietta nera e pantaloni cargo mimetici.
«Sei sicuro che sia una ragazza?». La mia perplessità era ampiamente supportata dall’abbigliamento vagamente maschile e dall’impossibile color arcobaleno dei capelli.
Con che coraggio si potesse andare in giro con un cespuglio così colorato dovevano spiegarmelo.
Quella sera provai davvero a parlarle ma, a parte silenzi intervallati da grugniti molto femminili, non ricevetti altre risposte e quando tornai al tavolo fui accolto da varie risatine.
«Ah, ah, ah! Siete davvero comici ragazzi» berciai lievemente irritato.
Di sicuro non beccavo sempre ma non mi piaceva essere preso in giro.
Il colpo di grazia mi arrivò dieci minuti dopo, quando la ragazza arcobaleno passò accanto al nostro tavolo «Ciao, Mattia. Salve Jake» disse avviandosi verso l'uscita ma venne fermata dal successivo commento.
«Ciao, Glee. Riferisci a Consuelo che sto facendo il bravo, altrimenti mi spella vivo» rispose Jake.
«Allora non mandatemi più lo spazzino ufficiale dell'università» replicò la ragazza piccata.
«Ti riferisci a me? Sono uno studente, non uno che rovista immondizia» aplomb da nobile, ero orgoglioso di me stesso.
«Operatore ecologico se vuoi... oppure scopatore e pomiciatore, come preferisci. Ora scusatemi ma devo andare» e uscì raggiungendo un paio di ragazzi vestiti completamente di nero e borchie argentate.
 
Così capii quello che avevano fatto i miei cosiddetti amici «La conoscevate? Ma siete degli stronzi!» ridacchiai finendo la birra.
«Scusa, Lele, era una occasione troppo succulenta per non provarci» cercò di giustificarsi Mattia.
Doveva essere una soddisfazione per loro vedermi andare in bianco ma raramente accadeva e quella sera non fece eccezione, visto che beccai una biondona maggiorata venti minuti dopo appartenente alla prima categoria, al contrario dell'arcobaleno che sembrava della terza...
 
Tre giorni dopo quella sera avevo scoperto che la ragazza in mimetica era una matricola che stava nella stanza accanto a quella di Lily e Consuelo alla casa dello studente che io da quel momento cercai di evitare il più possibile. In fin dei conti avevo il mio orgoglio.
Chissà perché mi tornò in mente quella pazza proprio mentre caricavo in macchina le borse di Mattia.
«Allora ci vediamo tra quindici giorni» disse il mio amico salendo in macchina per poi aggiungere «Dai un'occhiata a Lily in questo periodo che non ci sono... non mi fido di quei marpioni della casa dello studente». Gelosissimo Mattia, mi venne quasi da ridere.
Quando mai Lily aveva guardato qualcuno che non fosse il mio amico?
Comunque non mi costava niente acconsentire e farlo partire tranquillo.
 
Quel 'stai tranquillo e fidati di me' scatenò un effetto domino talmente prorompente da ridurre la mia vita a uno stato larvale per poi cambiarla in direzioni che non mi sarei mai aspettato.
La mia vita stava per cambiare e, ancora una volta, era colpa delle donne!
 
---ooOoo---
Angolino mio:
questo è un capitolo cortino, proprio solo per iniziare.
Diciamo che metto le basi per la storia.
 
Non ci sono scene divertenti o altro, abbiamo a grandi linee la situazione dei nostri eroi, i loro studi, le loro sistemazioni. Abbiamo una ragazza strana più giovane di un paio di anni e un viaggio improvviso di Mattia che affida il suo fiorellino al migliore amico.
 
Come già annunciato in copertina, Lele prenderà un brutto scivolone per Lily, con tanto di paturnie mentali. Come si risolverà la faccenda? Riuscirà Lele a strappare Lily dalle braccia di Mattia? E chi sarà questa Glee e quale sarà il suo ruolo? E cosa faranno Jake, Gian e Consi in questo frangente?
 
Prossimo capitolo: bacio sì o bacio no tra Lele e Lily?
A voi la scelta...
 
Grazie per l'attenzione
alla prossima
baciotti
 
 
  
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: gaccia