Merlin
In a land of myth and a time of magic, the destiny of a great kingdom rests on the shoulders of a young man. His name... Merlin.
"Non
ci posso credere"
Arthur giocherellò con i tasti del
telecomando, completamente stravaccato a pancia in giù sul
divano del salotto. I suoi occhi azzurri erano puntati sullo schermo
del televisore, dal quale proveniva una melodia accattivante: la
sigla del telefilm.
"Non ci posso credere!" ripeté
con maggiore convinzione, spremendo la faccia sul bracciolo
imbottito; aveva un'epressione corrucciata e le sopracciglia
aggrottate avevano fatto apparire delle piccole rughe sulla sua
fronte. Restò in silenzio qualche altro lungo, glorioso minuto
e quando lo show iniziò, schioccò seccamente la lingua
contro il palato.
"Merlin!" chiamò, con un
pizzico di risentimento insito nelle parole. Stette in silenzio ad
ascoltare, ma nessuna risposta giunse a quel richiamo.
"MERLIN!"
esclamò allora più forte, l'irritazione addirittura più
evidente di prima.
"Che c'è?!" si sentì
rispondere dall'altra parte della casa. Sbagliava o gli era parso
pure vagamente scocciato? Arthur si alzò sui gomiti, ma non
distolse gli occhi da quel... quel... quell'insulto.
"Vieni
qui!" disse, con l'aria di uno che non ammetteva repliche.
"Ho
da fare!" rispose il mago, senza dargli troppa corda, "Non
puoi venire tu?"
Arthur socchiuse minacciosamente le palpebre
sugli occhi, anche se Merlin non poteva vederlo.
"No!"
rispose piccato, quasi fosse diventata una questione di principio.
Era o non era lui, il Re?! "Vieni qui te!
Adesso!"
Sua
Maestà poté quasi sentire
gli occhi di Merlin roteare verso il soffitto; la sequela di insulti
borbottati che invece precedettero la sua entrata nel salotto, li
indovinò chiaramente.
"Cosa?" domandò il
mago, senza nascondere una punta di esasperazione. Conosceva bene il
tono che aveva usato Arthur: si trattava sicuramente di una scemenza.
Piantò i pugni sui fianchi magri e lo guardò con le
sopracciglia inarcate. Arthur gli gettò un'occhiata veloce ed
indicò poi con il telecomando lo schermo del televisore, con
una tale stizza che riuscì ad incuriosire Merlin; quando il
mago vide sullo schermo un giovanotto dalla capigliatura scura e
scompigliata, con un paio di enormi orecchie... non fece una
piega.
"E quindi?" domandò, senza capire. Arthur
sbuffò con insofferenza.
"Hanno fatto un telefilm su
Camelot!" esclamò, come se quello potesse spiegare
tutto.
"Ah" rispose Merlin, asciutto. "E quello
dovrei essere io?". Osservò meglio il volto dell'attore,
giungendo alla conclusione che, tutto sommato, non gli dispiaceva
essere interpretato da lui. Aveva una faccia sveglia. Forse, giusto
un po' troppo magrolino.
"Lo sai come si chiama la serie?"
disse invece il Re, ignorando totalmente la sua domanda. Merlin notò
che si era tutto irrigidito.
"No, ma sono certo che lo stai
per dire tu"
"Merlin!" sputò fuori infatti
Arthur, con gli occhi fuori dalle orbite per l'indignazione.
"Che
c'è?" il mago strabuzzò gli occhi, "Sono qui!
Che vuoi ancora?"
"No!" esclamò il Re, con
un gemito lamentoso, agitando le braccia per aria. "Merlin!
Il telefilm si chiama Merlin!"
"Oh"
"Oh?"
Arthur arcuò le sopracciglia fin quasi all'attaccatura dei
capelli; "Oh?!
Al diavolo!" gridò, alzandosi in piedi sul divano.
Cominciò ad agitare di nuovo le braccia, stavolta per la
frustrazione. "Sono IO il Re di Camelot! IO ho combatutto
innumerevoli battaglie! IO ho guidato il Regno in anni di prosperità
e di pace! IO ho stipulato trattati con altre terre e presieduto a
riunioni diplomatiche! IO mi sono beccato una spada nello stomaco da
quell'infingardo di Mordred!"
Arthur si era fatto tutto rosso
sulla faccia.
"A-emh... forse dovresti calmarti, così
ti farai venire un infarto"
"IO ho rischiato la vita in
continuazione per il bene del mio popolo! IO ho sopportato
stoicamente i tuoi pessimi servigi di servitore! E il telefilm lo
chiamano MERLIN?"
Merlin
assottigliò le palpebre, come a voler dire: prego?
Sono stato un ottimo
servitore.
Non ti poteva andare meglio, stupido asino.
"Inaccettabile!
Imperdonabile!" sbraitò ancora Arthur, camminando avanti
e indietro sul divano. Sullo schermo del televisore, improvvisamente
apparve un ragazzo biondo con l'aria da sbruffone. Merlin rise.
"Ah,
quello devi essere tu!" esclamò immediatamente,
complimentandosi con lo staff per aver scelto un attore in grado di
esprimere egocentrismo da ogni poro proprio come il suo Re. Arthur si
fermò immediatamente e fissò lo schermo, sondando ogni
minimo dettaglio del suo alter ego. Inspirò bruscamente.
"Mpf,
io sono molto meglio di quello lì" borbottò
rancoroso, adocchiando Merlin quasi con incertezza. L'altro lo guardò
con un sorrisetto derisorio sulle labbra ed il volto del Re tornò
a farsi di nuovo rosso.
"Merlin"
bisbigliò pericolosamente, dando quella
particolare inflessione al suo nome.
"Certo che sei molto
meglio" lo accontentò con tenerezza quello che fu il suo
servitore, in un'altra vita. Ad Arthur bastarono quelle parole per
tornare a lamentarsi e sbuffare come una locomotiva.
"Pretendo
di parlare con la produzione di questo scempio! Perché diavolo
il protagonista dovresti essere tu?! Non solo mi hanno ammazzato, ma
non vengo nemmeno considerato! E' un affronto! E' uno scandalo! E per
di più, per impersonarmi hanno avuto anche il coraggio di
scegliere un finto biondo!"
"Non mi sembra tanto finto,
sai..."
"Sciocchezze!"
Arthur si lasciò
scivolare nuovamente sul divano e incrociò le braccia contro
il petto, con un'espressione scura sul volto. Merlin sospirò
pazientemente e si sedette sul bracciolo, accanto a lui. Per qualche
minuto guardarono in silenzio lo svolgersi della storia ed il mago
sapeva che quell'asino del suo uomo prima o poi avrebbe sbollito da
solo l'affronto di quell'insulto, ma si sentì comunque in
dovere di dire qualcosa.
"Bé" esordì
infatti dopo un po', soppesando poco cautamente le parole, "Devono
essersi finalmente resi conto di chi è il merito, se sei
riuscito a vivere tanto a lungo da poter guidare la battaglia di
Camlann"
Arthur tenne incollati gli occhi verso la tv, ma
smise di respirare.
"Merlin?" proferì, quasi
carezzevole. L'altro raggrumò le labbra.
"Sto
zitto?"
"Bravo Merlin. Sta' zitto"
NOTE DELL'AUTORE: l'unico commento che mi verrebbe da fare sarebbe un gigamega LOL. Attraversando la stesura della mia prossima long su Merlin (che si comporrà di più di 20 capitoli), ho pensato di lasciarvi un pensiero carino, con l'intento di strapparvi un sorriso. E' una shot senza alcuna pretesa, se non quella di immaginarseli insieme in una finalmente avvenuta resurrezione di Arturo. Sono o non sono fatti l'uno per l'altra? Spero di avervi fatto cosa gradita. Se vi va, let me know what you think<3 A presto, zuccottini!