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Autore: SkyEventide    25/09/2013    5 recensioni
Una raccolta di fanfiction dedicata all'universo del Silmarillion e alla Prima Era, principalmente (o quasi esclusivamente) alla Casata di Finwë, con il punto di vista del figlio primogenito, Fëanor, e con le comparse come co-protagonisti degli altri membri della famiglia - nonché i Valar e altri.
Genere: Fantasy, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Fëanor, Fingolfin
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Diamanti e Ruggine
Fëanor - Míriel

Fëanáro difficilmente trovava ispirazione nei sogni. Alcune volte erano troppo scuri e spettrali, altre volte troppo confusi, caotici, in quel modo strano in cui i sogni sono, sovrapponendosi e mescolando esperienze e memorie senza un senso compiuto. La maggior parte delle volte semplicemente ricordava piccoli dettagli, troppo insignificanti per svilupparsi in idee. No, i sogni svanivano o lo facevano svegliare.
E così in fretta.
Era senza fiato, i palmi sulle coperte, le dita strette alla stoffa; Nerdanel giaceva al suo fianco, dandogli la schiena. La sua presenza, addormentata, non poteva cancellare l’immagine vivida della corona a cerchietto che aveva sognato: era quella che aveva forgiato per commemorare il compleanno di sua madre e, d’argento quale era, si era coperta di ruggine.
Si alzò, gettando via le coperte da sé, e attraversò la tenda che divideva la nicchia con il letto dal resto della stanza. La luce di Telperion colpì i suoi occhi mentre raggiungeva la sua scrivania; si sedette, inspirando profondamente.
Qualcuno avrebbe potuto dirgli che nessuna ruggine poteva rovinare il metallo, nel Reame Beato. Falso. Non poteva scrollarsi di dosso il bisogno di correre nella stanza dei gioielli, persino sapendo che l’argento non poteva arrugginirsi, soltanto ossidarsi. Non poteva, al punto che tese le gambe e afferrò un foglio bianco e un carboncino per tenere le mani occupate.
Provò a disegnarla, sua madre, dalla sua memoria dei quadri nel palazzo. Il suo mento, i suoi occhi, ma presto le sue linee divennero geometriche. Un dodecaedro. Un icosaedro. Poi di nuovo gli occhi di sua madre. Poteva aspettare finché le due luci non si fossero mescolate l’una con l’altra prima di andare a controllare la sua corona -- la corona di sua madre --, o finché le sue dita non si fossero annerite per la polvere del carbone.



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Fëanáro è il nome Quenya di Fëanor.
Note sulla raccolta: non saranno tutte one-shot (ad esempio questa è una flash-fic) e non saranno presenti personaggi originali di rilievo, solo alcuni utili a mandare avanti la storia (fabbri, studiosi, altre comparse.) Potrebbero essere presenti o implicati dei pairing non canon (Maedhros/Fingon, Celegorm/Aredhel, per esempio) e nel caso qualcos'altro compaia strada facendo, lo farò presente.
Spero vi sia piaciuta.
   
 
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