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Autore: Hebony    27/09/2013    3 recensioni
Fissavo quei vuoti incavi, e loro fissavano me.
Genere: Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una strana e spaventosa giornata scolastica

Sono a scuola. Ho sentito dire che è infestata da spettri, sia di animali che di persone.
È l'ultima ora e il professore sta spiegando l'anatomia dei bovini.
C'è pure uno scheletro di una mucca qui. È proprio davanti a me. Sembra che sotto quelle ossa cia sia... sia... vita. Le sue grandi mascelle, insieme ai denti, pare che formino un ghigno che celi cattiveria. Non quella che il genere umano conosce, ma una malignità pura, di quella che anche l'uomo più malvagio temerebbe. Uno zoccolo del bianco e, perfettamente, conservato scheletro fa un piccolo movimento che nessuno nota. La zampa è girata nella mia direzione. Non ci presto molta attenzione... "Magari è stato il vento.", penso. Non ascolto più il professore, e dato che il mio banco è attaccato al muro mi appoggio su di esso per controllare i movimenti dell'animale. Fisso lo zoccolo di prima fino a che, il cranio di quella cosa si gira finendo per aver il muso diretto verso di me. Rimango paralizzata dalla paura. Fisso i buchi che, una volta, contenevano i bulbi oculari della povera mucca. Gli sguardi sono reciproci. Solo che il mio è tremolante e impregnato di terrore, e il suo... sembra divertito... Sadicamente divertito.
Comincio a sudare freddo ma continuo a fissare quelle vuote cavità. Cerco di autoconvincermi che quello che sta accadendo è tutto frutto della mia mente.
Il suono della campanella pone fine a quegli intensi sguardi perchè l'improvviso squillo mi fece sussultare, e il professore mi chiede:"Che succede Noemi?", io, ancora scossa, rispondo:"N-Nulla prof. non è successo nulla.". Dopo questo l'insegnante ci dice che possiamo ritirare le nostre cose e che possiamo andare a casa.
Libro, quaderno, diario, astuccio... Uno dopo l'altro li metto dentro allo zaino. Prima di uscire do un'ultima occhiata al terrificante animale che, stranamente, aveva la testa girata nella sua posizione iniziale, cioè aveva guardava verso il muro su cui ero appoggiata durante l'ora di biologia, il suo grosso bianco cranio era inclinato verso il basso, e, aveva una fredda  espressione che sembrava delusa. Lo era forse per il motivo della mia uscita dalla scuola? Delusa dal fatto che non era riuscita a "dirmi" qualcosa? Mi voleva forse uccidere?
Lo scoprirò continuando a frequentare questa scuola e, più precisamente, quest'aula.
Uscita da quell'infernale edificio, trovo i miei genitori in auto che mi aspettano per portarmi a casa. Durante il tragitto sono più silenziosa del solito. I miei mi chiedono com'è andata a scuola, ed io rispondo con un freddo "Bene.".
Tornata a casa, salgo le scale di marmo rosso e vado in camera mia. Le pareti crema mi ricordano quelle dell'aula e per un momento mi sembrò di trovarmi davanti quell'orrendo apparato scheletrico che m'aveva terrorizzata per una lunga e, apparentemente, interminabile ora. Scrollo il capo ripetendo che non è reale. Poso lo zaino sul letto e mi cambio i vestiti. Tolgo la calda e larga felpa color pece per indossare la mia morbida maglia blu del pigiama. Mi sfilo i neri stivaletti, mi siedo sul mio comodo letto e levo gli scuri jeans che per tutta la mattinata hanno coperto le mie pallide gambe e indosso quelli del pigiama. Mi dirigo in cucina dove trovo il tavolo già apparecchiato e i miei genitori e mia sorella che mi aspettano. Chiedo cosa c'è da mangiare. Mia madre dice :"Oggi c'è la bistecca di manzo, quella che ti piace tanto.".
Al sol pensiero dell'aspetto di quell'animale mi torna la paura. Non pensandoci più finisco il mio pranzo e vado in camera mia. Dopo un breve riposo faccio i compiti e mi lavo. Mi sento molto più tranquilla rispetto a stamattina, allora decido di svagarmi stando sul computer. Arriva l'orario di cena. Avendo mangiato solo una piccola bistecca, ora sono affamata. Per stasera i miei hanno ordinato la pizza, la mia con le patatine.
Morso dopo morso arrivo alla crosta. Il gusto del pomodoro, della mozzarella e delle patatine quasi copre quello della crosta.
Finito di mangiare sento come se avessi mangiato fin troppo. Strano...
Passate due ore non facendo nulla, decido di andare a letto. Ma... Non riesco a dormire... Avrò forse paura di andare a scuola? Sarò ancora in quell'aula?
Alla fine riesco ad addormentarmi.
  
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