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Autore: chi_lamed    28/09/2013    2 recensioni
"Avrei voluto dirti tante cose, sì, Luke.
Invece ora vado.
Mi lasci andare."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Luke Skywalker
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi di Star Wars non mi appartengono ma sono proprietà di George Lucas... ops... no, mi rifiuto di dirlo!!!
Vabbè, mi tocca: i personaggi di Star Wars non mi appartengono ma sono proprietà della Disney (George, te possino!). Questa storia è stata scritta per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa. La trama è invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.

Nota: se avete letto Maschera Triste, questa storia vuole essere il suo immediato seguito.



Le parole che non ti ho detto
 

Su questo pianeta l’aria è limpida e fresca, accarezza la mente.
Osservo ogni tuo movimento e non posso fare a meno di sorriderti mesto.
Avrei voluto dirti anch’io tante cose, sai?
Sì, ti ho sentito.
Sento i tuoi pensieri come fossero i miei.
E hai ragione, ancora una volta.
A quanto pare sei più saggio di me e visto tutto quello che ho combinato nella mia vita, non c’è da stupirsi.
Se avessimo potuto, se il destino ce lo avesse concesso, se avessimo avuto più tempo, se
Se ed ancora se.
Invece non è successo nulla di quel che avevamo sperato, tu ed io.
O almeno, non è accaduto come lo avevamo immaginato.
Come sempre, la Forza non viene a noi con le istruzioni per l’uso. Ma questa è una cosa che ho compreso solamente adesso che è già tardi, mentre tu lo hai già scoperto da un pezzo.
Mi avresti raccontato le tue pazze avventure con i tuoi amici ed io avrei riso di gusto, ne sono certo, divertendomi con te e per te.
Tu sei stato più fortunato di me: hai trovato persone leali ed amiche che hanno saputo aspettare i tuoi tempi e tu hai imparato a rispettare i loro.
A me questo non è stato permesso.
Non sono stato capito e non ho saputo capire a mia volta.
Su questo ho fallito con tutti.
Tranne che con te.
E tu di rimando mi avresti insegnato come si percorre la strada per perdonare se stessi. Mi sarei fatto bambino per te, mio giovane uomo, figlio mio: avrei messo la mia mano nella tua come chi muove incerto i primi passi, mi sarei fidato di te che per primo hai avuto fiducia in me nonostante il dolore che ti avevo procurato.
Ti avrei descritto i pianeti che ancora non hai mai visto e le stelle più brillanti della Galassia.
E tu mi avresti ascoltato, lo so, con lo stesso sguardo curioso di un piccolo schiavo che tanti anni fa sognava una vita diversa.
Un po’ mi dispiace, sai?
Non avrei voluto andare via.
Sarei rimasto volentieri con te, poco m’importava se ancora menomato o altro. Il futuro che avrei avuto davanti non mi avrebbe fatto alcuna paura, non più.
E questo grazie a te.
Non avrei mai voluto chiudere gli occhi.
Desideravo rimanere a guardarti, fissare per un tempo infinito i tuoi lineamenti di ragazzo cresciuto troppo in fretta che mi vedeva per la prima ed ultima volta.
Ora capisco cosa provò mia madre, morendo tra le mie braccia.
Ma in te non v’era traccia della rabbia che avevo provato allora. Solo dolore, che con il tempo si asciuga e diventa come fiore appassito tra le pagine di un libro.
Non avrei mai voluto lasciare la tua mano, quella stessa mano che io ti ho levato senza provare orrore e che tu invece hai rifiutato di alzare contro di me, dimostrando, ancora una volta, quanto un figlio può essere migliore di un padre.
Debole, indifeso… umano.
Però mi sono sentito a casa, per la prima volta dopo anni di odio ed oblio. Tra le tue braccia che mi sorreggevano sono tornato bambino, mi sono affidato a chi camminava per me, consapevole che tutto, in un modo o nell’altro, sarebbe andato bene.
Avrei dovuto essere io a dirti anche questo, figlio mio.
Avrei dovuto essere io il tuo riparo nelle notti insonni da condividere con te, infante tra le mie braccia. Ti avrei cullato per ore intere.
Per te mi sarei lasciato alle spalle anche gli jedi… beh, quello l’ho fatto davvero, ma certo non nel modo giusto, purtroppo.
Non ho compiuto nulla di quel che avevo tanto desiderato.
Al contrario, ho compiuto solamente del male.
Avrei tanto voluto dirtelo, sai?
Dirti che sono orgoglioso di te, figlio mio.
E adesso, ora che posso, ti svelo un segreto.
Con te vivo anch’io.
Verrà un momento in cui capirai.
Tu puoi, più della Forza che abbraccia e permea ogni angolo di questo immenso universo.
Tu puoi, perché sei parte di me, hai i miei occhi, il mio stesso sangue.
Vivo in te, Luke, perché la vera vittoria contro la morte sta in chi continua la strada dopo di noi, continuando ad amarci.
Che stupido, a non averlo compreso allora.
Sono stato cieco ed egoista, quando l’amore era la risposta a tutto quello che andavo cercando.
Avrei voluto dirti tante cose, sì, Luke.
Invece ora vado.
Mi lasci andare.
E ti ringrazio anche di questo.
Non guardare più quel fuoco, io non sono più lì. Quella maschera triste, nera come l’oscurità più tetra, più non mi appartiene, è passata.
Sarò nel vento che accarezza le fronde, nel cielo notturno tempestato di stelle.
Ma soprattutto, sarò sempre con te, figlio mio.


***

Scusatemi, è una cosina piccina picciò che non so come mi sia venuta in mente, ma tant'è. Non sono riuscita a tenerla in testa.
Se pensate che forse era meglio tenerla per me, non esitate a farmelo sapere.
Se invece vi è piaciuta, o almeno non sentite l'esigenza di lanciarmi le uova, beh, sarei contenta se me lo faceste sapere: le recensioni non sono dannose per la salute. :D
Chiara

 
  
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