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Autore: kiki96    30/09/2013    3 recensioni
Mi chiamo Logan Tornaconti, ho quattordici anni e sono nato a settembre. Un venerdì diciassette del settembre del 1999. Come potete dedurre, non sono mai stato un ragazzo fortunato contando il fatto che sono nato in quel giorno con quel numero. Ogni tanto mi domando se davvero porti così sfortuna quella data e, ogni volta mi rispondo che si, quella data mi porta veramente tanta, tantissima, sfiga. E non sempre è colpa mia, anche il fato ci si mette bene quando vuole farmi del male.
*Hei, salve! Questa è la prima storia in cui scrivo dal punto di vista di un ragazzo, un ragazzo come Logan, affetto da sfighite post-traumatica e Mammolite cronica... Buona lettura! PS: spero di non aver fatto un disastro. K.*
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Manuale di sopravvivenza 
-come uscire vivi dalla scuola-

 ATTENZIONE: materiale che può indurre alla depressione, a rendere mammoletti, donnicciole o può infondere un pò di speranza. Speranza marcia dato che il protagonista è SFIGATO.
-personaggio tirato fuori dalla mia mente estremamente insana, piena di sogni mai realizzabili e di fiducia che non viene mai ricambiata-


Capitolo 1

Mi chiamo Logan Tornaconti, ho quattordici anni e sono nato a settembre. Un venerdì diciassette del settembre del 1999. Come potete dedurre, non sono mai stato un ragazzo fortunato contando il fatto che sono nato in quel giorno con quel numero. Ogni tanto mi domando se davvero porti così sfortuna quella data e, ogni volta mi rispondo che si, quella data mi porta veramente tanta, tantissima, sfiga. E non sempre è colpa mia, anche il fato ci si mette bene quando vuole farmi del male.
Ad esempio l’anno scorso, quando un camion mi ha “accidentalmente” investito e mi sono rotto tre costole, le braccia e il femore. Oppure due anni fa, quando sono caduto dalle scale davanti alla ragazza che mi piaceva per poi ritrovarmi in un bagno di budino al cioccolato. Per non parlare di quella volta in cui, quando avevo dieci anni, ho baciato il mio migliore amico –fra parentesi, che adesso mi odia- perché ero scivolato su una buccia di banana.
Avevo sempre pensato che queste cose accadessero nei cartoni animati e invece ho dovuto ricredermi. Quante persone conoscete che siano scivolate a causa di una banana? Eh? Ve lo dico io, nessuna! Sono l’unico che ci è riuscito sfidando le potenti leggi della fisica e della gravità della terra. Per non parlare che, da quel giorno in poi, mi hanno affibbiato il nomignolo “Dell’altra Sponda”. Non che abbia niente in contrario con le persone gay, ma io non lo sono e mi sento un po’ a disagio quando un ragazzo mi si avvicina e mi lancia messaggi provocanti con il corpo.
E mi sento frustrato quando le ragazze mi guardano con disgusto e mi fanno versi di scherno.
Persino i miei genitori, dopo quel piccolo incidente con la macchina, se la sono data a gambe lasciandomi un maggiordomo pazzo e pieno di paranoie, una villa e un piccolo chihuaua che odio con tutto il cuore. Sul serio, i migliori amici dell’uomo non sono i cani, almeno non Spitz, quella specie di topo troppo cresciuto che ho al posto di un cane fedele e affidabile. No, Spitz è il mio inferno personale: fa la cacca sui tappeti, la pipì nei vasi delle piante, fa a brandelli ogni maglietta, pantalone o mutande che gli capitano sotto i denti, sempre se queste ultime siano esclusivamente di mia proprietà.
Forse mi tratta così solo perché a undici anni lo rinchiusi nel congelatore… Quella piccola bestiaccia sopravvisse anche al gelo.
Riguardo Edoardo, il mio maggiordomo personale, è solo un pazzo che crede di saper parlare il serpentese. Oh si, quella volta me la ricordo perfettamente: aveva appena finito di leggere il secondo libro di Harry Potter. Voleva dimostrare che anche lui aveva un dono, il serpentese, appunto.
Sparì per un’oretta dalla circolazione e, quando finalmente si fece vedere, aveva un pitone che lo stava strangolando attorno al collo e lui, bianco come un cencio, sputacchiava e faceva versi a caso imitando il sibilare del serpente.
Da quel giorno non si riprese più, eppure continuava a ripetere che stava ordinando al serpente di strangolarlo e il rettile stava solo eseguendo l’ordine.
Ogni tanto mi viene la voglia di affiggere cartelli sugli alberi con il titolo: “A.A.A CERCASI UN CERVELLO FUNZIONANTE TENUTO IN BUONO STATO PER MAGGIORDOMO CEREBROLESO”.
Purtroppo, sono troppo bravo per licenziarlo perciò cerco di prendermi cura di lui, quando posso.
Secondo me, comunque un dono ce l’ha: riesce sempre a farmi capire cosa è giusto e cosa è sbagliato, saltando quel piccolo dettaglio del Pitone. È un buon consigliere, svitato, ma bravo.
Lo considero come un secondo padre.
A proposito, i miei genitori li sento una volta a settimana via webcam, girano il mondo, entrano in certe tribù, imparano usi e costumi per poi scrivere una rivista su di loro e fare molti documentari. Nonostante ciò, oltre alle riviste che compro, non ho quasi niente di loro.
Passando oltre, tornerei alla mia sfiga, la sola e unica. Oggi inizia la scuola.
Mi sono rassegnato al fatto di essere un…
Ok, ricomincio. Ormai so di essere uno…
Aaaaaarrrggg! È così umiliante parlarvene! Ma, essendo la mia storia, ho come la sensazione che dobbiate saperlo. Ebbene si, lo ammetto: sono uno sfigato.
Il solito ragazzo con gli occhiali a fondo di bottiglia, i capelli neri unticci e un viso ricoperto interamente di brufoli!
O almeno, ero così. Poi ho deciso di dire “addio” agli occhiali e “buongiorno” alle lenti. Ho deciso di fare qualcosa per i miei capelli grassi e di usare un po’ di gel per dare una spiegazione alla lucidità di questi ultimi e, infine, ho comprato varie creme per i brufoli. Lo so, sono cose da checca –come quella fissa che prese in seconda media di piastrarsi i capelli- però ne avevo bisogno. Nuova scuola, nuovo inizio. Sarei andato in un nuovo liceo dove non ci andava nessuno che conoscessi –vorrei evitare nomignoli inappropriati- e avrei potuto avere nuovi amici, anzi, degli amici. Alle medie non era così, non è così! Sei uno sfigato? Scordati amici, scordati l’amore, le ragazze, le compagnie, il sesso, i baci, la fedeltà, i sorrisi. Scordati di avere una vita.
Rimani solo tu e i tuoi videogames. La cosa, lì per lì, non ti dispiace affatto ma dopo un po’ finisci il gioco e… rimani solo.
Insomma, dicevo: inizia la scuola. Ho un nuovo aspetto, uno zaino, l’astuccio, il diario, le penne e la cosa più importante: delle mutande pulite. Però le dovrò cambiare presto perché me la sto facendo nei pantaloni!
Sono così nervoso che mi tremano le mani e me le sento umidiccie. Non saprei cosa fare. Eppure mi ero preparato psicologicamente per l’evento.
Respirai a fondo e mi diressi verso la fermata dell’autobus. Il cambiamento sarebbe stato il nuovo motto della mia vita.
Quando pensavo a cambiare, non avevo considerato che la sfiga che mi porto dietro dal giorno in cui ero in fasce, mi avrebbe perseguitato fino nella mia nuova scuola… una scuola diversa da quella a cui pensavo di andare.
E che la sfiga sia con me!

*Ehm... Salve. Questa, come ho già detto (che ragazza ripetitiva!) è la prima volta in cui "divento" un ragazzo dal punto di vista letterale. Spero di non aver combinato casini o di non aver offeso nessuno perchè è un personaggio che ho creato, non ho preso spunto da nessuno e da niente. Anzi, ho preso spunto dalla stessa ORRIBILE e FANTASTICA scuola e dalla mia disastrosa ancora breve vita. Spero che vi abbia fatto ridere, almeno un pò e se non è così... se non è così... Bho. Pace, amore e gioia infinita. Grazie per chi ha dato un'occhiatina a sto coso :D*
K.

 
  
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