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Autore: weasleywalrus93    15/10/2013    2 recensioni
-Tornerai domani-
-Me lo prometti?-
-Certo-
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altro personaggio, John Lennon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sera. La fine di un'altra giornata massacrante. Non volevo far altro che dormire, far addormentare i muscoli indolenziti per il troppo camminare e spegnere il cervello che aveva cercato di incamerare anche troppe informazioni per una giornata sola. Mi lasciai andare sul letto con il pigiama infilato durante una lotta contro il sonno e gli occhi si chiusero immediatamente.
 
Li aprii subito dopo e, invece delle solite pareti incrostate e ricoperte di poster della mia stanza, mi ritrovai da un'altra parte. Sul bordo opposto del letto, una figura mi osservava.
-Ciao-
-Ciao-
-Come va stanotte?-
-Stanca...-
-Il tuo capo non ti molla un secondo vero?-
-Eh no...-
-E dimmi, oggi quante volte ti ha fatto fare i 6 piani di scale dell'ufficio?-
-Non ne ho idea... ho perso il conto dopo la 5 o la 6 volta...-
-L'ascensore è ancora rotto?-
-Si...-
Mi sentivo enormemente stanca anche nei miei sogni.
-Dai. Vieni con me-
La figura mi tese una mano. Appena l'afferrai, mi sentii trascinare via dal mio letto.
-Dove mi porti?-
-Lo vedrai-
Volammo in mezzo a un turbinio di colori psichedelici che facevano anche un po' male agli occhi. La velocità diminuì drasticamente, fin quando non poggiammo i piedi per terra.
-Dove siamo?-
-Non lo vedi?-
Eravamo su una barca in mezzo a un fiume. Sulle sponde, degli alberi di mandarino mandavano la loro ombra sull'acqua appena increspata e le fronde si muovevano appena al soffio del vento. Volevo vedere da dove arrivasse la luce, ma il cielo era nient'altro che una spennellata di marmellata all'albicocca che mandava degli sporadici luccichi sulla terra.
-Lì dovresti esserci tu-
-Me lo dici tutte le sere-
-Perché è vero-
-Ma intanto sono sempre qui con te-
Sorridemmo entrambi. Mentre la barca attraccava a un molo spuntato all'improvviso, dei fiori di cellophane gialli e verdi cominciarono ad aleggiare sulla nostra testa. La figura me ne tolse con poca gentilezza uno che si era impigliato tra i capelli. Per dispetto, cominciai a inseguirlo, ma era più veloce di me. Incespicò e riuscii a raggiungerlo. Mi vendicai e stavolta fui io a fuggire. Presi un ponte che attraversava il fiume che stavamo navigando poco prima.
-Guarda che non mi scappi-
-Ah si? E perché?-
-Perché questo mondo, se non te lo ricordi, l'ho inventato io-
Ci ritrovammo a ridosso di una fontana da dove usciva succo di pesca, mentre venivamo circondati da tanta gente che, in groppa al proprio cavalluccio marino, mangiava delle torte fatte di marshmellow.
-Sempre fissata col cibo vero?-
-Beh... Qui non fa ingrassare-
Gli feci l'occhiolino e scoppiò a ridere. Ce ne offrirono una fetta generosa e mentre ci allontanavamo, tutti ci sorridevano. Ci sedemmo tra battute e risate in una radura per finire il dolce, ma dei fiori giganti spuntati all'improvviso ci obbligarono a cercare un posto con una visuale migliore. Ciò non fu facile perché gli steli formavano un vero proprio labirinto. Ci guidò fuori l'odore di salsedine che ci portò sulla spiaggia e ci avvicinammo alla battigia. Le piccole onde si infrangevano contro i nostri piedi nudi. Funsero da massaggio per i miei piedi indolenziti. Chiusi gli occhi e mi lascia andare all'estasi di quel momento. L'orlo dei pantaloni si inzuppò ma non ci feci caso. I miei piedi stavano godendo di quel momento e io ne ero felice. Uno strattone mi riportò alla realtà.
-Ehi. Resti qui?-
La spiaggia venne invasa da taxi. Avvicinandomi scoprii di poter leggere le notizie del giorno sulla fiancata e sul cofano. Ma dopotutto non avrei dovuto stupirmi. Accadeva ogni notte.
-Che fai? Ne prendiamo due?-
-No-
-No?-

-Stavolta voglio viaggiare insieme a te-
Salii sulla vettura accanto al mio amico immaginario. Il taxi cominciò a sfrecciare sulla spiaggia, mentre osservavamo il mare che continuava a infrangersi sulla battigia.
-I signori si mettano in piedi prego-
Al suono della voce metallica, il tettuccio che ci sovrastava si aprì. Ero restia a mettermi in piedi dentro una macchina in movimento. Ne avevo sempre avuto il terrore.
-Non aver paura-
-E se cado?-
-Ti tengo io-
Mi lasciai convincere dal suo sguardo rassicurante. Appoggiandomi al montante della macchina, mi alzai in piedi. Appena misi la testa fuori, il taxi si sollevò da terra. Mi aggrappai ferocemente alla macchina col terrore di cadere.
-Ti ho promesso che ti tengo. Non ti fidi di me?-
Con un braccio mi avvolse i fianchi, come prova di ciò che aveva detto. Cercai di rilassarmi e mi concentrai sul cielo di marmellata contro il quale stavamo andando. Una cascata di diamanti ci scrosciò addosso. Turbinavano tutti assieme e come impazziti. Ci avvolsero del tutto. Mi abbandonai completamente a lui. Il taxi sparì. Sparirono le nuvole. Sparì il cielo. Il luccichio dei diamanti ci stava accecando. Coprimmo gli occhi con le mani per ripararci dal riverbero. Sentimmo di nuovo la terra sotto i piedi.
-E così... anche stavolta siamo giunti alla fine-
-Cosa dici?-
-Guarda dove siamo-
Aprii gli occhi e mi guardai attorno. Eravamo in una stazione. O meglio, io ero su un treno e lui sul binario.
-Devo proprio andare?-
-Mi sa di si-
-Non posso restare con te?-
-No-
-Perché?-
Sembravo sul punto di scoppiare a piangere. Ero sul punto di scoppiare a piangere.
-Perché non appartieni a questo mondo piccola Lucy-
-Ma io voglio restare con te-
-TUTTI IN CARROZZA!-
Feci caso solo in quel momento che la stazione era piena di gente incellofanata che portava una cravatta di vetro al collo. Quelle facce inespressive mi mettevano sempre paura.
-Tornerai domani-
-Me lo prometti?-
-Certo-
-E se poi non vieni a prendermi?-
-Non posso vivere in questo posto senza la mia ragazza dagli occhi caleidoscopici. Con chi camminerei tra i diamanti altrimenti?-
-Non posso restare ancora un po'?-
-Non credo-
Un rumore lontano che conoscevo bene stava riempiendo quel mondo incantato.
-E' la sveglia questa-
-Lo so-
-A domani Lucy-
-A domani John-
E il treno partì.
 
Mi risvegliai nella mia stanza mentre la sveglia continuava imperterrita a trillare. Volevo solo che arrivasse di nuovo la sera per addormentarmi di nuovo.

 


Spazio autrice
ebbene si sono tornata fra voi :) scommetto che non avete sentito per niente la mia mancanza, ma vabbè... in ogni caso ecco a voi una piccola one shot tratta da lucy in the sky with diamonds... perchè questa canzone? intanto è una delle mie preferite in assoluto, la amo troppo per tanti motivi e poi perchè mentre viaggiavo in macchina c'era questa canzone e m'è venuto lo spunto per questa storiellina :) che dire??? alla prossima :) (spero presto)
  
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