Fumetti/Cartoni americani > Batman
Ricorda la storia  |      
Autore: Nocturnia    17/10/2013    3 recensioni
Non sai quando è iniziata questa follia e non sei nemmeno certa di volerlo sapere.
Ti siedi accanto a Selina e la fissi in tralice, frugandone il profilo dritto e durissimo, la bocca una piega sbilenca e gli occhi cavità ricolme d'odio.
"Mi dispiace per l'uccellino."
Genere: Angst, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Batman, Harley Quinn, Selina Kyle aka Catwoman
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Injustice: gods among us'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
dfbsdjlgd
Disclaimer: Bruce Wayne, Selina Kyle, Harley Quinn, Oliver Queen e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


"L'umanità crede di rimediare ai propri errori ripetendoli."

- Nicolás Gómez Dávila -


L'importanza di un addio


Non sai quando è iniziata questa follia e non sei nemmeno certa di volerlo sapere.
Ti siedi accanto a Selina e la fissi in tralice, frugandone il profilo dritto e durissimo, la bocca una piega sbilenca e gli occhi cavità ricolme d'odio.
"Mi dispiace per l'uccellino."
Si muove inquieta la gatta e concentra tutte le sue attenzioni sul pipistrello, stringendo le mani in pugni chiusi.
"Mi dispiace davvero, Selina."
Non risponde Catwoman e si alza di scatto, raggiungendo il pipistrello e cingendogli le spalle in una morsa strettissima e quasi dolorosa.
Abbassi lo sguardo, passandoti le dita tra i capelli e cogliendo un grumo di sangue rappreso.
"Lascia perdere, arlecchino." ti replica una voce maschile "Ha perso un alleato, un guerriero." si abbassa Oliver e prende il posto di Selina "Un figlio. Non ci sono parole che possano bastare in momenti come questi."
"Non volevo che morisse. Io..." sospiri, gettando la testa all'indietro e serrando le palpebre in un moto d'angoscia.
Quando era iniziato tutto questo?
Quando?
Era stato il giorno il cui avevate progettato la bomba oppure quello in cui Lois era morta?
Era stato nelle pigre mattine in cui lo spirito di Damian gridava - bramava - la carne dei nemici, oppure quando avevi liberato i prigionieri del manicomio?

O quando ti eri innamorata d'un clown di biacca e sangue?

Un grido inarticolato ti distrae dai tuoi pensieri e Selina ti appare uno straccio pallido e nerastro su di uno sfondo ancora più tetro.
"Era mio figlio, MIO FIGLIO."
 È una massa liquida e pulsante il pipistrello, un mostro a cui Selina rimane vicina e che stringe con una premura assassina.
"Ti prego... ti prego..." la senti singhiozzare "ti prego, calmati."
Spalanca la bocca Batman e si affloscia tra le sue braccia, incidendole la polpa morbida del braccio e lasciandone stillar sangue.
Non arretra Selina e gli sfiora il capo con la punta delle dita.
La senti - la vedi - mormorare parole rassicuranti al suo orecchio e ne cogli l'intimità spietata.

Mi manchi, pasticcino.

Oliver si toglie il cappuccio, sciogliendo i muscoli della schiena.
"Non avresti dovuto aprire le porte delle celle."
"No, non avrei dovuto."
"Ma Nightwing non è morto per colpa tua."
Sorridi, rovesciando i palmi delle mani verso l'alto.
"Sai, io e il mio pasticcino ci divertivamo un sacco a far dannare quel pipistrello. Inventavamo sempre nuovi modi, nuove esplosioni, nuove minacce, e lui correva e correva, e dietro di lui quel ridicolo acrobata in calzamaglia nera e azzurra."
Un lacrima ti solca lo zigomo, poi un'altra ancora.

Non dovrei piangere. Non ho nessun motivo per piangere.

"Harley?"
Inghiotti il sapore del tuo stesso sangue e capisci d'esserti morsa l'interno della guancia.
"Era... era un gioco. Sì, potevamo morire e un paio di volte ci siamo andati vicini, ma..."

Ma non è mai successo.

Si è tolto i guanti il pipistrello e ti accorgi solo ora di quanto siano grandi le sue mani, così umane, così normali.

 È come te.  È come lui.

Selina gli è subito al fianco, una regina bellissima e implacabile.
Gli accarezza il petto la gatta e gli cattura le labbra in un bacio umido e vorace, notti passate a farsi la guerra e un cuore che ha conosciuto l'orgasmo della conquista.

Un cuscino d'incubi e rose di filo spinato erano i suoi regali, ma cos'altro mai potevi chiedere?
Cos'altro mai potevi volere?

Oliver sospira al tuo fianco e appoggia la faretra sull'impiantito.
"Dovrai scegliere da che parte stare, arlecchino."
"Lo so."

"Nessuno è mai chi dice d'essere veramente, cosino."

"Non ci sarà alcuna giuria a cui chiedere clemenza."
"Non è mai stato il mio forte. In quello riusciva bene il mio pasticcino."
Espira rumorosamente l'arciere di Star City e pare più uno sbuffo contrariato.
"Il tuo 'pasticcino' ha fatto esplodere un'intera città, ucciso milioni di persone e, come se questo non bastasse, ha decretato la fine dell'unica donna che Superman abbia mai amato."
Scuoti la testa stizzita, sfregandoti il dorso della mano sulle ciglia bagnate.
"Batman l'ha sempre sopportato. Batman ci ha combattuto, ci ha odiato; ci ha difeso."
Alza un sopracciglio Oliver all'ultima affermazione, e dedica tutta la sua attenzione a quella femmina troppo colorata e troppo rumorosa.
"Noi eravamo lì per lui e questo lui l'ha sempre capito."

Languidi riflessi di un'altra vita.
Il lato buio dello specchio e lo scheletro nell'armadio che ti sussurra parole d'amore.

Oliver Queen non ha mai compreso appieno Gotham.  
Una madre e un aborto, una piaga suppurante e una ferita mai chiusa davvero.
Gotham sedeva sulle speranze del mondo e tagliava ogni cosa, ogni filo, ogni sogno.
Rideva di Metropolis e si faceva beffe dell'ipocrisia di Star City.
Sono vera berciava con la bocca imputridita sono come mi vedete: magnifica e tragica, oscura e maledetta.
No, Oliver Queen non aveva mai capito davvero Gotham, né poteva farlo Superman.

Simmetrie di vetro ed equilibri fragili come la prima neve dell'inverno.
Mostri ad accogliere altri mostri.
Mostri per riflettersi negli occhi degli altri e sentirsi normali: sentirsi a casa.

"Harley Quinn."
La voce di Batman è un grattare ruvido contro le pareti delle caverna.
Ti irrigidisci di colpo, fissandolo negli occhi traslucidi della maschera.
Deglutisci, cercando l'iride di Selina.
La gatta risponde al tuo sguardo, ma non c'è calore sul fondo di quella pupilla contratta.
"Green Arrow può anche avere il cuore tenero, ma io no." si inclina verso Oliver il pipistrello e stira le labbra in una smorfia irritata "Sei colpevole di omicidio quanto Robin e questo nulla..." ti afferra per il colletto della giacca, sollevandoti di peso "nulla potrà cambiarlo."
Sbatti contro la roccia della parete, graffiandoti la schiena.
"Sparisci dalla mia vista."
Così come è arrivato, il pipistrello si perde nel buio della grotta, avvolto nel suo dolore e nella sua rabbia.
Oliver è immobile, una statua sgualcita dalla stanchezza di quella giornata.
"È così dunque che stanno le cose, eh Selina?"
La gatta reclina il mento verso Queen, sporgendo il labbro inferiore nella parodia di un broncio.
"Nightwing è morto, arciere." soffia Selina e sputa sul suo titolo di protettore ed eroe "Non credo ci sia molto altro da aggiungere. Torna dal tuo uccellino in calze a rete pacchiane e togli il disturbo."
"La sua protezione non ti servirà a nulla, gatta."
Selina ride e pare il gracchiare funereo di un corvo.
"Vattene Oliver Queen." bisbiglia poi "E tu, Harley..." ti tende una mano, aiutandoti a rialzarti "cerca un buco abbastanza profondo in cui nasconderti, perché l'alieno di Krypton non avrà pietà."

Paura. L'adrenalina sotto la lingua e il lezzo acre della sconfitta.

L'abbracci, sentendola rigida sotto la tua presa.

Piante, gatti e arlecchini folli: il tempo delle sirene era finito ancora prima d'iniziare.

"Grazie, Selina."
Non cambia posizione Catwoman e chini il capo, rassegnata.

"Sai cos'è divertente, cosino? Un bel KABOOM!"

Oliver ti afferra per l'avambraccio, scortandoti fuori.

"Dovrai scegliere da che parte stare."

Il Joker era morto e con lui la tua risata.
Rimanevano solo le briciole d'un nemico che era anche l'ultimo nodo della tua esistenza: d'un amore che aveva consumato ogni cosa.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Batman / Vai alla pagina dell'autore: Nocturnia