Storie originali > Comico
Segui la storia  |      
Autore: Lady Cooper    21/10/2013    1 recensioni
Capitan Ananas, un frutto resistente e forte, è appena giunto nella cucina.
Il mondo-frutto non lo conosce, e soprattutto non conosce il suo potenziale e il suo coraggio.
Ma non importa, perchè lui agirà con o senza lo status di celebrità.
Anche contro i nemici che non sono da "combattere" nel senso stretto del termine.
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
1: Una Mela

La mela, l’unica in tutta la cucina, sapeva bene di essere molto fortunata.
Prima di tutto perché si trovava a suo agio, nel cesto di frutta che troneggiava al centro del vecchio tavolo di legno. E poi era davvero rossa, qualsiasi mela avrebbe desiderato avere il suo stesso salutare colore.
Nonostante questo era piena di dubbi: “Sarò abbastanza buona, quando decideranno di mangiarmi?” si chiedeva sempre. Non essere sufficientemente gustosa era la sua più grande paura. C’era sempre qualche frutto che le faceva i complimenti per il bel colore che il sole le aveva donato, ma ideava in continuazione nuovi modi per poter avere un ottimo gusto. Una volta, per esempio, aveva ipotizzato che se fosse stata in perfetto silenzio, fingendo di essere inanimata, per qualche giorno-frutto (che sono diversi dai giorni degli umani) sarebbe riuscita a mantenere stabile il suo equilibrio, e ad avere un buon sapore. Un’altra volta, invece, aveva provato a muoversi a balzi per tutto il cesto per mantenersi attiva, ma il resto della frutta si era lamentata della confusione che provocava, quindi smise quasi subito.
Era tutto inutile. La rossa e ingegnosa mela non si sentiva mai tranquilla, qualsiasi cosa facesse.
Un giorno, un possente frutto giallo, appena uscito dalla borsa della spesa, vedendola rimuginare e sospirare senza sosta, si avvicinò a lei.
<< Cosa c’è che non va? >> domandò.
La mela non era molto entusiasta di sbandierare i suoi problemi al primo che passava, soprattutto perché se li era sempre tenuti per sé. Era sempre stata vista come una mela fiera e realizzata e non voleva intaccare la sua reputazione.
<< Nulla di così importante… >> rispose, rimanendo sulla difensiva.
<< Capisco. >> e, non trovando altro da dire, il frutto giallo se ne andò dall’altro lato del cesto.
<< Chi era, cara? >> La pera più anziana, un frutto educatissimo, si era avvicinata incuriosita.
La mela le disse che non lo aveva mai visto prima e tornò ai suoi pensieri.
Il giorno-frutto dopo, decise di provare una nuova tecnica: rotolare in cerchio e rimanere immobile su un lato solo, alternando le due azioni ogni 10 minuti-frutti (anche questi diversi dai minuti degli umani). Andò avanti per circa un’ora-frutta, ma non percepiva alcun miglioramento, quindi decise di smettere e di tornare a pensare. Era stanca e leggermente ammaccata a causa di una caduta di poco prima. Ancora una volta, il frutto giallo si avvicinò a lei.
Le domandò cosa stesse facendo e gli venne risposto che era un esercizio per mantenersi in forma per il grande momento. Nulla di più vero, dopotutto, non aveva mentito. Nei giorni-frutti seguenti, la scena si ripetè varie volte. La mela era contenta di poter chiacchierare con uno sconosciuto tanto cordiale.
<< Ti alleni spesso, vero? È ammirevole, certo. Però non credo che siano necessari tutti questi sforzi. >> le disse un giorno il frutto giallo, ancora senza un nome. La mela non capì ciò che intendesse dire e domandò spiegazioni.
<< Credo che tu sia abbastanza intelligente per poterci arrivare da sola. >> rispose lui. Non c’era malizia in quella frase, era sincero. Il frutto giallo la reputava una mela intelligente, ed era bene dirglielo. Era assolutamente convinto che fosse di fondamentale importanza dire sempre ciò che si pensava fosse vero, ed aveva sempre agito di conseguenza.
La mela ragionò a lungo, ma il significato di quelle parole le sfuggiva.
“Forse,” si ritrovò a pensare “sono davvero destinata a non essere all’altezza delle cose.”.
Questo genere di pensieri si facevano prepotentemente strada tra la polpa, si insinuarono tra i suoi semi e la rendevano tremendamente triste. Così triste che arrivò alla conclusione che era inutile provare a cambiare le cose: il risultato sarebbe stato sempre e comunque lo stesso. Il frutto giallo la vedeva sempre più triste, ciò lo turbava. Così decise di aspettare il momento opportuno e andare a chiederle cosa non andasse.
Appena ebbe l’occasione, si mosse verso di lei e le parlò:
<< Come mai sei così triste? >> domandò, forse ingenuamente.
<< Non vedi? >> rispose la mela bruscamente. Sapeva che la colpa non era sua, ma non poteva fare a meno di pensare che, senza di lui, sarebbe potuta rimanere nella sua “beata ignoranza”.
<< Cosa dovrei vedere, oltre a una mela che non dovrebbe essere triste? >>
<< Una mela inutile, >> Non aveva voglia di fingersi forte, quel giorno. << che sembra stata creata solo per stare sul tavolino a fare i vermi. Senza essere mangiata e apprezzata per il suo gusto, sempre che io ne abbia a sufficienza. So cosa succede a frutti del genere. Vengono lasciati lì, nel cesto, perché “è un peccato mangiarla, è davvero una mela stupenda. Oh, idea, potrei usarla per disegnare una natura morta.”. Si, grande idea, non mangiare la mela che fa di tutto per non essere troppo dolce o farinosa. DISEGNALA. Sono certa che ne sarà felice. >>
<< Beh, non puoi certo biasimarli, poveri vermiciattoli, cercano solo un luogo accogliente in cui vivere. Anche tu lo faresti, se fossi uno di loro. >>
La mela si sentì vagamente offesa. << Ok, la sai una cosa? Credo che tu la pensi così solo perché non puoi avere i vermi. E, se proprio ci tieni a conoscerli, accomodati. Ne ho un paio proprio vicino al picciolo, in questo momento. Forza, gente. Venite fuori. ORA. >> la mela era decisamente fuori di sé, e tutti sanno quanto le mele arrabbiate possano essere terribili con i propri indesiderati coinquilini. Due vermetti sbucarono affianco al picciolo. Erano così piccoli e inermi che tutti si sarebbero lasciati commuovere da loro.
<< Oh, buonasera. >> disse semplicemente il frutto giallo.
<< Dico io, ma sta salutando noi? >> domando il primo verme più piccolo a quello più grande.
<< A quanto pare si. Ciao anche a te! Non mi sembra di averti mai visto da queste parti, enorme frutto! >> disse concitato il verme più grande.
<< In effetti non vediamo molti frutti, da queste parti. >> continuò il vermino.
<< In effetti non ne vediamo affatto. >> fece eco l’altro.
<< Il che ha senso, abitiamo al buio. Non che la cosa ci infastidisca, ci piace il buio. È più tranquillo della luce. >> sembrava che i due vermi potessero parlare all’infinito, quindi la mela intervenì per farli tacere. I due si calmarono subito.
<< Posso sapere come vi chiamate? >> domandò il frutto giallo gentilmente.
<< Io sono Shan e lui è Plog. >> rispose il vermino. Dei due, sembrava quello più chiacchierone.
<< Tu come ti chiami, coso? >> domandò Plog.
<< Io sono Capitan Ananas. >> rispose semplicemente.
<< Beh, sembri un tipo a posto, coso! Che ti serve? >>
<< Vorrei farvi un paio di domande, con il permesso della mela. >>
<< Fa quello che vuoi… >> non era un tono arrabbiato, il suo, ma era debole.
<< Bene, grazie. Shan e Plog, posso sapere perché vi siete trasferiti proprio dentro…? >> e guardò la mela come per domandarle il nome.
<< Melinda. >> rispose lei secca.
<< … dentro Melinda? >> riprese Capitan Ananas.
<< Beh, non saprei. A me non convinceva poi tanto, era troppo bella. Non succede sempre, ma capita spesso che la frutta molto bella fuori, dentro sia gelata. >> disse Shan
<< Capisco. Però siete rimasti, no? >>
<< Si, non si sta poi tanto male. >>
<< Lei non è granchè contenta, però! >> disse Plog, un po’ intimorito.
<< Già, ci sgrida sempre, dice che siamo la sua rovina. >>
<< Oh, ma è una cosa terribile da dire… >> Capitan Ananas era seriamente dispiaciuto per come Melinda trattava i due poveri vermiciattoli.
<< E dire che noi la troviamo così gustosa… >>
Capitan Ananas sorrise, per quel poco che poteva sorridere. Era esattamente il punto in cui voleva far cadere la conversazione. Melinda ascoltava, senza parole.
<< Davvero la trovate buona? >> domandò l’ananas, come se non sapesse già la risposta.
<< Assolutamente si! >>
<< Ha un saporino tanto dolce e succoso… >>
<< Non è per niente farinosa e ha tutti i semi a posto. Questa è un’ottima cosa. >> .
I due vermiciattoli continuarono a decantare a lungo le lodi della mela, che stava diventando più rossa di quanto non fosse già.
Vedendo che il messaggio che voleva darle era arrivato, Capitan Ananas ringraziò Shan e Plog e li congedò (e loro erano ben contenti di tornare nella loro buia e accogliente tana).
La mela non pensava di poter essere così importante per qualcuno di cui non considerava nemmeno l’esistenza. Aveva sempre cercato di ignorarli, anche se a volte sentirsi muovere e scavare dentro diventava davvero irritante e si arrabbiava con loro (stando ben attenta a non essere vista dal resto della frutta).
Avendo capito che non bisognava per forza essere trovati gustosi da un umano, si sentiva molto più rilassata, e non si arrabbiò più con i vermetti. Loro, in cambio, chiacchieravano con lei e lo facevano volentieri, ora che non era più così irritabile.
Si instaurò un profondo legame di amicizia anche tra Capitan Ananas e Melinda.
Nonostante le difficoltà, riuscirono sempre a sostenersi l’un l’altro, fino al momento in cui la rossa mela arrivò alla fine dei suoi giorni-frutti.




--- --- --- L'angolo dell.. no, un attimo, qui non ci sono angoli! E' una stanza rotonda! MI AVETE INGANNATO! --- --- ---
... Beh... eccoci qui! Spero che abbiate mangiato dei biscotti o qualcosa del genere durante la lettura, perchè ci stavano bene (anche se devo dire che i biscotti vanno sempre bene). 
Torniamo a noi: avevo già scritto di Capitan Ananas, ma era praticamente la fine dell'eroe, quindi non potevo aggiungere un capitolo a quella, visto che qui si parla della sua ... possiamo chiamarla "avventura"? 
Suppongo che non fosse così esaltante, ma cercate di non lanciarmi niente che sia marcendo, per favore.
Grazie mille per essere passati di qui!
:)

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Comico / Vai alla pagina dell'autore: Lady Cooper