-Perché non reagisci? Un vero uomo deve avere sempre la battuta o le mani pronte per sapersi difendere.-

-E’ il meglio che sai fare, Fujisaki? Non c’è gusto a farti del male se sei così debole!-

-Molto spesso ti comporti come se non fossi un maschio.-

Chihiro sentiva delle frasi simili ovunque: a scuola, a casa, nella sua testa, a volte persino nei giocattoli che sembravano così poco adatti ad un ragazzino così gracile.
La sua vita era un po’ come un computer troppo piccolo per supportare un sistema operativo che richiedeva un processore ben più potente del suo. Per questo si bloccava, non reagiva quando un dispositivo di input cercava di attivare la modalità “prestazioni elevate” e, anche se questa a volte si attivava automaticamente, non bastava neanche lontanamente a fargli compiere l’operazione più semplice senza che si bloccasse ancora, e questo problema si fece così persistente e irrisolvibile da costringerlo alla formattazione del suo vero essere, ad un drastico cambio di layout.
Forse era per questo che amava così tanto l’informatica; si rivedeva in quei complicati codici che la caratterizzano, nascosti dentro un apparecchio dalle mille funzioni.
Non aveva paure o insicurezze quando stava davanti a quello schermo luminoso: i sistemi numerici si lasciavano decifrare, portare da una base a un’altra, attendendo pazientemente di avere una precisa funzione, anche se questa consisteva solo nel far pratica coi calcoli; l’html dava una forma a tutti i suoi sentimenti, che erano compatibili solo con un foglio elettronico o un blog dalle bizzarre forme. I programmi che voleva utilizzare si aprivano senza lamenti e mettevano a disposizione tutte le loro risorse per aiutarlo ogni volta che doveva compiere un lavoro specifico, pretendendo solo le dovute attenzioni quando avevano bisogno di un aggiornamento.
Tutti i suoi progetti, a differenza delle interazioni sociali, non facevano altro che migliorare.
Niente, in quel mondo a 64 bit, avrebbe mai potuto farlo soffrire. Il titolo di eccezionale programmatore sarebbe stato benissimo su un maschio come su una ragazza.

Davvero non potevi sopportare che un essere così simile a una macchina alla fine si sia dimostrato più uomo di te, Oowada Mondo?