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Autore: ladyzaphira    24/10/2013    4 recensioni
*Completa*
Quando l'affetto fraterno si trasforma in un amore profondo e passionale ... niente può cancellarlo, NIENTE può frenarlo; diventa come un incendio, un incendio che brucia tutto sul suo cammino, e questo i figli maggiori di Splinter lo hanno scoperto a proprie spese.
Da New York fino al cuore dell'Amazzonia, Raph e Leo faranno di tutto per proteggere la loro storia, tra difficoltà, combattimenti e un pizzico di mistero legato ad un'antica leggenda ruotante attorno ad una magica pietra dagli inquietanti poteri mistici ...
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La mia prima t-cest!! ^^
Coppie LeoxRaph / DonxMikey!!
Genere: Angst, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Incest
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"Avresti dovuto dirmelo che volevi farti una doccia …" sussurrò ad un tratto una voce alle sue spalle. 

Gli occhi di Leonardo si aprirono di scatto a sentirla accanto a lui, seguita da un leggero sbuffo di aria calda alla base del suo collo.

"Eh ...?"

Abbassò istintivamente lo sguardo a terra, accorgendosi di due muscolose braccia color verde smeraldo improvvisamente strette attorno alla sua vita; dovette mordersi il labbro per non strillare alla sorpresa. 
Possibile che fosse stato talmente preso dai suoi pensieri da non accorgersi nemmeno che Raphael, suo fratello, lo avesse appena raggiunto sotto la doccia!!??

Alla faccia dell'istinto ninja!!

Solo spostandosi leggermente di lato, però, Leo diventò pienamente consapevole di quanto gli fosse vicino il fratello, specialmente quando avvertì la parte inferiore di Raph sfiorargli le cosce.
Oh merda ...

"N-Non … non volevo s-svegliarti" balbettò cercando di non arrossire.

La peggiore bugia della storia di tutte le bugie, o forse la più sincera verità? Leo non sapeva dirlo, quel che certo era che si trattava della prima scusa che ebbe il coraggio di dire.

Il leader era sgusciato fuori dal letto, ma soprattutto dall'abbraccio di Raph, a fatica, cercando di non svegliarlo, ma se lo aveva fatto non era certo perché preoccupato della qualità del suo sonno. 
In fin dei conti lui stesso non era riuscito a prendere sonno per più di due ore, dopo ... ciò che avevano fatto. 

Dannazione!! Il solo pensiero bastava a farlo morire di vergogna, perciò non c'era da sorprendersi che fosse rimasto semplicemente sveglio a fissare il soffitto, così, a sentirsi rimproverare dalla sua coscienza per aver permesso DI NUOVO a Raph di fargli quella … questa … diciamo, cosa …?

Tsk!! Non aveva nemmeno il coraggio di chiamarla con il suo nome.
Ma, d'altronde, ciò che era comunemente noto come "Sesso" era sempre stato un Tabù per un carattere candido come il suo.

Per questo non aveva voluto rischiare di svegliare Raphael. Era certo che il suo focoso (E in questo caso nel VERO senso del termine) fratellino non lo avrebbe mai lasciato andare, non senza aver ... 

"Se ti preoccupava il benessere del mio sonno …" disse ad un tratto Raph, alzando la voce quel tanto che bastava perché non venisse coperta dal rumore dell’acqua “... guarda che potevi stare tranquillo, non mi avrebbe dato fastidio svegliarmi con te, ancora nudo e caldo tra le mie braccia …"

Le guance di Leo assunsero una tonalità molto simile a quella dei pomodori maturi.

"R-Raph non ..."

"Ehi, non dirmi che provi ancora imbarazzo" lo prese in giro l'altro "Dopo tutto siamo soli ..."

-Già- pensò l’azzurro amaramente -Siamo soli- 

Che avrebbe dato affinché il resto della loro famiglia fosse lì, a casa. Il maestro Splinter, Mikey, Donnie, April ... perfino la presenza di Casey non gli sarebbe affatto dispiaciuta in quel contesto. 

E invece era solo, solo e in balia dei focosi istinti del Raph, testa-calda.
Da quasi una settimana.

-Il maestro non poteva scegliere un momento peggiore per andare a far visita al Daimio del Battle Nexus- pensò l’azzurro -E Donnie e Mik non potevano scegliere un momento peggiore per accompagnarlo-.

"… Soli, soli nella doccia” constatò il rosso sorridendo maliziosamente, mentre iniziava a far scendere una mano verso l'inguine di Leo "Avevi bisogno di sciacquare via le prove del "Crimine" vero, fearless?” chiese appoggiandosi con il mento sulla spalla dell’altro.

Le mani di Leo tremarono leggermente come sentì che quella del fratello avvicinarsi un po’ troppo alla sua zona intima.

"N-No … certo c-che no” rispose l’azzurro, la respirazione sempre più rasa.
Senza neanche guardare in basso, Leo provò a spostare via la mano dell’altro dal suo inguine.

Le prove del crimine ...
... Leo si rammaricò nell'accorgersi che il rosso non era poi così fuori strada. 

Quella mossa, causò una piccola risatina in Raphael, la quale, per quanto leggera, sembrò rimbombare all'interno della doccia, con tutto lo scrosciare dell’acqua. 

Le braccia smeraldo strinsero maggiormente la presa attorno all'azzurro, come se stessero tenendo un oggetto prezioso.

"Davvero?" chiese il ninja dei Sai spostando la mano lungo la coscia di Leonardo; cominciò ad accarezzarla su e giù, molto, troppo lentamente. 
"Mi sembri piuttosto nervoso …" continuò sfiorando con le labbra un lato del collo dell’azzurro "Stavi pensando alla notte scorsa?" chiese.

Leo arrossì ancora di più all'ultima frase, cercando quindi di spostare la testa il più lontano possibile dalla bocca di Raph ma senza staccare gli occhi dalle piastrelle bianco latte del muro del bagno.

Adesso si sarebbe vergognato perfino a guardarlo.

Intanto la mano birichina del rosso si era di nuovo avvicinata alle sue parti basse; e ora si era soffermata stabilmente a strisciare tra le sue gambe!!

Leo si lasciò sfuggire un guaito "No! N-non è v-vero, R-Raph piantala!!” 

"… Bugiardo" sussurrò Raph, ignorando l'ordine "C'è qualcosa qui che non mi sembra della tua stessa opinione"

Leo non aveva bisogno di girarsi per essere sicuro che l’altro stesse sorridendo, e sicuramente era molto meglio così, probabilmente se lo avesse fatto la situazione sarebbe potuta anche precipitare.

Senza contare che il tono casto e tranquillo di lui lo aveva già messo sul chi va là; da quasi un mese a quella parte quel tono aveva preso a innervosirlo persino più di quanto avrebbe potuto fare la mano tra le gambe.

Perché era un tono che usava solo con lui, e solo quando erano soli. 

"Allora perché avresti mormorato il mio nome prima?" riprese Raph prendendo a lasciare una serie di piccoli baci lungo il collo fin giù la clavicola del fratello.

“I-Io … io … cosa? Cosa avrei fatto?” balbettò l’azzurro stordito, da tutte quelle attenzioni.

Ormai nelle sue orecchie la voce di Hot-head aveva assunto un non so che di ipnotico, o almeno l’aveva quando usava quel tono tranquillo, e al tempo stesso terribilmente sexy. 

Una voce che da sola riusciva a fargli contrarre il basso ventre dal desiderio.

"Hai sussurrato il mio nome” ripeté di nuovo il rosso paziente "Quando sono venuto qui a cercarti, ti ho sentito pronunciare il mio nome …" Raph ridacchio di nuovo “… Sai … avevi lo stesso tono di ieri sera"

Leo sentì il battito cardiaco accelerare in maniera incontrollata, lo aveva fatto davvero? Quando?! 
Non si ricordava di aver detto niente!!

"… Per questo credevo che stessi pensando a stanotte”

Raph tolse la mano dalla zona sensibile del leader solo per spostarla dietro, facendo scorrere un dito lungo la sua piccola coda, pizzicandola con delicatezza.

Ok doveva ammetterlo, non si aspettava un tatto del genere da parte di Raph; di nuovo dalla sua bocca uscì un debole gemito, che suonò tanto patetico alle sue orecchie, quanto eccitante a quelle di Raph.

A quel punto non poteva più restare passivo, restare lì immobile sarebbe stato come dargli un consenso silenzioso, provò a fare un passo avanti nel disperato tentativo di tirarsi via dal braccio di Raph senza però il benché minimo risultato.

-A livello di forza puramente fisica è sempre stato lui il migliore- pensò con amarezza lo spadaccino.

Vista, finalmente, una reazione da parte del fratello, Raphael sogghignò e decise di girarlo bruscamente, ma non abbastanza da fargli male, verso di lui.

Ora erano faccia a faccia … o quasi. 

Il movimento era stato così forte e improvviso che Leo era scivolato sul pavimento bagnato della doccia tanto che fu costretto ad aggrapparsi alle braccia di Raph per non cadere, con il risultato che adesso si trovava con il viso schiacciato contro petto del rosso.

Raph ridacchiò.

Leo dovette ricorrere a tutta la forza di volontà per risollevare il capo e guardare finalmente negli occhi dorati di Raph, i quali lo stavano squadrando divertiti ma anche pieni di desiderio.

"Devo prenderlo per un si?" chiese divertito Hot-head spingendo con lentezza il fratello indietro, fino a quando il suo guscio non rimase premuto contro le piastrelle "Mi hai voluto ieri notte … mi vuoi anche adesso …"

La distanza tra le due tartarughe si stava riducendo un po’ troppo per i gusti del leader, ma per qualche strana ragione non riuscì a trovare la forza di sottrarsi mentre il rosso gli afferrava entrambi i polsi e li premeva contro il muro, proprio ai lati della sua testa.

Raph ghignò vittorioso, avanzando leggermente per spingere i loro corpi insieme.

Leo rabbrividì, specie a causa dal netto contrasto che c’era tra il freddo dell’acqua che scorreva sulla pelle e il calore emanato dal corpo di Raph.

"No, non è così …" tentò di negare il ninja delle doppie katana.

"… Bugiardo" disse un’altra volta il rosso, senza smettere di sorridergli.

"Non sono un bugiardo” ribatté l’altro a bassa voce, non troppo sicuro che l’altro abbia sentito.

"Non la pensavi in questo modo, ieri notte” gli sussurrò allora all’orecchio Raph, stuzzicandogli il collo. La presa sui polsi si strinse leggermente. 

"Ieri notte è stato uno sbaglio!!” replicò Leo a voce poco più alta, più per convincere se stesso che per farsi sentire in realtà.

“Uhm … dove ho già sentito questa frase?” ironizzò la testa calda "Ah, si … è la stessa che hai detto anche la notte prima … e la notte prima ancora …”

Un bacio.

"... E ancora ..."

Un succhiotto.
Leo piagnucolò.

"... Fino ad adesso"

"R-Raph ..." Leonardo cominciò a contorcersi nel tentativo di liberarsi, distogliendo lo sguardo da quello magnetico di Raph. 
“H-Ho … ho commesso molti sbagli … ultimamente” ammise poi dopo un sospiro quasi di rassegnazione.

“E chi ti dice che si sia trattato di sbagli?” considerò il focoso prima di riprendere a baciargli il collo, stavolta con maggiore impeto rispetto a prima.

"R-Raph …" ansimò l’azzurro chiudendo gli occhi, mordicchiandosi il labbro per trattenere i gemiti “Raph … ti prego, s-smettila …”

"Smettila? Ho appena cominciato Fearless” replicò il rosso mentre i baci andavano a via via trasformarsi il leggeri morsi e succhiotti.

"N-no ..." piagnucolò Leo, dibattendosi più forte “No, p-per favore, l-lasciami andare … ti p-prego ..."

Raphael ritiro la bocca dal collo di Leo, senza però lasciargli andare i polsi.
Sospirò "Tu non hai ancora capito cosa vuoi Fearless" lo rimproverò dolcemente “Ma io si, so cosa voglio io e so cosa vuoi tu” continuò liberandogli uno dei polsi solo per prendergli il mento e costringerlo a guardarlo. 

“Leo … guardami” ordinò piano.

Il maggiore aprì gli occhi dando al fratello uno sguardo malinconico, quasi implorante nelle sfumature ramate.

“Ti voglio Leo … e so che tu vuoi me, e credo che sia ora che la smetti di negarlo a te stesso” disse “E' passato più o meno un mese ormai, anche se abbiamo cominciato a fare sul serio solo negli ultimi cinque giorni … è un po’ tardi per i ripensamenti non credi?”

In cuor suo Leonardo sapeva che Raph aveva ragione, avrebbe dovuto troncare quella cosa sul nascere e non permetterle di crescere! Ormai era troppo tardi.

Era dal momento in cui lo aveva bloccato contro il muro che tremava, tremava come una foglia, completamente in balia della tempesta di emozioni che aveva nel petto. Un mix di confusione, impeto, passione, e desiderio, tutto inglobato da una pesante sfera di tristezza e soprattutto … paura, paura di aver sbagliato tutto quanto sin dall'inizio.

"Comunque, se vuoi davvero che me ne vada … non devi fare altro che dirlo” disse Raph liberando finalmente il fratello.
“Ti lascerò da solo ... se sarai TU a chiedermelo”

Leo aspettò diversi secondi prima di rispondere, il che era notevole, considerando il completo caos che aveva nella testa e nel petto “… E’ questo il problema Raph” sussurrò scuotendo di poco la testa “Lo hai detto tu: Non so cosa voglio, no so cosa chiederti … non so nemmeno cosa pensare”

“Vuoi che me ne vada?” richiese Raphael senza battere ciglio.

Leo sospirò tremando per ciò che sarebbe avvenuto dopo, anche se sapeva che lo avrebbe accettato comunque. 

"N-No ..."

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