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Autore: Lonely soul    25/10/2013    6 recensioni
Non sono brava con le introduzioni... Ma ci provo lo stesso.
Due menti malate si dividono lo stesso corpo.
Due menti malate si litigano il possesso dello stesso corpo.
Due menti malate usano questo stesso corpo per raggiungere la loro malata serenità.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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5- The pain inside your madness

 

Lo Zolpidem cominciava a fare effetto e Emily stava pian piano affondando nel mondo dei sogni. Certo, non era proprio il tipo di sonnifero che meglio si adattava a lei, visti i suoi effetti collaterali, ma né Emily né Sasha erano abbastanza ferrate in medicina da poterlo sapere, né mai se ne erano preoccupate e la dottoressa che gliel' aveva prescritto era stata ormai uccisa dal dolore di Sasha.
Se non avessero ucciso la dottoressa Meiter forse a quest’ora le due avrebbero smesso di prendere qualcosa di così deleterio per la loro psiche già problematica.
Comunque sia il sonnifero sortiva il suo effetto, ed Emily era riuscita ancora una notte ad addormentarsi.

-Emmy… Emmy…-
Emily conosce quella voce… così bella…
-Emmy, si può sapere che fine hai fatto ieri notte? Dovevamo uscire insieme, ricordi?-
Il volto del ragazzo che le si para  davanti lo conosce bene, è  Daniel, il suo fidanzato.
La ragazza scuote la testa. Dov’era stata ieri?
-Ancora questi vuoti di memoria? Secondo me dovresti farti vedere da qualcuno…-
-Sto benissimo Daniel…
-Sicura? Lo sai che mi preoccupo solo perché ti amo…
-Ti amo anch’io- Risponde Emily sorridente.


E’  così bello poter rivedere Daniel… Quant’era passato ormai?
Emily non aveva mai smesso di amare Daniel, e pensava che i due si sarebbero sposati un giorno, che avrebbero avuto dei figli e che li avrebbero trattati benissimo. Sapeva che entrambi erano nati per avere una vita felice in una casetta insieme ai loro due bambini, Dennis e Sasha, e che sarebbero invecchiati in quella casa, uno vicino all’altra.
Ma la vita aveva in serbo per lei un altro futuro a quanto pareva.
La vita aveva frapposto il suo alter ego tra lei e il suo amato.
Emily non ricordava nulla di quel giorno, d’altronde ancora non era in grado di convivere con Sasha.

Improvvisamente il volto di Daniel diventa  pallido, e i suoi occhi vuoti.
-Cos’hai fatto Emily?- Ripete in continuazione  con una voce che non gli appartiene, una voce gutturale che sembra uscita dall’oltretomba.
Daniel cerca di prendere Emily per il polso.
Il contatto ghiacciato con quella pelle gelida fa rabbrividire la ragazza, che cerca di liberarsi dal fidanzato.
-Cos’hai fatto Emily?-
Cosa aveva fatto?
Emily non se lo ricorda.
Nella sua testa risuona la risata malvagia di Sasha.
Cosa aveva fatto Sasha?
Emily guarda le sue mani.
Sporche di sangue.
Il sangue è  tutto attorno a lei.


Emily si svegliò di colpo.
Ancora una volta aveva sognato Daniel. Ancora una volta era incapace di ricordarsi cosa fosse successo quel giorno.
Ma adesso una cosa la sapeva, si, sapeva che qualsiasi cosa fosse successa era stata colpa di Sasha.
Per l’ennesima volta aveva la consapevolezza di aver creato un mostro.
Il ricordo di Daniel steso a terra, gli occhi vuoti, la bocca ancora semiaperta, il petto fermo, senza respiro…
-Sei solo un fottuto mostro….Esci dalla mia testa! Esci dal mio corpo!
Emily prese la sua testa tra le mani e la scosse vigorosamente.
-Che gli hai fatto? Che cazzo gli hai fatto?
Nessuna risposta da parte di Sasha.
-So che ci sei maledetto mostro! Dimmi che gli hai fatto!
Dopo aver atteso una risposta dal suo alter ego, risposta che non voleva arrivare, Emily decise che avrebbe fatto uscire allo scoperto Sasha in un modo o nell’altro visto che questa sembrava essersi chiusa in se stessa.
-Maledetta troia, mi risponderai, che tu lo voglia o no!
Così dicendo la ragazza prese un accendino e passò la sua fiammo sul palmo della sua mano.
Se c’era una cosa in cui Sasha le era inferiore, questa era sicuramente la sopportazione al dolore. Emily veniva da anni e anni di maltrattamenti e autolesionismo, Sasha invece era solita causare dolore agli altri, non a se stessa. Presto avrebbe ceduto a quella tortura alla quale il suo alter ego la sottoponeva e allora avrebbe parlato.
-Perché non vuoi rispondermi?
Sasha sapeva benissimo quanto Emily teneva a Daniel, e sapeva bene che una volta appreso cos’era successo quel giorno l’avrebbe punita… Punita seriamente. Ma lei in fondo lo aveva fatto per loro, no? Tutto ciò che faceva lo faceva solo per aiutare Emily… era per questo che era nata.
Vedendo che l’accendino non sortiva gli effetti desiderati, Emily prese il fidato coltello che l’altra se stessa usava per uccidere le sue vittime.
-Vediamo se così va meglio…
 Lentamente Emily passò la lama nel braccio sinistro, facendola affondare nella carne, attenta però a non prendere le vene. Il sangue fuoriusciva lentamente e la vista del liquido rosso le metteva sempre una certa adrenalina.
Era la prima volta che Sasha non rispondeva alle sue chiamate, ed era la prima volta che Emily usava i suoi “rimedi-infallibili-contro-il-malumore” per far uscire il suo alter ego allo scoperto. Di solito li usava per punire quell’essere immondo.
Ma Sasha non sembrava rispondere alle sue chiamate.
Dentro la sua testa Emily sapeva cosa era successo: quella troia lo aveva ammazzato così come aveva fatto con tutte le persone che avevano la sfortuna di capitarle a tiro.
Ma perché lo aveva fatto? Daniel era l’unico che le accettava per quello che erano… certo, non sapeva che effettivamente erano in due, ma le accettava…
E lei era innamorata pazza di quel ragazzo. Pazza.
I ricordi del ragazzo le fecero venire le lacrime agli occhi.
Il suo sangue era ovunque e lei eri impaurita. Poi cos’era successo?
I ricordi di Daniel affollarono la sua testa, ed Emily non aveva più nessuna voglia di parlare con Sasha, non le importava più, voleva solo affondare nel suo dolore.
I suoi occhi si velarono di lacrime e come se fosse sotto trance la ragazza prese una delle sue tele e attingendo al sangue che sgorgava dal proprio braccio cominciò a dipingere qualcosa. Le sue mani andavano veloci sulla tela e la figura cominciava a prendere sempre più forma. Erano un ragazzo e una ragazza, sdraiati sul letto. Erano Daniel e Emily prima che Sasha rovinasse tutto.
Una volta che il disegno fu terminato l’artista non si fermò. Cominciò allora a mischiare le sue lacrime con il sangue ed imbrattò la sua opera, facendo sanguinare e piangere le due figure.
La ferita, poco profonda, cominciava a rimarginarsi, ma per Emily la tortura non era ancora finita. Continuò a creare sul proprio corpo altre fuoriuscite di colore per continuare il proprio lavoro.
Ma più il dipinto diventava rosso, più la sua pelle diventava pallida.

-Smettila! Ci ammazzerai idiota!- Finalmente Sasha era uscita allo scoperto, ma ad Emily ormai non importava più.


La risata fragorosa e folle risuonò nella stanza e gli occhi della ragazza non avevano più nulla d’umano, erano persi in un'altra dimensione… Forse erano già proiettati nell’inferno che li avrebbe aspettati non molto tempo dopo… se un inferno realmente esiste…
Più Emily si agitava e più il sangue zampillava dalla sua pelle e più il sangue usciva, più Emily si eccitava.
-LAAAAAAAAAAAAA LAAAAAAAAAAAAA LA LA LAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA- Cominciò a cantare a squarciagola, mescolando le sue parole alla risata impazzita che l’aveva pervasa.

-Smettila!- Sasha non riusciva più a prendere il possesso del corpo e piano piano sentiva le sue forze svanire.

Sasha lo sapeva, stavano svendendo.
Per la prima volta nella sua vita Sasha temeva che Emily l’avrebbe fatto davvero.
Emily le avrebbe uccise.


 

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Salve a tutti! Questo capitolo è un po' un aborto, lo so, non mi andava nemmeno di pubblicarlo e infatti ci ho messo una vita a scriverlo!
Qui, un po' come ho fatto con la storia del padre di Emily, introduco un nuovo scorcio sul passato de 'ste du matte: Daniel.
Quindi vi anticipo che il prossimo capitolo sarà un flashback su quanto è successo a questo povero ragazzo ignaro di essere incappato nelle nostre protagoniste.
Mi scuso ancora per l'aborto che è uscito fuori come quinto capitolo e soprattutto del terribile ritardo nel pubblicarlo... Direte voi, dopo tutto il tempo che ci hai messo come minimo deve essere un capolavoro! E invece poi vi siete beccati questa roba XD
Sto rischiando di perdere anche quei pochi lettori che mi seguivano :(
Vabbè, adesso posso lasciarvi in pace, al prossimo capitolo si spera :S
 
  
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