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Autore: LadyPalma    25/10/2013    4 recensioni
Enchanted Forest - Neverland - Storybrooke: le due volte che Regina non ha incontrato Robin e la volta che l'ha fatto.
[ReginaxRobin]
“Cosa gli hai fatto? Hai fatto del male anche a lui, non è vero?”
“Sì” ammise la bruna, annuendo con una leggera sfumatura di ironia nella voce “E con lui ho fatto un vero capolavoro: pare che abbia distrutto la sua vita, senza neppure averlo conosciuto”
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills, Robin Hood, Trilli
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Courage is the key

 [The two times Regina didn’t meet Robin and the one time she finally did]

 

Enchanted Forest.

Posso essere felice

La speranza che aveva mostrato solo un attimo prima davanti a Tinkerbell sembrava essere improvvisamente sparita e quelle parole fiduciose che aveva pronunciato si ripetevano con sempre meno convinzione nella sua mente, mentre osservava dal vetro il suo possibile futuro. Con uno scatto improvviso afferrò la maniglia spalancando la porta della taverna, ma in quel gesto si esaurì tutta la sua determinazione e il sorriso che era ancora rimasto sulle sue labbra si tramutò ben presto in un’espressione di infinita tristezza.

Una paura insostenibile si era infiltrata dentro di lei, una paura che la vista della polvere fatata attorno all’uomo del destino non faceva altro che alimentare: e se si fosse rivelato tutto un inganno e lui non le fosse piaciuto? E se al contrario le fosse piaciuto ed era la sua occasione per amare di nuovo? Il ricordo di Daniel le apparve dinanzi agli occhi e sembrò quasi mancarle il fiato. Non voleva essere debole, non voleva lasciarsi annientare dal dolore di nuovo; il problema non era che l’amore era debolezza, era la parte di sofferenza che comportava che non riusciva a sopportare.

Posso essere felice?

L’interrogativo risuonò come un’eco dentro di lei, un interrogativo cui solamente varcando quella soglia avrebbe potuto trovare una risposta, ma era una risposta che si accorgeva di non voler desiderare più così tanto. Un brivido attraversò il suo corpo e prima che potesse rendersene conto stava già correndo a perdifiato con la sola compagnia delle sue silenziose lacrime di rabbia.

E fu in quel momento che Regina divenne la regina cattiva.

Perché la rabbia adesso era davvero tutto ciò che le restava.

Perché tutti i cattivi alla fine sono questo: codardi.*

**

 

Neverland.

Si appoggiò con le mani alla corteccia dell’albero e si sporse leggermente per dare un’altra occhiata alla scena che si stava svolgendo non molto distante da dove si trovava; non riusciva a percepire le parole, ma era chiaro che l’insolito gruppo si stava divertendo: Biancaneve, il Principe, Tinkerbell, Hook, Neal, Henry, la ragazza chiamata Mulan… E poi c’era quell’uomo, Robin Hood.

“Ehi, tutto bene?”

Il suono di quella domanda alle sue spalle la fece sobbalzare e fu con una mano all’altezza del cuore e un’espressione quasi di terrore che si voltò di scatto. La comparsa di Emma la fece rilassare leggermente e fece spuntare un sorrisino sul suo volto.

“Non sei con il tuo fidanzato?” la provocò infatti avanzando di qualche passo e non sapeva neppure lei se con quell’allusione voleva riferirsi al figlio di Tremotino o al capitano.

La bionda alzò gli occhi al cielo e incrociò le braccia al petto tornando a fissarla; il tentativo di cambiare discorso non aveva chiaramente funzionato.

“Qual è il tuo problema con Robin Hood?”

Regina scosse la testa con aria incredula e non potè trattenere una breve risata priva di allegria: era davvero ovvia la strana reazione che aveva sentito dentro di sé quando lo aveva visto, o meglio quando aveva visto un particolare di lui?

“Non ho nessun problema”

“Certo, come no, è da quando abbiamo incontrato lui e Mulan qui sull’isola che hai cercato di allontanarti da tutti… Stai cercando di evitarlo, io non credo che tu ci abbia neppure scambiato una parola”

Regina sospirò e tornò vicino all’albero, lasciandosi cadere seduta con la schiena poggiata al tronco.

“Ho i miei motivi forse” disse con tono seccato, cercando nuovamente di evitare la conversazione.

“Cosa gli hai fatto? Hai fatto del male anche a lui, non è vero?”

“Sì” ammise la bruna annuendo con una leggera sfumatura di ironia nella voce “E con lui ho fatto un vero capolavoro: pare che abbia distrutto la sua vita, senza neppure averlo conosciuto”

Emma stette in silenzio per un po’, confusa da quell’affermazione.

“E com’è possibile?” domandò infine sinceramente incuriosita.

Regina alzò lo sguardo e un’insolita espressione di pura tristezza sembrava riempire i suoi occhi; una strana malinconia trapelava adesso dalle sue parole, anche se ad un orecchio esterno non potevano che apparire parole insensate.

“Perché lui è l’uomo con il tatuaggio a forma di leone”

**

 

Storybrooke.

Regina lo osservava da un po’; i due bicchieri vuoti davanti a lei e il rumore dei suoi polpastrelli sulla superficie del tavolo di The Rabbit Hole, lasciavano intuire quanto nervosismo le trasmettesse quella visione. Era seduto davanti a lei, di spalle, esattamente come la prima volta che l’aveva visto e nonostante fossero passati trentasei anni, lei si rendeva conto di non essere cambiata poi molto, dato che il terrore che la congelava immobile, impedendole di avvicinarsi, era lo stesso.

“Allora, cosa stai aspettando?”

La donna si voltò verso la direzione della voce e non potè trattenere un pesante sospiro nell’osservare la figura di Tinkerbell stranamente in jeans e maglietta, sedersi accanto a lei. Rimase in silenzio per qualche istante, poi scosse la testa debolmente e, ignorando la domanda, si ritrovò a porne una lei con un tono più duro di quanto avesse forse voluto.

“E tu che accidenti ci fai qui?”

La fata sorrise semplicemente a quel prevedibile scoppio di aggressività: sapeva che sarebbe sparita tutta quella rabbia e lei era lì proprio per questo.

Stavolta andrà bene, Regina. Stavolta incontrerai Robin e stavolta io resterò qui ad accertarmi che tu lo faccia” le rispose, prendendole una mano e accennando con il capo all’uomo.

Regina sobbalzò leggermente all’inaspettato contatto ma non vi si sottrasse; per un momento ritornò con la mente indietro nel tempo, a quando aveva la possibilità di amare a portata di mano e aveva anche un’amica.

“Perché sei così gentile con me dopo quello che ti ho fatto?” chiese impulsivamente, colpita dall’affetto che colorava le parole e l’espressione della fata.

“Perché forse potrei avere di nuovo le mie ali!” esclamò l’altra con un sorrisino “E soprattutto perché tutto quello che volevo allora e che voglio ora è che tu sia felice” aggiunse poi seriamente, lasciando la presa e spingendola quasi ad alzarsi dalla sedia.

Il sindaco di Storybrooke accennò un sorriso, sentendosi contagiata da quella ritrovata fiducia e finalmente si mosse. Avanzò lentamente, con mille emozioni nel cuore e mille pensieri nella mente, voltandosi di tanto in tanto indietro da dove Tinkerbell la spronava con gesti plateali nella la sua camminata. Un ultimo passo più deciso e l’arrivo al bancone segnalò la fine del calvario.

“Buonasera” si ritrovò a dire simulando una convinzione che non aveva.

L’uomo al suo fianco lasciò la bevanda che stava sorseggiando e si voltò completamente con espressione sorpresa che si tramutò ben presto in un sorriso compiaciuto.

“Buonasera, Vostra Maestà. Stavo aspettando esattamente il momento in cui avrebbe deciso di rivolgermi la parola”

Voi stavate aspettando me?” domandò Regina alzando le sopracciglia e ridacchiando leggermente.

Ma non c’era alcuna traccia di scherno sul volto di Robin, anzi lo sguardo che le rivolse lasciava intendere quanto quella frase fosse seria. E Regina per un tempo indefinito ci si perse letteralmente in quello sguardo. Perlomeno finché gli occhi non le caddero sul suo avambraccio.

“Come mai avete quel tatuaggio?” chiese in un impulso di pura curiosità.

L’uomo seguì la direzione del suo sguardo e un altro sorriso increspò le sue labbra alla vista del leone.

“C’era un Re cui ero estremamente fedele, Riccardo, detto “Cuor di leone” per il suo coraggio… Credo che il coraggio sia una delle qualità più importanti che si debbano avere, non credete?”

E mentre lui la rendeva partecipe di una parte della sua storia, un sorriso finalmente sincero apparve anche sulle labbra di Regina nel sentire quella breve spiegazione.

La chiave era il coraggio, era sempre stata il coraggio.

 

*chiaro riferimento al carissimo Rumple.

 

NDA:

Ho preso 10 a matematica. 10!! (saltella per la casa senza sosta) Ok, mi ricompongo ma la felicità è alle stelle:) Tornando alla storia… Che dire? Spero vi sia piaciuto quest’altro contributo a questa nuova coppia suggerita dal telefilm… Sono ancora convinta che l’uomo perfetto per Regina sia Hook ma… questi due DEVONO incontrarsi, anche perché Sean (alias Robin) non è per niente male (lo sto stalkerizzando su twitter, lo ammetto u.u ahah)

Alla prossima follia;)

LadyPalma

   
 
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