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Autore: Lelahel    27/10/2013    6 recensioni
Chicago, 1923
"La Leonessa"
È con questo nome che la giovanissima cantante April Ford è conosciuta nella città di Chicago.
"L'Ibrido"
È con questo nome che è conosciuto il temuto e potente vampiro Niklaus.
Due persone completamente diverse, nella loro natura e nella loro personalità, ma le cui vite saranno destinate a incrociarsi proprio in una notte di fine estate, nella città di Chicago.
Il fuoco e il ghiaccio davvero non hanno nulla in comune?
[Dalla storia]
"Possibile che dove la notte è più buia ci sia tu?"
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katherine, Pierce, Klaus, Nuovo, personaggio, Rebekah, Mikaelson, Stefan, Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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http://www.youtube.com/watch?v=QOBy7AVc82M

-Epilogo: This fatal love was like poison right from the start-

Fatal torch
final thrill
Love was bound to kill
October & April

E le notti di Chicago tornarono ad essere bagnate dal sangue e soffocate dalla paura.

Klaus si sentì bene, come non lo era stato da molto tempo, mentre succhiava goccia dopo goccia il sangue di una giovane e solitaria fanciulla che aveva deciso di entrare in quel locale alla ricerca di un altro cuore spezzato come il suo.

La poverina aveva scoperto che il fidanzato la tradiva e Klaus si è dunque offerto di farle compagnia.

Dopo un lungo bacio rubato, e una mano che scorreva vorace sul braccio di lei, il vampiro l'aveva azzannata al collo senza alcuna pietà, strappandole la carne e facendo scorrere la lingua lungo la sua pelle bagnata di sangue.

Stava bene, anzi benissimo, mentre la uccideva.

Meglio di quando stava con lei.

Ci volle un secondo per scacciare il ricordo di quella donna dalla sua mente, e lasciare il collo pallido della vittima, ormai morta nel suo abbraccio.

Tutte le donne mi muoiono tra le braccia, pensò ridendo, con le labbra tinte dal colore scarlatto del sangue.

E gli ci volle un altro secondo per scacciare di nuovo il ricordo di lei.

Dio, quanto si stava bene quando nessun vento di umanità attraversava le pareti che avevano murato il suo cuore, impedendole così di arrivare in fondo alla sua anima. Era una sensazione bellissima, e non gli importava di avvertire quello strano senso di vuoto dentro di sé, vuoto da ricolmare con qualcosa che la sua mente rinnegava, ma il ricordo di qualcosa di soffuso reclamava.

Lasciò il cadavere della fanciulla sul divanetto, protendendosi poi verso la tendina che affacciava sulla sala. Non poté dirlo con certezza, ma gli parve di vedere Rebekah e Stefan scambiarsi un bacio appassionato sulla pista da ballo, dopo essersi cibati di un'altra sciocca vittima in uno dei privé ai piani superiori del locale.

Klaus si alzò in piedi, sistemandosi il colletto della camicia e sorridendo soddisfatto.

Erano vampiri.

Lo erano sempre stati, e mai come lo erano allora.

Non c'erano sentimenti.

Non c'erano emozioni.

Non c'erano cuori che battevano o cuori che spiravano.

Niente.

C'erano loro e c'era il sangue.

Fece per uscire dal suo angolo buio, quando una serie di spari rimbombò nel locale. Cadde subito sulle ginocchia per ripararsi dietro alcune poltrone, e lo stesso fecero tutti i presenti, attanagliati dalla paura. Il rumore assordante di grida e proiettili riempirono l'aria.

Il vampiro pensò potesse trattarsi di qualche lotta tra clan mafiosi o che la polizia avesse fatto irruzione nel locale e fosse pronta ad arrestare tutti per la violazione delle leggi del proibizionismo, quando qualcosa lo turbò: vide un uomo che, nell'intento di scappare, venne colpito da uno di quei proiettili. Lo osservò cadere davanti alla tenda del suo privé e notò che il proiettile era fatto di legno.

Mikael li aveva finalmente trovati.

Rebekah!” Klaus scappò fuori dal privé, facendosi largo tra la calca di persone in fuga. Ne scansò alcune, dirigendosi verso sua sorella e Stefan che sembravano essersi nascosti dietro il bancone del bar.

Rebekah, dobbiamo andarcene di qui!” gridò a gran voce, valicando tutte quelle dei presenti.

Spinse via uno stolto grassone che gli finì addosso e lo lasciò cadere a terra; vide poi Rebekah alzarsi rapidamente in piedi per dirigersi verso di lui. La prese per il polso con irruenza, e si apprestò a portarla via, ignorandola mentre pronunciava il nome di Stefan e quest'ultimo faceva lo stesso con lei.

Va', ora ti raggiungo.” Klaus la spinse con poca delicatezza verso la porta che affacciava sul retro, per poi voltarsi verso Stefan.

Ma Nik...”

VAI ORA!”

Sciocca, che tentennava pur di non perdere la mano del suo vampiro.

O meglio del suo amato?

Era ora che tutto questo giungesse a una fine.

Klaus si girò completamente verso Stefan, mentre Rebekah obbediva seccata al volere del fratello. Il suo giovane compagno, intanto, si era chinato per prendere qualcosa dal pavimento, ma Klaus glielo impedì, posando la mano sulla sua spalla e costringendolo a guardarlo.

Mi spiace davvero molto che tutto debba finire qui, Stefan.”

Il giovane vampiro lo guardò con sguardo vacuo, incapace di comprendere quello che stava accadendo. “Non capisco di cosa tu....”

Ti ringrazio per essere stato un amico, un vero amico per me.” Klaus gli impedì di proferire ancora parola. Legò i suoi occhi a quelli di lui, imprigionando la sua volontà a quella di lui.

Aveva poco tempo,prima che Mikael potesse trovarli, e si chiese per quale motivo perdesse tempo a pronunciare quella frase.

Forse per ricordarsi che non era stato solo? Proprio come non lo era stato con lei.

Stefan lo guardò, confuso e turbato.

Ti dimenticherai di me, di Rebekah e di tutto il bel tempo che abbiamo passato insieme.” Klaus posò una mano sulla guancia dell'amico, affilando lo sguardo. “Non rammenterai nulla.”

E sorrise, quando vide che Stefan stava socchiudendo gli occhi, abbassando le palpebre sull'ultimo ricordo che aveva di Klaus.

Oh, ma stava solo facendogli un favore.

Stefan, in fondo, nutriva qualcosa di sincero per Rebekah, e fargli dimenticare di lei era il dono più dolce che lui potesse dargli, visto che non si sarebbero più rivisti.

Stefan aveva già spento tutto, ma una piccola luce si era riaccesa grazie a Rebekah, e Klaus lo privava di questa, solo per rendergli le cose più semplici e non fargli provare quel senso di oscuro dolore che poteva giacere nel cuore di un amante abbandonato e che lui aveva provato tempo prima.

Se avesse potuto, anche lui si sarebbe rimosso dalla mente il ricordo del profumo di April. Anche se una parte di lui gli diceva che non averla mai conosciuta sarebbe stato terribile.

Quando Stefan chiuse completamente gli occhi, Klaus posò di nuovo la mano sulla sua spalla, dandogli una pacca.

E poi scomparì per sempre dalla sua vita.

We were like loaded guns
Sacrificed our lives

We were like love undone
Craving to entwine

Rebekah muoviti! Dobbiamo andarcene subito. Ora.”

Klaus aveva già predisposto tutto per lasciare Chicago ancor prima che Mikael rivelasse il proprio arrivo, ma trovò sua sorella, immobile e in attesa in un vicolo nei pressi del locale di Gloria.

Non senza Stefan.” sussurrò, come una bambina capricciosa che aspettava di avere il gelato che le spettava.

Klaus sospirò, e si guardò attorno preoccupato. “Attendi invano allora.” le disse. “Stefan non ha alcun interesse a venire e noi dobbiamo muoverci.”

No!” Rebekah batté i tacchi sul marciapiede, guardando freddamente il viso del fratello. “Ce ne andremo solo una volta recuperato Stefan da lì dentro. E partiremo tutti e tre insieme.”

Klaus sbuffò seccato, quando vide la sorella dirigersi nuovamente verso la porta sul retro del locale di Gloria. “Sì, sempre se ricorderà chi diavolo sei, Rebekah.” sussurrò scherzosamente, sapendo che lei lo avrebbe sentito.

La sorella si fermò per qualche secondo, immobile e rigida nel buio della loro ultima notte a Chicago.

Su, andiamocene. Muoviti.”

Klaus tese la mano verso di lei, quando la vide girarsi debolmente nella sua direzione. Ricevette un'occhiata sconvolta e bagnata di lacrime da parte della sorella. Quella lo fissò con il labbro superiore tremante, mentre le lacrime iniziarono a scendere solitarie lungo la sua pelle.

Che...” Si schiarì la voce, quando si accorse che questa era tremante. “Che cosa hai fatto?”

Santi numi, perché tutti lo guardavano a quella maniera malgrado lui li stesse aiutando?

Non posso spiegartelo ora. Dobbiamo andare!” L'afferrò per il polso con la stessa mancata delicatezza di poco prima, ma Rebekah si oppose alla sua forza.

Io sono stanca di scappare, lo facciamo da una vita Nik!” esclamò, perdendo quasi l'equilibrio pur di liberarsi della presa di suo fratello.

Allora preferiresti farti ammazzare per caso?”

No, ma io voglio stare con Stefan.” squittì la ragazza.

Klaus fissò il volto di sua sorella, scoccando la lingua, quasi divertito. “Devi scegliere allora, mia cara.” la intimò. “Lui o me?”

Rebekah si morse il labbro con forza, abbassando gli occhi, e senza rispondere. Klaus lo sapeva che, alla fine di tutto, lei avrebbe sempre scelto lui, la sua famiglia, l'unico amore sincero che poteva provare. Tutti gli altri, tutti gli uomini che aveva amato, non erano nulla in confronto all'affetto incondizionato che lei provava per i suoi fratelli. E poi, dopo la faccenda di April, Rebekah era sicuramente più intenzionata a restare vicina al fratello maggiore. Malgrado sapesse che lui avesse rimosso ogni tipo di sentimento dal suo corpo.

Come immaginavo.” disse, soddisfatto di quella vittoria così scontata. “Vado a preparare la....”

Addio Nik.”

Klaus si bloccò, poco dopo aver imboccato il cammino che lo avrebbe portato verso la loro auto, posteggiata in un punto isolato. Gli parve di sentire qualcosa scoppiargli violentemente dentro il petto dopo aver ricevuto quell'ennesima pugnalata, dritta nel punto in cui il suo cuore aveva battuto fino a un millennio prima.

Non era possibile.

Tutti lo stavano abbandonando.

Gli mancò quasi il respiro, a causa della rabbia che incendiò la sua ragione.

Rebekah gli preferiva l'amore.

April gli preferiva la morte.

E lui restava solo.

Il ricordo di quel dolore riemerse in lui, quando comprese che Rebekah aveva per davvero pronunciato quella frase. Lo stava lasciando solo, malgrado April avesse fatto lo stesso pochi giorni prima.

E non puoi fare nulla per impedirmi di andare, Nik.” Rebekah parlava con una disperazione mal celata, poiché l'allontanarsi dal fratello le procurava comunque un'immensa tristezza e rammarico. Non le stava dando altra scelta se non quella di abbandonarlo.“Non puoi cancellarmi il ricordo di Stefan, come hai fatto con lui.”

Come puoi rischiare tutto per qualcosa di effimero come un sentimento!?” Klaus si girò rabbioso verso di lei, vedendola così piccola e inerme nel buio di quel vicolo.

Effimero o meno, è qualcosa che ci rende vivi, Nik.” lo riprese la sorella, scuotendo lievemente la testa e i lunghi capelli biondi. “E io non voglio spegnere tutto, come hai fatto tu per poterla dimenticare. Il fatto che tu non abbia avuto una possibilità, non vuol dire che anche io me ne debba privare.”

Klaus e Rebekah si fissarono a lungo, e per quella che avrebbe dovuto essere l'ultima volta. I loro occhi chiari si legarono, per poi strapparsi nel modo più repentino, quando Rebekah si girò di scatto, pronta a raggiungere il suo Stefan.

Mi spiace, Bekah.”

Rebekah sussultò, nel momento esatto in cui Klaus le si parò davanti e la trafisse con il pugnale, con il quale le avrebbe donato il sonno eterno. Vide sua sorella boccheggiare, le sue mani portarsi la petto, a stringere il manico del pugnale, attorno a cui si trovavano anche le mani di Klaus. Lei alzò gli occhi spegni e lucidi sul fratello, mentre la sua pelle iniziava ad assumere un colorito grigiastro. Era di nuovo ricorso ai pugnali intrisi di cenere di quercia bianca per impedire che un suo fratello se ne andasse. Mai e poi mai avrebbe creduto di usarlo sulla sua sorellina, perché non aveva mai preso per vera l'ipotesi che lei potesse lasciarlo, fedele e devota com'era.

Klaus non provò colpa nel farlo, perché lo faceva per lei.

L'avrebbe salvata da Mikael, da quell'amore che avrebbe condannato sia lei che Stefan, e l'avrebbe salvata dal mondo intero. Non era riuscito a farlo con lei, perché aveva deciso di rispettare la sua decisione, ma non sarebbe accaduto lo stesso con Rebekah. Non avrebbe perso anche lei solo per aver rispetto di lei.

L'avrebbe tenuta con sé per sempre, anche se questo sarebbe significato farla soffrire.

Avrei dovuto continuare a essere me stesso, sempre.” le sussurrò Klaus all'orecchio, nel momento in cui Rebekah parve quasi soffocare e gli cadde tra le braccia. Le accarezzò i capelli morbidi e dorati, proprio come aveva fatto con April la notte in cui morì. “Non l'avrei persa. E ora non perderò te.”

Nik...no.” Rebekah emise i suoi ultimi ansiti, prima di chiudere gli occhi per sempre. Il corpo della ragazza si accasciò contro il suo petto, e Klaus la strinse a sé, cadendo sulle ginocchia insieme a lei.

Si disse che l'aveva salvata, che lo aveva fatto per il suo bene.

Per salvarla, ed era riuscito a farlo.

Sorrise sollevato, prima di prendere la sorella tra le braccia e allontanarsi nel buio.

Sì, un amore non avrebbe ucciso nessuno quella notte.

Anche se, probabilmente,questo sentimento letale avrebbe continuato a vivere come avrebbe fatto nel buio che attanagliò Klaus in quel momento.

Like hate & love
Worlds apart
This fatal love was like poison right from the start
Like light & dark
worlds apart
This fatal love was like poison right from the star

(October & April by The Rasmus Feat. Anette Olzon)





Eravamo come pistole cariche
Abbiamo sacrificato le nostre vite
Eravamo come amore incompiuto
Bramoso di intrecciarci
Fatale torcia
Brivido finale
L'amore doveva morire
Ottobre e aprile

Come odio e amore, come luce e ombra

Mondi lontani

Questo amore fatale è stato come veleno fin dall'inizio....

October & April


Ed eccoci qui con l'epilogo di questa storia! :D

Prima di passare ai ringraziamenti che vi devo, ho delle piccole precisazioni da fare al riguardo. Leggendo le recensioni passate, mi sono resa conto che molti confidavano in una sorta di “pseudo lieto-fine” di questa storia. E, invece,ho deciso di optare per un finale amaro, riprendendo gli eventi della 3x03 in cui Klaus e Rebekah sfuggono a Mikael, lasciandosi dietro il nostro Stefan, anche se le scene sono un po' diverse per rimanere in linea con la trama generale della storia.

Inoltre, nel finale prevale un'altra sorta di amore che chiude questa storia: quello contorto e illogico di Klaus per sua sorella Rebekah, il quale viene reso ancora più possessivo e oscuro dal dolore che Klaus ha provato per la dipartita di April, nonostante abbia cercato di spegnere quanto provato per lei. Lui, permettendo ad April di scegliere della sua vita, si è ritrovato con una voragine nel petto e sa che, se avesse lasciato fare a Rebekah lo stesso, avrebbe provato un ulteriore dolore. Ordunque, il vampiro ha deciso di pugnalare la sorella e tenerla con sé per sempre, proprio come è accaduto nel telefilm alla fine. Spero che comunque questa chiusura non abbia deluso nessuno: essendo una storia drammatica ho preferito chiuderla in questo modo.

E ora...passiamo un po' a ringraziare tutte le meravigliose persone che hanno seguito questa storia.

Ringrazio coloro che hanno inserito questa storia tra i preferiti:

1 -Bekah99
2 -Bunnydelena
3 -Defan64
4 -elyforgotten
5 -fwrgjiwrjnfre
6 -Hayley9
7 -klaroline01
8 -SweetRevengeMCR

Chi l'ha inserita tra le ricordate:

1 -Cristie
2 -
LaPerla

E chi l'ha inserita tra le seguite:

1 -ALLY98
2 -AngelCruelty
4 -Deademia
5 -Desyree92
6 -Iansom
7 -ImAdreamer99
8 -jj96
9 -Kary91
10 -Ketry
11 -kikketta4ever
12 -Mrs Dark
13 -nagi994
14 -piantina
15 -robiva
15 -Sere Le Fay
16 -strayeah_corvaglia
17 -SweetSmile
18 -taisha
19
-Tess 36
20 -_Elisewin_

In particolar modo un sentito e speciale grazie a Elyforgotten, Iansom, Kary91, Taisha, AngelCruelty, Defan64, Tess36, Strayeah_Corvaglia (e anche Bekah99, Imadreamer99, Niandelena e Sere Le Fay) per aver recensito la storia. Molte di loro hanno davvero amato la mia storia e l'ho potuto evincere dalle bellissime parole che mi hanno costantemente rilasciato a ogni capitolo. Hanno fatto sì che credessi in me stessa, nelle mie capacità, nella mia storia, mi hanno fatto ritrovare tra le mani un lavoro che ho apprezzato più di quanto abbia fatto quando ero sola a scriverlo e leggerlo: mi hanno fatto amare il mio stesso lavoro attraverso le loro meravigliose parole. Io davvero non so che cosa dire per potervi far capire quanto siete state importanti per me e quanto mi avete dato in questo lungo periodo. Perciò grazie, grazie, grazie!! Fornirò poi a ciascuna di voi un personale ringraziamento nelle recensioni a cui ancora, purtroppo, non ho potuto rispondere.

Spero di rileggervi presto e di non avervi “tradito” nemmeno ora con la chiusura della mia storia.

Ovviamente ringrazio di cuore anche coloro che hanno letto silenziosamente questo racconto, nella speranza che lo abbiano apprezzato.

Vi auguro di passare una serena domenica e ci rileggiamo alla prossima.

Un bacio a tutti voi.


Lelahel


ps_lo ribadisco, non pensate che sono una cafona: risponderò alle recensioni il prima possibile! u.u scusatemi davvero!

   
 
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