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Autore: Ibelieve93    30/10/2013    5 recensioni
Marco e Clarissa .
I due si amano da sempre.
Entrambi non vedono l'ora di laurearsi e di sposarsi per andar a vivere insieme e costruire una famiglia.
Amarsi in tutto e per tutto.
Un giorno, un litigio , la gelosia e un terribile incidente tenteranno di separarli.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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NON LASCIARMI , IO SONO QUI ! 




Capitolo 19. Ti amo 



                                                               
Marco
 
 


L’osservavo dormire al mio fianco da un bel po’ senza mai stancarmi .
Erano già passati cinque mesi dal giorno del nostro matrimonio e ancora non riuscivo a rendermene conto .
Mia moglie era distesa bocconi , teneva una mano sul mio petto e l’altra sotto il suo cuscino .
Aveva un meraviglioso sorriso sulle sue piccole labbra , i capelli dorati sparpagliati sulla schiena .
Era serena .
Ed io non potevo essere più felice .
Sbadigliai .
Era mezzogiorno , il cielo - che potevo notar attraverso la grande finestra nella nostra camera - era terso , ed io avevo una gran fame . Era domenica mattina, quindi per me niente lavoro ed ovviamente per lei niente corsi in Università.
Quel giorno avrei dovuto soltanto studiare , a Clarissa mancava qualche esame in più alla laurea ma io ormai ero ad un passo dalla fine , dovevo fare un ultimo sforzo , che quella mattina proprio non riuscivo a fare .  Tutta la settimana lavoravo , studiavo e ricevevo gli appunti delle lezioni da Monica , quindi almeno quella domenica potevo prenderla per un po’ di relax ? 
Decisi di andar a preparare qualcosa , così quando si sarebbe svegliata il mio amore , sapevamo già cosa mettere sotto i denti .
Ma prima di scendere dal letto e di liberarmi dalle coperte , le accarezzai i capelli sulla schiena con dolcezza, e le disegnai con la punta delle dita i contorni delle labbra e del viso .  
Lei , senza aprire gli occhi, sorrise .
Era sveglia?
“Buongiorno!” le sussurrai ad un soffio dalle sue labbra .
Sentivo il suo caldo respiro sul mio viso.
Mia moglie mi rispose donandomi un bacio a stampo sulle labbra dischiuse
Risi: “ Dormito bene?”
Clarissa aprì gli occhi di scatto ed annuì : “ Più che bene!”
“Stavo andando a preparar qualcosa” e le sfiorai una guancia con un dito : “ vuoi qualcosa in particolare?”
Si morse le labbra : “ Voglio te 
Presi a farle il solletico : “ Che fai? Vuoi mangiarmi?” le domandai fingendomi offeso.
“Marco? Marco basta, ti prego ! Lo sai che non sopporto il solletico! ” urlava tra le risate ed io mi fermai
“ Cucino io” decise lei ed io sospirai intrecciando le dita dietro la testa : “ Cosa mi prepari di buono?”
“ La mia specialità” e mi fece un occhiolino.
Si mise in piedi , forse un po’ troppo in fretta , e la vidi barcollare.
“Amore tutto bene?” le chiesi mettendomi a sedere
Lei non mi rispose, ed io mi preoccupai .
Un secondo dopo decisi di alzarmi e di raggiungerla
“Clarissa?” la chiamai
Lei provò a dire qualcosa ma subito dopo crollò fra le mie braccia priva di sensi.
“Amore?” urlai preoccupatissimo senza ottenere risposta
Il suo volto era così pallido.
                                                                      *****
“Possibile che nessuno vuol dirmi niente?” urlai sferrando un pugno alla parete facendomi male le nocche.
Ero da più di un’ora in ospedale e nessun medico o infermiere era stato in grado di darmi informazioni sullo stato di salute di mia moglie.
Stava bene? Aveva ripreso conoscenza?
“Stai calmo” mi disse mia madre in piedi ed al mio fianco “ sicuramente non sarà niente di grave!”
Irene, che era a qualche passo di distanza da noi ed appoggiata ad una parete , annuì  : “ Deve essere così, per forza . ”  Anche lei era molto preoccupata, ma non voleva darlo a vedere.
“Forse ha avuto solo un calo di zuccheri” ipotizzò Monica seduta al fianco di Luca .
Eravamo tutti riuniti in un corridoio di quell’ospedale , in attesa .
Scossi la testa: “ Se entro dieci minuti non mi dicono nulla io faccio una guerra !” avvisai
“Aspettiamo Riccardo, lui saprà dirci qualcosa” propose Irene , ed io sbuffai passandomi una mano fra i capelli.  
“Siediti” mi consigliò mia madre, ma io rifiutai.
Non riuscivo a star fermo, mi sembrava d’impazzire.
Un minuto dopo Riccardo ci raggiunse.
“Allora?” gli domandai senza neanche salutarlo
Lui mi guardò attentamente per lunghi istanti, poi sospirò: “ Il mio collega non ha voluto dirmi nulla.”
“Come sarebbe a dire?” e quasi lo urlai
Monica mi sfiorò un braccio per invitarmi alla calma.
“Clarissa ha chiesto al mio collega di non proferir parola su ciò che le ha detto ”
Sgranai gli occhi incredulo : “ Perché?”
Non capivo…Amore, perché?
Riccardo si mise le mani sui fianchi: “ Vuole parlare solo con te”
“Dov’è precisamente ?” chiesi immediatamente , ansioso mentre abbracciava sua moglie per darle il suo sostegno .
“Ultima porta in fondo a questo corridoio” mi spiegò , ed io non aspettai oltre.
Corsi verso di lei schivando medici , infermieri e pazienti , ed entrai di slancio nella stanza in cui era stata portata.
La trovai distesa su un letto , gli occhi color nocciola fissi su di me pieni di sorpresa e spavento .
Subito dopo mi sorrise : “  Ciao ”
Mi avvicinai a lei e mi misi a sedere su una sedia, che trovai accanto al suo letto. Il cuore in gola.  
“ Potevi entrare più velocemente ” scherzò lei 
“ Mi hai fatto venir un mezzo infarto” le dissi serio cercando di rilassarmi un poco, riprendendo fiato .
Sembrava star bene nonostante fosse ancora molto pallida , ma io proprio non riuscivo a star tranquillo.  
Lei rise piano : “Adesso va meglio?” e mi accarezzò una guancia con dolcezza , per poi sfiorarmi le labbra con un dito.
La guardai preoccupato : “Stai bene? Cosa è successo ? ”
Lei annuì e mi afferrò con dolcezza una mano che lasciò sul suo ventre : “Stiamo benissimo, papà . Sono soltanto io ad essere un po’ stanca…tutto qui. ”
Sgranai gli occhi, ero senza parole.
Provai a dir qualcosa comunque , ma non uscì niente dalla mia bocca.
“ Sarai un padre meraviglioso” aggiunse lei con occhi lucidi
Padre? Io ?
 “Tu…Tu…” iniziai , e lei annuì con un gran sorriso : “ Sì, aspetto un bambino. Nostro figlio. ”
Mi mancò l’aria.
Un figlio 
“Sei contento?” mi chiese cercando le mie labbra e le trovò.
“Ti amo”  Le risposi soltanto questo, quando mi allontanai un poco .
Presi ad accarezzarle i capelli che le incorniciavano il viso .
“Volevo che fossi tu il primo a saperlo” mi spiegò lei con un sorriso “ ma adesso vai a dir tutto ai nostri genitori , non vorrei che si preoccupassero inutilmente”
Le rivolsi una breve occhiataccia: “Eravamo già preoccupati se vuoi saperlo”
Clarissa si mise a sedere sgranando gli occhi : “ Davvero?”
Indicai la porta con un dito , divertito : “ Fino ad un attimo fa stavo dando pugni ad una parete e dichiarando guerra all’intero ospedale”
Rise portando la testa all’indietro: “ Immagino la scena”
“ Ti prego non farmi prendere più paure di questo genere” la supplicai 
“ Niente più paure…solo gioia , amore mio” mi rispose guardandomi negli occhi e stringendomi forte la mano che continuavo a tenere sul suo ventre, su nostro figlio
                                                                    *****
Avanzai verso i nostri parenti ed amici con passo incerto, barcollando .
Ero come ubriaco, uno zombie .
Le gambe mi tremavano , perché ancora non riuscivo a realizzare ciò che avevo appena sentito dal mio amore…
Un figlio nostro. Io padre.   
Quando mi fermai davanti ai miei suoceri ed ai miei genitori avevo lo sguardo basso e le mani sui fianchi.
Trassi un profondo respiro.
“Marco non fare questa faccia! Allora?” mi domandò Riccardo , che teneva la preoccupatissima Irene ancora stretta fra le braccia
Alzai lo sguardo , stordito.
Luca mi afferrò le spalle , confuso da quel mio atteggiamento : “Amico , tutto bene ?”
Monica aveva gli occhi lucidi.
“Marco? Parla!” ordinò mia madre
“Non tenerci sulle spine” continuò Irene facendo un passo avanti, verso di me.  
“ Clarissa è incinta” dissi con un filo di voce.
“COSA?” gridarono tutti in coro  
Non avevano capito, dovevo ripetere?  
“ Diventerò padre” urlai all’improvviso di gioia , spalancando le braccia. 
Gli occhi di tutte le persone che amavo si spalancarono , e le loro labbra si aprirono in un sorriso.
Monica ed Irene scoppiarono perfino a ridere.
Mia madre mi abbracciò forte: “ è meraviglioso. Marco è meraviglioso”
“Congratulazioni amico mio !” esclamò Luca con un gran sorriso dandomi una bella pacca sulle spalle
Riccardo sospirò : “ Questa è la notizia che volevo sentire!”
“Sono d’accordo” convenne mio padre , arrivato giusto in tempo per udire quella bellissima notizia .
“scusate il ritardo” aggiunse subito dopo, prima di stringermi forte una mano.   
Subito dopo corsero tutti da mia moglie.
                                                                      *****
Clarissa
 
 


Aspettavo un figlio.
Mio figlio, anzi mio e di Marco .
Il nostro amore viveva in lui .
Il noi racchiuso in lui.   
Un arrivo meraviglioso ed inaspettato.
Marco era al settimo cielo, ed io con lui.
Ormai erano nove mesi che lo portavo in grembo.
Mancavano soltanto sette giorni alla scadenza, e poi il nostro piccolo avrebbe visto la luce del sole .
Non vedevamo l’ora di abbracciarlo, cullarlo e amarlo.
Monica, Irene ed Elena mi stavano sempre attorno , come api intorno al miele , e mi assillavano continuamente sul voler sapere il sesso del bambino.
Ma nemmeno io e Marco lo conoscevamo , volevamo che fosse una sorpresa per tutti .
“…bene ragazzi, ci rivediamo la prossima settimana” con queste parole il mio professore si congedò da noi studenti , che frequentavamo il suo corso da un po’ .
Era bravo a spiegare.
La sua materia, che all’inizio detestavo , alla fine mi risultava più facile rispetto ad altre che ritenevo più semplici .
“ Allora ? Andiamo a prendere qualcosa al bar?” domandò una voce dal tono squillante.
Mi voltai di scatto e sorrisi.
La mia migliore amica ormai aveva preso l’abitudine di venirmi a trovare a lezione.
“ Sì, dammi il tempo di sistemare il quaderno nella borsa e andiamo” le risposi facendole un occhiolino.
Monica annuì e si avvicinò a me saltellando .
Mi sfiorò la pancia e io sentii il mio piccolo dar un calcio.
“ Ti ha riconosciuto” le dissi toccando il punto in cui si era fatto sentire.
Gli occhi verdi di Tweet si illuminarono all’istante : “ Davvero ? Bello di zia! Non vedo l’ora di ammirar questo pupetto ” dichiarò su di giri
“ anch’io, anche perché inizia davvero a pesare” ammisi con un sospiro .
Avevo un mal di schiena tremendo.
Recuperai la borsa e la misi a tracolla, poi mi imposi di muovere le gambe pesanti .
“ Cioccolata calda?” propose lei mentre camminava al mio fianco.
Feci spallucce : “ Mmm…sì”
All’improvviso mi bloccai.
Qualcosa di caldo mi aveva bagnato le gambe e subito dopo esplose il dolore.
Un dolore indicibile che iniziò a farmi boccheggiare.
Mi aggrappai a Monica e cercai di respirare lentamente.
“ Ho un problema” le dissi in imbarazzo ,per poi trattenere a stento un lamento.
Avevo capito cosa era successo.
Monica mi guardò preoccupata
Le indicai i pantaloni bagnati e lei sgranò gli occhi lanciando a gran voce un “oddio!”
“ Monica fai qualcosa!” urlai , faceva così male.
Piccolo, piano. Non aver fretta
“COSA? CHE DEVO FARE?”
Era andata in panico. Fantastico.
“ Marco” dissi “ chiama Marco” le ordinai , ma lei scosse la testa “ tuo marito impiegherà troppo tempo per arrivare da lavoro , prenderti e poi portarti in ospedale”
“ CHIAMA MARCO” urlai . Volevo lui.
Lei non obbedì , ed invece di chiamare mio marito chiamò Luca.
“ Luca corri immediatamente davanti l’aula 501 nella facoltà di medicina , oppure Clarissa sfornerà un bebé in Università”
Presi a piagnucolare e a tenermi la pancia.
Io volevo Marco, il mio Marco 
“ Calma, respira” mi consigliava lei.
Ma non era facile, per niente.
Luca arrivò qualche minuto dopo con gli occhi sgranati e i capelli corvini arruffati.
Aveva già le chiavi della sua macchina in mano.
“Andiamo” mi disse aiutandomi come poteva.
Ma in macchina fu anche peggio: “ Luca, Luca ti prego sbrigati!” urlai a squarciagola mentre lui suonava il clacson disperato e Monica sventolava un fazzolettino bianco dal finestrino.
Era una scena comica, se avessi potuto mi sarei messa a ridere…cosa che comunque feci fra le lacrime .
Sembravo sull’orlo di una crisi di nervi.
“ Ci siamo quasi” mi disse Luca “tieni duro”
Appena arrivati non capii più nulla. Mi fecero distendere su una barella e subito dopo mi portarono in sala parto.
“NO! NO!” gridai “ voglio mio marito”
Potevo sembrar anche una bambina, ma io non volevo star da sola.
“Ma signorina il piccolo vuol nascere e deve farlo adesso!” mi spiegò dolce un’infermiera.
Scossi la testa , come una bambina capricciosa: “ La prego! Aspetti cinque minuti”
Lei sospirò : “ Soltanto cinque…finiamo di preparare il tutto e poi darà alla luce questo bel bambino” rispose accarezzandomi la pancia.
Mi voltai verso Monica : era al telefono, stava parlando con il mio amore .
“Sì, sì Marco …No, sta bene…ma sì , certo tranquillo…ok, fra cinque minuti. Sbrigati oppure nascerà senza di te ”
“Passamelo” ordinai a Monica staccandole il cellulare dall’orecchio
“Amore?” lo chiamai tra un lamento e l’ altro    
 “Tesoro, sto arrivando tranquilla . Sono già in macchina, sarò lì fra qualche minuto” mi disse dolce e contento
“No, amore mio non correre con la macchina sono stata chiara ?”
Lo volevo al mio fianco, ma il saper che stava andando chissà a quanti chilometri orari mi metteva ansia.
“ Non ti preoccupare, andrà tutto bene”    
“Lo spero per te, altrimenti ti bucherò le ruote della tua amata Bmw prima o poi !” minacciai
                                                                                   *****

Il pianto di un bambino ruppe il silenzio.
Nella sala d’attesa , poco distante dall’ingresso della sala parto , Marco , i suoi genitori , i suoi suoceri , Monica e Luca si bloccarono all’istante come se il tempo si fosse fermato.
Un’infermiera uscì tenendo in braccio un fagottino verde , e togliendosi la mascherina con una mano mostrò a tutti un meraviglioso sorriso: “ Chi è il padre?” fu la prima cosa che disse .
“I…io” balbettò Marco avvicinandosi con cautela.
“Congratulazioni, è un bellissimo maschietto”
Ma il ragazzo udì appena quelle parole , ormai completamente conquistato, ammaliato , rapito da quell’esserino che dormiva beato con i piccoli pugni chiusi vicini al volto .
Lo prese in braccio stando attento a non fargli male e a non svegliarlo , con un sorriso sulle labbra .
Monica sfiorò il bambino con un dito : “ è così bello” commentò commossa.
“Bravo Marco” gli disse con affetto.
Irene ed Elena insieme a Riccardo e Stefano avevano circondato il nuovo arrivato e sorridevano contenti , continuando ad ammirarlo con occhi lucidi.                                           
Luca fece un occhiolino all’amico mentre Monica si rifugiava fra le sue braccia.
“Mia moglie? Come sta?” domandò Marco all’infermiera  
“ Sta bene, può andare da lei quando vuole”
                                                                             *****
“ E' bellissimo amore mio” sussurrò Marco ad un orecchio di Clarissa, che sorrise e lo baciò con passione.
La gioia era tanta ed aveva cancellato ogni traccia di stanchezza dovuta al parto .
“ Davvero un incanto” dichiarò Elena mentre cullava il piccolo tra le braccia .
Riccardo baciò la figlia sulla fronte : “ Nonno Riccardo, suona bene”
“Benissimo” convenne Clarissa con un sorriso e Marco seduto sul letto al suo fianco,  annuì per dar un ulteriore conferma .
“Come lo chiamerete?” domandò Irene .
Clarissa cercò lo sguardo di suo marito.
Occhi azzurri e occhi color nocciola si incontrarono per lunghi istanti
Durante la gravidanza i due avevano pensato spesso al nome da dar al piccolo o alla piccola appena sarebbe nato o nata e finalmente erano arrivati a prendere quella decisione soltanto qualche settimana prima .
“Emanuel” annunciarono all’unisono
“Emanuel Chiari” sussurrò Clarissa quando ritornò a stringere suo figlio fra le sue braccia.
Lo cullò e lo baciò dolcemente sulla fronte. 
“Benvenuto tra noi” aggiunse Marco accarezzandogli una manina .
Emanuel sbadigliò e strinse forte un dito del padre fra le sue piccolissime dita mentre apriva i suoi occhietti .
Marco e Clarissa non potevano essere più contenti .
“Ti amo ”
Clarissa guardò suo marito negli occhi dopo aver sentito quelle due meravigliose parole e sorrise : “ Ti amo tanto anch’io ”   



                                                            
                                                
                                               Fine 





Angolo Autrice 


Ciaoooo ^^ eccomi qui con l'ultimo capitolo di questa mia prima storia originale romantica :) che dire ? Mi mancheranno un pò questi due innamorati , ma è giusto che vivano in pace il loro lieto fine ^^ 
Spero tanto che vi sia piaciuto quest'ultimo capitolo come tutto il resto della storia ^^ 
Ringrazio ancora di cuore tutti voi che avete recensito , e inserito questa mia storia nelle preferite, nelle seguite o nelle ricordate: 


edwardforbella 
Mariposa1994 
fabrizia_rocca 
franci0305
Se volete continuare a leggere qualcosa di mio , vi aspetto nella mia seconda storia originale e romantica : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2182059&i=1

Un Bacione <3 ;) 
   
 
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