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Autore: Stria93    31/10/2013    10 recensioni
Al Castello Oscuro la notte di Halloween è ormai alle porte e Rumpelstiltskin non si lascerà scappare l'occasione per organizzare uno scherzo da brividi ai danni della sua bella domestica.
Cos'avrà in mente il Signore Oscuro? Come reagirà Belle?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap.3

Belle sfogliò un volume dopo l'altro in cerca di un qualsiasi suggerimento, idea o spunto per ottenere la sua rivalsa su Rumpelstiltskin, ma non riuscì a trovare nulla che potesse esserle utile.
Nella biblioteca del castello non si trovavano di certo libri dai titoli come Guida pratica agli scherzi più spaventosi, oppure Come terrorizzare il Signore Oscuro; tuttavia la ragazza aveva davvero sperato di trovare un aiuto tra le pagine di quelli che erano sempre stati i suoi più fidati amici e alleati nelle situazioni più spinose.
Dopo un'ora di vana ricerca, sospirò frustrata e delusa, riponendo sullo scaffale l'ennesimo libro, e si abbandonò stancamente contro lo schienale della poltrona, stropicciandosi gli occhi affaticati. Gettò un'occhiata fuori dalla finestra e sobbalzò quando il suo sguardo incrociò le iridi sbarrate e luminose di una civetta. L'animale, appollaiato su un ramo, emise un verso acuto e squillante, dopodiché spiccò il volo, scomparendo nella nebbia.
La ragazza scosse la testa: lo spettrale spettacolo che il folletto aveva messo in scena appositamente per lei l'aveva suggestionata non poco, anche se mai l'avrebbe ammesso davanti a lui.
Ma la notte di Halloween non era ancora finita e lei avrebbe trovato ad ogni costo un modo per ripagarlo con la sua stessa moneta.
La sua ferrea determinazione doveva però scontrarsi con una realtà che la vedeva in una posizione di netto ed evidente svantaggio: infatti come poteva lei architettare un piano per spaventare il Signore Oscuro in persona? Rumpelstiltskin era probabilmente l'individuo più temuto e potente dell'intero regno, immortale ed esperto conoscitore della magia più oscura e malvagia, inoltre, per quanto l'idea potesse essere assurda e insensata, Belle dubitava che egli potesse aver paura di qualcosa; solitamente accadeva l'esatto contrario. Come fare allora?
La giovane decise, a malincuore, di cercare altrove una soluzione al suo problema; la biblioteca non l'aveva mai tradita prima, ma, almeno in quell'occasione, non poteva aiutarla.
Iniziò a camminare per il castello sovrappensiero, senza meta e non curandosi neanche di dove la stessero portando i suoi piedi; il movimento l'aveva sempre aiutata a pensare.
Si sentiva ribollire il sangue al pensiero di ciò che quel folletto sadico e perverso le aveva fatto passare; aveva vissuto minuti di puro terrore e per che cosa? Solo perché lui si divertisse un po' e alla fine potesse rinfacciarle di essere una fifona.
L'umiliazione subita le bruciava come se qualcuno le avesse posto un ferro incandescente sulla pelle e, anche se poco prima l'aveva affrontato a testa alta, mostrando una spavalderia che non aveva e giurandogli che si sarebbe presa la sua rivincita, era stata dura trattenere le lacrime che sentiva affacciarsi pericolosamente agli occhi brucianti.
A complicare il tutto, i suoi pensieri ripercorrevano in continuazione quanto accaduto quella sera e, inevitabilmente, finivano per soffermarsi più del dovuto sul momento in cui aveva trovato Rumpelstiltskin alle sue spalle e si era stretta a lui, in cerca di protezione. Si morse il labbro ricordando la sensazione del corpo del folletto a contatto con il proprio: perché trovava così piacevole crogiolarsi nel ricordo di quel particolare istante? Inoltre, detestava ammetterlo, ma la presenza del Signore Oscuro era riuscita immediatamente ad allentare la morsa del terrore.
Sì, accanto a lui si era davvero sentita al sicuro.
Ma al sicuro da cosa?! Stava forse dimenticando che era stato proprio Rumpelstiltskin ad incantare il pianoforte, a far comparire il fantasma della bambina e a dar vita a tutti i fenomeni mostruosi di quella notte? Doveva concentrarsi su come fargliela pagare e non mettersi a fantasticare su certe idiozie!

Il Signore Oscuro sedeva di fronte all'arcolaio, mentre tra le sue dita scorrevano i fili di paglia che si tramutavano in oro puro grazie alla magia; ma, come spesso accadeva durante quell'attività, la sua mente era altrove.
Il suo scherzo era riuscito splendidamente: Belle si era presa una bella paura e lui aveva ottenuto il suo scopo. Ma allora per quale motivo in quel momento non ci trovava più nulla di divertente?
Davanti a sé rivedeva in continuazione la sua domestica che si voltava pallida e terrorizzata verso di lui e poi, senza alcun preavviso, gli si gettava tra le braccia. Percepiva ancora su di sé il dolce aroma della sua pelle e dei suoi capelli, che lo inebriava ogni volta.
Non aveva davvero capito il perché di quel suo gesto, ma ormai sembrava proprio che quella giovane riuscisse a spiazzarlo ogni singolo giorno.
In oltre due secoli di vita, Rumpelstiltskin non aveva mai incontrato nessuno come lei.
Il Signore Oscuro conosceva alla perfezione le menti e i cuori di tutti coloro con i quali aveva a che fare, e ciò gli permetteva di manipolare le persone come pedine su una scacchiera, di controllarle come marionette delle quali reggeva i fili, ma ogni volta che cercava di utilizzare i suoi giochetti con Belle, questa reagiva in modi del tutto inaspettati e imprevisti, lasciandolo confuso e interdetto, proprio com'era accaduto quella notte.
Cosa l'aveva spinta a cercare riparo tra le sue braccia? Cosa l'aveva sempre spinta a trattarlo come un uomo e non come una bestia?
Tutti nutrivano verso di lui un profondo timore reverenziale e nessuno osava mai mancargli di rispetto, ma quella giovane era l'unica che gli mostrasse una gentilezza vera, spontanea e disinteressata, che non fosse indotta dalla paura.
Si sentiva strano, Rumpelstiltskin; avvertiva un'insolita inquietudine dovuta al fatto che Belle fosse arrabbiata con lui. Non era certo la prima volta che le faceva un dispetto, ma mai prima di allora aveva scorto quell'espressione furente sul suo viso, solitamente tanto dolce; gli era anche parso di intravedere delle lacrime fare capolino dai suoi occhi ardenti d'ira, benché lei avesse tentato di nasconderle.
Sapeva che stavolta non sarebbe stato facile farsi perdonare, ma non riusciva a spiegarsi perché questo fatto lo disturbasse tanto? Perché trovava così intollerabile l'idea che la ragazza fosse in collera con lui? Non si era mai curato dei sentimenti che gli altri nutrivano nei suoi confronti, perché avrebbe dovuto iniziare a preoccuparsene proprio ora? Una vocina indesiderata s'intrufolò nella sua mente, pronta a fornirgli la risposta: semplicemente, Belle non era come gli altri, non lo sarebbe mai stata. Belle era speciale.
Per quanto ci provasse, non poteva proprio ignorare la spiacevole sensazione che gli opprimeva lo stomaco; qualcosa di tremendamente simile al dispiacere e al senso di colpa.
Scosse la testa, infastidito: doveva smetterla di rimuginare su certe sciocchezze.
Che diavolo gli prendeva?! Era il Signore Oscuro, per tutti gli déi! Aveva causato infinito dolore senza mai provare una punta di rimorso, aveva imparato a controllare e a sopprimere quella parte di sé che si ribellava ad ogni gesto malvagio, ed ora si sentiva in torto solo per uno stupido scherzo?!
Proprio in quel momento udì dei passi avvicinarsi e la figura della sua domestica, ancora in camicia da notte e vestaglia, comparve sulla soglia della porta.

Cammina, cammina, Belle si era ritrovata a passare di nuovo dalla sala dell'arcolaio, dove Rumpelstiltskin era intento a filare, come sempre.
La ragazza non poté fare a meno di notare che il suo volto sembrava più turbato del solito: le sopracciglia aggrottate, la piccola ruga marcata che gli si era formata tra gli occhi e le labbra strette in una linea dura e sottile erano segni inconfondibili che qualcosa lo assillava.
Quella vista le fece quasi dimenticare ogni proposito di rivalsa nei suoi confronti; quando incrociò il suo sguardo ebbe perfino l'assurda idea che il folletto stesse per scusarsi con lei.
Ma ovviamente doveva essersi trattato solo di un'impressione sbagliata, perché subito egli scoprì i denti aguzzi nel solito ghigno canzonatorio: - Allora, dearie, hai trovato il modo di vendicarti? -
Belle ritrovò il cipiglio glaciale che non le apparteneva e gli scoccò un'occhiata torva: - Non ancora, ma lo troverò; fidatevi. -
- Non ne dubito. Tremo già al solo pensiero. - La prese in giro lui.
La giovane non rispose, girò sui tacchi e prese a scendere le scale che portavano ai sotterranei, mentre la sua mente lavorava ancora febbrilmente: Cosa poteva fare? Qual era il modo migliore per far prendere un bello spavento a quel contorto folletto ghignante? Era un'impresa più ostica di quanto credesse. Non era mai stata una persona vendicativa, inoltre tutto era reso ancora più difficile dal fatto che il Signore Oscuro bastava semplicemente agitare una mano o schioccare le dita per mettere in atto i suoi trucchetti, mentre lei poteva contare solo sulle sue poche forze di semplice umana.
Tutto avvenne in una frazione di secondo.
Belle quasi non se ne accorse: persa nella sua sfilza di pensieri, mancò un gradino e ruzzolò malamente giù per le scale.
L'ultima cosa che avvertì fu un dolore acuto e penetrante all'altezza della nuca, poi più nulla.

Rumpelstitlskin udì un tonfo sordo provenire dall'esterno della sala.
Sbuffò e alzò gli occhi al cielo, pensando a Belle che probabilmente aveva urtato qualche oggetto, facendolo cadere a terra.
Si alzò con un sospiro per andare a verificare i suoi sospetti, pronto a riparare qualunque cosa la sua maldestra governante avesse rotto, ma quando si ritrovò in cima alle scale sentì il respiro mozzarglisi in gola e il cuore mancare un battito: la ragazza giaceva scompostamente a terra, priva di conoscenza, con il volto cinereo.
Il Signore Oscuro imprecò a denti stretti e si precipitò accanto a lei, inginocchiandosi e facendole sollevare delicatamente la testa: i suoi capelli erano sporchi di sangue.
Lui individuò subito la ferita, che per fortuna non era molto profonda, e praticò un potente incantesimo di guarigione, poi fece apparire delle bende e le fasciò il capo con attenzione e meticolosità, avendo cura di non farle male.

A svegliare la ragazza, qualche ora più tardi, fu la fitta dolorosa e pulsante che le perforava la testa come un chiodo.
Quando aprì piano gli occhi, quella tortura parve intensificarsi ancora di più.
Ci mise un po' a capire dove si trovasse: la vista era offuscata, inoltre l'ambiente non era particolarmente illuminato, alla fine però riconobbe l'arcolaio.
Era distesa su un divano, con qualcosa di morbido che la sosteneva dietro la nuca, probabilmente un cuscino.
I suoi arti sembravano essere diventati di piombo e alzare il braccio le costò non poca fatica; si tastò delicatamente la fronte e sentì il tessuto un po' morbido e un po' ruvido di una benda che le avvolgeva il capo.
Si sforzò di ricordare cosa fosse accaduto ma il dolore si acutizzò ulteriormente e la fece desistere.
Ad un tratto udì una voce dietro di sé: - Era ora che ti svegliassi, dearie. -
Rumpelstiltskin apparve nel suo campo visivo come un'ombra dai contorni sfocati: lo vide avvicinarsi allo sgabello dell'arcolaio e trascinarlo vicino al divano, per poi prendere posto di fronte a lei.
- Cosa mi è successo? - Domandò Belle con un filo di voce, cercando di ignorare le continue fitte che le trapassavano il cranio.
Il folletto tentò di sfoggiare il suo ghigno migliore, ma non riuscì a dissimulare del tutto la preoccupazione: - Devi aver battuto la testa più forte di quanto pensassi. -
La giovane non reagì alla battuta ma si limitò a fissarlo con aria interrogativa.
Il Signore Oscuro si schiarì la voce e tornò serio: - Sei caduta dalle scale e ti sei ferita. Ho usato un incantesimo di guarigione ma temo che il mal di capo durerà almeno fino a domani mattina. -
Belle annuì impercettibilmente: ogni movimento, anche il più banale, le costava un grande sforzo.
Rumpelstiltskin studiò per un attimo la sua domestica in silenzio, poi parlò, cercando di non imprimere alla sua voce un tono eccessivamente duro: - Si può sapere a che diavolo stavi pensando per cadere in modo così sciocco? -
La ragazza arrossì ma non rispose, allora il folletto le si avvicinò e ancorò i suoi occhi da rettile a quelli cerulei di lei: - Sei rimasta a lungo priva di sensi e per un attimo ho temuto il peggio. Mi hai fatto prendere un colpo, dearie. - Non c'era traccia di ilarità o scherno nelle sue parole, pronunciate in un soffio caldo e lieve.
A quel punto, Belle non poté trattenersi dal sorridere debolmente: - Allora ce l'ho fatta. -
Rumpelstiltskin sbatté le palpebre, perplesso: - A fare cosa? - Domandò.
- A farvi spaventare. Ve l'avevo detto che ci sarei riuscita. - Mormorò piano la giovane.
Il Signore Oscuro allontanò bruscamente il proprio volto da quello di Belle e la fissò esasperato: quella sbadata di una principessina aveva appena rischiato la vita eppure riusciva a pensare a certe stupidaggini?!
Però, riflettendoci bene, aveva ragione: si era davvero spaventato quando l'aveva trovata svenuta e terrea ai piedi delle scale, con la ferita che sanguinava copiosamente.
- E va bene, dearie, hai vinto. Quindi possiamo considerarci pari adesso. Devo dedurre che mi hai perdonato? - Chiese con un sorrisetto furbo e speranzoso.
L'espressione del folletto risultava così buffa in quel momento che Belle avrebbe riso se non fosse stata in quelle condizioni: - Per questa volta sì, vi perdono. Ma non provate mai più a combinarmi uno scherzo del genere. Pensavo che mi si sarebbe fermato il cuore da un momento all'altro. -
Lui emise una delle solite risatine acute: - D'accordo, ammetto di essermi lasciato prendere un po' la mano, ma eri così buffa con quella faccia terrorizzata che non ho proprio saputo resistere. Lasciatelo dire di nuovo, dearie: sei proprio una gran fifona. -
La giovane avvertì qualcosa di insolito nel tono canzonatorio del folletto, quasi una lieve punta d'affetto, di tenerezza. Non replicò nemmeno alle sue parole, si limitò di nuovo a sorridere leggermente prima di richiudere gli occhi e abbandonarsi contro il cuscino.
Rumpelstiltskin fece una smorfia: Che bugiardo che sei, Signore Oscuro dei miei stivali!
In realtà era infatti fermamente convinto che quella ragazza fosse una delle persone più coraggiose che avesse mai incontrato in tutti i suoi lunghi anni. Belle si era sacrificata per la sua gente e non aveva mai vacillato davanti a lui, nemmeno quando era adirato; sosteneva sempre fermamente il suo sguardo e spesso non esitava a dargli apertamente contro.
No, non era affatto una fifona. Se in quella stanza c'era un codardo, quello era lui, che si era sempre nascosto dietro alla sua magia e al suo potere, ad una maschera che aveva ormai imparato a mostrare al mondo intero. Solo Belle sembrava in grado di guardare oltre l'apparenza, oltre il mostro che era.





Da Stria93: Felice Halloween/Samhain a tutti! :D
Eccoci all'ultimo capitolo di questa sorta di “special” Rumbelle in stile halloweeniano.
Ammetto di non essere completamente soddisfatta della “vendetta” di Belle nei confronti di Rumpel. Avrei voluto trovare qualcosa di meglio, ma sappiamo fin troppo bene che la più grande paura del folletto è proprio quella di perdere le persone a cui tiene e, sebbene il suo rapporto con la ragazza non sia ancora così consolidato, lei fa già parte di quella ristretta cerchia di coloro che sono riusciti a guadagnarsi un posticino nel cuore tenebroso del Signore Oscuro (senza contare che avevo urgente bisogno di fluff). xD
Non poteva mancare un po' d'introspezione sia da parte di Belle che di Rumpel, anzi, mi scuso se ormai il modo in cui esploro i loro pensieri è diventato banale o ripetitivo.
Forse ho presentato una Belle fin troppo sbadata, se così fosse vi prego di perdonarmi.
In ogni caso, grazie di cuore a tutti i lettori che hanno seguito questo piccolo esperimento, e in particolare a:
- annachiara27, Araba Stark, eremita88, Euridice100, jarmione, Julie_Julia, misslegolas86, nari92, Norma per aver recensito il capitolo precedente. <3
- annachiara27, Araba Stark, C l e t t y, coccinella75, ctdg, DreamWriten, eremita88, Euridice100, Gaia88, Giu_99, Julie_Julia, Lety Shine 92, martaxx, Norma, robin d, Samirina, seasonoflove, _Wingless _ per aver inserito questa storia tra le preferite e le seguite. <3
Per quanto riguarda eventuali progetti futuri posso anticiparvi che in questi giorni c'è un'idea che continua ostinatamente a frullarmi per la testa e credo proprio che proverò ad assecondarla: si tratterebbe di una storia a più capitoli, sempre ambientata ai tempi di SD ma con lo zampino di Regina e l'introduzione di un nuovo personaggio...bah, vedremo.
A presto e ancora grazie a tutti. Vi auguro di nuovo una felice Notte delle Streghe. ;)


  
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