Belle sfogliò un
volume dopo l'altro in cerca di un qualsiasi suggerimento, idea o
spunto per ottenere la sua rivalsa su Rumpelstiltskin, ma non riuscì
a trovare nulla che potesse esserle utile.
Nella biblioteca
del castello non si trovavano di certo libri dai titoli come Guida
pratica agli scherzi più spaventosi, oppure Come terrorizzare
il Signore Oscuro; tuttavia la ragazza aveva davvero
sperato di trovare un aiuto tra le pagine di quelli che erano sempre
stati i suoi più fidati amici e alleati nelle situazioni più
spinose.
Dopo un'ora di vana
ricerca, sospirò frustrata e delusa, riponendo sullo scaffale
l'ennesimo libro, e si abbandonò stancamente contro lo schienale
della poltrona, stropicciandosi gli occhi affaticati. Gettò
un'occhiata fuori dalla finestra e sobbalzò quando il suo sguardo
incrociò le iridi sbarrate e luminose di una civetta. L'animale,
appollaiato su un ramo, emise un verso acuto e squillante, dopodiché
spiccò il volo, scomparendo nella nebbia.
La ragazza scosse
la testa: lo spettrale spettacolo che il folletto aveva messo in
scena appositamente per lei l'aveva suggestionata non poco, anche se
mai l'avrebbe ammesso davanti a lui.
Ma la notte di
Halloween non era ancora finita e lei avrebbe trovato ad ogni costo
un modo per ripagarlo con la sua stessa moneta.
La sua ferrea
determinazione doveva però scontrarsi con una realtà che la vedeva
in una posizione di netto ed evidente svantaggio: infatti come poteva
lei architettare un piano per spaventare il Signore Oscuro in
persona? Rumpelstiltskin era probabilmente l'individuo più temuto e
potente dell'intero regno, immortale ed esperto conoscitore della
magia più oscura e malvagia, inoltre, per quanto l'idea potesse
essere assurda e insensata, Belle dubitava che egli potesse aver
paura di qualcosa; solitamente accadeva l'esatto contrario. Come fare
allora?
La giovane decise,
a malincuore, di cercare altrove una soluzione al suo problema; la
biblioteca non l'aveva mai tradita prima, ma, almeno in
quell'occasione, non poteva aiutarla.
Iniziò a camminare
per il castello sovrappensiero, senza meta e non curandosi neanche di
dove la stessero portando i suoi piedi; il movimento l'aveva sempre
aiutata a pensare.
Si sentiva
ribollire il sangue al pensiero di ciò che quel folletto sadico e
perverso le aveva fatto passare; aveva vissuto minuti di puro terrore
e per che cosa? Solo perché lui si divertisse un po' e alla fine
potesse rinfacciarle di essere una fifona.
L'umiliazione
subita le bruciava come se qualcuno le avesse posto un ferro
incandescente sulla pelle e, anche se poco prima l'aveva affrontato a
testa alta, mostrando una spavalderia che non aveva e giurandogli che
si sarebbe presa la sua rivincita, era stata dura trattenere le
lacrime che sentiva affacciarsi pericolosamente agli occhi brucianti.
A complicare il
tutto, i suoi pensieri ripercorrevano in continuazione quanto
accaduto quella sera e, inevitabilmente, finivano per soffermarsi più
del dovuto sul momento in cui aveva trovato Rumpelstiltskin alle sue
spalle e si era stretta a lui, in cerca di protezione. Si morse il
labbro ricordando la sensazione del corpo del folletto a contatto con
il proprio: perché trovava così piacevole crogiolarsi nel ricordo
di quel particolare istante? Inoltre, detestava ammetterlo, ma la
presenza del Signore Oscuro era riuscita immediatamente ad allentare
la morsa del terrore.
Sì, accanto a lui
si era davvero sentita al sicuro.
Ma al sicuro da
cosa?! Stava forse dimenticando che era stato proprio Rumpelstiltskin
ad incantare il pianoforte, a far comparire il fantasma della bambina
e a dar vita a tutti i fenomeni mostruosi di quella notte? Doveva
concentrarsi su come fargliela pagare e non mettersi a fantasticare
su certe idiozie!
Il Signore Oscuro
sedeva di fronte all'arcolaio, mentre tra le sue dita scorrevano i
fili di paglia che si tramutavano in oro puro grazie alla magia; ma,
come spesso accadeva durante quell'attività, la sua mente era
altrove.
Il suo scherzo era
riuscito splendidamente: Belle si era presa una bella paura e lui
aveva ottenuto il suo scopo. Ma allora per quale motivo in quel
momento non ci trovava più nulla di divertente?
Davanti a sé
rivedeva in continuazione la sua domestica che si voltava pallida e
terrorizzata verso di lui e poi, senza alcun preavviso, gli si
gettava tra le braccia. Percepiva ancora su di sé il dolce aroma
della sua pelle e dei suoi capelli, che lo inebriava ogni volta.
Non aveva davvero
capito il perché di quel suo gesto, ma ormai sembrava proprio che
quella giovane riuscisse a spiazzarlo ogni singolo giorno.
In oltre due secoli
di vita, Rumpelstiltskin non aveva mai incontrato nessuno come lei.
Il Signore Oscuro
conosceva alla perfezione le menti e i cuori di tutti coloro con i
quali aveva a che fare, e ciò gli permetteva di manipolare le
persone come pedine su una scacchiera, di controllarle come
marionette delle quali reggeva i fili, ma ogni volta che cercava di
utilizzare i suoi giochetti con Belle, questa reagiva in modi del
tutto inaspettati e imprevisti, lasciandolo confuso e interdetto,
proprio com'era accaduto quella notte.
Cosa l'aveva spinta
a cercare riparo tra le sue braccia? Cosa l'aveva sempre
spinta a trattarlo come un uomo e non come una bestia?
Tutti nutrivano
verso di lui un profondo timore reverenziale e nessuno osava mai
mancargli di rispetto, ma quella giovane era l'unica che gli
mostrasse una gentilezza vera, spontanea e disinteressata, che non
fosse indotta dalla paura.
Si sentiva strano,
Rumpelstiltskin; avvertiva un'insolita inquietudine dovuta al fatto
che Belle fosse arrabbiata con lui. Non era certo la prima volta che
le faceva un dispetto, ma mai prima di allora aveva scorto
quell'espressione furente sul suo viso, solitamente tanto dolce; gli
era anche parso di intravedere delle lacrime fare capolino dai suoi
occhi ardenti d'ira, benché lei avesse tentato di nasconderle.
Sapeva che stavolta
non sarebbe stato facile farsi perdonare, ma non riusciva a spiegarsi
perché questo fatto lo disturbasse tanto? Perché trovava così
intollerabile l'idea che la ragazza fosse in collera con lui? Non si
era mai curato dei sentimenti che gli altri nutrivano nei suoi
confronti, perché avrebbe dovuto iniziare a preoccuparsene proprio
ora? Una vocina indesiderata s'intrufolò nella sua mente, pronta a
fornirgli la risposta: semplicemente, Belle non era come gli
altri, non lo sarebbe mai stata. Belle era speciale.
Per quanto ci
provasse, non poteva proprio ignorare la spiacevole sensazione che
gli opprimeva lo stomaco; qualcosa di tremendamente simile al
dispiacere e al senso di colpa.
Scosse la testa,
infastidito: doveva smetterla di rimuginare su certe sciocchezze.
Che diavolo gli
prendeva?! Era il Signore Oscuro, per tutti gli déi! Aveva causato
infinito dolore senza mai provare una punta di rimorso, aveva
imparato a controllare e a sopprimere quella parte di sé che si
ribellava ad ogni gesto malvagio, ed ora si sentiva in torto solo per
uno stupido scherzo?!
Proprio in quel
momento udì dei passi avvicinarsi e la figura della sua domestica,
ancora in camicia da notte e vestaglia, comparve sulla soglia della
porta.
Cammina, cammina,
Belle si era ritrovata a passare di nuovo dalla sala dell'arcolaio,
dove Rumpelstiltskin era intento a filare, come sempre.
La ragazza non poté
fare a meno di notare che il suo volto sembrava più turbato del
solito: le sopracciglia aggrottate, la piccola ruga marcata che gli
si era formata tra gli occhi e le labbra strette in una linea dura e
sottile erano segni inconfondibili che qualcosa lo assillava.
Quella vista le
fece quasi dimenticare ogni proposito di rivalsa nei suoi confronti;
quando incrociò il suo sguardo ebbe perfino l'assurda idea che il
folletto stesse per scusarsi con lei.
Ma ovviamente
doveva essersi trattato solo di un'impressione sbagliata, perché
subito egli scoprì i denti aguzzi nel solito ghigno canzonatorio: -
Allora, dearie, hai trovato il modo di vendicarti? -
Belle ritrovò il
cipiglio glaciale che non le apparteneva e gli scoccò un'occhiata
torva: - Non ancora, ma lo troverò; fidatevi. -
- Non ne dubito.
Tremo già al solo pensiero. - La prese in giro lui.
La giovane non
rispose, girò sui tacchi e prese a scendere le scale che portavano
ai sotterranei, mentre la sua mente lavorava ancora febbrilmente:
Cosa poteva fare? Qual era il modo migliore per far prendere un bello
spavento a quel contorto folletto ghignante? Era un'impresa più
ostica di quanto credesse. Non era mai stata una persona vendicativa,
inoltre tutto era reso ancora più difficile dal fatto che il Signore
Oscuro bastava semplicemente agitare una mano o schioccare le dita
per mettere in atto i suoi trucchetti, mentre lei poteva contare solo
sulle sue poche forze di semplice umana.
Tutto avvenne in
una frazione di secondo.
Belle quasi non se
ne accorse: persa nella sua sfilza di pensieri, mancò un gradino e
ruzzolò malamente giù per le scale.
L'ultima cosa che
avvertì fu un dolore acuto e penetrante all'altezza della nuca, poi
più nulla.
Rumpelstitlskin udì
un tonfo sordo provenire dall'esterno della sala.
Sbuffò e alzò gli
occhi al cielo, pensando a Belle che probabilmente aveva urtato
qualche oggetto, facendolo cadere a terra.
Si alzò con un
sospiro per andare a verificare i suoi sospetti, pronto a riparare
qualunque cosa la sua maldestra governante avesse rotto, ma quando si
ritrovò in cima alle scale sentì il respiro mozzarglisi in gola e
il cuore mancare un battito: la ragazza giaceva scompostamente a
terra, priva di conoscenza, con il volto cinereo.
Il Signore Oscuro
imprecò a denti stretti e si precipitò accanto a lei,
inginocchiandosi e facendole sollevare delicatamente la testa: i suoi
capelli erano sporchi di sangue.
Lui individuò
subito la ferita, che per fortuna non era molto profonda, e praticò
un potente incantesimo di guarigione, poi fece apparire delle bende e
le fasciò il capo con attenzione e meticolosità, avendo cura di non
farle male.
A svegliare la
ragazza, qualche ora più tardi, fu la fitta dolorosa e pulsante che
le perforava la testa come un chiodo.
Quando aprì piano
gli occhi, quella tortura parve intensificarsi ancora di più.
Ci mise un po' a
capire dove si trovasse: la vista era offuscata, inoltre l'ambiente
non era particolarmente illuminato, alla fine però riconobbe
l'arcolaio.
Era distesa su un
divano, con qualcosa di morbido che la sosteneva dietro la nuca,
probabilmente un cuscino.
I suoi arti
sembravano essere diventati di piombo e alzare il braccio le costò
non poca fatica; si tastò delicatamente la fronte e sentì il
tessuto un po' morbido e un po' ruvido di una benda che le avvolgeva
il capo.
Si sforzò di
ricordare cosa fosse accaduto ma il dolore si acutizzò ulteriormente
e la fece desistere.
Ad un tratto udì
una voce dietro di sé: - Era ora che ti svegliassi, dearie. -
Rumpelstiltskin
apparve nel suo campo visivo come un'ombra dai contorni sfocati: lo
vide avvicinarsi allo sgabello dell'arcolaio e trascinarlo vicino al
divano, per poi prendere posto di fronte a lei.
- Cosa mi è
successo? - Domandò Belle con un filo di voce, cercando di ignorare
le continue fitte che le trapassavano il cranio.
Il folletto tentò
di sfoggiare il suo ghigno migliore, ma non riuscì a dissimulare del
tutto la preoccupazione: - Devi aver battuto la testa più forte di
quanto pensassi. -
La giovane non
reagì alla battuta ma si limitò a fissarlo con aria interrogativa.
Il Signore Oscuro
si schiarì la voce e tornò serio: - Sei caduta dalle scale e ti sei
ferita. Ho usato un incantesimo di guarigione ma temo che il mal di capo durerà almeno fino a domani mattina. -
Belle annuì
impercettibilmente: ogni movimento, anche il più banale, le costava
un grande sforzo.
Rumpelstiltskin
studiò per un attimo la sua domestica in silenzio, poi parlò,
cercando di non imprimere alla sua voce un tono eccessivamente duro:
- Si può sapere a che diavolo stavi pensando per cadere in modo così
sciocco? -
La ragazza arrossì
ma non rispose, allora il folletto le si avvicinò e ancorò i suoi
occhi da rettile a quelli cerulei di lei: - Sei rimasta a lungo priva
di sensi e per un attimo ho temuto il peggio. Mi hai fatto prendere
un colpo, dearie. - Non c'era traccia di ilarità o scherno nelle sue
parole, pronunciate in un soffio caldo e lieve.
A quel punto, Belle
non poté trattenersi dal sorridere debolmente: - Allora ce l'ho
fatta. -
Rumpelstiltskin
sbatté le palpebre, perplesso: - A fare cosa? - Domandò.
- A farvi
spaventare. Ve l'avevo detto che ci sarei riuscita. - Mormorò piano
la giovane.
Il Signore Oscuro
allontanò bruscamente il proprio volto da quello di Belle e la fissò
esasperato: quella sbadata di una principessina aveva appena
rischiato la vita eppure riusciva a pensare a certe stupidaggini?!
Però,
riflettendoci bene, aveva ragione: si era davvero spaventato
quando l'aveva trovata svenuta e terrea ai piedi delle scale, con la
ferita che sanguinava copiosamente.
- E va bene,
dearie, hai vinto. Quindi possiamo considerarci pari adesso. Devo
dedurre che mi hai perdonato? - Chiese con un sorrisetto furbo e
speranzoso.
L'espressione del
folletto risultava così buffa in quel momento che Belle avrebbe riso
se non fosse stata in quelle condizioni: - Per questa volta sì, vi
perdono. Ma non provate mai più a combinarmi uno scherzo del genere.
Pensavo che mi si sarebbe fermato il cuore da un momento all'altro. -
Lui emise una delle
solite risatine acute: - D'accordo, ammetto di essermi lasciato
prendere un po' la mano, ma eri così buffa con quella faccia
terrorizzata che non ho proprio saputo resistere. Lasciatelo dire di
nuovo, dearie: sei proprio una gran fifona. -
La giovane avvertì
qualcosa di insolito nel tono canzonatorio del folletto, quasi una
lieve punta d'affetto, di tenerezza. Non replicò nemmeno alle sue
parole, si limitò di nuovo a sorridere leggermente prima di
richiudere gli occhi e abbandonarsi contro il cuscino.
Rumpelstiltskin
fece una smorfia: Che bugiardo che sei, Signore Oscuro dei
miei stivali!
In realtà era
infatti fermamente convinto che quella ragazza fosse una delle
persone più coraggiose che avesse mai incontrato in tutti i suoi
lunghi anni. Belle si era sacrificata per la sua gente e non aveva
mai vacillato davanti a lui, nemmeno quando era adirato; sosteneva
sempre fermamente il suo sguardo e spesso non esitava a dargli
apertamente contro.
No, non era affatto
una fifona. Se in quella stanza c'era un codardo, quello era lui, che
si era sempre nascosto dietro alla sua magia e al suo potere, ad una
maschera che aveva ormai imparato a mostrare al mondo intero. Solo
Belle sembrava in grado di guardare oltre l'apparenza, oltre il
mostro che era.
Da
Stria93: Felice
Halloween/Samhain a tutti! :D
Eccoci all'ultimo capitolo di questa sorta di “special” Rumbelle
in stile halloweeniano.
Ammetto di non essere completamente soddisfatta della “vendetta”
di Belle nei confronti di Rumpel. Avrei voluto trovare qualcosa di
meglio, ma sappiamo fin troppo bene che la più grande paura del
folletto è proprio quella di perdere le persone a cui tiene e,
sebbene il suo rapporto con la ragazza non sia ancora così
consolidato, lei fa già parte di quella ristretta cerchia di coloro
che sono riusciti a guadagnarsi un posticino nel cuore tenebroso del
Signore Oscuro (senza contare che avevo urgente bisogno di fluff). xD
Non poteva mancare un po' d'introspezione sia da parte di Belle che
di Rumpel, anzi, mi scuso se ormai il modo in cui esploro i loro
pensieri è diventato banale o ripetitivo.
Forse ho presentato una Belle fin troppo sbadata, se così fosse vi
prego di perdonarmi.
In ogni caso, grazie di cuore a tutti i lettori che hanno
seguito questo piccolo esperimento, e in particolare a:
- annachiara27, Araba Stark, eremita88, Euridice100, jarmione,
Julie_Julia, misslegolas86, nari92, Norma per aver recensito il
capitolo precedente. <3
- annachiara27, Araba Stark, C l e t t y, coccinella75, ctdg,
DreamWriten, eremita88, Euridice100, Gaia88, Giu_99, Julie_Julia,
Lety Shine 92, martaxx, Norma, robin d, Samirina, seasonoflove,
_Wingless _
per aver inserito questa storia tra le preferite e le seguite. <3
Per quanto riguarda eventuali progetti futuri posso anticiparvi che
in questi giorni c'è un'idea che continua ostinatamente a frullarmi
per la testa e credo proprio che proverò ad assecondarla: si
tratterebbe di una storia a più capitoli, sempre ambientata ai tempi
di SD ma con lo zampino di Regina e l'introduzione di un nuovo
personaggio...bah, vedremo.
A presto e ancora grazie a tutti. Vi auguro di nuovo una felice Notte
delle Streghe. ;)