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Autore: FitzChevalier    02/11/2013    3 recensioni
Dal capitolo 5:
È una notte senza stelle quella che scende sull’accampamento dell’Alleanza. È una notte di ansia per le sentinelle, è una notte di fatica per i medici e di sofferenza per i pazienti, nelle infermerie dove nessuno dorme veramente.
Genere: Drammatico, Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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- Questa storia fa parte della serie 'I soldati della Konoha dimenticata'
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SOLO VIVA

Sawabashi Hato, partita tre giorni prima per una missione e data per dispersa il giorno stesso, viene ritrovata da una pattuglia di Iwa in territorio amico, a una trentina di chilometri da dove dovrebbe essere. Come ha evitato tutte le vedette? Hato si stringe nelle spalle. Non lo sa. Vuoto.

Viene ricoverata nel capo più vicino. Nessun trauma visibile, solo un'inspiegabile apatia. Hato ascolta il medico parlare con un'infermiera e battere nervosamente il dito sulla cartella clinica. L'uomo le rivolge una domanda. Hato non sente e non chiede di ripetere. Quell'uomo non gli piace, e parla solo quando se n'è andato. Chiede all'infermiera del padre. Morto, scopre. La sorella? Dispersa, da qualche parte giù nella valle. Il maestro e il suo compagno di squadra? Morti anche loro. I soldati di Kabuto hanno guadato il fiume e conquistato la posizione. Hato si morde il labbro e tace, perché il prossimo nome sarebbe Kazedare Tsuya, compagno di giochi da una vita, compagno di squadra e prima cotta, ma di lui sa già com'è morto. Le era corso in contro emergendo dalla nebbia e gridando con una voce roca e irriconoscibile il primo giorno di missione. Hato l'aveva decapitato e poi guardato in faccia. Ecco perché vagava dove non doveva essere. Qualche centimetro sotto il taglio netto della katana Hato aveva visto una ferita. Ecco perché aveva la voce roca.

Hato non si giustifica. Non c'è nulla da dire. Prende in silenzio la ciotola di brodaglia che le porge l'infermiera e mangia, perché non ha abbastanza forza per lasciarsi morire di stenti. È la sera, quando anche chi dovrebbe essere sveglio sonnecchia in piedi, che Hato si china e cerca sotto la sua branda gli stivali. La sottile lama lunga pochi pollici è ancora nascosta nella suola, e per chi sa dov'è sfilarla e piantarsela nella gola è questione di un attimo. Troppa grazia, pensa mentre spinge la lama nella carne. Tossisce ed emette un gorgoglio. I medici si svegliano dal torpore, accendono le luci e corrono da lei, ma ormai è tardi.

Era solo viva. Non bastava.
 



Ok... Sono morta? Non ancora. Ma tutto ciò che sto cercando di fare se ne sta allegramente andando in merda, se mi perdonate il francesismo D: Non ho uno straccio di idea da non so quanto ): Per fortuna c'è il Fondo Emergenze *w* So che non è tra i capitoli migliori, ma spero che vi possa ugualmente piacere!
Saluti!
   
 
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