Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Angye    04/11/2013    11 recensioni
E' la notte di Halloween e i Confini diventano labili. E' la Notte di Halloween e le maschere proteggono le identità e i desideri indicibili.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





La notte di Halloween portava con se un alone di mistero; il sapore del confine tra vita e morte che diveniva labile; le maschere dietro le quali, per una notte e una notte soltanto, era consentito nascondersi. E di maschere era fatta la folla che ingombrava la Sala Grande, addobbata a festa per l’occasione: le fiaccole ospitavano fiammelle color cobalto e un alone azzurrognolo ricopriva i pavimenti. I tavoli erano stati fatti aderire alle pareti e sopra vi era posata ogni tipo di leccornia. Mantelli e abiti volteggiavano al ritmo lento e ipnotico della musica che l’arpa incantava suonava; melodia di mistero. Fuori, la tempesta imperversava e i lampi illuminavano di tanto in tanto gli interni, trapassando le enormi vetrate delle finestre. All’interno, tuttavia, nessun rumore di pioggia o tuoni.
Hermione raggiunse la Sala Grande nell’istante in cui il più potente tra i fulmini squarciò il cielo e venne abbagliata come dal flash di una macchina fotografica. Vestita di bianco, un bianco sporco, color polvere, avanzava tra gli studenti in cerca dei suoi amici. I capelli ricci erano stati acconciati in boccoli ribelli, trattenuti solo in parte sulla testa da un fermaglio argentato. La maschera che indossava, bianca e allungata, faceva apparire i suoi occhi castani simili a quelli di una gatta, sinuosi e furbi. Raggiunse il tavolo alla sinistra della sala e, sebbene anche loro fossero mascherati, non ci mise molto ad individuare Harry e Ron. I cappelli rotondi e larghi con in cima una piuma erano inconfondibili, così come le spade infilate al lato della cintola. Ridacchiò: i tre moschettieri si erano persi un compare. Il povero Neville si era ritrovato affatturato per sbaglio da Romilda Vane, ancora convinta di riuscire nel suo intento di conquistare Harry. Era troppo tardi per cambiare programma e così eccoli là, Aramis e Porthos, ma niente Athos. Accanto ad Harry, di spalle alla Sala, tanto vicina a lui da riuscire a schiacciare le loro guance, Ginny. Travestita da Maria Antonietta. Era stata un’ardua impresa darle quella vaporosità ai capelli lisci e sottili, lei, Calì e Padma ci avevano impiegato tutto il pomeriggio. Era stritolata in un corsetto e la gonna ampia del vestito la ingombrava. Tuttavia, Harry non aveva occhi che per lei. Lo sguardo smeraldo del suo migliore amico ardeva come le fiamme che illuminavano la stanza, accarezzando il profilo del collo e del seno di Ginny. Hermione, sospirando, osservò Ron, impacciato in un angolo: l’avrebbe mai guardata in quel modo? Vide che entrambi si concedevano un attimo per osservare la Sala, cercandola: non potevano riconoscerla. Non aveva detto loro da chi era travestita e, seppur l’avesse fatto, non era sicura che conoscessero Elizabeth Bennett, sua eroina e modello. Se l’erano combattuta, lei e Jane Eyre, ma Liz l’aveva spuntata. Un grido improvviso, uno dei soliti stupidi che giocavano a far scherzi idioti, indossava una maschera di Voldemort e correva lungo la sala. Venne intercettato dal Prefetto dei Corvonero e portato fuori di peso. Hermione si voltò a guardare Harry e vide la sua espressione lapidaria. Decise che era arrivato il momento di farsi riconoscere da loro e s’incamminò nella direzione in cui li aveva visti ma una mano calda e forte le prese il polso, costringendola a voltarsi. L’abito stretto ma morbido che le circondava il corpo si mosse in perfetto sincronismo con lei. Si ritrovò di fronte una figura vestita di nero, avvolta in un mantello dello stesso colore, proprio come la maschera che indossava. Nella penombra, i capelli chiari risplendevano azzurrognoli a causa della luce ma, la cosa che più la colpì, fu il colore strabiliante degli occhi. Azzurro, azzurro intenso. Le sembrava di vedervi dentro la fiamma del calice di fuoco, tanto erano chiari. La maschera nera poi, non faceva che accentuarne il contrasto. Le labbra dello sconosciuto di curvarono in un sorrisetto. Le teneva ancora il polso e l’attirò verso di se, circondandole la vita con la mano libera. La musica, interrottasi un istante, riprese in quel momento, dolce e sinuosa. Lo sconosciuto si chinò verso il suo orecchio e le sussurrò: - Balla con me.- . L’alito caldo e profumato di menta le scaldo il collo, dandole i brividi. Conosceva quella voce eppure non poteva essere possibile. Malfoy. Malfoy le aveva chiesto di ballare con lui – no, stava già ballando con lei. Sollevò gli occhi nei suoi, incapace di proferir alcuna parola. La mano che le aveva stretto il polso ora le stringeva dolce ma ferma le dita guantate di pizzo bianco. Sotto la seta leggera del vestito, Hermione sentiva l’altra mano di Malfoy accarezzarle la schiena con movimenti lenti e regolari, dal basso verso l’alto. Ogni tanto s’interrompeva per giocherellare con i riccioli che le sfioravano il collo. Non si era resa conto che era un gran ballerino, fino a quel momento. Ondeggiavano aggraziati, i loro busti attaccati, le mani intrecciate. Le fece fare una giravolta su se stessa e la riprese, attirandola ancora a se. Si ritrovò a tenergli una la mano libera sul petto, aggrappata al tessuto nero del suo mantello. La luce delle fiamme li illuminava a tratti, una volta lei, una volta lui facendo risplendere i loro occhi. Lo sentì accarezzarle il profilo del collo con le dita, sfiorarle la clavicola e tornare sulla sua vita, come se seguisse un percorso preciso. Malfoy la stava toccando. Di sua spontanea volontà, senza essere costretto da alcun incantesimo o minaccia. – Pensi troppo, Granger.- le disse, e di nuovo quel sorrisetto impertinente si disegnò sulle labbra pronunciate. Hermione aggrottò le ciglia, anche se lui non poteva vederla. – Pensare mi sembra il minimo.- riuscì a spiccicare, cercando di non palesare l’inquietudine che le dava il trovarsi così a suo agio tra le sue braccia. Lui accostò le loro teste, poggiandole il mento alla tempia, così da poterle parlare all’orecchio. – E’ solo un ballo. Per una notte, una notte soltanto, tu non sei tu e io non sono io.- sussurrò, con quella voce che Hermione aveva sentito tante volte, ma non aveva mai realmente ascoltato. Calda e profonda, ipnotica, come la musica che l’arpa continuava a suonare. Cosa ribattere? Oh, ce ne sarebbero state di cose, solo che lei non voleva dir nulla. Si sentiva al sicuro e in pericolo allo stesso tempo, stretta nel suo abbraccio e la sensazione le provocava un leggero capogiro; ma non sarebbe caduta. Lo sapeva. Perché lui la teneva stretta. Malfoy. La teneva stretta. La sua mente resettava quelle informazioni, come se fossero troppo assurde per potere essere elaborate. – Granger.- un sospiro caldo che le rizzò i peli sulla nuca. Lui vi passò le dita. Le accarezzò il polso con il pollice della mano che teneva stretta nella sua e, con delicatezza, le sfilò il guanto, insinuandosi dolcemente sul palmo. Una morsa le strinse lo stomaco nell’esatto momento in cui Malfoy si portò la sua mano alle labbra e le baciò prima il palmo, poi il dorso. – Smettila di pensare.- sussurrò, tra le sue dita. Le guance di Hermione erano in fiamme. Avvertì distintamente le sue labbra sul polso, poi si spostarono sul suo collo. D’istinto piegò di lato la testa e alcuni riccioli le ricaddero sul viso, ribelli come al solito. Un calore nuovo le invase il ventre, mentre Malfoy le baciava dolcemente l’incavo del collo. Un piccolo morso sulla spalla, dove le maniche corte del vestito lasciavano nuda la pelle. Si aggrappò quasi a lui, temendo di cadere sotto quella dolce tortura che le sue labbra le stavano infliggendo. Un pensiero le balenò in mente per un istante: Harry e Ron. Se l’avessero vista, cosa sarebbe accaduto? Lei che si scioglieva come burro nelle mani di Malfoy. Poi, ricordò: non potevano riconoscerla e, nemmeno lei, aveva riconosciuto Malfoy, finché non aveva parlato. Era al sicuro. E quel pensiero fu un nuovo motivo di agitazione: al sicuro con Malfoy. – Granger.- sentì la voce arrivarle dritta all’orecchio; si era spostato, baciandole la pelle appena accanto all’orecchio e spostandosi verso l’interno. Un bacio alla guancia, uno sul mento. Hermione sentii le gambe cederle. Malfoy non poteva baciarla! Lei non aveva mai baciato nessuno, a parte Ron durante la Guerra ma era stato un bacio avventato e imprevisto. Le labbra di Malfoy le lasciarono un bacio all’angolo delle sue, poi si arrestarono. Si staccò da lei per la prima volta, per poterla guardare negli occhi. – Se non vuoi che ti baci, fermarmi.- le disse, serio. Non l’aveva mai sentito parlare seriamente, senza quel sarcasmo o disprezzo che ormai credeva fossero intrisi nella sua voce. Si avvicinò lentamente, come ad aspettarsi un ceffone da un momento all’altro. La mano che teneva stretta la sua le afferrò anche il mento tra due dita. Hermione ebbe appena il tempo di chiudere gli occhi che le loro labbra si sfiorarono. Fu delicato e discreto, assaporò le sue labbra con calma, studiandole. La lingua le accarezzò il labbro inferiore e poi le penetrò sicura la bocca. Seguendo un istinto che non sapeva di avere, Hermione rispose al bacio, esplorando la bocca di lui, cercando la lingua. Come spinto da un bisogno incontrollato, il bacio di Malfoy si fece più intenso, vorace, disperato. Le morse le labbra, succhiandole e addentandole ancora. Il cuore di Hermione batteva furioso e, stretta com’era a lui, si accorse che anche il cuore di Malfoy galoppava incontrollato. Quando si staccò da lei, posando la fronte contro la sua, Hermione sentiva le labbra gonfie e umide. Lui sorrise e la ragazza si sorprese a scoprirlo in un momento tanto intimo e naturale: non l’aveva mai visto sorridere dolcemente, solo ghignare in modo cattivo.

- Pura come l’abito che indossi, Granger. Non potevo aspettarmi nulla di diverso.- disse. Ed Hermione si domandò se fosse un offesa o un complimento.E di nuovo la musica finì. Il vociare riprese e lui si allontanò, guardandola. Non avrebbe saputo dire cosa lesse in quegli occhi: tristezza, malinconia, delusione, rassegnazione. La lasciò, indietreggiando senza allontanare gli occhi dai suoi. Le loro mani furono l’ultima cosa a separarsi, prima che il buio lo inghiottisse. Ferma nel centro della Sala Grande, Hermione dovette raggiungere in fretta il tavolo per poggiarvisi: si sentiva svenire. Aveva baciato Malfoy. Aveva lasciato che l’accarezzasse. Aveva ballato con lui. La testa le girava. E poi, cos’era quello sguardo ferito nei suoi occhi? Cosa gli era preso?
E, d’un tratto, la risposta la colpì come un’onda gelata: “per una notte”, aveva detto. Una sola notte. Il confine tra giusto e sbagliato era stato dissolto. Il confine tra vero e falso era sparito. Il confine tra lui e lei era stato oltrepassato. Per una notte sola. – Hermione?- la voce insicura di Harry la fece sussultare. – S-si, si Harry, sono io.- cercò di sorridere.

- Che bel vestito, chi saresti?- le domandò il suo migliore amico.
- Elizabeth Bennett.- rispose, come un automa.
- Oh.- la maschera non riusciva a nascondere l’espressione vuota di Harry che non aveva idea di cosa parlasse. –Beh, stai molto bene. Ma ti sei persa un guanto?- le chiese, indicandole la  mano nuda. Hermione arrossì, voltandosi verso l’ingresso della Sala Grande. Non c’era nessuno. 
 

Procedeva spedito verso il giardino, le fiaccole che si illuminavano al suo passaggio. Raggiunse l’esterno e, finalmente, gettò via la maschera. Prese a respirare a pieni polmoni, sentendosi il petto troppo piccolo per il calore che provava nel cuore. Alzò gli occhi al cielo e la luna gli sorrise, diafana. Come la pelle della Granger. Malfoy sorrise, infilando in tasca la mano e tirandola fuori: il guanto candido giaceva nella sua mano.
 




 
 
 
 
So che Halloween è passato, ma avevo questa immagine in mente e ho deciso di abbozzare qualcosa. 
  
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Angye