Crossover
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Autore: Gufo_Tave    20/04/2008    2 recensioni
[Initial D-Aria]I fasti del Project D sono finiti per Ryosuke Takahashi, tuttavia una nuova sfida lo porterà a riflettere... o a sognare? (linguaggio non finissimo, ma nulla di più)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: al solito i personaggi e marchi citati non mi appartengono, questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.

Sentitevi liberi di commentare se avete idee migliori delle mie o per segnalarmi cavolate e consimili. Per chi volesse scrivermi che dovrei darmi all’ippica, ricordo loro che il dottore non ha ordinato a nessuno di leggere le mie storie (anche se spero non siano così stomachevoli).

Bon, i consigli per gli acquisti sono terminati, vi auguro buona lettura!

White snow comet

Monte Akagi, una notte di fine estate.

Un’automobile bianca stava risalendo i tornanti che cesellavano il monte, nell’aria risuonava il suono, quasi sibilante, del motore di una FC3S(1).

L’uomo al volante, dottor Ryosuke Takahashi, ora impiegato come diagnosta nella clinica di famiglia, tempo fa era una star nel mondo delle corse clandestine.

All’inizio era noto come la Cometa Bianca di Akagi, icona quasi imbattibile dello street racing.

In seguito, come mentore del Project D, rivoluzionò il mondo delle sfide sui passi di montagna, touge in gergo, facendo segnare ai suoi piloti, Keisuke Takahashi e Takumi Fujiwara, dei record che nessuno sarebbe stato in grado di battere. Almeno, non senza il rischio di tornare a casa in un sacco di plastica nera.

Ora i fasti del Project D sono finiti.

Il fratello minore Keisuke è diventato una star del Super GT(2) giapponese, al volante di una RX-7 FD3S. L’anno prossimo farà il passaggio dalla GT300 alla GT500.

Fujiwara, smessi da tempo i panni di fattorino, ora sta vincendo la F3 Euroseries(3), al suo anno di debutto. Nell’ambiente si mormora che due noti team della massima formula si stiano scannando per ingaggiarlo, come se non bastasse la spy-story di qualche anno fa.

Per quanto potesse sembrare strano, il dottor Takahashi non si sentiva deluso di non aver potuto realizzare la sua antica aspirazione di diventare un pilota professionista. L’anno passato col Project D prima, ed i casi del reparto diagnostica poi, gli avevano fatto notare come ci fossero sfide da affrontare anche fuori dall’abitacolo di un’auto.

Improvvisamente, nel retrovisore di Ryosuke apparve una sagoma bianca.

La mente del diagnosta non poté fare a meno di analizzare la macchina che lo stava seguendo:

-Una FD(4)… a giudicare dalle movenze, dal rombo del motore e dalla guida, deve essere praticamente di serie, al massimo ha un assetto sportivo ed un soft tuning, 270 cavalli al massimo, non di più-

Il pilota dell’altra RX-7 aveva manifestato l’intenzione di sorpassare, ma Ryosuke lo bloccò, eseguendo un pendolo(5) che portò la vecchia Mazda a driftare(6), occupando tutta la sede stradale. L’altro driver lo imitò, mantenendosi a poca distanza dall’auto della Cometa Bianca, in un perfetto drift parallelo.

Ryosuke sorrise:

-Se vuoi giocare… giochiamo allora-

Una volta in uscita di curva, raddrizzò la FC e diede tutto gas, portando il rotativo in zona rossa per la prima volta da quando aveva abbandonato le gare, quasi cinque anni fa.

Il pilota avversario lo seguì, facendo strillare il 13B(7) fino a quota novemila giri al minuto, prima di cambiare marcia. Un modo come un altro per dire che entrambi accettavano la sfida. Entrambi i corridori erano entrati in una zona mista del percorso, eppure, col passare i chilometri, Ryosuke rimase sorpreso:

-Non capisco, ad occhio e croce quella FD dovrebbe avere al massimo 250 cavalli, 270 a voler esagerare, non capisco come riesca a tenermi testa in un uphill(8)-

-Che abbia alleggerito la macchina, in modo da non dover spremere troppo il motore?-

Obiettivamente la Cometa Bianca di Akagi aveva tutti i motivi per essere frustrato. Vero, non correva più da anni, ma non credeva che i quasi cento cavalli di vantaggio della sua FC potessero essere vanificati in maniera così netta. Tra l’altro non si poteva affermare che stesse correndo male.

Ciononostante, la FD bianca dietro di lui continuava a tallonarlo insistentemente.

Le due macchine arrivarono ad una curva piuttosto veloce a sinistra, almeno da terza, una delle poche curve di questo tipo, ad Akagi.

Ryosuke dovette tenere una traiettoria difensiva, all’interno, conscio che era una curva a chiudere. Avrebbe perso un po’ di velocità in curva, ma avrebbe obbligato l’avversario a rallentare a sua volta per non rischiare una collisione.

Nulla di tutto questo accadde.

La bianca FD s’affiancò all’auto di Ryosuke, continuando la frenata per tutto l’ingresso della curva.

-Vuole inserire l’auto in Trail-Braking(9)?-

Anche Ryosuke tentò la stessa manovra, nel tentativo di contrattaccare, ma la traiettoria interna gli impediva di aprire subito il gas. Ciò permise all’avversario di sorpassarlo.

Rassegnato, l’ex leader dei Red Suns sollevò leggermente il piede dal gas, come a voler ammettere la propria sconfitta.

Fu un gesto che gli salvò quantomeno l’auto, se non la vita, perché la FD mise una ruota sullo sporco a bordo della strada e si esibì in un 180, fermandosi poco dopo.

Pareggio, pensò Ryosuke. Se avesse dosato meglio il gas mi avrebbe comunque inflitto una sconfitta con i fiocchi, inutile negarlo.

Per cortesia l’uomo si fermò davanti all’avversario, abbassando il finestrino, rimanendo sorpreso.

Dall’altra parte del vetro c’era una ragazza sui vent’anni, occhi azzurri, capelli biondi raccolti in una piccola treccia che arrivava poco oltre le spalle.

La ragazza fu la prima ad iniziare la conversazione:

-Ara ara, sembra proprio che abbia ancora da imparare su questa macchina- si scusò, sorridendo

-Hai messo una ruota sullo sporco e ti sei girata- notò l’uomo, senza smettere di osservare il volto della sua interlocutrice: -Più avanti c’è una caffetteria, possiamo continuare lì la discussione-

-D’accordo- rispose la ragazza con un risolino: -A proposito, io mi chiamo Alicia-

-Takahashi Ryosuke- Rispose l’ex capo del Project-D: -Ti aspetto dentro il locale-

Dopo aver finito la conversazione, Ryosuke ingranò la prima e ripartì.

Decisamente Alicia ci stava mettendo un po’, pensò il più anziano del Fratelli Takahashi, forse avrebbe dovuto farle strada.

Per ingannare il tempo prese il suo Vaio, e lo accese. Controllò la posta, gli impegni per la prossima settimana e così via.

Infine, dopo tanto tempo, cliccò su un’icona che stava prendendo polvere sul desktop del computer.

Sul monitor apparve la mappa in 3D del passo di Akagi, la sua pista di casa.

Caricò i dati della sua FC, le caratteristiche che avrebbe dovuto avere la FD di Alicia, corresse alcuni dati sulle proprie capacità.

-Del resto è da un po’ che non corro, meglio considerare anche questo- mormorò il dottore, che infine lanciò la simulazione.

Una, due, tre volte, ogni volta ipotizzando un Ryosuke sempre più lento.

Niente. Secondo il computer, quella sfida la sua FC non avrebbe POTUTO perderla, persino se al volante ci fosse stato un idiota cerebroleso.

E Ryosuke Takahashi cerebroleso non lo era ancora.

Si distese sullo schienale della panca su cui stava seduto, notando con la coda dell’occhio che qualcuno lo stava osservando:

-Ara ara, cosa stavi facendo di bello?-

Era Alicia. Fuori della macchina, poteva notare come non fosse vestita in modo appariscente, giusto un maglioncino rosa, un paio di jeans ed uno di sneakers, non propriamente all’ultima moda. Al polso la donna aveva un chiassoso Swatch Pop, anch’esso fuori produzione da un bel pezzo.

-Stavo eseguendo delle simulazioni- rispose Ryosuke, sollevato: -Però ho il dubbio che anch’io abbia ancora qualcosa da imparare riguardo a questa macchina- rispose, riferendosi al portatile.

Mentre il cameriere prendeva le ordinazioni, il diagnosta diede sfogo alla sua curiosità:

-Dimmi un po’, Alicia… che tipo d'interventi hai fatto alla tua FD?-

La ragazza lo guardò sorpresa, come se non avesse capito bene la domanda e rispose ridacchiando:

-Ara ara, perdonami ma non sono un’esperta di automobili, anche se mi diverto a guidarle. So solo che la mia macchina si chiama RZ-

Una RZ, dunque la mia stima era esatta, pensò Ryosuke. A differenza della FD standard, il cui motore eroga 240 cavalli, macchine come la Spirit-R, la Buthurst R ed altre serie speciali dell’ultima incarnazione della RX-7 hanno 280 cavalli già di serie, oltre che di un assetto più rigido.

Peccato che ciò non possa in alcun modo spiegare il perché una macchina meno potente sia riuscita a tenere testa alla sua FC, per giunta in un uphill.

L’unica spiegazione plausibile sarebbe che quella ragazza fosse un asso naturale del volante, ma senza adeguate conoscenze di meccanica. Probabilmente la macchina aveva subito un qualche tipo di elaborazione poco appariscente, di cui la proprietaria non ne era al corrente.

Proprio come una sua vecchia conoscenza, che all’inizio non conosceva neanche il nome della propria automobile.

La conversazione continuò per un’oretta, durante la quale Ryosuke non riuscì ad ogni modo a scoprire più di tanto: venne a sapere che la ragazza era tornata nella prefettura di Gunma per un impegno che la teneva impegnata ogni anno, anche se “con ogni probabilità questo sarà l’ultimo”, come ebbe a dire lei stessa. Per il resto, nulla di esotico, la classica ragazza della porta accanto che ha sgobbato duramente per acquistare l’auto dei sogni, nulla di che.

Ad un certo punto fu Alicia a terminare la conversazione:

-Ara ara, si è fatto veramente tardi, devo andare-

-Possiamo vederci un’altra sera, se ti va- fece Ryosuke porgendole un biglietto: -è il mio numero di cellulare, chiamami pure quando vuoi-

-E se non volessi?- chiese la bionda con fare malizioso

-Gettalo via- fu la risposta dell’ex capo del Project D, finendo di sorseggiare il terzo the che aveva ordinato nel corso della serata.

Alicia non gettò via quel biglietto.

La conseguenza fu che Ryosuke, solitamente molto riservato, prese a frequentare la proprietaria della misteriosa FD bianca, sfidandola ogni volta su un percorso diverso.

Col passare del tempo l’ex leader del Project D, scoprì che era affascinato da quella ragazza, non solo per le sue eccelse doti di pilotaggio, ma per il suo carattere gentile e rilassato.

Aggiungi poi che fisicamente è uno schianto, rifletté Ryosuke. In effetti, se vestisse un po’ più alla moda, farebbe fatica a camminare, per le immani quantità di uomini che le ronzerebbero dietro.

Tutto sommato, forse è meglio così, non mi sono mai piaciute le donne troppo appariscenti, concluse Ryosuke, che stava attendendo nei pressi del lago Akina.

Pochi istanti dopo, un suono famigliare annunciava l’arrivo di una FD.

Gialla.

Sulle prime Ryosuke rimase sorpreso, finché i neuroni che vagavano nella sua scatola cranica notarono i fari fissi, le aperture e le appendici aerodinamiche della RX7 di Keisuke Takahashi.

Che cazzo ci fa mio fratello qui?

Il turbinare dei pensieri del diagnosta venne fermato dal rombo di un’altra FD. Keisuke, che era appena sceso a salutare il fratello maggiore, si limitò a dire, sghignazzando:

-Vedo che hai compagnia Ryosuke… Bè, non voglio essere di troppo, ci vedremo un’altra volta-

Detto ciò la RX-7 gialla dell’asso del Project D ripartì sgommando, in direzione Akagi.

-Scusami per il ritardo, Ryosuke. Chi era quel ragazzo?-

-Keisuke, mio fratello minore-

-Però la sua macchina è molto diversa dalla mia-

-è ovvio, la sua FD è stata elaborata piuttosto pesantemente, è più simile ad un’auto da corsa che ad una stradale- rispose il diagnosta, che preferì cambiare discorso: -piuttosto, sarebbe meglio andare da qualche parte, sta per piovere-

-Ryosuke, ti devo parlare-

-Possiamo farlo in un posto più riparato- rispose il moro, con tono pacato

-No, devo dirtelo in privato- rispose la bionda, affranta: -vedi, io sono affetta da un carcinoma-

Il diagnosta non si scompose più di tanto:

-Se la diagnosi è stata fatta in tempo utile, non dovrebbe essere un grosso problema iniziare una terapia adeguata-

Alicia scosse la testa:

-Mi dispiace… il punto è che quando mi diagnosticarono il cancro era già in fase avanzata, mi diedero all’incirca un anno di vita. Sono passati otto mesi da allora-

-Perché mi stai raccontando tutto solo ora?- chiese Ryosuke, nel tono una punta di disperazione

-Vedi… ormai è da qualche mese che ci vediamo e… non vorrei farti soffrire, innamorandoti di un dead man walking, mi dispiace- fece Alicia, in evidente imbarazzo.

Nel frattempo, aveva iniziato a piovere.

Takahashi Ryosuke non comprese appieno ciò che accadde prima del suo risveglio in ospedale.

In seguito alla confessione di Alicia, aveva preferito scendere il passo dell’Akina da solo, quando la sua FC venne centrata dal tronco di una pianta abbattuta dal temporale che si stava scatenando su quella regione del Giappone(10).

Caso volle che l’albero colpì la macchina proprio sul lato sinistro, rompendogli alcune costole e provocandogli alcune lesioni interne.

Dato lo scarso traffico che attraversava il passo a quell’ora, era impensabile che qualcuno potesse trovarlo e chiamare i soccorsi, per giunta il cellulare non prendeva.

Sarebbe morto, se non fosse arrivata Alicia, che riuscì, in qualche modo, a toglierlo dalle lamiere ed a caricarlo sulla sua FD.

L’uomo non poté fare a meno di ricordare il dialogo che ebbe con la ragazza.

-A-Alicia, è inutile, con le ferite che ho sarò morto prima ancora di arrivare in ospedale…-

-Sssssst, non parlare, Ryosuke, non parlare-

-Alicia, ormai è troppo tardi per dirtelo ma io… ti amo-

La ragazza arrossì vistosamente e, con un lieve sorriso, si limitò a dire:

-abbi fede, arriveremo in tempo-

Quello che accadde dopo, fu una corsa al limite dell’umano. Nonostante la pioggia, Alicia controllava la sua RZ come se fosse un prolungamento dei suoi arti, mantenendo traiettorie ed angoli di sbandata sul difficile percorso di casa degli Akina Speedstars.

Poco prima di arrivare ai cinque tornanti incontrarono una solitaria Impreza blu elettrico.

-Stupido vecchio, levati dalle palle!- mormorò stranamente Alicia, mentre agganciava le ruote interne nel canale di scolo.

Dopo di che Ryosuke non si ricordò più di nulla.

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Quando ricevette le prime visite dopo l’incidente, il fondatore del Project D rimase shoccato:

-Keisuke, fammi capire… non è stata una FD bianca a portarmi qui?-

-Certo che no, è stato Fujiwara con la sua Hachi-Roku(11)- rispose il biondo, continuando: -tra l’altro era preoccupato, perché eri in evidente stato confusionale, credeva che l’avessi scambiato per una ragazza!- concluse sorridendo.

Dopo un periodo di pausa, Ryosuke riprese la conversazione:

-D’altro canto, viste le condizioni in cui mi ritrovavo, non è impossibile che abbia delirato, in tal caso dovrò quantomeno fare le mie scuse a Fujiwara-

-Più facile che ti ringrazi, durante quella discesa è riuscito a battere finalmente suo padre-

-Che macchina guida?-

-Un’Impreza perché-

-Nulla d'importante- tagliò corto il fratello maggiore: -Comunque, Keisuke, potresti cercare di contattare la proprietaria di questa macchina?- fece, porgendo al biondo pilota un biglietto

-è un numero di targa- obiettò Keisuke

-Si tratta di una persona con cui stavo uscendo spesso in questo periodo, potresti contattarla?-

Erano passati due mesi dall’incidente.

Ora la Cometa bianca di Akagi stava guidando lungo una strada, a bordo di una FD bianca, in sostituzione della vecchia RX-7, distrutta nell’impatto.

Al suo fianco c’era una donna sui quaranta, occhiali squadrati, capelli neri portati lunghi. In prossimità di una curva fece segno al conducente di fermarsi.

-è qui che accadde l’incidente di cui mi parlava, signora Kuga(12)?-

-Sì- rispose la donna: -una ventina d’anni fa, di sera, stavo girando con la mia moto, quando vidi la FB(13) di Alicia curvare in derapata verso di me. Per evitarmi, raddrizzò l’auto, ma qualcosa andò storto e finì col muso contro la scogliera, finendo in mare-

-Credo di aver capito- rispose Ryosuke, con tono neutro: -dopo il riallineamento, non è riuscita a contrastare l’effetto pendolo. Probabilmente, se avesse inchiodato, la coppia di raddrizzamento avrebbe portato l’auto a strisciare sul guard-rail, purtroppo non lo sapremo mai(14)-

Takahashi uscì dall’auto, prese un mazzo di fiori e lo gettò in mare, nel punto in cui morì la donna di cui si era innamorato, vent’anni prima d’incontrarla per la prima volta.

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Il rintocco delle campane di Neo Venezia risuonò nella stanza, illuminata soltanto dalla luce di un televisore.

Un paio d'occhi azzurri si aprirono di scatto, mentre la loro proprietaria, addormentatasi sul tavolo della cucina, iniziò a guardarsi intorno, in stato confusionale.

Di fianco, stesa sul tappeto, c’era una ragazza dai capelli rossi, dai lunghi momiage(15), mentre un gatto marziano decisamente obeso stava dormendo, il tutto sulla sigla di coda del 20th stage di Initial D(16).

La fata dell’Aria Company stese una coperta sul Direttore Aria e sulla sua allieva, non potendo fare a meno di sussurrare, sollevata:

-Ara ara, meno male che è stato solo un sogno!-

Note:

(1) Si tratta della penultima versione della RX-7, prima che questa venisse sostituita dall’attuale RX8. Viene anche chiamata semplicemente FC

(2) Campionato Gran Turismo giapponese. Ha un regolamento tecnico diverso dal FIA GT, e le due classi sono divise per potenza, la minore annovera macchine sui 300 cavalli, la seconda ammette auto fino a 500

(3) Unione dei campionati francesi e tedeschi di Formula 3. Gente come Lewis Hamilton (ma non solo…) è passata di lì prima di debuttare in Formula uno

(4)FD3S, è l’ultima versione della RX-7, riconoscibile dalla FC, per via delle forme più arrotondate (in Giappone uscì di produzione nel 2002)

(5)Manovra di derivazione rallistica, conosciuta anche come Scandinavian flick. Si tratta di sterzare nella direzione opposta alla curva in fase di inserimento, per poi sfruttare l’inerzia per iniziare la derapata.

(6)Anglicismo per derapare. In realtà per drift s’intende una derapata controllata mantenuta con la potenza del motore (quindi, a meno di non possedere un’auto a trazione posteriore, non provateci nemmeno. A dire il vero, non provateci nemmeno su strade aperte al traffico)

(7) È la sigla che distingue il motore della FD che, come tutte le RX-7, è di tipo rotativo Wankel

(8)Ovvero in salita. Nell’anime di Initial D, Ryosuke subisce la sconfitta da parte di Fujiwara, nonostante questi guidi un’auto molto meno potente. Tuttavia questi è uno specialista del Downhill, ovvero è abituato a correre in discesa, dove la potenza del motore è meno determinante (e i margini d’errore sono minori)

(9)Manovra che consiste nello spostare il peso dell’auto sul davanti frenando in curva, permettendo di stringere la traiettoria. Inutile dire che richiede una NOTEVOLE sensibilità col pedale del freno

(10)Ryosuke è stato molto fortunato nella sfiga. Pochi anni fa, nel rally mondiale del Galles, il copilota di una Xsara WRC morì sul colpo, e tenete conto che le macchine da rally hanno una gabbia che irrobustisce il telaio.

(11) Hachi = otto; Roku = sei, è il soprannome derivante dalla sigla della Toyota di Takumi Fujiwara, la AE86 Trueno, detta anche 86, in giapponese Hachi-Roku

(12)Citazione di Mai Hime

(13)Prima generazione della RX-7, sempre con motore rotativo.

(14)In sintesi, l’inerzia della macchina ha portato l’auto a sbandare dalla parte opposta. Il commento di Ryosuke si riferisce al fatto che, in casi disperati, bloccare le ruote anteriori su un’auto a trazione posteriore porta ad un effetto di riallineamento, che avrebbe portato Alicia a strisciare contro il guardrail, invece di sfondarlo

(15)Basette molto lunghe, di foggia tipicamente femminile

(16)Decisamente ho augurato una longevità davvero MOLTO elevata a questa serie…

Il titolo è un gioco di parole sui soprannomi dei protagonisti, la Cometa bianca di Akagi, e Snow White (Biancaneve), che è il soprannome ufficiale di Alicia (a proposito, spero che abbiate apprezzato il finale “doppio”, anche se, a dire il vero, non si tratta propriamente di farina del mio sacco, l’idea mi è venuta da un racconto di fantascienza che lessi alle medie).

Nell’improbabile caso in cui vi venisse il dubbio su quali sostanze stupefacenti faccia uso, vi dovrò deludere, non uso niente di illegale, almeno qua in Italia. Ho solo il viziaccio di mescolare temi e serie diverse, tutto qui.

  
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