Disclaimer:
al solito i
personaggi e marchi citati non mi appartengono, questa storia non
è stata
scritta a scopo di lucro.
Sentitevi
liberi di commentare
se avete idee migliori delle mie o per segnalarmi cavolate e consimili.
Per chi
volesse scrivermi che dovrei darmi all’ippica, ricordo loro
che il dottore non
ha ordinato a nessuno di leggere le mie storie (anche se spero non
siano così
stomachevoli).
Bon,
i consigli per gli
acquisti sono terminati, vi auguro buona lettura!
White
snow comet
Monte
Akagi, una notte di fine
estate.
Un’automobile
bianca stava
risalendo i tornanti che cesellavano il monte, nell’aria
risuonava il suono,
quasi sibilante, del motore di una FC3S(1).
L’uomo
al volante, dottor
Ryosuke Takahashi, ora impiegato come diagnosta nella clinica di
famiglia,
tempo fa era una star nel mondo delle corse clandestine.
All’inizio
era noto come
In
seguito, come mentore del
Project D, rivoluzionò il mondo delle sfide sui passi di
montagna, touge in
gergo, facendo segnare ai suoi piloti, Keisuke Takahashi e Takumi
Fujiwara, dei
record che nessuno sarebbe stato in grado di battere. Almeno, non senza
il
rischio di tornare a casa in un sacco di plastica nera.
Ora
i fasti del Project D sono
finiti.
Il
fratello minore Keisuke è diventato
una star del Super GT(2) giapponese, al volante
di una RX-7 FD3S. L’anno
prossimo farà il passaggio dalla GT300 alla GT500.
Fujiwara,
smessi da tempo i
panni di fattorino, ora sta vincendo
Per
quanto potesse sembrare
strano, il dottor Takahashi non si sentiva deluso di non aver potuto
realizzare
la sua antica aspirazione di diventare un pilota professionista.
L’anno passato
col Project D prima, ed i casi del reparto diagnostica poi, gli avevano
fatto
notare come ci fossero sfide da affrontare anche fuori
dall’abitacolo di
un’auto.
Improvvisamente,
nel
retrovisore di Ryosuke apparve una sagoma bianca.
La
mente del diagnosta non poté
fare a meno di analizzare la macchina che lo stava seguendo:
-Una
FD(4)… a
giudicare dalle movenze, dal rombo del motore e dalla guida, deve
essere
praticamente di serie, al massimo ha un assetto sportivo ed un soft
tuning, 270
cavalli al massimo, non di più-
Il
pilota dell’altra RX-7 aveva
manifestato l’intenzione di sorpassare, ma Ryosuke lo
bloccò, eseguendo un
pendolo(5) che portò la vecchia Mazda
a driftare(6),
occupando tutta la sede stradale. L’altro driver lo
imitò, mantenendosi a poca
distanza dall’auto della Cometa Bianca, in un perfetto drift
parallelo.
Ryosuke
sorrise:
-Se
vuoi giocare… giochiamo
allora-
Una
volta in uscita di curva,
raddrizzò
Il
pilota avversario lo seguì,
facendo strillare il 13B(7) fino a quota
novemila giri al minuto,
prima di cambiare marcia. Un modo come un altro per dire che entrambi
accettavano la sfida. Entrambi i corridori erano entrati in una zona
mista del
percorso, eppure, col passare i chilometri, Ryosuke rimase sorpreso:
-Non
capisco, ad occhio e croce
quella FD dovrebbe avere al massimo 250 cavalli,
-Che
abbia alleggerito la
macchina, in modo da non dover spremere troppo il motore?-
Obiettivamente
Ciononostante,
Le
due macchine arrivarono ad
una curva piuttosto veloce a sinistra, almeno da terza, una delle poche
curve
di questo tipo, ad Akagi.
Ryosuke
dovette tenere una
traiettoria difensiva, all’interno, conscio che era una curva
a chiudere.
Avrebbe perso un po’ di velocità in curva, ma
avrebbe obbligato l’avversario a
rallentare a sua volta per non rischiare una collisione.
Nulla
di tutto questo accadde.
La
bianca FD s’affiancò
all’auto di Ryosuke, continuando la frenata per tutto
l’ingresso della curva.
-Vuole
inserire l’auto in
Trail-Braking(9)?-
Anche
Ryosuke tentò la stessa
manovra, nel tentativo di contrattaccare, ma la traiettoria interna gli
impediva di aprire subito il gas. Ciò permise
all’avversario di sorpassarlo.
Rassegnato,
l’ex leader dei Red
Suns sollevò leggermente il piede dal gas, come a voler
ammettere la propria
sconfitta.
Fu
un gesto che gli salvò
quantomeno l’auto, se non la vita, perché
Pareggio,
pensò Ryosuke. Se
avesse dosato meglio il gas mi avrebbe comunque inflitto una sconfitta
con i
fiocchi, inutile negarlo.
Per
cortesia l’uomo si fermò
davanti all’avversario, abbassando il finestrino, rimanendo
sorpreso.
Dall’altra
parte del vetro
c’era una ragazza sui vent’anni, occhi azzurri,
capelli biondi raccolti in una
piccola treccia che arrivava poco oltre le spalle.
La
ragazza fu la prima ad
iniziare la conversazione:
-Ara
ara, sembra proprio che
abbia ancora da imparare su questa macchina- si scusò,
sorridendo
-Hai
messo una ruota sullo
sporco e ti sei girata- notò l’uomo, senza
smettere di osservare il volto della
sua interlocutrice: -Più avanti c’è una
caffetteria, possiamo continuare lì la
discussione-
-D’accordo-
rispose la ragazza
con un risolino: -A proposito, io mi chiamo Alicia-
-Takahashi
Ryosuke- Rispose
l’ex capo del Project-D: -Ti aspetto dentro il locale-
Dopo
aver finito la
conversazione, Ryosuke ingranò la prima e ripartì.
Decisamente
Alicia ci stava
mettendo un po’, pensò il più anziano
del Fratelli Takahashi, forse avrebbe
dovuto farle strada.
Per
ingannare il tempo prese il
suo Vaio, e lo accese. Controllò la posta, gli impegni per
la prossima
settimana e così via.
Infine,
dopo tanto tempo,
cliccò su un’icona che stava prendendo polvere sul
desktop del computer.
Sul
monitor apparve la mappa in
3D del passo di Akagi, la sua pista di casa.
Caricò
i dati della sua FC, le
caratteristiche che avrebbe dovuto avere
-Del
resto è da un po’ che non
corro, meglio considerare anche questo- mormorò il dottore,
che infine lanciò
la simulazione.
Una,
due, tre volte, ogni volta
ipotizzando un Ryosuke sempre più lento.
Niente.
Secondo il computer,
quella sfida la sua FC non avrebbe POTUTO perderla, persino se al
volante ci fosse
stato un idiota cerebroleso.
E
Ryosuke Takahashi cerebroleso
non lo era ancora.
Si
distese sullo schienale
della panca su cui stava seduto, notando con la coda
dell’occhio che qualcuno
lo stava osservando:
-Ara
ara, cosa stavi facendo di
bello?-
Era
Alicia. Fuori della
macchina, poteva notare come non fosse vestita in modo appariscente,
giusto un
maglioncino rosa, un paio di jeans ed uno di sneakers, non propriamente
all’ultima moda. Al polso la donna aveva un chiassoso Swatch
Pop, anch’esso
fuori produzione da un bel pezzo.
-Stavo
eseguendo delle
simulazioni- rispose Ryosuke, sollevato: -Però ho il dubbio
che anch’io abbia
ancora qualcosa da imparare riguardo a questa macchina- rispose,
riferendosi al
portatile.
Mentre
il cameriere prendeva le
ordinazioni, il diagnosta diede sfogo alla sua curiosità:
-Dimmi
un po’, Alicia… che tipo
d'interventi hai fatto alla tua FD?-
La
ragazza lo guardò sorpresa, come
se non avesse capito bene la domanda e rispose ridacchiando:
-Ara
ara, perdonami ma non sono
un’esperta di automobili, anche se mi diverto a guidarle. So
solo che la mia
macchina si chiama RZ-
Una
RZ, dunque la mia stima era
esatta, pensò Ryosuke. A differenza della FD standard, il
cui motore eroga 240 cavalli,
macchine come
Peccato
che ciò non possa in
alcun modo spiegare il perché una macchina meno potente sia
riuscita a tenere
testa alla sua FC, per giunta in un uphill.
L’unica
spiegazione plausibile
sarebbe che quella ragazza fosse un asso naturale del volante, ma senza
adeguate conoscenze di meccanica. Probabilmente la macchina aveva
subito un
qualche tipo di elaborazione poco appariscente, di cui la proprietaria
non ne
era al corrente.
Proprio
come una sua vecchia
conoscenza, che all’inizio non conosceva neanche il nome
della propria automobile.
La
conversazione continuò per
un’oretta, durante la quale Ryosuke non riuscì ad
ogni modo a scoprire più di
tanto: venne a sapere che la ragazza era tornata nella prefettura di
Gunma per
un impegno che la teneva impegnata ogni anno, anche se “con
ogni probabilità
questo sarà l’ultimo”, come ebbe a dire
lei stessa. Per il resto, nulla di
esotico, la classica ragazza della porta accanto che ha sgobbato
duramente per
acquistare l’auto dei sogni, nulla di che.
Ad
un certo punto fu Alicia a
terminare la conversazione:
-Ara
ara, si è fatto veramente
tardi, devo andare-
-Possiamo
vederci un’altra
sera, se ti va- fece Ryosuke porgendole un biglietto: -è il
mio numero di
cellulare, chiamami pure quando vuoi-
-E
se non volessi?- chiese la
bionda con fare malizioso
-Gettalo
via- fu la risposta dell’ex capo del Project D, finendo di
sorseggiare il terzo
the che aveva ordinato nel corso della serata.
Alicia
non gettò via quel
biglietto.
La
conseguenza fu che Ryosuke,
solitamente molto riservato, prese a frequentare la proprietaria della
misteriosa FD bianca, sfidandola ogni volta su un percorso diverso.
Col
passare del tempo l’ex
leader del Project D, scoprì che era affascinato da quella
ragazza, non solo
per le sue eccelse doti di pilotaggio, ma per il suo carattere gentile
e
rilassato.
Aggiungi
poi che fisicamente è
uno schianto, rifletté Ryosuke. In effetti, se vestisse un
po’ più alla moda,
farebbe fatica a camminare, per le immani quantità di uomini
che le
ronzerebbero dietro.
Tutto
sommato, forse è meglio
così, non mi sono mai piaciute le donne troppo appariscenti,
concluse Ryosuke,
che stava attendendo nei pressi del lago Akina.
Pochi
istanti dopo, un suono
famigliare annunciava l’arrivo di una FD.
Gialla.
Sulle
prime Ryosuke rimase
sorpreso, finché i neuroni che vagavano nella sua scatola
cranica notarono i
fari fissi, le aperture e le appendici aerodinamiche della RX7 di
Keisuke
Takahashi.
Che
cazzo ci fa mio fratello
qui?
Il
turbinare dei pensieri del
diagnosta venne fermato dal rombo di un’altra FD. Keisuke,
che era appena sceso
a salutare il fratello maggiore, si limitò a dire,
sghignazzando:
-Vedo
che hai compagnia
Ryosuke… Bè, non voglio essere di troppo, ci
vedremo un’altra volta-
Detto
ciò
-Scusami
per il ritardo,
Ryosuke. Chi era quel ragazzo?-
-Keisuke,
mio fratello minore-
-Però
la sua macchina è molto
diversa dalla mia-
-è
ovvio, la sua FD è stata elaborata piuttosto pesantemente,
è più simile ad un’auto da corsa che ad
una stradale- rispose il diagnosta, che
preferì cambiare discorso: -piuttosto, sarebbe meglio andare
da qualche parte,
sta per piovere-
-Ryosuke,
ti devo parlare-
-Possiamo
farlo in un posto più
riparato- rispose il moro, con tono pacato
-No,
devo dirtelo in privato-
rispose la bionda, affranta: -vedi, io sono affetta da un carcinoma-
Il
diagnosta non si scompose
più di tanto:
-Se
la diagnosi è stata fatta
in tempo utile, non dovrebbe essere un grosso problema iniziare una
terapia
adeguata-
Alicia
scosse la testa:
-Mi
dispiace… il punto è che
quando mi diagnosticarono il cancro era già in fase
avanzata, mi diedero
all’incirca un anno di vita. Sono passati otto mesi da allora-
-Perché
mi stai raccontando
tutto solo ora?- chiese Ryosuke, nel tono una punta di disperazione
-Vedi…
ormai è da qualche mese
che ci vediamo e… non vorrei farti soffrire, innamorandoti
di un dead man
walking, mi dispiace- fece Alicia, in evidente imbarazzo.
Nel
frattempo, aveva iniziato a piovere.
Takahashi
Ryosuke non comprese
appieno ciò che accadde prima del suo risveglio in ospedale.
In
seguito alla confessione di
Alicia, aveva preferito scendere il passo dell’Akina da solo,
quando la sua FC
venne centrata dal tronco di una pianta abbattuta dal temporale che si
stava
scatenando su quella regione del Giappone(10).
Caso
volle che l’albero colpì
la macchina proprio sul lato sinistro, rompendogli alcune costole e
provocandogli
alcune lesioni interne.
Dato
lo scarso traffico che
attraversava il passo a quell’ora, era impensabile che
qualcuno potesse
trovarlo e chiamare i soccorsi, per giunta il cellulare non prendeva.
Sarebbe
morto, se non fosse
arrivata Alicia, che riuscì, in qualche modo, a toglierlo
dalle lamiere ed a
caricarlo sulla sua FD.
L’uomo
non poté fare a meno di
ricordare il dialogo che ebbe con la ragazza.
-A-Alicia,
è inutile, con le
ferite che ho sarò morto prima ancora di arrivare in
ospedale…-
-Sssssst,
non parlare, Ryosuke,
non parlare-
-Alicia,
ormai è troppo tardi
per dirtelo ma io… ti amo-
La
ragazza arrossì vistosamente
e, con un lieve sorriso, si limitò a dire:
-abbi
fede, arriveremo in tempo-
Quello
che accadde dopo, fu una
corsa al limite dell’umano. Nonostante la pioggia, Alicia
controllava la sua RZ
come se fosse un prolungamento dei suoi arti, mantenendo traiettorie ed
angoli
di sbandata sul difficile percorso di casa degli Akina Speedstars.
Poco
prima di arrivare ai
cinque tornanti incontrarono una solitaria Impreza blu elettrico.
-Stupido
vecchio, levati dalle
palle!- mormorò stranamente Alicia, mentre agganciava le
ruote interne nel
canale di scolo.
Dopo
di che Ryosuke non si
ricordò più di nulla.
________________________________________________________________________________
Quando
ricevette le prime
visite dopo l’incidente, il fondatore del Project D rimase
shoccato:
-Keisuke,
fammi capire… non è
stata una FD bianca a portarmi qui?-
-Certo
che no, è stato Fujiwara
con la sua Hachi-Roku(11)- rispose il biondo,
continuando: -tra
l’altro era preoccupato, perché eri in evidente
stato confusionale, credeva che
l’avessi scambiato per una ragazza!- concluse sorridendo.
Dopo
un periodo di pausa,
Ryosuke riprese la conversazione:
-D’altro
canto, viste le
condizioni in cui mi ritrovavo, non è impossibile che abbia
delirato, in tal
caso dovrò quantomeno fare le mie scuse a Fujiwara-
-Più
facile che ti ringrazi,
durante quella discesa è riuscito a battere finalmente suo
padre-
-Che
macchina guida?-
-Un’Impreza
perché-
-Nulla
d'importante- tagliò
corto il fratello maggiore: -Comunque, Keisuke, potresti cercare di
contattare
la proprietaria di questa macchina?- fece, porgendo al biondo pilota un
biglietto
-è
un numero di targa- obiettò Keisuke
-Si
tratta di una persona con
cui stavo uscendo spesso in questo periodo, potresti contattarla?-
Erano
passati due mesi
dall’incidente.
Ora
Al
suo fianco c’era una donna
sui quaranta, occhiali squadrati, capelli neri portati lunghi. In
prossimità di
una curva fece segno al conducente di fermarsi.
-è
qui che accadde l’incidente di cui mi parlava, signora Kuga(12)?-
-Sì-
rispose la donna: -una
ventina d’anni fa, di sera, stavo girando con la mia moto,
quando vidi
-Credo
di aver capito- rispose
Ryosuke, con tono neutro: -dopo il riallineamento, non è
riuscita a contrastare
l’effetto pendolo. Probabilmente, se avesse inchiodato, la
coppia di
raddrizzamento avrebbe portato l’auto a strisciare sul
guard-rail, purtroppo
non lo sapremo mai(14)-
Takahashi
uscì dall’auto, prese
un mazzo di fiori e lo gettò in mare, nel punto in cui
morì la donna di cui si
era innamorato, vent’anni prima d’incontrarla per
la prima volta.
________________________________________________________________________________
Il
rintocco delle campane di
Neo Venezia risuonò nella stanza, illuminata soltanto dalla
luce di un
televisore.
Un
paio d'occhi azzurri si
aprirono di scatto, mentre la loro proprietaria, addormentatasi sul
tavolo
della cucina, iniziò a guardarsi intorno, in stato
confusionale.
Di
fianco, stesa sul tappeto,
c’era una ragazza dai capelli rossi, dai lunghi momiage(15),
mentre
un gatto marziano decisamente obeso stava dormendo, il tutto sulla
sigla di
coda del 20th stage di Initial D(16).
La
fata dell’Aria Company stese
una coperta sul Direttore Aria e sulla sua allieva, non potendo fare a
meno di
sussurrare, sollevata:
-Ara
ara, meno male che è stato
solo un sogno!-
Note:
(1)
Si tratta della
penultima versione della RX-7, prima che questa venisse sostituita
dall’attuale
RX8. Viene anche chiamata semplicemente FC
(2)
Campionato
Gran Turismo giapponese. Ha un regolamento
tecnico diverso dal FIA GT, e le due classi sono divise per potenza, la
minore
annovera macchine sui 300 cavalli, la seconda ammette auto fino a 500
(3)
Unione
dei campionati francesi e tedeschi di Formula 3.
Gente come Lewis Hamilton (ma non solo…) è
passata di lì prima di debuttare in
Formula uno
(4)FD3S,
è l’ultima versione della RX-7, riconoscibile
dalla
FC, per via delle forme più arrotondate (in Giappone
uscì di produzione nel
2002)
(5)Manovra
di derivazione rallistica, conosciuta anche come
Scandinavian flick. Si tratta di sterzare nella direzione opposta alla
curva in
fase di inserimento, per poi sfruttare l’inerzia per iniziare
la derapata.
(6)Anglicismo
per derapare. In realtà per drift s’intende una
derapata controllata mantenuta con la potenza del motore (quindi, a
meno di non
possedere un’auto a trazione posteriore, non provateci
nemmeno. A dire il vero,
non provateci nemmeno su strade aperte al traffico)
(7)
È
la sigla che distingue il motore della FD che, come tutte
le RX-7, è di tipo rotativo Wankel
(8)Ovvero
in salita. Nell’anime di Initial D, Ryosuke subisce
la sconfitta da parte di Fujiwara, nonostante questi guidi
un’auto molto meno
potente. Tuttavia questi è uno specialista del Downhill,
ovvero è abituato a
correre in discesa, dove la potenza del motore è meno
determinante (e i margini
d’errore sono minori)
(9)Manovra
che consiste nello spostare il peso dell’auto sul
davanti frenando in curva, permettendo di stringere la traiettoria.
Inutile
dire che richiede una NOTEVOLE sensibilità col pedale del
freno
(10)Ryosuke
è stato molto fortunato nella sfiga. Pochi anni fa,
nel rally mondiale del Galles, il copilota di una Xsara WRC
morì sul colpo, e
tenete conto che le macchine da rally hanno una gabbia che irrobustisce
il
telaio.
(11)
Hachi
= otto; Roku = sei, è il soprannome derivante dalla
sigla della Toyota di Takumi Fujiwara,
(12)Citazione
di
(13)Prima
generazione della RX-7, sempre con motore rotativo.
(14)In
sintesi, l’inerzia della macchina ha portato l’auto
a
sbandare dalla parte opposta. Il commento di Ryosuke si riferisce al
fatto che,
in casi disperati, bloccare le ruote anteriori su un’auto a
trazione posteriore
porta ad un effetto di riallineamento, che avrebbe portato Alicia a
strisciare
contro il guardrail, invece di sfondarlo
(15)Basette
molto lunghe, di foggia tipicamente femminile
(16)Decisamente
ho augurato una longevità davvero MOLTO elevata
a questa serie…
Il
titolo è un gioco di parole sui soprannomi dei
protagonisti,
Nell’improbabile
caso in cui vi venisse il dubbio su quali
sostanze stupefacenti faccia uso, vi dovrò deludere, non uso
niente di
illegale, almeno qua in Italia. Ho solo il viziaccio di mescolare temi
e serie
diverse, tutto qui.