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Autore: LadyMaria    05/11/2013    1 recensioni
Regina è riuscita nel suo intento. L'intero mondo delle fiabe è stato trasportato in una sconosciuta cittadina: Storybrooke. Nessuno avrà più il proprio lieto fine se non lei stessa.
Tra i tanti abitanti ve n'è una che, da quando Storybrooke è stata creata, non ha mai potuto godere di una vita "normale". Lei è Belle e il suo vero amore, Tremotino/Mr. Gold, la crede morta.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Jefferson/Cappellaio Matto, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Paradossalmente Belle non sembra ricordare la propria vita precedente, quella che ha passato assieme al padre e al futuro sposo Gaston . . . No . . .Ricorda solo Rumple e il suo castello e la lunga prigionia sofferta nella Foresta Incantata ad opera di Regina.
“Perché….” inizia a chiedergli mentre le forti e possenti braccia di lui la circondano all’altezza delle spalle “..perché non sei venuto a salvarmi?” facendo, ovviamente, riferimento al loro passato.
“Non ha importanza…” le risponde teneramente lasciandole un bacio sulla fronte. Non c’è affatto bisogno che Belle sappia l’inganno nel quale è stata trascinata da Regina e nel quale lui stesso è stato subdolamente coinvolto.
La ragazza assottiglia le labbra in un sorriso e circonda la vita di lui con le proprie braccia, socchiudendo gli occhi, lasciando che quel ritrovato e familiare contatto le pervadi e le riempia totalmente l’anima, quell’anima e quel cuore che per così tanti anni sono stati feriti, ingannati e letteralmente trucidati.
Non si erano lasciati in buoni rapporti, ma chissà perché sembra che a nessuno dei due importi più.
In fondo perché ripescare eventi che, ormai, appartengono ad un passato, ad un mondo che nemmeno esiste più?
“Sarai stanca…” mormora Rumple dopo diversi istanti di silenzio mentre si alza e l’aiuta a fare altrettanto “Permettimi di farti riposare un po’…”.
Belle, prima di accettare il suo aiuto e di alzarsi, si sofferma ad osservarlo. Quanto le sembra tremendamente bello e buono, quanto le piace quel volto, finalmente, umano e pieno, almeno lei lo vede in tal modo, di amore? Troppo.
Lo riconosce a stento, non ci sono più le parvenze di quell’ ”uomo” rancoroso e vendicativo che aveva conosciuto fin dal principio. Forse quel nuovo mondo lo ha cambiato? Forse tutto quel tempo che hanno passato divisi è servito ad entrambi?
Non sa rispondersi esattamente, in quanto è troppo stanca, al momento, persino per pensare.
Adagia con delicatezza il palmo della propria mano su quella di lui e continua a sorridergli.
“Sì, grazie…” mormora piena di riconoscenza mentre viene scortata nel retrobottega e le viene indicato un lettino improvvisato.
La ragazza continua ad osservarsi attorno e solo quando l’uomo le fa cenno che
“Tutto è  pronto…”
Si decide a sdraiarsi e intrufolarsi al di sotto delle coperte.
 Non riesce a dire molto altro, nemmeno un “grazie”,  tanta è la stanchezza che la invade, ma tuttavia riesce a lanciargli un’ultima occhiata piena di affetto prima di addormentarsi del tutto.
Rumple si mette seduto vicino a lei e rimane ad osservarla. Non sa per quanto tempo. Ne sta perdendo la cognizione.
La osserva attentamente, ripercorre con gli occhi quei tratti a lui tanto cari e tanto bramati, quelle impercettibili movenze del viso che si impadroniscono di lei perfino quando dorme e che pensava di non poter vedere mai più.
Rimane lì, immobile, per diverse ore fino a quando l’espressione non si fa più dura e contratta.
Belle è viva, certo,  ma se non fosse stato per l’aiuto di questo fantomatico sconosciuto di cui lei stessa ha parlato  non sarebbe mai arrivata al negozio e lui non avrebbe mai saputo la verità.
Si alza molto lentamente cercando di non fare rumore e si avvia in direzione della porticina che separa il retrobottega dal negozio.
Raggiunge a passi lenti e zoppicando maggiormente la porta di ingresso, estrae la chiave e l’apre. Si accerta che il cartello recitiCHIUSO” e, chiudendo l’imposta a chiave, si avvia verso un’unica meta.
Quando lo vedono passare la maggior parte della gente si affretta a rivolgergli un cenno di saluto, ma  lui non vi bada affatto. Prosegue impazientemente, cercando di accelerare il passo.
Quando si ritrova di fronte all’ufficio di Regina, con poche cerimonie, spalanca del tutto il portone di ingresso e sale le scale per raggiungere l’ufficio di lei.
Spalancata anche la porta del piano superiore la nota subito. In tutta la sua arroganza, seduta sulla poltrona eccola che gli si rivolge con questo tono
“Mr. Gold.. a cosa devo l’onore?”
Il sorriso di Regina si tinge di una vena beffarda e sarcastica mentre Rumple sostiene lo sguardo di lei mostrandole un’espressione alquanto più rancorosa.
“E così era morta, vero?” domanda arricciando le labbra mentre lascia che il bastone batta un sordo colpo sul pavimento
“Un’enorme tragedia… giusto?”
“Oh…” Regina spalanca impercettibilmente la bocca “Ti riferisci al tuo grande amore?” domanda corrugando la fronte per poi iniziare a ridere
“Mi fa piacere che tu lo abbia ritrovato e dimmi…” si alza dalla poltrona per fare il giro della scrivania e avvicinarsi un po’ di più a lui “..come ti senti? Illuminato da una specie di grazia?”
Rumple detesta quando qualcuno si prende gioco dei suoi sentimenti, ma forse detesta maggiormente provare dei sentimenti.
Ed ecco che, in questo preciso momento, un po’ del vecchio ed Oscuro Rumpelstiltskin prende il  sopravvento.
Muove un passo in avanti, getta il bastone dall’altra parte della stanza e l’afferra per il collo.
Regina, del tutto impreparata, di fronte a quell’attacco si ritrova in completa balia dello sguardo feroce e poco amichevole di lui mentre i piedi iniziano a “danzare” nel vuoto tanto le sta stringendo il collo e tanto più in “alto” la sta portando.
Cerca di dimenarsi, ma inutilmente.
In quel preciso istante ecco che giunge qualcuno ad interrompere la loro disputa.
“Rumple….”
L’uomo si volta leggermente e, addolcendo lo sguardo non appena capisce di chi si tratta, esclama
BELLE! Cosa ci fai qui? Dovevi rimanere in negozio!”
Come se ciò fosse una scusa valida per giustificare quello che sta facendo a Regina.
“Non sei cambiato nemmeno un po’…” mormora rivolgendosi più a se stessa che a lui “Sei sempre quel mostro pieno di rancore e di tenebre che mi ha cacciata via….”
Rumple non riesce ancora a lasciare andare Regina, ma ciò non significa che Regina non si senta in grado, nonostante la situazione, di prendersi gioco di lui, tant’è vero che borbotta nella sua direzione
“Giusto, Rumple… dai ascolto alla tua ragazza…”
L’uomo sposta a più riprese lo sguardo da Regina a Belle e, dopo qualche secondo, la lascia libera.
Senza dire una sola parola a Belle si avvicina a Regina e sussurra, in modo che solo lei possa sentirlo
“Arriverà il tuo momento, dearie, e stai tranquilla che io ci sarò…”
Regina, affatto traumatizzata dalle sue parole, risponde in un sussurro analogo “Non vedo l’ora, Rumpelstiltskin…”
  
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