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Autore: telesette    05/11/2013    1 recensioni
Lui non lo sapeva, troppo ingenuo per farci caso, ma Olette stava prendendo sempre maggiore coscienza dei propri sentimenti. E anche se non se la sentiva di sbilanciarsi con parole troppo grosse, il pensiero di Hayner le faceva battere forte il cuore.
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hayner, Olette, Pence
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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A Lisa Mantuano...
Buon Compleanno!

DADO

 

Dal Diario di Olette - Incorreggibile Hayner

( immagini tratte da internet )

- Ma guarda un po' dov'era finita...

Olette soffiò sulla foto per ripulirla dal sottile velo di polvere che, stando mesi dietro al mobile dove era caduta, aveva finito per raccogliere. L'immagine era stata scattata davanti al cancello della Vecchia Villa abbandonata, il giorno che lei e gli altri si erano ritrovati lì per festeggiare l'inizio delle vacanze estive, e tutto lasciava intendere che ne avrebbero combinate di cotte e di crude assieme.
Soprattutto lui.
Quella testa calda di Hayner, con la sua insofferenza sia allo studio che alle più elementari regole del "buon senso", aveva il potere di trasformare anche la più banale e noiosa delle giornate in un mordi-e-fuggi con Seifer e il suo gruppo. A volte, quando le cose si mettevano davvero male per loro, non era facile riportare a casa tutte le ossa intere. Sovente lui e Roxas si buttavano nella mischia, cogliendo al volo ogni pretesto per fare a botte con quell'antipatico, e se anche ne uscivano malconci... Beh, la frase tipica di Hayner si poteva riassumere in un: "la prossima volta gliela farò vedere io!"

- Oh, Hayner - sospirò Olette, rimettendo la foto al suo posto nell'album. - Quand'è che imparerai a riflettere un po', prima di metterti nei guai ?!?

Domanda inutile.
Riflettere non faceva parte dello stile di vita di Hayner ( costui riteneva infatti che fosse roba da secchioni o da intellettuali )... motivo per cui, anzi, era solito prenderla in giro, essendo lei quella più saggia ed assennata del gruppo.
Ciononostante Olette non era tipo da prendersela.
Senza dubbio Hayner non aveva problemi nel farle perdere la pazienza, spesso anche piuttosto pesantemente, eppure ogni volta Olette non riusciva mai a tenere il broncio con lui per più di mezza giornata.
Hayner era, in un certo senso, un po' come la controprova di un'operazione matematica: pur cambiando l'ordine delle cifre, quale che fosse l'attuale calcolo, il risultato restava sempre uguale ed invariato.
In pratica, Olette non poteva fare a meno di volergli bene.
A volte, addirittura, sentiva di essergli affezionata molto più di una semplice amica.
Neppure lei sapeva dire con esattezza ciò che provava.
Hayner poteva avere tutti i difetti del mondo: era pigro, svogliato, permaloso, irascibile ed attaccabrighe però... Però era anche leale e generoso, disposto a farsi in quattro per gli amici, ed era senza ombra di dubbio lo zuccone più adorabile che conosceva.
Lui non lo sapeva, troppo ingenuo per farci caso, ma Olette stava prendendo sempre maggiore coscienza dei propri sentimenti. E anche se non se la sentiva di sbilanciarsi con parole troppo grosse, il pensiero di Hayner le faceva battere forte il cuore.
Possibile che fosse innamorata di lui senza saperlo?
No, impossibile, doveva esserci per forza un'altra spiegazione.
Mentre stava ancora rimuginandoci sopra, ad un tratto, la voce di Pence la riscosse bruscamente dai suoi pensieri.

- Olette - gridò il ragazzo da fuori. - Sei in casa?
- Pence - rispose lei, affacciandosi dalla finestra. - Perché sei qui, cos'è successo?
- Si tratta di Hayner - spiegò l'altro.

Olette sussultò.

- Sta bene?
- Beh, insomma... Più o meno, cioé...

Senza perdere tempo, Olette si fiondò giù dabbasso e chiese a Pence di accompagnarla immediatamente da Hayner. Le avrebbe spiegato poi i dettagli dell'accaduto, strada facendo.

***

Fortunatamente la realtà era quanto di più banale e innocuo si potesse immaginare.
Niente di così strano o inconsueto, in effetti: semplicemente Hayner aveva attaccato briga con Seifer per l'ennesima volta e, essendosi scordato la mazza da STRUGGLE a casa, quest'ultimo gli aveva dato una ripassata coi fiocchi.
Col naso incerottato e la faccia piena di lividi, il povero Hayner si ritrovava ora costretto a sorbirsi anche la predica di Olette al riguardo.

- Ti sta bene - esclamò lei severa. - Anche se tu adesso, presumo, mi dirai che non c'entri nulla!
- Uffa - sbuffò Hayner. - Ci mancava giusto la ramanzina...
- Spiritoso, vediamo se questo ti smuove un po' più di sale in quella zucca!
- AHIOOO !!! MASSEISCEMAHIOMAMMA ?!?

Qualcuno presumerebbe che, tra tanti bernoccoli, uno più uno meno... In realtà, i lividi freschi hanno la triste reputazione di essere MOOOLTO dolorosi, specie se appena sfiorati, figuriamoci dunque anche un lieve buffetto di Olette su quel rosso cocuzzolo.

- Allora, com'è successo?
- Ma niente, cosa vuoi che sia successo: ho solo detto a Seifer che, con la sua faccia, potrebbe fare tranquillamente cambio con un orango ( nessuno noterebbe la differenza! ); non ha apprezzato il paragone, e questo è il risultato!
- Sempre il solito, non cambi mai...
- Cos'è, me le vuoi dare anche tu, adesso?
- Perché, servirebbe forse a qualcosa?
- Ah, non lo so, dimmelo tu!
- Sei un attaccabrighe!
- E tu una scocciatrice!
- Chi sarebbe la scocciatrice ?!?
- Ehm, ragazzi - provò ad intervenire Pence.
- COSA VUOI TU ?!? - scattarono con rabbia gli altri due, guardandolo storto.
- Ni... Niente, davvero... Anzi, vo... volevo dirvi che... Che sarà meglio che vada a prendere i gelati, prima che finiscano!

Ciò detto, Pence uscì fuori dal ritrovo, lasciando Hayner e Olette a sbollire da soli.
Entrambi si sedettero immusoniti, uno contro le spalle dell'altra e viceversa, e per circa un paio di minuti non si dissero più una parola.
Improvvisamente però Hayner si sentì in colpa.
Non poteva certo biasimare Olette, se era lui a non fare altro che stupidaggini.

- Scusami - mormorò. - Mi dispiace, non volevo offenderti...
- No, scusami tu - tagliò corto Olette, leggermente arrabbiata. - In fondo non posso certo dirti nulla, se a te piace farti spaccare la testa da Seifer, dico bene?
- Eddài, se lo dici così, mi fai passare per un idiota!
- Ma non mi dire - concluse lei ironica.

Silenzio.
Olette ci pensò sopra un attimo e alla fine sorrise.
Hayner era fatto così, non c'era modo di cambiarlo, poteva solo sforzarsi di accettarlo così com'era.
La cosa più importante, per lei almeno, era sapere che stava bene.
La sua mano cercò istintivamente quella di Hayner, lasciando il ragazzo alquanto stupito, e dentro di sé ringraziò il cielo che non gli fosse accaduto niente di troppo grave.

- Hayner...
- Sì, che cè?

Olette sospirò romanticamente, evitando però di lasciarsi sfuggire parole di troppo.

- No, niente - mormorò lei sognante, stringendosi ancora di più contro le spalle dell'altro. - Niente di importante!

FINE

ANGOLO AUTORE:
Chiedendo umilmente scusa per il ritardo, saluto ancora una volta Lisa e le rinnovo i miei più sinceri auguri di...
BUON COMPLEANNO !!!
^__^

   
 
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