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Autore: Chirubi    09/11/2013    1 recensioni
[ Super DanganRonpa 2] [ HinaNami; Hajime/Chiaki ] [ Spoiler! Finale ]
"Impotente, Hajime emette il primo di numerosi singhiozzi, smorzati da un orgoglio che non regge il peso delle emozioni.
Tornerà, è solo questione di tempo.
Uno spiffero di speranza, così forzato e così sofferente volto solo a nascondere come maschera una chiara illusione."
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Come si saluta la prima volta in cui ci si cimenta in un fandom?
Con un comunissimo “ciao”?
Con un “non linciatemi, è il mio primo tentativo”?
Con una formalità tipo “buonasera, spero apprezziate il mio lavoro”?
Non credo sia normale farsi tante congetture su cose del genere, ma in fondo nessuno è davvero normale – sì, Komaeda, sto parlando anche di te. Soprattutto di te.
Come si evince da quest'insensata introduzione è la prima volta che approdo in un fandom che non sia quello dei Pokémon, ragion per cui chiedo a voi lettori di perdonare tale idiozia – come se a qualcuno fregasse di una fanfiction su un milione.
Che dire, temo che ci possa essere un po' di OOC in quanto è, effettivamente, la prima volta che scrivo su DanganRonpa e affini, franchise che non ha proprio nulla a che vedere con i colorati ed allegri mostriciattoli tascabili. Anche perché in genere a DR si affianca l'angst, giustamente.
In genere sono un'amante del fluff, quindi quella della Murder Visual Novel è una gran bella sfida.
Bene, se vi dicessi che so come chiudere questa breve – seh – presentazione, vi mentirei spudoratamente.
Quindi che dire (x2), se davvero vi siete sorbiti tutto questo monologo, sappiate che avete una pazienza dell'anima.

Buona serata,

Feraligatr

 

 

 

記憶の断片 – Kioku no Danpen

 

- Frammenti di Memoria

 

Solitamente quando c'è complicità tra due persone non c'è bisogno nemmeno delle parole; non si tratta però del caso di Hajime, che sussurra tutti i dettagli della sua giornata ad un'interlocutrice dalla sagoma evanescente. Pensa che serva a compensare l'assenza di quest'ultima, che da tanto tempo non allieta più le sue giornate con il suo sorriso distratto.
Chiaki Nanami ascolta silenziosa, questa è la legge dettata dalla mente del ragazzo.
Che poi, Chiaki o meno, la differenza non è molta.
Lei lo ascolterebbe davvero silenziosamente, intervenendo per tirarlo su di morale nei momenti opportuni.
Ma da mesi la ragazza ascolta solamente, senza consolarlo più con il suo timbro delicato.
Lui si limita ad accarezzarne i lineamenti invisibili, i morbidi e setosi capelli color rosa chiaro e la pelle candida, mentre gli occhi rosa pallido ricambiano muti la carezza.
Gli sorride e le gote le si arrossano appena, ma basta un momento di distrazione da parte di Hajime che l'inganno sparisce, e si trova di nuovo solo sotto quelle lenzuola che mai gli sono parse tanto fredde.
In un misto tra rabbia, disperazione ed angoscia, stringe un generoso lembo di lenzuolo nella mano tremante, combattendo a tu per tu con gli occhi che iniziano a pizzicargli e che minacciano di rigargli con generose lacrime il viso.
Lo affonda nel cuscino, rievocando involontariamente il periodo trascorso sotto lo schiaffo di Monokuma, il peggiore della sua vita nonché il fardello che ha deciso di portarsi sulle spalle proprio in memoria di Chiaki.
Si è giurato di mantenere vivo il suo ricordo assieme a tutti gli altri, dal momento in cui per la Videogiocatrice sarebbe impossibile essere fisicamente con loro.
Impotente, Hajime emette il primo di numerosi singhiozzi, smorzati da un orgoglio che non regge il peso delle emozioni.
Tornerà, è solo questione di tempo.
Uno spiffero di speranza, così forzato e così sofferente volto solo a nascondere come maschera una chiara illusione.
Lei nella speranza ci credeva e aveva dato l'anima per inculcarla in tutti i suoi amici, ma il caso vuole che una delle persone più incidenti sulla sua vita abbia perso completamente quella sensazione così leggera ed inebriante.
Al contrario, il suo stomaco accoglie un'incudine di piombo fatto di pura disperazione solidificata, attenuato dal fatto che si tratta solo di una guerra intestina. Perché gli altri superstiti al gioco di sangue di Junko Enoshima hanno trovato la loro pace vegliando sui loro cari, colmi di speranza: Fuyuhiko spesso si chiude nel cottage di Peko, tenendole la mano e borbottando insulti al vento; Sonia assiste Gundam e i suoi criceti, dandosi strenuamente da fare per non fargli mancare niente nonostante non sia cosciente; Akane si prende cura di Nekomaru mentre si consola con la sua versione robotica.
L'unica eccezione è rappresentata da Kazuichi, che continua a struggersi incessantemente per la Principessa che non lo ricambia.
Ma almeno il Meccanico ha una speranza solida a cui aggrapparsi, mentre Hajime non ha un corpo su cui vegliare amorevolmente.
E lo trova ingiusto, ingiustissimo.
Nonostante Chiaki non fosse una ragazza in carne ed ossa aveva saputo amare molto di più di certe persone reali; non si era fermata nemmeno di fronte alla morte, l'ha affrontata a testa alta pur trovando poi il modo di rivedere Hajime.
Ed è ingiusto che tra tutti i corpi comatosi dei suoi amici non ci sia anche lei, che meriterebbe la vita più di tutte le persone imprigionate in quell'isola di cartone.
Si stropiccia gli occhi, emette l'ultimo sofferente singhiozzo e termina il suo sfogo.
Lei non vorrebbe vederlo in preda alla disperazione. E si è promesso di onorarla senza riserva, ora che non c'è più.
Elimina quindi le poche tracce umide dal viso, cercando un briciolo di speranza dentro di sé.
È convinto che lei lo stia guardando da un posto non precisato, come ha promesso in punto di morte.
E per lui non ci sarebbe male peggiore se non quello di sentire il triste eco remoto della ragazza, consapevole del fatto che la sua morte abbia dato una svolta nella vita di una persona a lei tanto cara.
Per cui stenta un sorriso, che rafforza con pensieri positivi campati inizialmente in aria.
Ripensandoci, il processo contro Enoshima non sarà il nostro ultimo incontro.
È una lieve illusione, una frase pronunciata dalla sua mente senza troppa convinzione. Gli è ancora difficile credere che tutto si sistemi così facilmente.
Tuttavia il suo petto, dapprima squassato dai singhiozzi, si placa.
Ma del resto Chiaki era un'intelligenza artificiale, non una persona vera e propria. La sua memoria e i suoi dati relativi probabilmente risiedevano ancora nel computer genitore.
E poi Alter Ego è ancora operativo, potrei chiedergli di far tornare Nanami, in un modo o nell'altro.
Le labbra, dapprima curvate forzatamente in un sorriso, si rilassano.
È più sereno, il respiro è regolare e scandisce normalmente il passare smorto dei secondi e l'ipotesi precedente usata come sedativo si sta man mano concretizzando.
Hajime sa che ciò che ha iniziato ad architettare non ha un futuro certamente roseo, ma il pensiero di poter riavere la cara amica fornisce il sogno per cui combattere.
Gli occhi verdi, dapprima trasudanti disperazione, si riaccendono con un nuovo carico di speranza.
Sa che non sarà tanto facile, sa che sarà impossibile cancellare le cicatrici del passato; ma il richiamo di quel velo gentile e trasparente carico di sogni è irresistibile, aspetta solo di avvolgere lo studente per conferirgli una finta immunità, quell'invincibilità ingenua che crede di avere un bambino.
Aspettami, Nanami. Presto ci rivedremo.

   
 
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