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Autore: danyazzurra    14/11/2013    11 recensioni
E se un giorno un giovane ragazzo di vent' anni arrivasse e preannunciasse una nuova guerra magica? e se nessuno conoscesse davvero quel ragazzo? e se le cose non fossero esattamente come appaiono?
Ennesima Lily / Scorpius che mi è balzata in testa...spero che proviate a leggere e che mi farete sapere !!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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Tutti i personaggi riconducibili al mondo di Harry Potter non mi appartengono, ma sono proprietà della mitica J.K. Rowling, i personaggi originali come Pegasus e compagni sono miei, questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

Draco Malfoy non era mai stato un uomo molto paziente e adesso, se possibile, si sentiva anche più agitato del solito.
Era seduto su una panchina, in un parco pieno di bambini che gli giocavano accanto, ridendo e correndo spensierati.
Nella sua mano stringeva un biglietto, un biglietto che gli era stato recapitato dal suo elfo domestico quella stessa mattina.
Aveva chiesto a Twinnie come mai non avesse fatto accomodare la persona che lo aveva recapitato, ma aveva ricevuto solo una vaga risposta dalla vecchia elfa che aveva finito per continuare a tirarsi le orecchie e sbattere la testa contro il muro, consapevole di aver scontentato il suo padrone e quindi, Draco era stato costretto a tranquillizzarla e a far buon viso a cattivo gioco.
Per fortuna Astoria era stata fuori tutta la mattina e Scorpius era al suo corso Auror, perché da quando aveva letto quelle semplici parole qualcosa aveva cominciato ad agitarsi in lui.
La sua prima reazione era stata di andare dritto da Potter, in fondo i loro figli erano molto amici e lui e il suo senso dell’ onore non gli avrebbero negato un favore, se gli avesse chiesto d’ indagare, ma quel biglietto era chiaro: non doveva coinvolgere nessuno e doveva presentarsi proprio in quel punto alle dodici di quella mattina se voleva salvare la vita di Scorpius.
Accartocciò il biglietto ancora più forte tra le sue mani, poteva essere benissimo stato uno scherzo, ma chi poteva aver architettato una cosa simile?
Era vero i nemici non gli mancavano, ma era ugualmente certo che nessuno di loro avrebbe parlato a vanvera e quindi se si trattava davvero di qualche nemico, sarebbero stati guai certi.
Un forte rumore lo fece voltare di scatto, era piuttosto sicuro che fosse, l’ ormai familiare, rumore della smaterializzazione, ma nonostante continuasse a voltare la testa da un lato all’ altro non vedeva nessuno.
Contrasse le sopracciglia sempre più inquieto e sentì una risata bassa e roca a pochi passi da sé.
“Chi sei?” chiese, alzandosi di scatto e facendo cadere il foglietto che aveva tra le mani.
Diverse persone si voltarono verso di lui, incuriosite dal suo scatto e dal suo viso pieno di rabbia, e lui si passò una mano tra i capelli cercando di calmarsi.
Gli sembrò di sentire un altro sbuffo divertito e si voltò verso la fonte del rumore “nessuno ti può vedere e solo io ti posso sentire, vero?” gli chiese seccato.
Era un mago estremamente potente, non era facile rendersi invisibili e men che mai inudibili.
“Sei davvero perspicace come ricordavo”.
La sua voce era sarcastica e Draco per un momento dimenticò il fastidio che avrebbe dovuto provare verso un uomo che minacciava la sua famiglia.
Non sapeva neanche lui il motivo, ma per un attimo provò quasi ammirazione verso questo mago così dotato e sagace.
“Seguimi” disse lui, interrompendo i suoi pensieri.
Questa volta fu Draco ad emettere uno sbuffo “come faccio se non riesco a vederti?” gli chiese freddo.
Il ragazzo invisibile rise di nuovo “segui la mia voce, nonno”
Nonno? Lo stava prendendo in giro?
Si riferiva forse alla sua età? Eppure era un quarantenne di tutto rispetto.
“So già che starai pensando di non portare così male i tuoi quarant’ anni, anche se in realtà ne hai quasi cinquanta” lo prese in giro il ragazzo, Draco  si chiese come avesse fatto, ma si riscosse subito perché la sua voce era già più lontana e ricominciò a camminare per raggiungerlo.
Lo seguì in silenzio per tutto il tragitto, mentre quello strano ragazzo continuava a parlare come se niente fosse.
Arrivarono all’ imboccatura di un vicolo e Draco si fermò sul posto “dimmi cosa vuoi o non farò più neanche un passo” gli ordinò arrabbiato.
Lo strusciare dei piedi sulla ghiaia si fermò e Draco si guardò intorno. E se fosse stata tutta una trappola?
Se l’ avessero attirato là con l’ inganno per ucciderlo? Era stato il Mangiamorte peggiore della storia, ma in giro c’era ancora qualche invasato che lo voleva morto.
“Non voglio ucciderti” disse la voce e Draco alzò lo sguardo percependola davanti a sé.
Come faceva a sapere ogni cosa gli passasse per la mente.
“Ho solo bisogno del tuo aiuto” gli spiegò.
Draco incrociò le braccia davanti al petto “davvero uno strano modo per chiedere aiuto” replicò sarcastico “prima minacci di uccidere mio figlio e poi mi porti…”
“Non ho mai detto di volerlo uccidere” si oppose lui.
“Lo hai scritto nel biglietto…hai scritto che dovevo presentarmi qua se volevo salvarlo” ribatté Draco.
“Infatti. Salvarlo e non ucciderlo. Sono due cose diverse” affermò con voce divertita.
Draco si spazientì, quel tipo non poteva giocare con lui e riconosceva benissimo una fregatura quando gli si presentava davanti “non ho voglia di perdere tempo con te, contatterò gli Auror e gli dirò che c’ è una nuova minaccia in giro…”
“E che voglio uccidere Scorpius e forse metterai di mezzo anche qualche innocente per il tuo scopo, vero, nonno?” gli chiese.
Come faceva a saperlo? Come mai sembrava sempre un passo avanti a lui?
“Basta con questo nonno, non sono tuo nonno” esplose Draco.
Sentì come se gli stessero applicando qualcosa di freddo e pungente sopra gli occhi “invece sì” disse il ragazzo, indietreggiando di un passo per mostrarsi alla luce completa.
Draco non era mai stato facile da sorprendere. Credeva di averne viste tante in vita sua, ma quello che vide gli fece aprire le labbra dall’ incredulità.
I suoi occhi grigi furono la prima cosa che lo colpirono, erano esattamente della sua stessa tonalità, anche se il ragazzo, poteva notare, aveva delle piccole macchie castane che sembravano rendere l’iride ancora più bella e particolare, ma nonostante quello, anche il taglio degli occhi sembrava uguale al suo.
L’unica differenza era una lunga e sottile cicatrice che gli partiva da sotto l’occhio sinistro, arrivando quasi al labbro superiore.
Era alto più o meno quanto lui e leggermente più robusto, i capelli erano di un biondo diverso, però, sembravano quasi aver dei leggeri riflessi rossi sotto il sole di mezzogiorno, ed era anche sicuro, che nella zona intorno al suo naso, avesse qualche piccola lentiggine.
 “Non…non puoi essere mio nipote” disse stordito e il ragazzo rise per niente disturbato dalla sua incredulità “ma se ti conosco come le mie tasche?” si oppose divertito.
Draco però non si stava divertendo.
Quel ragazzo doveva avere all’ incirca vent’ anni, sembrava proprio avere la stessa età di Scorpius, quindi non era matematicamente possibile.
“Mio figlio ha ventun anni e non ha figli, io non ho altri eredi e quindi non puoi essere mio nipote”
Semplice. Basilare. Lineare.
“Lo sapevo che avresti detto erede” disse scoppiando a ridere “scegli sempre questi vocaboli…”
“Smettila” lo interruppe Draco.
“Non è divertente, o comunque, almeno per uno dei due non lo è” lo rimproverò, assottigliando gli occhi per studiarlo meglio.
Salazar, era davvero uguale a lui.
“Cosa vuoi?” ripeté la domanda, senza abbassare lo sguardo di un millimetro.
“Il tuo aiuto, nonno” rispose educatamente il ragazzo, poi vide lo sguardo irato di Draco e sospirò.
“Ok, ti spiegherò tutto dal principio” si arrese, appoggiandosi con le spalle al muro dietro di lui.
“Il mio nome è Pegasus Alexander Malfoy e nascerò…”
“Nascerò?” lo interruppe Draco, sempre più confuso.
“Nascerò il 4 aprile 2028” concluse Pegasus.
Draco sbatté gli occhi per qualche secondo, quel ragazzo lo stava guardando con un’ espressione seria, come se credesse davvero a quello che stava dicendo.
“Ti manca qualche rotella, ragazzo”  commentò, girandosi su se stesso per andarsene.
“Chiami sempre nonna Astoria, scimmietta” gli urlò dietro lui.
Draco si bloccò sul posto, irrigidendo le spalle e Pegasus sorrise con trionfo.
“Sai, l’ ho scoperto che avevo solo sette anni, eri riuscito a tenerlo nascosto anche a tuo figlio, ma ormai in famiglia lo sanno tutti" lo prese in giro “grazie a me” aggiunse, mentre Draco si voltava verso di lui.
Sospirò “va bene, poniamo il fatto che io ti creda, che cosa vuoi da me?”
Pegasus finse d’ imbronciarsi “insomma, nonno. Non si tratta così un nipote, se ti avesse sentito l’ altro nonno, ti avrebbe scorticato vivo”
L’altro nonno?
Quel pensiero ne creò un altro nella mente di Draco “se davvero Scorpius è tuo padre, chi è tua madre?” gli chiese e Pegasus s’irrigidì leggermente.
Draco pensò che era davvero uno strano ragazzo e che la sua storia faceva acqua da tutte le parti “lui non è fidanzato con nessuna” chiarì.
Pegasus rise “oh, non ancora” disse con leggerezza.
Draco spalancò gli occhi “ma se ad aprile del ’28 manca meno di un anno” protestò.
Pegasus incrociò le braccia “infatti lui è già innamorato, ma non lo sa” disse saputo.
“Non credo ad una sola parola di quello che mi hai detto e oltretutto non è possibile viaggiare nel tempo, anche ammettendo che qualche giratempo…”
“Qualche giratempo si è salvata dalla famosa distruzione al Ministero” confermò interrompendolo.
“Ma non si può tornare indietro di anni” protestò Draco e Pegasus rise “non crederai davvero che la tecnologia magica si sia fermata, vero?” gli chiese “con tutti i maghi ingegnosi della vostra generazione” gli spiegò.
Draco scosse la testa e il pensiero gli andò al problema principale.
“E perché saresti tornato indietro?” gli chiese.
“Devi farmi entrare a far parte degli Auror di ferro"
Draco scoppiò a ridere, prima di potersi trattenere, ma lo sguardo determinato del suo presunto nipote gli fece capire che non stava scherzando.
“Dici sul serio?” gli chiese, non riuscendo ad evitare che un po’ di sorpresa trapelasse dalla sua voce.
“Non mi prendere in giro, so che tu puoi farlo”  affermò sicuro.
“Qui se c’ è qualcuno che prende in giro l’ altro sei tu, non esistono gli Auror di ferro” si oppose Draco e non poté trattenersi dal ghignare per la soddisfazione di averlo preso in castagna.
A questo punto non c’ erano più dubbi: mentiva.
“Ma secondo il libro di storia della magia, verranno creati nel 2027” ribatté leggermente deluso.
Draco studiò il suo volto, sembrava davvero credere in quello che diceva.
“Siamo solo a maggio, forse verranno creati successivamente” non sapeva perché continuava a dargli corda, ma provava una simpatia verso quel ragazzo e gli dispiaceva leggere la delusione nel suo volto.
“Che giorno è?” chiese lui, l’ agitazione nella sua voce.
“Martedì quattro maggio” rispose Draco, studiandolo.
Gli anni dovevano aver ammorbidito il suo lato Serpeverde, in precedenza avrebbe infierito su una persona così particolare.
“Per Silente, sono arrivato in anticipo” affermò lui, guardandosi le mani.
“Oh, puoi dirlo forte…sei in anticipo di più di vent’anni” replicò Draco, sarcastico e il ragazzo lo guardò in tralice.
“Non sei divertente, nonno” lo rimproverò.
Draco ghignò “ah no? eppure credevo di esserlo” lo prese in giro.
Pegasus assunse un’ espressione di rimprovero “non crederai di spaventarmi con i tuoi modi Serpeverde, vero?” gli chiese ironico, fissò lo sguardo nel suo avvicinandosi a lui “io ci sono cresciuto” gli disse in un soffio.
Per un momento lo stupore e lo sgomento apparvero negli occhi di Draco. Chi era quel ragazzo che lo sfidava in quel modo?
Non credeva affatto che fosse suo nipote. Il suo cervello funzionava ancora bene e sapeva che se una cosa, come muoversi nel tempo per anni, fosse stata possibile quella buonanima di Silente l’ avrebbe saputa.
“Comunque, la cosa importante è che qualcosa non ha funzionato” affermò il ragazzo.
Draco storse la bocca in una smorfia “a parte il tuo cervello?” e Pegasus alzò gli occhi al cielo esasperato.
“Dovevo arrivare qua di giovedì” rispose.
Draco sorrise “ah, ora ho capito, sai che da Madama Rosmerta il giovedì fanno la carne di drago più buona del paese” lo prese in giro.
Pegasus non rispose e tirò fuori un coltello da dentro la giacca “ehy, ragazzo, calma” intimò Draco, tirando a sua volta fuori la bacchetta e puntandola contro di lui.
Pegasus mosse una mano quasi senza guardarlo neanche e Draco vide nel palmo della sua mano formarsi un disegno luminescente prima che la bacchetta gli sfuggisse dalle mani per essere attirato nelle sue.
“Come…come hai fatto?” gli chiese inorridito.
Non aveva usato bacchetta, solo il palmo della sua mano, eppure aveva appena fatto una magia.
Pegasus alzò gli occhi su di lui “te l’ ho detto, vengo dal futuro” gli rispose semplicemente, poi prese la lama e se la chiuse nel palmo della mano.
“Ma sei impazzito?” gli chiese Draco. Era sempre più stupito, quel ragazzo aveva decisamente qualche rotella fuori posto.
“Ti conosco e so che non mi aiuterai, se non ti dimostrerò che sono un Malfoy” disse semplicemente.
Draco sbatté gli occhi, seguendo il movimento del ragazzo davanti a sé.
Aveva appena tirato fuori dalla giacca una piccola provetta e l’ aveva stappata, poi chiudendo la mano a pugno era riuscito a far cadere dentro diverse gocce del suo sangue.
La guardò un secondo prima di porgergliela insieme alla bacchetta.
Draco lo guardò accigliato “mi rendi l’ arma?” gli chiese “non hai paura che ti attacchi?” gli chiese ancora.
Pegasus sorrise “credo che correrò il rischio” disse aprendo le sue mani con i palmi rivolti verso di lui e Draco poté vedere che vi erano delle strane cicatrici bianche che risaltavano nel roseo della pelle.
“Fai l’ incantesimo d’ identità, non abbiamo molto tempo” gli ordinò.
Draco lo guardò ancora un attimo prima di muovere la bacchetta sulla fiala per eseguire l’ incantesimo.
Si chiese ancora una volta perché gli stava dando corda e quando il nome apparve sopra la fiala comprese.
“Pegasus Alexander Malfoy”.
Lui gli ricordava molto se stesso negli anni della guerra. Sembrava avesse una missione e sembrava che fosse molto importante.
“Ok, sei un Malfoy, ma questo non prova che tu sia mio nipote…”
“I Malfoy hanno solo un figlio, maschio, da generazioni o credi che possa essere tuo fratello?” lo schernì.
Draco assottigliò gli occhi.
“Allora, dimmi…” cominciò tornando a guardare i suoi occhi “perché ti sei rivolto a me e non a tua madre, tuo padre o a l’ altro tuo nonno che prima citavi?” gli chiese.
Pegasus storse la bocca e Draco notò che ogni volta che nominava i suoi genitori, sembrava divenire insofferente.
“Va bene ho capito, non me lo dirai, ma se vuoi che ti aiuti dovrai almeno spiegarmi in che modo vorresti salvare mio figlio, o meglio, quale pericolo corre”.
Sapeva che era un ricatto bello e buono, ma se davvero era suo nipote e lo conosceva come diceva di conoscerlo, avrebbe dovuto aspettarsi una cosa del genere.
Pegasus sollevò la testa e sorrise e Draco capì che se lo aspettava davvero.
“Ci sarà una nuova guerra magica e io sono qua per impedirlo” disse soltanto.
“Non penserai di essere…”
“Non lo penso, so di essere un Prescelto”.
Draco non sapeva se ridere o mandarlo all’ inferno direttamente o meglio ancora, forse doveva farlo internare al San Mungo, come parente più prossimo non avrebbe avuto difficoltà.
“Un piccolo Potter ?” lo prese in giro “quindi anche tu vai in giro con la mania di salvare gente e di dispensare bene nel mondo?” gli chiese.
Pegasus sorrise “andiamo, nonno, sono pur sempre anche un Malfoy”.
“Ma sei qua…e ci sei per salvare il mondo, giusto?”.
“Già, si potrebbe dire anche così…credo dipenda dai geni della famiglia di mia madre” ipotizzò Pegasus.
“Giusto” disse Draco “ma non mi vuoi dire chi è tua madre, anche se sai che lo scoprirò presto, visto che rimarrà incinta di mio figlio tra pochi mesi”.
Pegasus sorrise “perché toglierti la sorpresa?” gli chiese ironico.
Anche se non avesse fatto l’ incantesimo, Draco non avrebbe avuto più dubbi sul fatto che il ragazzo fosse un suo discendente.
Era decisamente troppo Serpeverde.

COMMENTO: LO SO, LO SO, COME IDEA NON E’ IL MASSIMO DELL’ ORIGINALITA’…I VIAGGI NEL TEMPO VENGONO TRATTATI IN ALTRE STORIE, IN TELEFILM, FILM, LIBRI  ECC…ECC… MA NON HO RESISTITO, AVEVO QUESTA IDEA IN TESTA DA TROPPO TEMPO : )  L’ IDEA INIZIALE DEL FIGLIO CHE VIENE DAL FUTURO MI E’ VENUTA DA STREGHE, MA SI TROVA ANCHE IN RITORNO AL FUTURO O IN DRAGON BALL O IN TANTISSIME ALTRE COSE CHE ORA NON MI VENGONO IN MENTE…QUINDI NON PENSATE CHE SEGUIRO’ LA TRAMA DI STREGHE !!  IL MOTIVO PER CUI IL GIOVANE MALFOY E’ TORNATO INDIETRO NEL TEMPO VERRA’ FUORI PIU’ AVANTI…ANCHE SE QUA DA UNA PICCOLA SPIEGAZIONE…E’ SOLO LA PUNTA DELL’ ICEBERG ; )) SPERO CHE MI DARETE UNA POSSIBILITA’ E MI FARETE SAPERE !! GRAZIE MILLE A TUTTI !!
 
 
   
 
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