Libri > Artemis Fowl
Segui la storia  |       
Autore: Artemis97    17/11/2013    0 recensioni
Un rapimento, un salvataggio da effettuare da Artemis e Spinella, un incidente e la morte di una ragazza innocente, cosa sarà successo?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap 4  
***
“Me la pagherete! Ammazzateli tutti! NON VOGLIO CHE NE SOPRAVVIVA NEANCHE UNO!” grida la folletta arrabbiata come non mai, addolorata come non è mai stata.
I folletti sparano, quando il capo è in quelle condizioni nessuno prova a contraddirla.
E così fanno fuoco senza pietà e Spinella e gli altri non hanno possibilità di scampo.
***

Spinella e gli altri non hanno possibilità di scampo se non fosse che un improvvisa cupola verde smeraldo trasparente li avvolge salvandoli e d’improvviso sono come trasportati via. 
Si ritrovano nel soggiorno di casa Fowl davanti ai signori Fowl piuttosto preoccupati. La cupola verde scompare e Artemis junior, Spinella, Leale, la signorina Paradizo e i membri sul campo della squadra di Spinella si sono ritrovati lì.
“Artemis cosa succede?” domanda Artemis senior.
“Non lo so padre. Un attimo fa eravamo …” spiega brevemente all’uomo ciò che è successo e quando ha finito inizia a fare supposizioni con Polledro, la cui faccia è comparsa sullo schermo piatto della tv grazie ad un collegamento.

“Oh smettetela con queste supposizioni stupide” borbotta una voce spazientita e fa la sua comparsa la ragazza dai capelli azzurrini.
“Siete noioooooosi! Non vedo l’ora di tornarmene a New York, qui non c’è niente … oh, vero! Sono morta, che ci vado a fare?” sembra che non lo ripeta per ricordarlo a Spinella, ma perché se lo fosse appena ricordato lei.
“Tu sei davvero Elaisa la figlia del comandante Tubero?” chiede un membro della squadra di Spinella. La ragazza lo guarda male corrugando la fronte pensierosa.
“Sì, chi te lo ha -si blocca, i suoi occhi si illuminano- ah! Deve avervelo fatto sapere mamma!” 
“la mamma?!? Lei non è tua madre!” si arrabbia Spinella.
“Ma certo che lo è! Si è presa cura di me, mi ha difeso e mi ha insegnato a fare magie!”
 “Lei non è tua madre, dov’è quella vera? E come fai ad avere un aspetto umano?” chiede Artemis gelido. Elaisa sbuffa e si siede a gambe incrociate galleggiando in aria come se non avesse peso.
“La donna umana che mi ha dato alla luce abita a Manatham e si è sposata con un magnate dell’industria petrolifera, un cretinetto pelato rompiscatole.” Spiega Elaisa guardandosi le unghie smaltate di verde smeraldo “ehi se sono morta vuol dire che lo smalto non si rovinerà mai! Figo!” commenta sorridendo felice.
“Ci puoi raccontare tutto? E anche dove sei sparita quando è arrivata Koboi?” chiede Polledro, ma la ragazza sbuffa annoiata.
“E perché dovrei? Non vi basta che vi ho salvato?” chiede annoiata.
“Ci hai salvato tu?” chiede sconvolta Spinella.
“Quella magia nessuno la sa fare, non è possibile!” bisbiglia qualche agente.
“Oh nulla è impossibile per me! Sono Giulietta Elaisa Koboi in fondo!” se ride la ragazza. 
“Semmai sei Elaisa Tubero!” se la prende Spinella, ma Elaisa muove una mano come a dirle di tacere.
“Piuttosto mamma starà venendo qui! Dovreste prepararvi allo scontro e affrontarla” gli rivela guardando fuori dalla finestra.
“Aiutaci allora!” 
“Non posso, non mi metto contro la famiglia per voi” atterra al suolo la ragazza.
“Perché prima ci hai salvato allora?” chiede Artemis, poi ricorda.
“Perché l’elfa ha il mio quaderno e doveva distruggerlo prima che mia madre arrivasse, per quanto bene le voglia non voglio che quel progetto cada nelle sue mani -rivela Elaisa guardando Spinella -sbrigati a distruggerlo! su, datti una mossa” ma l’elfa si guarda il quaderno tra le mani e non fa nulla. 
“Facciamo un patto: tu ci racconti tutto e noi bruciamo questo quaderno” si mette in mezzo Artemis con un sorriso da vampiro. Elaisa sente un brivido salirle su per la schiena, ma non lo mostra.
“Se non lo bruciate finirete nei guai! -li guarda socchiudendo, poi sospira e li guarda con occhi vitrei- oh, ma in fondo a me cosa importa. Sono già morta e tra qualche giorno scomparirò. Ehi! Potrei andare a spaventare i miei compagni di classe! Soprattutto quelli stupidi bulli” 
“no aspet-” Elaisa scompare. 

E mentre affrontano l’invasione di Opal tenendola a debita distanza dalla residenza Fowl, Elaisa si diverte a sbucare dai muri spaventando i ragazzi con cui è venuta in Irlanda e gli altri ospiti dell’albergo divertendosi come se fosse ancora viva. 
“Chi sei tu?” pigola la voce della sua prossima vittima, quel ragazzo non lo conosce, ma poco le importa.
“Sono Elaisa e tu mi hai calpestato il piede l’altro giorno!” non sa se è vero, però se la vuole prendere con qualcuno.
“Ma se io sono stato a letto malato fino a questa mattina” ok, questo non se l’aspettava.
“Allora è stato tuo fratello!” ma non si arrende.
“Sono figlio unico” ribatte con voce tremante il ragazzo, Elaisa sbuffa indispettita.
“E allora mi avrai uccisa tu diffondendo nell’aria i tuoi germi tossendo!”
“Ma non ho mai tossito!” 
“Oh adesso basta! Zitto e corri via urlando ‘il fantasma’ o giuro che ti perseguiterò finché non morirai” il ragazzo inarca appena un sopracciglio, ma la ragazza con i capelli azzurri lo guarda inferocita “su, muoviti!” ordina e quello fa come gli è stato detto mettendoci più enfasi del dovuto.
Elaisa sospira spazientita “ah, la gioventù d’oggi! Non sa neanche cosa sia il rispetto per noi poveri fantasmi” scuote la testa sconsolata.
“Ehi! Ho voglia di cioccolata!” salta su dimenticandosi di nuovo della sua condizione di morta e si dirige al bar creando un bel po’ di scompiglio.
“Ma cosa hanno da urlare?” chiede guardando le persone che si affrettano a raggiungere l’uscita.
“UN FANTASMA! UN FANTASMA!” grida una ragazza e lei si guarda intorno curiosa “un fantasma? E dov’è?” chiede bloccando un bambino “beh sei tu!” risponde quello intimorito per poi correre via. 
Elaisa si guarda le mani e poi urla “ODDIO SONO UN FANTASMA!” inizia a correre a destra e a sinistra, ma poi si ferma di botto. 
“Un momento, è logico che sono un fantasma! Ma che mi metto a fare?” si chiede recuperando la sua calma e piegando appena la testa di lato.
I presenti cadono a terra e sembra che l’anima esca dai loro corpi tanto è il loro sconvolgimento.
“Che razza di fantasma …” sbotta qualcuno, ma poi se ne pente quanto gli occhi di Elaisa si voltano verso di lui e scintillano pericolosamente.



Angolo dell’autrice
Oddio, ho creato un mostro! °_° forse dovrei rinchiudere Elaisa in un manicomio, ma credo che i fantasmi non si possano toccare, no? 
Ho trovato! Chiamerò i Gost Busters!          
Qualcuno sa il loro numero?


Cap 5
PARTE 2
IL RISVOLTO: Artemis Fowl e l’astuto fantasma

***
E mentre affrontano l’invasione di Opal tenendola a debita distanza dalla residenza Fowl, Elaisa si diverte a sbucare dai muri spaventando i ragazzi con cui è venuta in Irlanda e gli altri ospiti dell’albergo divertendosi come se fosse ancora viva. 
***

Artemis junior ragiona, con tutte le informazioni che ha raccolto può delineare la situazione del momento ed espone il tutto ai presenti. 
“Allora Elaisa si è lasciata sfuggire che i suoi genitori sono molto ricchi e che la madre è un umana, di conseguenza lei è entrambe le cose: un elfa e un umana. Da Tubero, a quanto ne sappiamo, ha ereditato i poteri mentre dalla madre naturale l’aspetto umano. Ma quali sono i suoi limiti? Cosa l’ha condotta da Koboi? Ora che cosa può fare nella sua situazione di ‘fantasma’?”
La notizia che Tubero ha avuto una figlia dagli umani che tanto odiava li ha lasciati uno strano gusto amaro in bocca.
“Non dimentichiamo che ha detto che non vede l’ora di tornare a New York quindi abita lì anche se ha detto che i genitori si trovano a Mantham e che andava a tormentare i suoi compagni di classe, ma prima aveva rivelato che era inutile ritornare a New York ergo la sua classe si trova qui in gita.” 
Spinella annuisce e, per le troppe notizie da assorbire in un giorno solo, non si è resa conto che il quaderno di Elaisa è sparito.                             
“Ma vi ricordo che il suo comportamento è ambiguo, cambia velocemente. Un attimo prima parla di qualcosa di importante e quello dopo se ne esce con commenti sulle sue unghie smaltate!” aggiunge Spinella ricordando ai presenti l’ambigua personalità di Elaisa.
“Che male c’è nell’essere eccentrici?” domanda Angeline.
“Non è essere eccentrici! È essere svampiti!” ribatte Minerva.
“Chi lo dice lo è!” afferma Elaisa comparendo di nuovo in stanza.  
E qui, il grande cervello di Minerva Paradizo dimostra tutto il suo genio con una domanda …
“E tu da dove sbuchi?”
… davvero stupida.
“Dalla porta” risponde semplicemente.
“Ma è chiusa!” protesta Minerva.
“Ho detto che sono passata dalla porta, non che l’ho aperta” inarca un sopracciglio il fantasma, poi spalanca le braccia come a mostrarsi.
“Se non lo hai notato sono un fantasma, ergo non posso toccare nulla. Sono trasparente e passo a traverso le cose anche le porte!” 
“…” 
“?” 
“E comunque dove sei stata?” domanda Minerva per togliersi dalla imbarazzante situazione.
“A mangiarmi un gelato! Poi però mi sono ricordata che non potevo più ingoiarlo e poi ho spaventato un po’ di gente, mi sono divertita un mondo!” 
“E non hai pensato che noi qui ce la stiamo vedendo con tua madre?!? Io posso capire il dolore che prova un genitore alla perdita del figlio -parla Angeline lanciando un’occhiata al giovane Artemis- ma non se la può prendere con noi! E poi potresti chiarire tu con lei, sei sua figlia!”
Elaisa fa una smorfia “nah, non voglio parlare con quella dispotica accoppa fidanzati!”
E stringe le braccia al petto imbronciata.
“Ci mancava solo questa! Tu e quella pazza avete litigato” borbotta Minerva rendendosi ancora più odiosa agli occhi della ragazza dai capelli azzurri.
“PAZZA?!? CHI È PAZZA??? -grida infuriata, poi si acquieta all’improvviso- eh già, si potrebbe dire che lo sia” annuisce concorde.
A Fowl senior il comportamento di Elaisa gli sta creando un mal di testa enorme, più cerca di capirla più il dolore aumenta. È come se per arrivare alla soluzione bisognasse mettere insieme i tasselli di un complicatissimo puzzle.
“Perché tu e tua madre avete litigato?” 
“Divergenza di opinioni” 
“Ovvero?” chiede Polledro curioso.
“Ah le solite cose sapete: come distruggere il mondo, quale arma sia la migliore, come uccidere i suoi nemici, quale dolce sia migliore, qual è lo stile di combattimento che ti può aiutare in una determinata situazione, quale best seller ha catturato maggiormente la nostra attenzione. Come ho detto le solite cose” 
Sguardi stupiti, Artemis le chiede incerto come mai è stato: “ma avete litigato per questo?”
“All’inizio sì -ammette la ragazza- ma poi il discorso si evoluto: le ho detto che Dean mi ha invitata ad uscire e lei ha iniziato a dire tutte cose tipo ‘non puoi andarci altrimenti chi baderà ai miei gatti?’ o ‘non ci andrai mai altrimenti ti brucio tutti i computer!’ quella … quella psicopatica ha persino progettato come provocare un incidente a Dean per non farlo venire all’incontro! Così me ne sono andata sbattendo la porta e portando con me i progetti che stavo creando, ammetto che è stata una bambinata però mentre andavo in bici ho capito che i progetti non dovevano tornare in mano a mamma sì, beh, perché -si gratta la nuca imbarazzata- mi sono resa conto che stavo per dare praticamente inizio all’apocalisse e -recupera il suo modo di fare menefreghista e scandalizzata afferma- io ci sarei finita in mezzo! Non potevo rischiare di morire giovane o non avrei potuto uscire con Dean! Ma a quanto pare non ci uscirò lo stesso -sospira sconsolata, poi ritorna a sorridere con gli occhi che brillano- ehi mentre comparivo ho visto due bambini che si sono messi a pungolarmi con un bastone, ma quest’ultimo mi trapassava! Avreste dovuto vedere le loro facce! Poi è arrivata una ragazza e io mi sono dileguata”
“Juliet” sospira Leale.
“Lei tiene d’occhio i piccoli” spiega Spinella.

Un rumore come di un esplosione.
“Opal” sospira Artemis junior sconsolato.
Il viso di Elaisa perde ogni traccia di colore “ah beh, sarà meglio che vada. Goodby, aufiderzen*, a mai più rivederci” dichiara lo spettro preparandosi a sparire.
“COSA?!? Non puoi scappare sempre davanti a tua madre così! Affrontala” la rimprovera Spinella avvicinandosi a lei tenendole un dito puntato contro.
“Ehi io non scappo! Io pratico la nobile arte della ritirata strategica!” protesta Elaisa offesa.
“E quale sarebbe la strategia?” chiede Artemis junior.
“Quella di trasformarsi in un coniglio” infierisce Minerva.   
Gli occhi di Elaisa si oscurano, una rabbia spaventosa sembra che la stia per dominare e farle commettere qualche azione molto cattiva. I presenti sentono un brivido salire su per la schiena e una strana paura pervaderli, poi la rabbia scompare e la sensazione passa.
“Uh, sei proprio fortunata che io sia morta! Sembra che nel mio stato non riesca a controllare le mie emozioni che variano in continuazione per questo adesso non ho più voglia di ucciderti” spiega quasi risentita lo spettro.
“Ma se non puoi toccare” cerca di ragionare Minerva, ma la ragazza fantasma scuote la testa.
“Certo non ti posso toccare, ma sono capace di usare i miei poteri entro un certo limite e questo non mi impedisce dal far fare questo” 
“Questo cos-” ma la ragazza non riesce a finire la frase che un folletto le tira un calcio nel didietro facendo scoppiare a ridere Elaisa.
“Scusi, non so cosa mi sia preso! -cerca di spiegarsi quest’ultimo guardandosi stupito il piede- all’improvviso ho avuto una voglia irrefrenabile di tirargli un calcio e non sono riuscito a fermarmi” 
“Ahahah, dovresti vedere la tua faccia ora!” se la ride il fantasma per poi sparire all’improvviso.
“Coniglio” sibila Minerva rossa per la vergogna.


Angolo dell’autrice

 *non so come si scrive. 
Ho dovuto mettere :PARTE 2, IL RISVOLTO: Artemis Fowl e l’astuto fantasma perché ormai da qui in poi Elaisa non sarà tanto innocente. Vivere troppo a contatto con Opal l’ha resa molto combattiva e le ha passato un lato oscuro di qui non era a conoscenza.


Signore e signori, mi duole annunciarvi che i Gost Busters se la sono data a gambe dopo aver parlato con quella pazza lunatica di Elaisa … eh, Elaisa cara stavo scherzando! Su, abbassa quelle armi! 
Cof cof, bene, andando avanti ci vediamo alla prossima. 

Pzss *bisbigliando* i Gost Busters hanno fallito, ma contatterò qualcun altro, tranquilli! 

Cap 6

Giulietta Elaisa Koboi non è mai stata una codarda, ma neanche una cuor di leone. Ha sempre eseguito ciò che il suo cervello freddo e razionale le ordinava, ma come può seguirlo adesso che è immerso nella confusione? 
È così difficile! Un minuto prima pensa a una cosa, quello dopo è convinta di un’altra. E il bello è che più usa i suoi poteri e più questa confusione aumenta spingendola a scappare dalla sua stessa madre. Non vuole mostrarsi in uno stato così pietoso davanti a lei, è la sua unica e inamovibile certezza e lei ci si aggrappa con tutte le sue forze.
Minerva l’ha definita un coniglio, ma ella non si trova nella sua posizione. 
Quella Paradizo non sta scomparendo dalla faccia del mondo! Non ha sulla sua coscienza il peso di un possibile Armageddon e tanto meno ha vissuto la sua vita! Quella è una mocciosa viziata che ha avuto una vita fin troppo facile! E meriterebbe … un momento, cosa stava pensando? La Paradizo non si merita di certo una brutta fine. Ecco, è accaduto ancora e se ne rende conto, i suoi sentimenti e il suo umore è cambiato.

Compare all’Alaska, ha sempre sognato andarci e ora ha potuto farlo! Il gelo non la tocca, e vedere i pinguini le fa provare una dolce stretta al cuore però c’è qualcosa che stona in questo suo senso di … dolcezza? Tranquillità? Fatto sta che c’è qualcosa che non Va. 
Forse è il dolore che ha sentito quando è apparsa e la stanchezza che sembra voglia trascinarla giù.
Si ferma a ragionare per cercare di capire, prima non ha sentito nessuna di queste due sensazioni mentre scorazzava a casa Fowl o mentre spaventava le persone! Vuoi vedere che …
La scoperta avuta le lascia una strana sensazione: è felice o addolorata?
Però, decide, deve risolvere tutte le sue questioni lasciate in sospeso e questo significa che deve ingoiare il suo orgoglio e andare a parlare con sua madre Opal.
Però, in un modo o in un altro lui se la caverà. Ha appena capito che non vuole sparire e un piano subdolo prende forma nella sua mente. In un certo senso la sua parte incosciente ha sempre saputo il tutto e quindi le ha fatto muovere le cose in modo che siano a suo favore, infatti il suo quaderno non è sparito per un caso e Spinella non se ne è dimenticata per un altro e lei che credeva di essere diventata un’inetta!

***
“Non hanno ucciso Elaisa” difende il figlio Angeline davanti un Opal Koboi piuttosto arrabbiata che, non si sa come, è riuscita ad entrare nella residenza e si trova davanti a loro con i suoi sgherri, sono un numero maggiore dei Fowl e della squadra della LEP.
“Zitta tu fangosa! È colpa loro se ho perso mia figlia!”
“Veramente la colpa è tua, sappiamo del vostro litigio” si lascia sfuggire Minerva. 
Gli occhi di Opal brillano per un emozione strana, come se fosse un misto di vittoria e di dolore.
“E come fate a saperlo? L’avete torturata per carpire i miei segreti, non è così?!?”
E la cosa buffa è che sembra che lei lo creda davvero o almeno sembra così a Elaisa.
“Noi non l’abbiamo torturata! È il suo spirito che ce lo ha rivelato!” si difende Minerva con fervore.
“Spirito? Neh, non mi dire che sei impazzita?!?” se la ride uno dei folletti di Koboi imbacuccato in un vestito nero che regge in modo fermo l’arma. A Minerva sembra quasi che a rispondere sia stata quella svampita di Elaisa Koboi.
“IO NON SONO IMPAZZITA E TU -si rivolge a Opal- GREDEVO CHE TENESSI I TUOI SOTTOPOSTI AL LORO POSTO!!!” rossa come un pomodoro maturo Minerva continua la sua sfuriata “SE NON RIESCI A CONTROLLARE LORO COME PENSAVI DI POTERTI OCCUPARE DI TUA FIGLIA?!?” ahia! Parole pesanti che scatenano l’ira di Opal, ma non fa neanche in tempo a parlare che interviene di nuovo quel suo sottoposto dalla lingua lunga.
“Ma siete per caso abbonati all’ AFDM?”
“Il che?” domanda Polledro inquieto.
“Associazione Delle Figure Di Merda” spiega il folletto cercando di trattenere le risate, ma non ci riesce e, perdendo la concentrazione, in un lampo di luce verde smeraldo si trasforma di nuovo in Elaisa.
“Cosa … come …?” Opal sembra aver perso la sua intelligenza e guarda la figlia con le lacrime agli occhi.
“Andiamoci a sedere e mà caccia qualcuno di queste tue guardie del corpo in segno di buona fede. Dobbiamo parlare e devo farlo anche con la signorina Spinella Tappo -guarda la suddetta elfa- so che era molto unita con Julius Tubero e quindi voglio spiegarle qualcosa”
“NO! ELAISA ESCI SUBITO DA Lì!” tuona Koboi.
“Da lì? Cosa stai … oh! No no no! Non mi dire che lo hai fatto!” capisce subito lei.
“Cosa succede?” domanda Artemis senior preoccupandosi ascoltando il tono di voce della ragazza.
“Tutti fuori ora!” grida, ma non fanno in tempo. Una luce azzurra si vede sopraggiungere dalle finestre, una bio bomba.
“Mi dispiace” dichiara Opal mentre una lacrima le solca una guancia e poi l’esplosione.   


EPILOGO

***
“NO! ELAISA ESCI SUBITO DA Lì!” tuona Koboi.
“Da lì? Cosa stai … oh! No no no! Non mi dire che lo hai fatto!” capisce subito lei.
“Cosa succede?” domanda Artemis senior preoccupandosi ascoltando il tono di voce della ragazza.
“Tutti fuori ora!” grida, ma non fanno in tempo. Una luce azzurra si vede sopraggiungere dalle finestre, una bio bomba.
“Mi dispiace” dichiara Opal mentre una lacrima le solca una guancia e poi l’esplosione.   
***

Confusione,
Tristezza,
Dolore,
Artemis senior, Angeline e la squadra LEP.

Amarezza,
Scontentezza,
Rabbia,
Minerva.

Sconvolgimento,
Paura,
Fermezza,
Spinella.

Fermezza,
Paura,
Razionalità,
Artemis junior.

Paura,
Dolore,
Fermezza,
Domovoi Leale.

Sonno,
Sogni,
Gioia,
Juliet e i piccoli Fowl.

Colpevolezza,
Dolore,
Odio,
Opal.

Dolore,
Stanchezza,
Dolore e ancora dolore,
Elaisa. 


Artemis junior apre gli occhi e viene accecato da una luce verde smeraldo, riesce a fare mente locale di quello che è successo rapidamente e scatta in piedi. Osserva meravigliato tutto intorno a se: è circondato dal verde smeraldo ed è come se si trovasse in un altro mondo fatto solo di quel colore luminoso. Spinella è poco distante da lui, ma a parte lei non c’è nessun altro. Cosa succede? 

“Spinella!” corre verso l’elfa preoccupato.
“Stai bene?” le chiede, lei annuisce per poi alzarsi un po’ traballante appoggiandosi su di lui.
“Dov’è Elaisa?” domanda Artemis guardandosi intorno.
“E dove sono tutti gli altri?” chiede Spinella.

“Lì ho salvati tutti con una barriera simile a quella che ho usato l’altra volta” spiega una voce gentile. Davanti a loro si materializza Elaisa, è vestita completamente di bianco con short e maglia a mezze maniche, sandali alla schiava calzano i suoi piedi. I capelli azzurrini sono lasciati sciolti e tenuti fermi da un cerchietto.
Un sorriso le illumina il viso e gli occhi castani brillano di una luce calda.
È davvero meravigliosa, in quel momento ai due sembra un angelo.
“Prima che parliate voglio raccontare a Spinella la mia storia e a te, Artemis, perché so che stimavate molto Julius Tubero e che sapere che ha avuto una figlia con una fangosa dopo che ha sempre professato il suo odio verso di loro deve aver minato la vostra stima in lui” si siede a terra e loro due seguono il suo esempio. 
“Allora per incominciare -inizia anticipando le loro domande- gli altri stanno bene e di sicuro adesso si staranno svegliando. Sono riuscita a salvarvi giusto in tempo prosciugando le mie ultime energie e ora, prima che lo squarcio si chiuda devo spiegarvi alcune cose.”
Sa che Artemis ha molte domande soprattutto per la sua ultima affermazione, ma non ha proprio tempo.
“Tubero e Cathrine, la donna che mi ha dato alla luce, si sono incontrati quindici anni fa in una missione di Julius. Entrambi si sono odiati fin dal primo sguardo e poi il loro sentimento è mutato quando, per una serie di sfortunati eventi, si sono più volte incrociati e salvati la vita a vicenda. Alla fine hanno passato una notte insieme prima che lui potesse capire che razza di stronza opportunista è Cathrine. Ella voleva solo l’oro del Popolo all’inizio, ma poi è caduta nella sua stessa trappola e si è innamorata, ma Tubero non volle sentire ragioni e così si allontanarono. Lui non sapeva che Cathrine era rimasta incinta e lei, quando lo ha scoperto, ha provato ad abortire, ma la magia del Popolo mi scorreva nelle vene anche allora e mi sono salvata così lei ha pensato che, come l’amore che prova per Julius è rimasto in vita nonostante tutto, io sarei sempre sopravvissuta. Fin dalla nascita mi sono accorto dello sguardo di Cathrine, per metà dolce, per metà malefico, incapace di donarmi l’amore che prova la madre verso la figlia senza provare senza di colpa.

Io ho una memoria molto sviluppata quindi mi ricordo anche quello che mi accadeva da piccola, ad esempio di come una mia governante, credendo che dentro di me risiedesse il diavolo, mi ha buttato dal terrazzo. Anche allora i miei poteri incredibili mi hanno salvato da una fine certa e la faccia della governante quando mi sono messa a volare davanti a lei è stata incredibile! Comunque, dicevo, avendo una buona memoria mi ricordo che a due anni Cathrine si è risposata per denaro con un uomo, Josh, portato per gli affari e che la ama veramente e che per me prova affetto, ma per lui mi è stato impossibile provare qualcosa. 

Prendendo atto dei miei poteri mi sono esercitata finché non ne sono diventata maestra, poter governare gli elementi a otto anni, poter controllare l’energia del mondo ti da una carica incredibile e la Conoscenza mi ha investito. Apprendo le cose in una velocità incredibile, razionalizzo con mente fredda e sono una persona calcolatrice o per meglio dire ero -il suo sguardo si adombra, ad Artemis quella descrizione sembra la sua di qualche anno prima, quando non conosceva ancora il Popolo. 
Forse se anche lei avesse avuto una persona come Spinella a fianco non sarebbe finita in quel modo- quindi grazie a queste mie capacità riuscii a scovare il computer di Polledro su internet e ad inserirmici. Prendendo atto dell’esistenza di folletti, elfi, coboldi eccetera e che questi potessero fare magie mi sono convinta che dovevo scoprire cosa ero perché di certo quello che sapevo fare non era umanamente possibile e sapevo che, se avessi chiesto a Cathrine come avevo già provato a fare, non avrei ottenuto risposta. 

A caso mi imbattei nei suoi file che trattavano degli agenti e così trovai quello di Tubero. All’inizio non ci feci molto caso, ma poi la notte gli occhi della foto che avevo visto di lui mi tormentarono e qualcosa in me urlò di controllare meglio. Così scavai nei file su di lui e cercai attentamente di non farmi sgamare dal centauro, poi un giorno osai troppo e Polledro scoprì la mia invasione nei suoi computer quindi ritenni che per me era meglio sparire quindi eliminai le mie tracce così non sarebbe risalito a me e me ne andai da Manatham andando a vivere a New York. 
Naturalmente ho dovuto combattere e trovarmi un altro tutore, non ci sarei riuscita se non avrei incontrato Opal Koboi che fece in modo da darmi il suo cognome e di farmi affidare a lei. All’inizio io e lei ci siamo incontrate per caso, lei cercava ispirazione per le sue armi e io invece cercavo un modo di distinguermi dai fratelli che quei due mi hanno dato. Per sbaglio ci ritrovammo a parlare e rimanemmo affascinate dal genio dell’altra, mi diede il suo nome e mi trasferii a New York dove, quando lei veniva a trovarmi, discutevamo di armi, poi il nostro rapporto si è evoluto. Quando veniva iniziavamo a parlare di qualsiasi cosa, preoccupazione o sentimento che fosse, legammo molto e poi lei divenne mia madre. 

Si preoccupava per me, mi teneva in considerazione e mi voleva bene come solo una madre può fare e poi … poi si è scontrata con voi e la mia vita è divenuta un inferno. Lei mi aveva ordinato di non agire, di non aiutarla perché altrimenti sarei stata scoperta, ma non potevo non fare nulla, no? Quindi la aiutai anche se quello che potevo fare era piuttosto marginale. Intanto dovevo studiare con impegno all’accademia e riuscivo a saltare gli anni dando gli esami. Ora dovrei essere in quinto e quest’anno stavo per prendere la laurea. Mi feci la tinta azzurra, il mio comportamento ribelle e anti conformista mi procurò non pochi problemi, e io mi divertivo a risolverli cercando di far uscire pazzi i miei avversari. Poi riuscii a liberare mamma qualche mese fa e rimasi sconvolta quando la vidi ancora umana, lei mi chiese di farla ritornare come prima e io non esitai. La gioia di essere riuscita a fare una cosa del genere solo sfruttando i miei poteri e la mia mente mi accecò, inizia a credermi una dea e allora inizia a inventare tantissime cose pericolose che potete trovare nel quaderno dove ho progettato anche quell’arma di distruzione. Ma questa storia non è quella che in verità volevo dirvi -la guardano stupiti- volevo raccontarvi della morte di Julius Tubero, mio padre.”

“La verità è che quel giorno, quando mio padre è morto nell’esplosione io c’ero! Io e  sospettavo che mio padre fosse un membro del Popolo e se proprio lo era doveva essere qualcuno della LEP visto che erano i solo ad aver permessi per andare in superficie più spesso degli altri così, con Opal, lo interrogai e lui all’inizio mi scambiò per Cathrine, poi capì che ero la figlia. Gli spiegai cosa sapevo fare e lui, facendo due più due, mi disse che era mio padre. 
Mi arrabbia da matti, quella fu l’unica volta in cui persi la ragione. Mio padre di sangue era davanti a me e non mostrava la minima espressione! Pensai che non era minimamente dispiaciuto dall’avermi abbandonata e gli voltai le spalle con rabbia allontanandomi, successivamente udii un botto come di un esplosione e poi Opal mi spiegò cosa aveva fatto. Sparii per giorni con una sola consapevolezza: mi rimaneva solo Opal che era continuamente in viaggio, ero praticamente sola e per di più era come se io stessa avessi condannato mio padre alla morte. Il senso di colpa mi perseguitò per molto tempo, ma quando sei la figlia di Opal non puoi permetterti sentimenti verso i nemici quindi i miei li uccisi e di me non rimase altro che un mostro freddo e calcolatore. Patetico, non è vero? Adesso che sono un fantasma ho scoperto che se uso i miei poteri lo squarcio che mi mantiene di qua si chiude più velocemente, io sto per sparire e il mio unico rimpianto è quello di non aver salvato Julius. Mi dispiace” finisce in un sussurro proprio mentre quella specie di mondo verde inizia a tremare e a sparire. 
Artemis e Spinella si alzano guardandosi preoccupati intorno, l’elfa ancora addolorata mentre sa come sono andati i fatti il giorno della morte di Tubero.
“Qui ci troviamo nello strappo, perlomeno le vostre anime si trovano qui, questo era il solo modo per potervi parlare prima di andarmene. Comunque lo strappo si sta chiudendo e voi state per tornarvene nei vostri corpi, salutameli Opal e ditele ‘di verde smeraldo voglio che la mia anima brilli’ lei capirà e non vi tormenterà più.” Artemis la guarda e sente il cuore straziarsi, Spinella scompare e sa che sta per succedere anche a lui tra pochi attimi, la voce di Elaisa lo richiama per un’ultima volta in un sussurro “Artemis mi dispiace per l’inganno” non fa in tempo a chiederle spiegazioni che si sveglia nel suo letto con accanto a se sua madre.

***
Sono tutti lì, intorno ad una bara che viene calata nel terreno. Una bara dipinta di verde smeraldo con le rifiniture in oro. 

Quando tutti si allontanano davanti ad essa rimangono solo tre giovani, o è quello che sembrerebbe se visti da dietro.
Solo uno di loro è un ragazzo, le altre due sono più anziane anche se non si direbbe dalla statura.
Artemis, Spinella e Opal fissano la lapide di Elaisa con dolore.

“Era una figlia davvero speciale” commenta Opal con la voce arrochita per il mal di gola, ha pianto e urlato a lungo.
“Era un piccolo genio, doveva solo incontrare qualcuno che le donasse affetto, qualcuno di buono” interviene Spinella.
Il giovane Fowl non aggiunge niente, non ne avverte il bisogno. Elaisa era combattiva e anche spietata da viva, gli dispiace non averla conosciuta allora. Magari sarebbe stata una sua … amica …
“Se solo avessi il suo quaderno” sospira Opal strofinandosi le mani per riscaldarle.
“Come? Vuoi ancora distruggere tutto?” chiede Spinella meravigliata, ma pronta ad intervenire.
“NO! -si affretta a smentirla la folletta- lei aveva inventato una macchina del tempo per tornare indietro e salvare suo padre. Io lo sapevo, però non le ho detto nulla. Comunque potrei impostarla e salvare lei! Se solo sapessi dove fosse quel maledetto progetto!”

***

Una volta a casa, Artemis si chiude in camera sua. Non ha voglia di sentire o vedere nessuno. 
Se Elaisa ha progettato una macchina del tempo vuol dire che la si può fare! Di conseguenza deve crearla anche lui e poi tornerà indietro!
 
Si avvicina alla scrivania e prende dei fogli e una matita per iniziare ad abbozzarla, a capire come crearla.

***

Ennesimo foglio accartocciato, ennesimo progetto fallito. 
La punta della matita si spezza, la scaraventa lontano frustato. Perché? Dannazione perché non riesce a crearla?
Si prende la testa tra le mani, sospira. 
Da quant’è che è chiuso nella stanza? Da quant’è che non mangia qualcosa?

Si alza lentamente e ripresa la matita si risiede, apre il cassetto della scrivania per prendere un tempera matite quando lo vede, un quaderno dalla copertina rossa con su scritto in grande ‘I love me’. è il quaderno di Elaisa! 
Lo  prende sconvolto, credeva che Spinella lo avesse distrutto e invece è lì, davanti a lui, incolume.
Lo apre e legge scioccato ciò che c’è scritto alla prima pagina:
‘Artemis so che ne farai buon uso, ho fatto in modo che Spinella lo portasse qui e scrivesse il biglietto. Sono un mito ammettilo ù_ù
Non se lo ricorda quindi puoi farne liberamente quello che vuoi solo fa attenzione non vorrei che distruggessi per sbaglio il pianeta XD
Divertitici, Elaisa.’ 
Lo sfoglia con le lacrime agli occhi finché non giunge ad una pagina con i bordi colorati di verde smeraldo. In alto c’è scritto : progetto Time macchine. 

Artemis sorride e inizia a darsi da fare.

***

Nel passato …

Elaisa corre via con la rabbia che le pulsa nel sangue, come può Julius Tubero rimanere impassibile alla scoperta che lei è sua figlia?
Non le ha detto niente, ha solo voltato la testa da un’altra parte per non vederla.
La stava forse guardando con disgusto? Beh, fa niente perché lei è disgustata quanto lui da quella scoperta! Il dolore che prova al cuore non è dolore! Non è triste perché si è sentita rifiutata! Capito?!? Non è quello!

Corre come il vento, lontano dal covo con le lacrime che iniziano ad offuscarle gli occhi. 

“Spinella ti ricordi che strada hai percorso quella volta?” 
“Sì”
“Sbrighiamoci allora” 

Tre voci sconosciute le giungono alle orecchie. Chi sono? Perché sono lì? Sono della LEP?

Una si chiama Spinella, lo ha sentito, è forse Spinella Tappo il nemico di sua madre? 

Cerca di localizzarle, ma non fa in tempo che queste compaiono alla fine del sentiero.
Si fissano sconvolti.
Elaisa si asciuga le lacrime con una mano e si mette in posizione di attacco.
“Chi siete?” ringhia con la guardia alta.
“Elena!” sospira l’elfa, quella deve essere Spinella. Ma gli altri due? Uno è un gigante e l’altro un ragazzo. Ma che gli prende al Popolo? Si allea con gli umani? 

Oh dannazione! Gli unici umani ‘alleati’ con il Popolo sono una guardia del corpo gigante e un fastidioso ragazzino genio. Come li aveva chiamati la madre? Ah sì, Artemis Fowl e Leale.
E per di più conoscono il suo nome, sanno anche chi è?

“Ripeto, e non è una cosa che mi piace fare, chi siete?”
“Sono Artemis Fowl e non c’è tempo per questo, dobbiamo salvare tuo padre Julius Tubero!”
Elaisa ride senza divertimento, non ha intenzione di muovere un dito per Tubero!
“Dobbiamo? Se ci volete provare andate pure. Buon divertimento, io non mi immischio nei fatti di Koboi” 
“Quello è tuo padre! Sta per esplodere!!!” si infuria Spinella.
“Non è mio padre! Non lo è! -si arrabbia ricordando l’espressione di Tubero- Può anche morire nell’esplosion- aspettate, esplosione? Ma di cosa state parlando?” 
“Ne parliamo mentre andiamo a salvarlo!”  
***

“COSA?!? Venite dal futuro? Datemi una prova!” ordina Elaisa mentre corrono su per le scale.
“Ti chiami Giulietta Elaisa Koboi e -” inizia Spinella, ma la ragazza scuote la testa.
“Ah no, queste cose potresti averle scoperte! Voglio una prova?”
E allora Artemis si ricorda di quella frase.
“Tu -inizia- quando ce ne stavamo andando da quello spazio verde smeraldo mi hai detto di dire a tua madre questa specifica frase: di verde smeraldo voglio che la mia anima brilli.”
Elaisa sbarra gli occhi “ ‘… e che la sua calda luce mi doni speranza’ -aggiunge incredula- questa cosa avrei potuta dirla solo io! E mica lo vado a dire a chiunque! WAO!!! Venite dal futuro! Aspettate, non è per niente wao, io sono morta a quanto dite! Ah, è questa la stanza, ciao ciao! Ve la vedete voi con mia madre!” si ritira Elaisa dopo aver indicato loro la porta che conduce da Tubero, quello è il massimo che può fare per quel membro del Popolo che non l’ha neanche riconosciuta con gioia come figlia! Tutti ne vorrebbero una come lei e lui invece l’ha denigrata! 

“Vieni anche tu! Devi farlo! Te ne pentirai, me lo hai detto tu stessa” la incita Artemis e la ragazza non può fare a meno di cedere di fronte al suo sguardo, non vuole dimostrarsi una codarda davanti a quel ragazzo!
“Ok.”

***

Una volta ritornati nel presente, Artemis, Spinella e Leale compaiono direttamente davanti a Tubero a Cantuccio che li guarda con il solito naso rosso e la rabbia a mille.
“Ce ne avete messo di tempo! Allora avete scoperto che cosa stanno architettando quella Koboi con mia figlia? E poi da dove spuntate fuori?” 
Sguardi spaesati sono la loro risposta.
“Cosa vi prende?” chiede burbero.
“S-signore è vivo!” esulta Spinella buttandoli le braccia al collo e abbracciandolo.
“Spinella?” chiede quello spaesato.
Artemis tossisce per attirare l’attenzione di Spinella che capisce e si separa da Tubero.
“Forse è meglio se le spieghiamo” inizia il giovane Fowl.     
   
***

“Dunque avete viaggiato nel tempo …” dice sconvolto Polledro che è entrato nell’ufficio di Tubero all’inizio della spiegazione e si è seduto ascoltando tutto.
“Mi ricordo di quella volta che Elaisa mi ha salvato, ma è stato qualche anno fa. Vi faccio un riepilogo poi Polledro vi darà i file.”
L’interessato annuisce semplicemente.
“Allora quella volta che si è contrapposta a Opal per salvarmi con voi al suo fianco non mi ha più rivolto la parola e se ne è andata con quella che chiama sua madre. Ho più volte provato a rintracciarla per parlarle, ho chiamato anche Cathrin ma lei ha detto che non sentiva nostra figlia da quando era stata affidata a una certa Koboi. Ogni due settimane ricompare al fianco di quella folletta, ne combinano delle belle e poi scompaiono, per questo vi ho chiesto di trovare informazioni su di loro per sapere cosa stanno facendo” riepiloga Julius.

***
Artemis ritorna a casa pensieroso, corre in camera sua per vedere se la macchina del tempo c’è ancora con il quaderno degli appunti. Ma quando apre la porta non trova nessuna delle due cose e, per di più, non ricorda neanche come si costruisce, è strano. Sembra come se il ricordo si fosse cancellato …

Certe volte, la notte, Artemis si ferma a guardare le stelle e a pensare. Quella è una di quelle notti.
Non capisce perché sente che qualcosa gli sfugge, qualcosa di sottile di cui non si è accorto. 
“Arty qualcosa ti preoccupa?” chiede sua madre sopraggiungendo alle sue spalle sul balcone.
“Niente” mente il ragazzo.
“Sicuro tesoro?” non è convinta Angeline.
“No” sospira Artemis “vado a letto” aggiunge mesto.

E poi, rigirandosi nel letto, capisce!
È tutto legato alla frase che le ha detto Elaisa:
“Artemis mi dispiace per l’inganno” 
Elaisa ha fatto in modo che trovasse il suo quaderno per costruire la macchina del tempo e rimediare al suo errore! Voleva che salvasse Tubero e se quella variabile della sua vita sarebbe cambiata allora c’era la possibilità che non sarebbe morta!
Quella ragazza lo ha proprio fregato!

Sorride. 
Gli è venuta voglia di andare a studiare a New York.


Angolo dell’autrice

Allora eccoci alla fine! Spero che la storia vi sia piaciuta ^_^
Bene, spiego un po’ di cose:

Amarezza,
Scontentezza,
Rabbia,
Minerva.

Sono le emozioni che prova in quel momento Minerva, ho usato questo sistema per spiegare più rapidamente cosa provano.

Quando invece ho scritto ‘dolore’ a ciò che provano intendevo un dolore spirituale perché sanno che non vedranno qualcuno a loro caro.
Non l’ho scritto per Spinella e Artemis junior perché invece ho scritto paura, ecco loro hanno paura di perdere tutti e tutto. 
Juliet e i piccoli Fowl invece se la passano meglio perché loro stanno sognando.
Opal, a parte gli ovvi sentimenti di colpevolezza, prova odio verso di se e verso il fato che sembra essergli avverso e infine Elaisa Koboi.
Beh, Elaisa è stanca perchè gli ha protetti prosciugando la sua energia e il dolore che prova non è come quello degli altri perché sta scomparendo contro la sua volontà dal mondo e quindi, sforzandosi di restare ancora un po’, soffre. 




  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Artemis Fowl / Vai alla pagina dell'autore: Artemis97