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Autore: IlQuokkaDaWonderland    18/11/2013    1 recensioni
Una lettera di Cain a Adrian, in cui i ricordi fluiscono con nostalgia e amore.
"E più tu mi respingevi, diventando freddo e distaccato, più io ti cercavo.
Io ero la falena e tu la luce da cui sarei dovuto stare lontano.
Io ero il bambino che, incurante, camminava sul lago ghiacciato e tu la crepa e l’acqua fredda pronta a inghiottirmi."

Perché secondo me sono una delle coppie più belle e dolci della serie, anche se sono presenti poco.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Adrian Blackmore, Cain Blackmore
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Perché tu sei la mia fine e il mio inizio. '
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CainLettera
Confessioni
Di me e di te.

"Ancora non riesco a ricordare molto della mia vita precedente: di quella luce oltre il buio, quella luce che spesso rimane nascosta.
I miei ricordi più vividi iniziano dopo quello che mi era sembrato un baratro in cui continuavo a cadere. E cadevo e non sapevo quando avrei smesso di farlo.
Un baratro da cui un paio di mani e di braccia forti mi hanno tirato fuori.
Le tue.
Ma c’è una cosa che ricordo distintamente.
Quando ero un principe e la gente mi chiamava Haydan, io già ti conoscevo e ti amavo.
E quando mi annoiavo, fin da piccolo, ricordo di aver passato ore, no, giornate intere a spiarti, nascosto, credendomi non visto e non sentito.
E più tu mi respingevi, diventando freddo e distaccato, più io ti cercavo.
Io ero la falena e tu la luce da cui sarei dovuto stare lontano.
Io ero il bambino che, incurante, camminava sul lago ghiacciato e tu la crepa e l’acqua fredda pronta a inghiottirmi.
Era così che ti vedevo. Come una forza della natura.
Avevi tutto: talento, intelligenza, forza, bellezza.
E davanti a tutti eri così gentile con me. Recitavi la parte del bravo maestro. Appena eravamo soli, però, mi dicevi che non si poteva, che io ero il principe, che avevo dei doveri nei confronti del popolo che non includevano te, che mi sarei dovuto sposare.
Quando mi hai salvato da quel baratro, ho capito che fingevi. Ho capito che, forse, avevi solo paura di mostrarti vulnerabile.
Ed io, finalmente, ho avuto di nuovo una speranza cui, finché ho potuto, mi sono aggrappato con tutte le mie forze, soffrendo e anelando qualcosa che tu non volevi darmi.
Quando mi hai aperto le tue braccia, quella falena è improvvisamente bruciata.
Quel bambino è annegato.
Ma noi siamo immortali e quella falena è destinata a bruciare ogni volta e quel bambino è destinato ad annegare ogni volta.
Ma è così bello. Così unico. Così speciale.
E nessuno dei due vuole smettere.
La falena continuerà a bruciare.
Il bambino continuerà ad annegare.
Ed io continuerò ad amarti ancora, anche se mi allontanerai di nuovo. E sbaglierò. E sbaglierai. E litigheremo e ci odieremo, tornando a spiarci a distanza di sicurezza per non bruciare e annegare più.
Ma io continuerò ad amarti, Adrian.
Perché tu sei l’unico che cerco.
Perché tu sei l’unico che desidero.
Perché tu sei l’unico che voglio.
Tuo, Cain. "


Scorre più volte la lettera e ne soppesa ogni parola. La mente corre agli anni in cui tutto sembrava scorrere placidamente: Clarisse, Brian e lui, il principe biondo.
Le labbra si piegano in un sorriso; è uno di quei rari in cui il passato è portatore di ricordi piacevoli.
Ricorda di aver cercato invano di gelare l’entusiasmo di Cain dalle prime avvisaglie d’interesse, perché non poteva permettere che il futuro dei Blackmore fosse incrinato dalle infatuazioni di un ragazzino. Ma le sue parole erano rimaste aggrappate al vento.
E negli ultimi istanti di vita non aveva saputo lasciarlo andare, perché non era che un ragazzo e, in seguito alla morte di ogni singolo membro della famiglia, non aveva che lui.
La sua presenza costante faceva concorrenza alle ombre nel seguire i passi misurati all’interno della Reggenza.
Non c’era stato momento in cui non avesse sentito il suo sguardo addosso.
E ora l’eternità li avrebbe visti procedere l’uno accanto all’altro, come se fosse già tutto scritto dal Fato.

 
*Nella tana della Lepre*

Prima di tutto devo ringraziare Adrian per avermi aiutata.
Nel senso che la seconda parte di questa oneshot è stata una sua idea.
Inizialmente, infatti, io avevo scritto solo la lettera. 
Che ovviamente è pensata solo per lui u.u
In ogni caso, grazie <3 *Abbraccione*
A lui e ovviamente alla sua player che mi sopporta tutti i giorni u.u
Detto questo, spero vi sia piaciuta. 
Come al solito, se volete comunicare con me, i vari link si trovano qui su efp.
Un bacio a tutti/e quelli/e che leggeranno ^-^
Ciao (°-°)/
   
 
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