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Autore: Stria93    19/11/2013    12 recensioni
Al Castello Oscuro è ormai giunto l'inverno, e quando la neve fiocca fuori dalla finestra non c'è niente di meglio di una serata accanto al fuoco in compagnia di un libro e di una gustosa tazza di cioccolata calda. Ma il cioccolato, si sa, può liberare desideri nascosti...
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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chocolat

“I Maya credevano che il cacao avesse il potere di liberare i desideri nascosti...e di svelare il destino.”

- Chocolat


Il tempo al Castello Oscuro trascorreva velocemente per Belle.
I giorni si trasformarono presto in settimane e poi in mesi, mentre l'autunno se ne andava, portando via con sé i suoi colori caldi e anche le poche foglie che erano tenacemente rimaste ancorate al proprio ramo, rifiutandosi di unirsi alle loro sorelle che giacevano al suolo formando un tappeto rosso e giallo.
Belle si stupì di come l'inverno giungesse in fretta in quella regione e accolse con gioia la prima neve; corse perfino fuori dal castello per sentire sulla pelle il tocco lieve e gelido dei fiocchi candidi che si scioglievano appena entravano in contatto con il suo viso, provocandole una leggera e piacevole sensazione di solletico.
Rumpelstiltskin la osservava da dietro una finestra scuotendo la testa, a metà tra il divertito e l'esasperato: la sua domestica rideva, saltellava e girava su se stessa con l'entusiasmo di una bambina. Per qualche strana ragione, vederla così felice gli fece inarcare le labbra in un sorriso appena accennato.
La lasciò scorrazzare un po' per il giardino, poi la obbligò a rientrare e lei si accomodò vicino alla finestra, immobile come una statua di cera, ad osservare con occhi incantati lo spettacolo della neve che turbinava e volteggiava con grazia al braccio del vento, come in una danza.
Sui rami spogli degli alberi si formarono splendidi ghiaccioli scintillanti che splendevano di riflessi colorati quando catturavano la luce del pallido sole invernale.
Non c'era alcun dubbio, il paesaggio che circondava il Castello Oscuro era magnifico avvolto in quella coltre bianca e luccicante, inoltre Belle adorava l'inverno. Quando ancora la giovane viveva ad Avonlea, suo padre mandava a chiamare gli scultori più abili di tutto il regno e li incaricava di creare delle meravigliose statue di ghiaccio che ornassero l'immenso giardino che circondava il palazzo reale; nelle sale, i camini venivano animati da un bel fuoco che scoppiettava allegramente e donava un'atmosfera intima e calda agli ambienti, la notte del solstizio aveva luogo uno splendido ballo in maschera al quale erano invitati tutti i regnanti e i nobili della Foresta Incantata, allora la sala da ballo si riempiva di luccichii, musica e colori vivaci e brillanti.
Naturalmente le cose erano molto diverse ora che viveva al Castello Oscuro come domestica, ma la ragazza non si lamentava: le piaceva in particolare accoccolarsi davanti al fuoco a leggere mentre Rumpelstiltskin filava e la neve fioccava senza sosta.

Una sera, proprio nel bel mezzo di una formidabile tormenta, Belle entrò nella sala dell'arcolaio con un libro e una coperta, dopodiché si raggomitolò sulla poltrona davanti al camino.
Non era trascorsa neanche mezz'ora quando la ragazza alzò la testa dal volume e si mise ad osservare le fiamme con aria pensierosa: - Hmmm... -
Il folletto sbirciò la sua domestica da dietro la ruota di legno: - Be'? Che ti prende, dearie? Ti sei trasformata in una statuina di marmo? Non che la cosa mi dispiaccia, potrei sistemarti tra i pezzi della mia collezione ma poi chi sbrigherebbe le faccende? - Ghignò.
Lei gli rivolse un lieve sorriso divertito: - Stavo pensando...non trovate che manchi qualcosa? -
Lui le restituì uno sguardo perplesso: - Non so di cosa tu stia parlando, dearie. Potresti essere più precisa? -
Belle indicò gli oggetti che la circondavano: - Ci sono il fuoco del camino, un buon libro pieno di avventure, una coperta soffice e calda. Eppure manca qualcosa che renderebbe tutto perfetto, un tocco finale se volete chiamarlo così. -
Rumpelstiltskin si strinse nelle spalle: - Non saprei, dearie; ma se devi restare lì immobile a fissare il vuoto tutta la sera, tanto vale che tu ti renda utile e vada di sotto a prepararmi una tazza di tè. -
Gli occhi azzurri di lei s'illuminarono a quelle parole e il suo volto si aprì in un sorriso: - Ma certo! Ecco di cosa si tratta! Manca qualcosa di caldo da sorseggiare pian piano mentre fuori nevica. Sì, ci vorrebbe proprio una bella cioccolata fumante. -
Il Signore Oscuro contrasse le labbra in un sogghigno beffardo e la punzecchiò: - Attenta, dearie. Non vorrai mettere a rischio il tuo bel figurino. -
Il sorriso di lei s'incrinò appena: - Mi sembrate la mia vecchia balia. - Commentò amaramente, poi stralunò gli occhi come se avesse visto un fantasma e iniziò a gesticolare freneticamente, parlando con una vocetta stridula e isterica: - “Oh no, principessa! Ma cosa fate?! Ricordate che il cioccolato fa ingrassare e venire i brufoli. Non sta bene che una principessa come voi si strafoghi di dolci! Posate immediatamente quella fetta di torta o riferirò tutto al Re, vostro padre!”-
Belle era così comica mentre si esibiva nell'imitazione della balia che Rumpelstiltskin non poté
trattenere uno dei suoi soliti risolini acuti.
La giovane si ricompose e sorrise, felice di essere riuscita a farlo ridere: erano molto rari quei momenti in cui il viso del folletto perdeva, anche solo per un istante, l'espressione tormentata.
- Allora è deciso! Vado subito a preparare un paio di tazze. -
E prima che lui potesse dire qualsiasi cosa, Belle si era già precipitata fuori dalla sala.

Ben presto l'aria della cucina di pietra del castello venne pervasa da un invitante aroma di cacao.
La ragazza inspirò a fondo quel dolce profumo e una valanga di ricordi la travolse, provocandole una piccola fitta di nostalgia al pensiero di casa.
Proprio in quel momento le tornò alla mente un piccolo segreto che una giovane cuoca di nome Vianne le aveva rivelato quando era una bambina e s'intrufolava nelle cucine all'insaputa di suo padre: un pizzico di peperoncino nella cioccolata calda donava un tocco magico ed esotico a quella bevanda già deliziosa.
Memore del consiglio, Belle aggiunse quell'ultimo ingrediente e sorrise, decisamente soddisfatta del risultato.
Come ultima cosa zuccherò la sua tazza ma non quella del folletto: egli infatti non dolcificava mai neanche il tè; aveva una strana e incomprensibile predilezione per le bevande amare.
Un vero peccato, pensava lei; era infatti fermamente convinta che un po' di dolcezza in più avrebbe giovato molto al Signore Oscuro.

Quando si presentò al piano di sopra, reggendo cautamente il vassoio, trovò Rumpelstiltskin comodamente seduto al tavolo, in sua attesa.
Belle gli sorrise, posò il tutto e prese posto accanto a lui, osservando compiaciuta la propria tazza dalla quale si levavano dense nuvolette di fumo profumate.
- Sapete... - Incominciò, - ...con un po' di panna sarebbe davvero perfetta. -
Il Signore Oscuro fece una smorfia: - Non vogliamo farci mancare proprio nulla, eh? -
Subito dopo, con grande sorpresa della giovane, il folletto schioccò le dita e fece apparire nella sua tazza una generosa dose di panna montata soffice e candida.
Lei gli scoccò un'occhiata raggiante, poi prese un sorso di cioccolata e per un attimo buona parte del suo viso scomparve nel dolce cumulo bianco; quando ne riemerse, sotto il naso e intorno alle labbra della ragazza erano rimaste alcune tracce di panna che le conferivano un aspetto decisamente buffo. Rumpelstiltskin scoppiò in una fragorosa risata a quella vista.
Belle lo guardò confusa, totalmente ignara di cosa avesse scatenato quell'improvvisa ilarità: - Si può sapere che vi prende? -
Il folletto tentò di riprendere fiato: - Oh, dearie! Certe volte mi sembra di avere per domestica una bambina di cinque anni! -
La giovane capì e avvampò, affrettandosi ad afferrare un tovagliolo e a ripulirsi.
Il Signore Oscuro scosse la testa, senza smettere di ridacchiare, e si portò la propria tazza alle labbra, saggiandone il contenuto quasi con cautela.
La cioccolata gli scivolò in gola provocandogli un gradevole brivido caldo, tuttavia il sapore del cacao sulla sua lingua sembrava avere qualcosa di strano, pareva quasi leggermente...speziato!
Allontanò da sé il recipiente e osservò sospettoso la sua domestica: - Che cosa ci hai messo, dearie? -
Lei fece un sorriso furbo: - Ho usato un ingrediente segreto. Se ve lo dicessi rovinerei tutto. -
Rumpelstiltskin sogghignò: - Non fare questi giochetti con me, Belle. Ricorda che posso farti parlare usando la magia. Allora? Quale sarebbe questo ingrediente segreto? - Accompagnò quelle ultime parole con un gesto teatrale e volutamente esagerato.
A quel punto Belle incrociò le braccia al petto e sbuffò, irritata: - Non è giusto! Siete sleale! -
- Sto aspettando, dearie. - Incalzò lui severamente, senza dare minimamente peso alla protesta.
- E va bene. Ho aggiunto solo un pizzico di peperoncino; me l'ha insegnato una cuoca che lavorava a palazzo. -
Il folletto osservò la tazza, perplesso: peperoncino nella cioccolata calda? Non aveva mai sentito una cosa simile, però doveva ammettere che i due sapori si sposavano alla perfezione e la spezia aggiungeva quel tocco in più alla bevanda. Fece schioccare la lingua soddisfatto e prese un altro sorso con più convinzione.

In meno di venti minuti entrambe le tazze erano state completamente svuotate.
Dopo l'ultimo sorso, Belle si alzò e tornò a raggomitolarsi sulla poltrona con un mugolio soddisfatto, immergendosi di nuovo nella lettura.
Rumpelstiltskin la seguì con lo sguardo e, per qualche strana ragione, avvertì l'insensato impulso di sistemarsi accanto a lei.

Quando la pendola suonò gli undici rintocchi, la ragazza si lasciò sfuggire un sonoro sbadiglio, poi si stiracchiò, chiuse il libro e raggiunse il folletto all'arcolaio.
- Credo proprio che ora andrò a dormire. Buonanotte, Rumpelstiltskin. -
Lui esibì il solito sorrisetto sghembo e furbo: - Oh, è ancora presto, dearie. Perché non rimani ancora un po' a farmi compagnia? -
Belle spalancò gli occhi, incredula: da quando il Signore Oscuro le chiedeva di restare? Solitamente era proprio lui a spedirla a letto senza tanti complimenti quando si faceva tardi, borbottando qualcosa sul fatto che non avrebbe tollerato un solo minuto di ritardo la mattina seguente.
Ma no, probabilmente aveva capito male.
- Co..come dite? -
- Mi hai sentito benissimo, dearie. - Così dicendo si alzò dallo sgabello, la prese gentilmente per il polso e l'attirò a sé, passandole un braccio intorno alla vita sottile e immobilizzandola contro di lui.
- Ora non puoi più scappare. - Mormorò, divertito.
La giovane fremette al contatto con il corpo del folletto e si morse istintivamente il labbro.
Queste reazioni non sfuggirono a Rumpelstiltskin, che sorrise e si sedette di nuovo all'arcolaio, facendo accomodare la ragazza sulle proprie gambe, senza togliere il braccio con il quale le cingeva i fianchi.
Belle lo osservava sempre più allibita e vagamente imbarazzata: - Ma che state...? -
Il Signore Oscuro le pose delicatamente un dito sulla bocca, soffiando dolcemente: - Shhhh... -
Ancorò saldamente i suoi occhi da rettile a quelli celesti di lei che lo scrutavano impauriti, confusi ma anche indubbiamente colmi di un desiderio proibito e inconfessabile.
- Oh, Belle... - Sussurrò il suo nome gustandone ogni singola lettera, mentre con il dorso della mano le sfiorava una guancia.
Lei trattenne il fiato a quel tocco e il folletto poté sentire il suo cuore accelerare sempre di più sotto il corpetto del vestito azzurro, la cui scollatura non era mai apparsa così invitante ai suoi occhi.
Rumpelstiltskin fece scorrere lentamente le dita tra i capelli castano-ramati della giovane come se stesse accarezzando una delle sete più preziose di Agrabah, poi le scostò una ciocca in modo da lasciare il suo collo liscio e sottile completamente scoperto, vi accostò il viso e inspirò avidamente il profumo della sua pelle, in quel momento più intenso e inebriante che mai.
Belle lo lasciò fare e non si oppose, anzi si lasciò sfuggire un sospiro di inequivocabile piacere che accese ancora di più i sensi del Signore Oscuro.
Da quanto tempo non avvertiva quel brivido! Da quanto tempo non si sentiva così vivo!
Quando alzò lo sguardo si ritrovò a pochi centimetri dal viso della ragazza; il suo respiro caldo sapeva ancora di cioccolata ed era come un invito irresistibile ad un assaggio.
Ed ecco che la poca distanza tra loro si annullò e le loro labbra si sfiorarono dolcemente.

- Rumpelstiltskin? Vi sentite bene? -
Il Signore Oscuro venne riportato bruscamente alla realtà. Sbatté le palpebre, confuso, e si guardò intorno: era seduto sullo sgabello e la sua domestica lo stava squadrando con aria preoccupata.
- Certo, dearie, certo. Ehm...cosa stavi dicendo? - Domandò, smarrito.
- Vi ho appena dato la buonanotte, ricordate? Vi siete messo a fissarmi in modo strano e ho pensato che non vi sentiste bene. -
Lui fece un gesto elusivo con la mano: - Sto benissimo, dearie. Ora va' a dormire. Ci vediamo domani mattina. -
Belle esitò un attimo, ancora insospettita da quell'insolito comportamento, ma alla fine uscì dalla stanza, lasciandolo solo.
Rumpelstiltskin fece un gran sospiro e tornò a filare, cercando di focalizzare la propria attenzione sul movimento della ruota e di non indugiare oltre sulle immagini che si erano formate nella sua mente poco prima e che ancora sembravano divertirsi a stuzzicarlo maliziosamente. Come diavolo aveva potuto pensare a Belle in quel modo?!
Come se il suo subconscio avesse voluto trovare una risposta razionale a quella domanda, lo sguardo gli cadde casualmente sulle due tazze vuote che erano rimaste sul tavolo: Maledetta cioccolata!





Da Stria93: Ciao a tutti, dearies! :)
Rieccomi qui con una OS deliberatamente ispirata al film
Chocolat con Johnny Depp e Juliette Binoche, tratto dall'altrettanto splendido libro di Joanne Harris.
Vianne, il nome della cuoca, è ovviamente un riferimento palese alla protagonista di quest'opera, così come l'accenno al peperoncino e l'introduzione, che è proprio una citazione tratta dal film.
Purtroppo ho dovuto limitarmi a giocare con i pensieri di Rumpel, alimentati dalla cioccolata e dalle sue indiscusse proprietà, anche se avrei tanto voluto poter descrivere una simile scena RumBelle senza dover costantemente tenere a memoria che un singolo bacio tra i due avrebbe spezzato la maledizione dell'Oscuro, provocando un putiferio.
Mi sono divertita ad immaginare Rumpelstiltskin che inizia a fantasticare sulla sua domestica e rimane imbambolato davanti a lei, ma spero che non sia risultato poco IC.
Sclero post 3x08: Wow! Che puntatona, ragazzi! È stata un'emozione dopo l'altra dall'inizio alla fine! Rumpel da piccolo è assolutamente un amore e ho amato come finalmente siamo venuti a conoscenza della sua (tristissima) storia. Le due zie sono state una piacevole sorpresa: mi aspettavo due donne arcigne, severe e cattive nei confronti del piccolo, invece mi sono piaciute tantissimo. Ho sempre shippato Bae e Wendy e mi sono sciolta quando lei gli ha rivelato di essere tornata a Neverland solo per lui. <3
L'Ombra che parla con la voce di Marilyn Manson, così profonda e cupa, mette i brividi, ma credo che non potrebbe esserci doppiatore più indicato per questo personaggio oscuro, inquietante e misterioso.
Robbie Kay è davvero un mostro di bravura e la sua scena con Robert davanti alla clessidra è stata incredibile. Parlando di Henry invece...be', direi che ha ereditato l'acutezza mentale di nonno Charming. -.-”
Non posso credere che ora ci siano ben due settimane di attesa prima della 3x09!
Come sempre, ringrazio tantissimo tutti i lettori, chi mi lascerà il proprio parere o anche solamente chi avrà aperto questa storia. :)
Baci! :*


  
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