Storie originali > Noir
Segui la storia  |       
Autore: Lonely soul    20/11/2013    3 recensioni
Non sono brava con le introduzioni... Ma ci provo lo stesso.
Due menti malate si dividono lo stesso corpo.
Due menti malate si litigano il possesso dello stesso corpo.
Due menti malate usano questo stesso corpo per raggiungere la loro malata serenità.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
6- Beyond your love

 




Era ormai passato un po’ di tempo da quando il padre di Emily era morto in misteriose circostanze, ma Emily aveva perso la concezione del tempo e non sapeva dire se fossero giorni, mesi, o addirittura anni.
Ciò che sapeva era però che da quando questo fatto era successo, le cose erano andate sempre migliorando.
Innanzitutto non doveva più subire nessun tipo di abuso, ma soprattutto aveva cominciato a vivere.
Aveva cominciato ad uscire, non più solo per recarsi a scuola. L’unico problema era che spesso aveva qualche piccolo vuoto di memoria…
Era in questo periodo che aveva conosciuto Daniel.
I loro sguardi si erano incontrati per i corridoi scolastici, e lui le si era avvicinato poiché conosceva a grandi linee la sua storia. Da quel momento i due avevano iniziato a parlare ed Emily aveva trovato in lui un valido sostegno morale. Sin da quando i loro sguardi si erano incontrati entrambi avevano capito che  tra loro sarebbe nato qualcosa di importante. 
La vita di Emily sembrava aver preso la piega stile telefilm americano che lei aveva sempre sognato.
 Daniel sembrava capirla veramente, ma soprattutto, Daniel riusciva a sopportare tutte le sue stranezze.
Più di una volta il ragazzo si era precipitato a casa di Emily nel cuore della notte per confortarla da quello che la ragazza pensava essere stato solo un brutto incubo, ma che in realtà erano i ricordi di Sasha, che prepotente continuava a prendere il possesso del suo corpo.

-Amore, io sono un po’ preoccupato per te- Le disse una volta, mentre le stringeva la testa contro il suo petto e la carezzava dolcemente – I tuoi vuoti di memoria, i tuoi incubi… Non è che forse c’è qualcosa che non va e che non vuoi dirmi?
Emily aveva smesso da un po’ di singhiozzare ed era ormai in grado di parlare.
-No, che ti dovrei nascondere? Lo sai che non ti nasconderei mai nulla…-
-Allora penso che tu dovresti andare un po’ da una psicologa… Sai, non sono delle strizzacervelli… Ti aiutano a capire cosa avviene nel tuo cervello quando nemmeno tu lo sai. Io penso che il trauma di quello che è successo prima ai tuoi genitori e poi al tuo padre adottivo possa aver portato qualche problema nel  tuo subconscio…qualcosa che ti porta a questi vuoti e a questi incubi. Non pensi?- Così dicendo fece alzare la testa alla propria ragazza e la guardò negli occhi, ancora lucidi dalle lacrime che avevano versato.
-Me l’hai già detto.
-Si, lo so, ma adesso sono serio… Mi inizio a preoccupare davvero per te…
-Se pensi che mi farà stare meglio va bene. Mi accompagnerai tu?
-Ovvio.


Driiiin Driiiin
-Pronto?
-Amore, dove sei? Sono due ore che citofono, non dovevamo andare dalla psicologa oggi? – Daniel aveva aspettato pazientemente che Emily scendesse dal suo appartamento per andare insieme dalla dottoressa Meiter, ma la ragazza non sembrava essere a casa.
-Mi ero scordata. Non sono in casa. Torna un’altra volta.
-Emmy? Tutto ok? Hai una voce un po’ strana… dove sei?
-Fatti i cazzi tuoi.- Sasha riagganciò e continuò nella sua applicazione. La ragazza si chiedeva come poteva il suo alter ego, pur essendo fidanzata ormai da un po’ , a non soddisfare mai le SUE voglie carnali. Ma era normale che se le dovesse soddisfare da sola?  Non le interessava, che quel poveraccio di Daniel avesse le peggio corna, a lei non cambiava nulla.


-Si può sapere dov’eri ieri?- Daniel sembrava abbastanza arrabbiato.
-Sono stata a casa tutto il tempo, e tu non sei venuto!
-No, non è vero, io ti sono venuto a prendere e tu non eri in casa, ti ho chiamata e mi hai risposto che non eri a casa, quando ti ho chiesto dove fossi  mi hai risposto che dovevo farmi i, così hai detto tu, cazzi miei.
-Questo non è vero! Tu vuoi sempre trovare scuse perché ti scordi di passarmi a prendere quando dobbiamo uscire! Non mi ami affatto!- Emily cominciò a piangere.
-Amore… amore… Non volevo…Amore aspetta..- Daniel cercava di incrociare lo guardo della ragazza, ma invano.
Improvvisamente Emily smise di piangere e guardò il ragazzo. Nei suoi occhi c’era qualcosa di strano… una sorta di strafottenza  che Daniel non era abituato a vedere in lei. Ma fu solo un lampo improvviso. Subito tornò la piccola, fragile Emily.
-Amore, andiamo adesso dalla dottoressa Meiter, ti va?
-No, voglio andare a casa, sono stanca. Ci andiamo domani.
-Ti ricorderai domani? I tuoi vuoti di memoria mi preoccupano…
-Si, mi ricordo! Non prendermi per un’idiota!

Sono sotto casa, scendi che andiamo dalla dottoressa”
Questo era il messaggio che Daniel aveva inviato ad Emily, prima di scavalcare il cancelletto di casa. Ancora una volta la sua ragazza si rifiutava di rispondergli, ma stavolta la luce della sua camera era accesa e Daniel era intenzionato a capire cosa stesse succedendo. La porta non era chiusa a chiave, così il ragazzo entrò e salì le scale diretto verso la camera di Emily.
Da sotto la porta della ragazza usciva una sostanza rossa. Daniel si piegò e cercò di capire di cosa si trattasse. Era sangue.
Avendo paura che Emily avesse fatto qualcosa di tremendamente stupido, spaventato per le condizioni mentali della giovane, aprì la porta ed un tanfo indicibile si insinuò nelle sue narici.
Odore di morte.
Nudo, sul letto, c’era un ragazzo, il ventre completamente squartato, e stranamente vuoto. Non ci voleva una laurea in medicina per capire che degli organi interni erano stati asportati. Il suo sangue era ovunque sulle pareti , sul letto e sul pavimento. Daniel si avvicinò a lui e poté notare sul letto macchie di sperma unito al sangue e chissà cos’altro. Il viso del ragazzo era coperto dai capelli, anch’essi impregnati di sangue e Daniel non osava toccarli, anche se avrebbe voluto vedere la faccia del poverino. Sul comodino c’era ancora l’arma del delitto, un pugnale insanguinato e vicino ad esso il cuore del ragazzo.
-Che caz… Emily!
-Tu non dovresti essere qui, non ti hanno insegnato a bussare?- Sulla porta comparve Sasha, anche lei ancora nuda e sporca del sangue della sua vittima. Nei suoi occhi brillava quella luce che il suo fidanzato aveva visto raramente… quel lampo che scompariva subito per poi lasciare il posto al solito sguardo da cucciolo di Emily.
-Che cos’è successo qui?- Chiese Daniel portandosi una mano al naso, non riusciva più a sopportare quel tanfo.
-Nulla… Mi sono un po’ divertita visto che tu sei un idiota.- Rispose questa con semplicità.
-Ma che… che diamine hai fatto?
-Non ne fare un dramma… tanto ti stava anche antipatico, no? Non dirmi che non l’hai riconosciuto…- La vocetta di Sasha si fece stridula e canzonatoria mentre si avvicinava al cadavere per spostare i capelli da davanti al viso.
Daniel la guardò muoversi con tanta semplicità davanti alla morte, poi si concentrò sul volto del malcapitato, un misto di piacere e dolore insieme era l’espressione che aveva colto il poveraccio nel momento della morte. Almeno era morto godendo.
Le lacrime si affollarono nei suoi occhi non appena riconobbe quel viso, era un suo compagno di classe.
- E’ stato difficile convincerlo del fatto che non ti avrei mai detto che mi sbattevo i tuoi amici, sai, lui non voleva avere rogne con te per essersi scopato la tua ragazza. Ma alla fine l’ho convinto. Ed è stato qualcosa di epico. E non mi sembra si sia fatto troppi problemi, poi, all’atto pratico, mentre si dava da fare con la ragazza di un suo amico.
Daniel prese allora la faccia di Emily tra le mani e la guardò attentamente negli occhi.
-Tu chi diamine sei?- Le chiese, più preoccupato che altro.
-Piacere, Sasha.
-Che ne hai fatto di Emily?
-Non lo so dov’è, adesso. Ma presto tornerà… E non voglio che tu le dica di me.
-Sei matta? Io la porterò dalla dottoressa Meiter e tu sarai solo un brutto ricordo!
Daniel era preoccupatissimo per Emily. Lui l’amava davvero, lui l’amava sinceramente e non era spaventato da quell’essere disumano che si ritrovava davanti, no…  Daniel voleva solo aiutare Emily.
-Non lo puoi fare! Lei ha bisogno di me! Se tu l’amassi davvero te ne renderesti conto. Lei ha bisogno che io la difenda!
-No… tu sei una psicopatica, ci penserò io a difenderla. E la difenderò da te!
-Da me? Dov’eri quando doveva essere difesa dal padre? Dov’eri quando aveva bisogno di qualcuno che la sostenesse perché non faceva altro che auto lesionarsi?
-Il padre…. Che hai fatto a suo padre?
-Quello che sto per fare a te, non mi dividerai mai dalla mia Emily!
Così dicendo Sasha allungò un braccio e prese il coltello. Con mano sicura avvicinò la lama al collo del ragazzo e prima che questi potesse realizzare cosa fosse successo, si ritrovò con la giugulare recisa.
Il suo sangue zampillò veloce e andò ad imbrattare la diafana pelle di Sasha, in alcuni punti già insozzata del sangue della vittima precedente.
-Pensi che dopo tutte le persone che ho ucciso Emily non andrà in carcere? Pensi che una persona debole come lei possa sopravvivere in un posto come quello senza di me? PENSI CHE LEI POSSA SOPRAVVIVERE SENZA DI ME!?- Sasha sputò sull’inerme corpo di Daniel e lo guardò con disprezzo mentre la morte lo portava con sé.
Daniel si abbandonò alla calma eterna della pace, mentre dentro di lui si agitava ancora quell’amore protettivo che voleva riversare sulla ragazza che amava, ma che non poteva più proteggere in nessun modo.




 
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Ciao a tutti!
Ho cercato di riversare su Daniel tutto il miele che il mio arido e gelido cuore poteva partorire e il risultato forse è un po’ irrealistico ed esagerato… Bah, non mi interessa, tanto doveva solo essere altra carne da macello u.u
Mi scuso di nuovo per l’irregolarità con la quale pubblico questi capitoli, ma purtroppo ho sempre meno tempo per scrivere e anche la qualità degli scritti ne risente, sono costretta a scrivere brevi paragrafi e quindi riprendere il capitolo più volte, e questo purtroppo rende il tutto più sconclusionato…
Spero comunque che il risultato finale vi piaccia comunque, e soprattutto segnalatemi gli errori che trovate, mi fareste un grande favore visto che io non ho più troppo tempo da dedicare alla revisione del tutto.
Ciao ciao
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Noir / Vai alla pagina dell'autore: Lonely soul