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Autore: Madcap    30/04/2008    9 recensioni
-Cosa c'è, Ryuzaki?-
Aveva sempre avuto la voce gentile… piena di affetto - ma non sapevi come dirgli una semplice parola.
Grazie. [...]
Lui, ti aveva preso la mano quando avevi paura.
Ti aveva accolto nella sua casa quando eri solo.
Ti voleva bene.
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La superficie degli occhi sgranati sembra incrinarsi.

Invincibile detective, sembri confuso, disorientato, mentre le luci si spengono di colpo.

Hai paura?

Lo tradisce ogni tuo gesto.


- W-Watari…?-


Persino la voce solitamente distaccata esita, nel chiamarlo.

Ma lo schermo è insensibile, è vuoto, è… morto.


Un battito mancante.


È la fine?

No, non ancora, è soltanto che…

Non lo rivedrai

Mai più.


È andato via, ti ha lasciato solo, se n’è andato per primo.


Aveva giurato che non lo avrebbe fatto mai!


Saranno passate poche ore - te ne stavi in piedi davanti a lui senza un particolare motivo.

O perché lo sentivi, che era la fine di qualcosa.


Lui sapeva che non era importante che gocciolassi sul pavimento: lo sapevate entrambi, che ci sono cose molto più importanti che non la stupida realtà.

Sapevate guardare oltre.

E lui sapeva sorridere.


-Cosa c’è, Ryuzaki?-


Aveva sempre avuto la voce gentile… piena di affetto - ma non sapevi come dirgli una semplice parola.

Grazie.


Hai chinato la testa e sei rimasto fermo, perché non sapevi come abbracciarlo.

Sei rimasto zitto, perché non sapevi come chiederglielo, di…

Prenderti la mano, perché

Avevi paura.

Come quella volta.


Un battito mancante.


-Che succede?-


La fine, la fine, la fine… di cosa?

Non capivi, sentivi solo che qualcosa si stava spezzando.

Chiedevi solo di vederlo stare bene, l’ultima volta.


Un altro battito mancante.


Ti senti precipitare, cadi dalla sedia, rumori confusi che non ti appartengono più, intorno a te.


Se n’è andato (te ne vai anche tu). È finita.

Finisce qui, anche per te. Ti passa davanti la visione di una lapide solitaria.


Qui giace la giustizia.


I battiti si sono esauriti.


Che importa di Kira, dei crimini, che importa?

Loro sono lontani, così lontani da te…


Lui, ti aveva preso la mano quando avevi paura.

Ti aveva accolto nella sua casa quando eri solo.

Ti voleva bene, e tu

Gli vuoi bene.


Ti aspetta, mentre già il corpo si fa freddo e lo sguardo fisso, è là, ti aspetta.

È là tra i giusti, ti tende ancora una volta la mano.

 

 

 

*** Ed ecco i risultati di un’ora di scuola passata a far finta di ascoltare, guardando fuori dalla finestra. Ancora una volta, spero di non esser stata troppo disastrosa ^^” colgo l’occasione per ringraziare coloro che hanno recensito i miei due tentativi precedenti, in particolare Geruko, sempre fin troppo carina nei suoi commenti ^^ spero che leggerai anche questa, e che non ti deluda! ***

  
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