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Autore: Lavandarose    23/11/2013    5 recensioni
La vostra Pin é una lavoratrice e fiera di esserlo! Insomma, per essere precisi sono una lavoratrice sui generis, no, non nel senso che tanto so già che non avrò mai una pensione, ma perché lavoro solo sei mesi all'anno.
Mi state guardando perplessi.
Forse é il caso che vi spieghi qualcosa, seguitemi mentre mi preparo per il lavoro e mi verso una tazza di caffè.
Oneshot seconda classificata al contest "ADA -Associazione Divinità Anonime" di Delirious Rose
Storia vincitrice del premio "Grande Vadrouille" per aver fatto ridere tanto l'organizzatrice del contest!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NdA: Sono presenti nel testo due omaggi, in chiave parodistica, a due tra i miei film preferiti: Viale del Tramonto e Psyco.
 
 
La sveglia.
Ci metto un momento a capire che é mattina e che, forse, é il caso che io mi alzi.
Devo andare al lavoro.
Sì, la vostra Pin é una lavoratrice e fiera di esserlo! Insomma, per essere precisi sono una lavoratrice sui generis, no, non nel senso che tanto so già che non avrò mai una pensione, ma perché lavoro solo sei mesi all'anno.
Mi state guardando perplessi.
Forse é il caso che vi spieghi qualcosa, seguitemi mentre mi preparo per il lavoro e mi verso una tazza di caffé.
Allora, dovete sapere che il mio vero nome non é Pin, come forse avrete intuito. Quello é solo il mio soprannome, come mi chiamano al lavoro, il mio nome completo é Proserpina. Sono sicura che alcuni di voi mi hanno già sentito nominare.
Almeno solo per quell'ingombrante di mio marito, Plutone il Dio degli Inferi.
Va bene, tecnicamente sono anche io una Dea e anzi avendo sposato lui sono diventata la Regina degli Inferi.
Titolo altisonante, lo so, ma che ci volete fare?
Sapete, quando mio marito si innamorò di me mi rapì dalla Terra per portarmi con lui negli Inferi.
Sì, é stato un po' rocambolesco, lo riconosco, é stato uno scandalo, quasi come fu quello del ratto delle Sabine, non so se ne avete sentito parlare. Allora era tutto un fiorire di giornali di gossip: “Dove é finita Proserpina?”, “ Ultime testimonianze delle amiche più care”, “ La madre disperata”.
Ah, sì, quest'ultimo punto é cruciale, ma venite con me in cucina, sù, che tra poco devo uscire.
Gradite un goccio di caffé? Devo dire che da quando é stata scoperta questa bevanda ne sono quasi diventata dipendente! Me ne servo tutte le mattina un paio di tazze generose e via, la giornata può cominciare.
Ma che vi stavo dicendo?
Ah sì, la mia mamma.
Allora dovete sapere che mia mamma Cerere era quasi impazzita al momento del mio rapimento.
Sì, non mi si trovava più, Plutone mi aveva nascosta bene. Insomma però, non è che si può far piangere una mamma, no? E anche mio marito si era accorto che io non stavo bene, che mi mancava la famiglia.
Così, dopo averci pensato un po', il capo degli dei, Giove, decise che io avrei potuto passare sei mesi sulla terra, quindi con la mia mamma, e sei mesi con mio marito, negli Inferi.
È andata avanti così per un po', divisa tra mamma e marito, poi mi é venuta in mente una splendida idea! Perché non fare qualcosa di importante non solo per me, ma anche per altri, nei sei mesi in cui sono alla luce del sole?
Buono questo caffé! Dai, venite, scendete con me mentre entro in automobile, che vi spiego il resto del discorso.
Allora, stavo dicendo...
Alla fine ho deciso di fare qualcosa che già conoscevo, ma a essere sinceri non é che sapessi fare molte cose. Sapete, figlia di divinità, moglie di divinità...
Così ho deciso di mettere in pratica la cosa che, allora, mi stava riuscendo meglio, cioè la Regina degli Inferi.
E sono diventata un'impresaria di pompe funebri.
Perché ora state ridendo?!
Scusate, quale altro lavoro potrebbe fare una persona che vuole portare un po' di pace nelle menti disperate e confuse di chi ha perso una persona cara?
Chi ha detto conduttrice di talk show?!
Molto spiritosi, comunque Plutone si è dimostrato d'accordo. Beh, non sulle prime, mi ci è voluto un po' per convincerlo. Sapete, lui é un po' all'antica, non ama che sua moglie lavori:“Che figura faccio con le altre divinità?”.
Così siamo giunti a un accordo: posso lavorare, ma cambiando ogni volta continente.
Non è male, devo dire. In questo modo ho anche la possibilità di confrontarmi con persone differenti e di aiutare in tutto il mondo le persone che perdono qualcuno di caro. E mi muovo ovunque, certo. La morte è dappertutto, in ogni posto della terra.
Insomma, cerco di rendermi utile non solo preparando chi ci lascia per il suo viaggio, ma cerco anche di consolare come posso chi resta.
E ne ho viste, sapete? Quante ne ho viste.
Ho stretto mani di figli che vedevano morire un genitore, asciugato lacrime di mogli o mariti che perdevano il compagno di una vita e maledetto il momento in cui dovevo consolare genitori che hanno perso un figlio.
Ma é inutile, questo é un dolore che non si può consolare. Lo so, ricordo la mia mamma quando non mi trovava più. Era impazzita, letteralmente.
E poi, ragazzi, io ho davvero girato il mondo e in tutte le culture, in tutti i paesi esiste una parola per indicare chi perde i genitori, ma non esiste una parola per definire un genitore che vede prematuramente scomparire suo figlio. Troppo dolore, é inumano.
Comunque, tornando a noi...
Sì, vi stavo dicendo che ogni sei mesi apro bottega in un luogo diverso, questa volta sono già quattro mesi che sono arrivata a Los Angeles, in un sobborgo chiamato Hollywood.
Un bel posto, davvero, ci sono le palme, mi piacciono le palme! Però sono un po' perplessa per quanto riguarda le persone, lo confesso!
Voglio dire, é vero che tutti i morti sono uguali e vi assicuro che so che gli animali domestici sono parte della famiglia, ma l'ultima che mi é capitata...
È entrata una vecchia attrice, una di quelle che erano famose anni fa.
- Ho bisogno di un funerale per qualcuno di caro.
- Certo, signora, farò del mio meglio.
- Ci sono però alcune cose che vorrei.
- Prego mi dica pure.
- Gradirei che le quattro zampe avessero tutte dei guanti. Sa, era molto delicata sulle estremità, visto che le usava tutte e quattro!
Zampe?!
- Signora, mi scusi, ma di cosa stiamo parlando?
- Della mia scimmia da compagnia. È mancata ieri, poveretta.
Ecco e questo non é nulla, sentite quest'altra.
Entra questo ragazzo, Norman mi sembra si chiamasse, e mi dice che deve organizzare il funerale per la sua mamma.
Mi avvicino e gli metto una mano sulla spalla. Faccio così quando cerco di infondere coraggio e consolazione.
- Mia madre era una bella donna.
- Ne sono certa.
- Mi ha educato da sola, siamo sempre stati noi due. Non ho avuto altri che lei.
- Sono certa che sarà fiera di lei, ovunque si trovi ora.
- Eravamo molto legati. E infatti le volevo chiedere se poteva mettere nella bara questa foto di me vestito e truccato da lei.
Ecco, la mia idea di stranezza é proprio questa!
Ma forse sarà un po' la gente di Hollywood, forse vogliono stupire a tutti i costi, non ammettendo che soffrono esattamente come le persone “normali”.
E comunque questo é il mio lavoro: non giudico, non commento, io consolo e basta.
E, a proposito, sono arrivata, vedete? Io lavoro in quell'edificio lì.
Se volete venirmi a trovare, solo per fare due chiacchiere, per carità!, sarò lì ancora per due mesi!
Poi tornerò da mio marito, mi riposerò e sarò pronta per aprire una nuova attività.
In un posto nuovo, ma con dolori antichi.
   
 
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