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Autore: LadyMarauders    25/11/2013    5 recensioni
- Come ti chiami?- fu la prima cosa che le venne in mente di chiedergli, infondo è la prima cosa che si fa quando ci si conosce.
- Ho tanti nomi, ma non me ne piace nessuno, dammi un nuovo nome tu, secondo te come potrei chiamarmi?-
Adorava dare i nomi alle persone a seconda del loro viso, lo faceva sempre, come faceva a saperlo? Ah già, era nel suo sogno.
- James, secondo me ti chiami James-
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Dove credete di portare la mia futura sposa?-
Conosceva bene quella voce. Profonda e squillante allo stesso tempo. Quella voce che avrebbe fatto azzittire chiunque, una voce potente. Quella di Ade.
Leo si girò con Penny in braccio verso quella voce.
- Oh mio dio, è arrivato davvero- la voce di Eleanor sembrò un sussurro.
Da dentro il lago, come se ci fossero delle scale, si ergeva una figura. Penny lo riconobbe immediatamente, e se non fosse stato che anche una sola risata le avrebbe fatto un male cane, a causa della costola rotta, avrebbe riso di gusto. Non solo perché aveva avuto ragione, James esisteva davvero, ma perché si era presentato con un armatura da fare invidia a quelle costruite dai fan per le fiere dei fumetti. Era imponente. L'armatura era nera lucida, così da brillare anche nell'oscurità, aveva un lungo mantello che toccava il terreno, un elmo alto, lucido come l'armatura, con varie punte più alte e più basse e alla vita, Penny vide qualcosa luccicare, era argentata, sembrava una spada.
Vide quell'essere maestoso avvicinarsi, nessuno fiatava, a malapena respiravano. Sentiva i passi sempre più vicini, ma qualcosa non stava andando per il verso giusto, iniziava a non vederci più e all'improvviso soffocò. Sentiva la gola chiudersi sempre di più fino a quando nessun respiro riusciva ne a entrare ne a uscire. Era finita. Era arrivata ad un passo da lui, ma gli inferi avevano battuto il loro stesso signore.
- Oh mio dio, sta soffocando, sta morendo, fa qualcosa, cazzo.- sentiva la voce di Eleanor sempre più lontana. Poi il silenzio.
- Non vi preoccupate, ora che sono qui, non può morire-
Ade la prese in braccio togliendola da quelle di Leo, in braccio a lui non pesava niente. Aveva il viso sporco di sangue, gli occhi chiusi e da lei non arrivava più nessun respiro.
- Pensi di scappare da me, con così tanta facilità?- gli sussurrò Ade nell'orecchio.
Baciò la ragazza, senza farsi troppi problemi del sangue, era il dio dei morti, non si schifava per così poco. Tutti trattennero il respiro. Si sentì il verso di un gufo in lontananza e nessun'altro rumore.
- Perché non si risveglia? Hai detto che non poteva morire? Sei un bugiardo-
Eleanor sembrava intenzionata a buttarsi su quell'uomo ma Leo la fermò, Ade alzò lo sguardo e la fissò negli occhi e le sorrise.
- Non devi agitarti, il processo non è semplice, ha bisogno di tempo, vedi, sta iniziando a cambiare-
Tutti guardarono verso Penny. Aveva ragione, qualcosa stava succedendo. Il foular che copriva la testa glabra della ragazza cadde a terra e lunghi boccoli rossicci iniziarono a crescere, sempre più lunghi. Il sangue che le copriva buona parte del viso scomparve e la pelle divenne sempre più morbida e di un colorito sano.
- Questo è un miracolo- disse la dottoressa Franklin guardando quello spettacolo.
In meno di un minuto Penny aveva cambiato aspetto. Era tornata come quando era ancora sana, le piccole lentiggini sul naso, le guance rosa, le ciglia bionde lunghe.
Finalmente ispirò prendendo tutta l'aria di cui aveva bisogno e aprì gli occhi.
Fu una sensazione bellissima, dopo tanti anni, si sentiva bene. Non aveva mal di testa, non le faceva male nulla. La prima cosa che vide furono le stelle, ma erano molto più piccole e sfocate di quelle che aveva visto con James in sogno. Girò la testa e si accorse che si trovava tra le sue braccia.
- Alla fine sei venuto veramente. Iniziavo a perdere le speranze-
- Lo sai, la mia parola è un impegno- lo dissero all'unisono e poi risero.
Ade poggiò la ragazza a terra, fu una stana sensazione tornare con i piedi per terra. Guardò le tre persone che davanti a lei erano allibite. Eleanor aveva gli occhi pieni di lacrime, Leo continuava a passare lo sguardo da lei all'uomo al suo fianco e per la seconda volta la dottoressa Franklin aveva tutta l'aria di sentirsi poco bene.
- Penny, sei, bellissima- le lacrime scesero sulle guance della sorella e anche Penny sentì i suoi occhi riempirsi di lacrime, si abbracciarono forte,ma senza stringerla troppo per paura di far male al pancione. Restarono così per qualche minuto, senza dirsi niente, solo sfogando tutte le emozioni di quella serata tramite le lacrime. Nessuno le interruppe.
- Hai visto che vestito favoloso che hai?-
Penny abbassò lo sguardo e vide che portava un lungo vestito bianco di seta, ma sotto aveva le sue converse blu, si girò verso James e gli sorrise.
- Non abbiamo molto tempo Penelope, dobbiamo andare-
- No, ti prego, non portarcela via subito, davvero vuoi andare con lui Penny, sei davvero sicura?-
- Si, ho preso la mia decisione, ma starò bene sorellona, sarò la regina dei dannati, è un ruolo importante sai? E poi il signore dei morti mi ha promesso una bella connessione wifi, con molta discrezione, ovviamente- disse ritornando con lo sguardo su Ade – potremo sentirci, almeno credo-
- Vedremo cosa possiamo fare al riguardo, le regole degli inferi lo vieterebbero, ma infondo quelle regole le faccio io, potrei anche cambiarle.-
Penny accarezzo il pancione di sua sorella – combatterò tutti i demoni dell'inferno per vedere questa piccolina quando nascerà, te lo prometto-
- Ok- disse tra un singhiozzo e l'altro Eleonor
- E tu, Leo, mi raccomando, proteggi le tue donne, sempre e comunque, e grazie di avermi creduto in tutta questa storia, sapevo di potermi fidare di te-
- Sono molto lusingato, ma, lui non è un po troppo grande per te?- disse guardando Ade alle sue spalle
- Ho circa dieci milioni di anni- disse lui sarcasticamente
- Non è un po troppa differenza di età?-
Penny passò davanti la dottoressa Franklin
- Dottoressa, credo che quell'operazione non mi servirà più-
- Pare proprio di no, ma cosa diremo ai tuoi genitori?-
- Se volete- interruppe Ade – io potrei far trovare sul suo letto un cadavere identico a lei, potreste dire che è morta durante la notte-
Penny trasalì a quelle parole
- Ma è una cosa inquietante- disse Leo schifato
- Non potrete raccontare cosa avete visto sta sera, mai a nessuno, questo lo sapete vero?-
- E chi ci crederebbe mai?- disse Eleanor – ci prenderebbero per pazzi, comunque va bene, per l'idea del corpo, mamma avrà bisogno di un corpo su cui piangere e da seppellire, anche se io saprò sempre che in realtà sei viva-
- Ok, allora siamo d'accordo, ora dobbiamo davvero andare Penelope, non è sicuro qui fuori, comunque, io non dovrei darvelo, ma per Penelope farei qualsiasi cosa. Se dovete scriverle, mandate le lettere a questo indirizzo- nella mano apparve un foglio, come un biglietto da visita, lo porse a Leo.
- Avete anche un indirizzo? Cos'è vi serve per le bollette? Comunque gran bel biglietto da visita, immagino che non posso chiederti dove li stampate-
- Leo- Eleanor gli diede una gomitata sul braccio
- Era tanto per chiedere-
- Andiamo?- Ade allungò la mano verso di lei
- Si andiamo, non voglio salutarvi oltre, odio gli addì, di a mamma che le voglio bene e cercate di farle forza, ne avrà bisogno, quindi ci sentiamo, in un modo o nell'altro-
Fu molto difficile allontanarsi, lasciare sua sorella, Leo, e anche un po la dottoressa Franklin, ma se si fosse trattenuta sapeva che avrebbe cambiato idea, e non era sicura che Ade l'avrebbe presa molto bene.
Si incamminarono mano nella mano verso il lago, da dove, poco prima era uscito.
- Cosa devo fare?-
- Solo camminare, non sentirai realmente l'acqua, ti ritroverai al “piano di sotto” in un attimo, sei pronta?-
- Si, sono pronta.-
Diede un ultimo sguardo verso quelle tre povere persone che a causa sua aveva scoperto la verità su molte cose, ed era sicura che non avrebbe mai voluto sapere, ma ormai era tardi.
Mise un piede nell'acqua e come aveva detto Ade, non si stava bagnando le scarpe e il vestito. Cominciarono a scendere nel lago e quando Penny infilò la testa sott'acqua, si trovò in una grande stanza, piena di persone che borbottavano. Era la hall dove probabilmente aveva conosciuto Ade, senza neanche ricordarselo.
Tutti si azzittirono e si girarono verso di loro. Sentivano la presenza di Ade, la sentiva anche lei, potente e minacciosa. Lui non sembrava infastidito da quegli sguardi, andò avanti senza dire una parola. Arrivarono davanti ad un uomo, o almeno all'inizio sembrava un uomo. Quando gli arrivarono davanti Penny si accorse che in realtà era una specie di scheletro. Quando vide Ade si drizzò subito e gli fece un inchino.
- Sua maestà, ben tornato- poi vide Penny e si irrigidì – Ancora tu? -
- Allora sei tu quello a cui ho dato tanto noia? Mi dispiace molto, ma sono fatta così, tendo a curiosare troppo-
- Da oggi- disse Ade con una voce profonda e un po minacciosa – lei sarà la tua signora, sarà la signora di tutti voi- guardò tutti gli altri nella stanza – quindi se vorrà porti delle domande, lo potrà fare e tu risponderai ad ognuna di esse, va bene?-
- Certo vostra altezza, ne sarei davvero lieto-
Penny cercò di trattenere una risata, non le sembrava appropriato. Ora era la signora delle tenebre, la regina dei dannati, la sposa del dio dei morti, suonava bene, infondo, molto infondo.
La porta davanti a loro si aprì su un ambiente completamente diverso da quello in cui si trovavano.
Era una caverna, una caverna molto buia, se non fosse stato per le migliaia di candele che si trovano in vari punti incastrate nella roccia. All'interno della caverna c'era un fiume.
- Lo Stige - disse Penny guardandosi intorno
- No, in realtà questo è il Cocito, il fiume che divide il mondo dei vivi da quello dei morti, lo stige è da un altra parte, li ci sono le anime.-
- Ah. Credo che dovrai darmi qualche lezione su questo posto-
- Abbiamo tutto il tempo, su questo non c'è dubbio-
- Già - disse Penny avvicinandosi ad Ade – un eternità insieme a me, secondo me ti stancherai subito e mi butterai in pasto a Cerbero. Hai davvero Cerbero?-
- Certo, te lo presenterò uno di questi giorni, e no a lui non piacciono le rosse, non credo che ti mangerebbe, ecco vieni è arrivata la nostra carrozza-
Penny si girò verso il fiume e vide una piccola imbarcazione arrivare verso di loro, senza che nessuno la guidasse. Sembrava una gondola di Venezia, ma più inquietante.
Era ovviamente, completamente nera, con delle forme che davano proprio l'idea dell'inferno.
Ade aiutò Penny a salire e poi salì anche lui. La barca iniziò a navigare tranquilla.
- Credevo che fosse Caronte a guidare le navi.-
- Caronte ha la sua zattera per le anime, non credo che sarebbe d'accordo a farmi da autista.-
- Posso dirti la verità?-
- Dimmi Penelope.-
- Prima di tutto, smettila di chiamarmi Penelope, chiamami Penny. Secondo credo di essere un attimino sotto shock. Sai ora mi sembra tutto così normale, gli inferi, Caronte, essere la fidanzata di Ade, ma credo che domani mi sveglierò un tantinello turbata-
- Quando domani ti sveglierai, un “tantinello turbata” ci sarò io accanto a te e vedremo di sistemare ogni cosa, va bene?-
- Va bene. Ecco anche questo potrebbe rendermi un po nervosa, dormire con te, già, peccato da non potermi vantare con le amiche, sai ho perso la mia verginità con Ade, mica con il vicino di banco, perché tu sai, che io..-
Ade si avvicinò e la baciò, iniziava a pensare che fosse un modo per farla stare zitta
- Ogni problema sarà affrontato a tempo debito, te l'ho detto, abbiamo tutto il tempo di questo mondo, letteralmente-
La barca si fermò all'improvviso, Penny non si era accorta nell'enorme palazzo che si stagliava difronte a loro. Quella sarebbe stata casa sua, per l'eternità.
Il fiume circondava tutto l'edificio, loro si fermarono su una delle sponde. Scendere da quella cosa, fu più difficile che salirci, almeno per lei, ma alla fine riuscì a scendere senza farsi un bagno del fiume dei morti.
Arrivarono davanti ad un portone immenso, Penny a malapena riusciva a vederne la fine. Appena Ade gli si fermò davanti, quello si aprì lentamente, mostrando una casa, che sono negli inferi poteva esistere.
Penny rimase a bocca aperta. Il lusso che c'era in quella sola prima stanza era disarmante, tutto sembrava fatto d'oro e di diamante. Pensò che le sarebbe servita davvero l'eternità per vedere tutto quello che c'era li.
- Dimmi ti prego che tutto questo non dovrò pulirlo io-
Ade scoppiò in una risata contagiosa, anche Penny iniziò a ridere – che ti ridi, dico sul serio, spero che hai parecchie donne delle pulizie, perché io a malapena so rifarmi il letto da sola-
- Vedi perché ti ho voluto tanto con me, perché sei stata la prima persona, dopo centinaia di anni che mi abbia fatto ridere, io sono un tipo molto musone di solito-
- Ti serve per la tua parte di signore degli inferi, ha senso dopotutto. Anche se ti immaginavo più un tipo da una comicità ironica, come l'ade della disney.-
- Non mi è mai piaciuto quel cartone. Io non ho i capelli di fuoco, comunque vieni di la, ti ho fatto preparare una cosa-
Attraversarono un lungo corridoio pieno di porte. La casa era molto accogliente, anche se davvero esagerata. Penny si sarebbe aspettata una casa lugubre, con pipistrelli finti appesi e ragnatele ovunque, invece se c'era una cosa che non mancava li, era la luce.
Entrarono in un salotto. Come tutto il resto della casa, anche li il lusso regnava sovrano. C'era un grande camino acceso, infondo alla stanza,e davanti c'era un divano molto antico e sicuramente molto scomodo. Al centro della stanza c'era un tavolo, su cui era poggiato un coperchio, uno di quei coperchi argentati per i cibi.
Ade si avvicinò al tavolo e Penny lo seguì.
- Allora, come dice la leggenda, per poter rimanere da viva, in questo posto, dovrai mangiare il cibo degli inferi, sei pronta a fare il tuo primo pasto come Regina dell'oltretomba?-
- Certo, ho un po fame in effetti, allora che cosa c'è la sotto? Un melograno? La testa un morto? Cosa?-
Ade sorrise e alzò il coperchio. C'era una busta del Mc Donald.
- Come diavolo fai a conoscermi così bene?-
- Ho i miei assi nella manica, allora, ceniamo?-
Penny ancora frastornata da tutto quello che le era successo si sedette accanto a lui, pensò che i problemi, le domande e i ripensamenti li avrebbe lasciati al giorno dopo. Prese le patatine e ne mangiò una manciata. Erano le patatine più buone che avesse mai mangiato.

* ANGOLO DI LADYM.*
Se siete arrivati a leggere fino qui, vuol dire che siete arrivati alla fine di questo viaggio. 
Ringrazio di cuore, tutte quelle ragazze che hanno seguito TUTTI i capitoli, uno dopo l'altro, che hanno fatto questo viaggio insieme a me. Sono molto emozionata e molto triste per aver pubblicato tutta la storia, è anche la prima volta che faccio leggere ad altri le mie storie.
Spero che resterete connessi a questi schermi, perché tra qualche giorno comincerò a pubblicare un altra storia :)
Spero che questa storia vi sia piaicuta! Come sempre voglio sapere cosa ne pensate!!!
Un bacio, LadyM.
   
 
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