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Autore: Booow95    28/11/2013    6 recensioni
Lavanda è una ragazza essenzialmente superficiale. Lo sa e non ha problemi ad ammetterlo.
Poi le situazioni che viviamo ci impongono di crescere e anche lei è cresciuta.
Nel giro di una notte.
Nel giro di un secondo.
Nel giro di un battito di ciglia.
Nel giro di un soffio tutto cambia, muta e lei capisce tante cose di se. Degli altri.
Avrebbe voluto solo più tempo per viverle.
Avrebbe solo voluto una mano da stringere.
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Lavanda voleva molte cose. Tra le tante cose voleva anche vivere.
Genere: Dark, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lavanda Brown
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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La storia partecipa al contest: Last Minutes on Earth. Classificata: 1ª
E al contest: "Che la guerra abbia inizio" indetto da S.Elric_ Classificata: 6ª

Una Grifondoro appena nata



Quando il Cappello Parlante ti smistó a Grifondoro non capisti bene i suoi motivi.
Non ti eri mai reputata particolarmente coraggiosa; in realtà non eri mai stata coraggiosa punto e basta. 
In sette anni non avevi mai travalicato le regole, le regole esistono per essere rispettate e chi non le rispetta finisce nei guai: era logico. 
Nei sette anni passati nella 'culla dei coraggiosi di cuore' ti eri limitata a guardare da lontano le imprese dei tuoi compagni di Casa; un po' li trovavi stupidi, un po' li ammiravi, un po' li prendevi in giro con Calì. Lei era come te, per questo vi eravate trovate: allegre, un po' superficiali, molto pettegole. Non avevi problemi ad ammetterlo, sapevi che la gente vi reputava 'oche', ma la cosa non ti infastidiva. L'importante era che se ne parlasse; bene o male era indifferente. 
Insomma in sette anni ti eri limitata a vantarti di appartenere a Grifondoro senza che nemmeno tu capissi il perché. 

Poi, a volte, nella vita capitano situazioni che ci fanno conoscere noi stessi in un lasso di tempo talmente breve da rasentare il ridicolo. 

Era la notte fra il 2 e il 3 maggio del 1998 quando finalmente capisti perché Grifondoro aveva deciso di accoglierti nella sua torre: i lampi verdi ti sfioravano continuamente, la gente intorno a te moriva, altri scappavano, ma tu rimanevi lì, ferma nella tua posizione a combattere i Mangiamorte insieme ad altri i cui volti sfumavano intorno a te talmente eri concentrata. 
Non sapevi spiegarti il perché non fossi fuggita anche tu; nessuno ti avrebbe biasimato.
Ci avevi pensato seriamente di andartene, ma la voglia di libertà che premeva dentro di te era stata più forte. Volevi essere parte attiva di quell'agognata libertà e adesso era troppo tardi per i ripensamenti; eri troppo coinvolta per poter anche solo pensare di voltare le spalle a tutto e scappare. 
Eri troppo impegnata a capire cosa vuol dire essere Grifondoro per pensare seriamente alla possibilità di morire. Adesso capivi cosa spingeva Harry Potter e i suoi amici a quelle imprese folli; l'adrenalina, la voglia di rivalsa, portare avanti un ideale, combattere per esso... Rischiare di morire per esso. 
Adesso capivi perché il Cappello ti aveva smistato a Grifondoro: Lui lo sapeva che avevi qualcosa da dare a quella Casa, Lui lo sapeva che prima o poi il Leone avrebbe ruggito anche in te. 
Adesso la potevi sentire anche tu l'adrenalina scorrere veloce e abbondante nel tuo corpo, potevi sentire il tuo cuore battere forte, battere forte dicendo: "Io sono qui e non smetto di battere.", se tendevi le orecchie potevi anche sentire il cuore e il respiro di chi stava combattendo insieme a te. Non avevi bisogno di vederli con gli occhi, il suono del loro cuore che batteva all'unisono con il tuo ti bastava a riconoscere gli amici dai nemici. 
La bacchetta nelle tue mani si muoveva veloce: attaccava, parava, respingeva, attaccava, parava, respingeva; un ciclo continuo a una velocità che non avresti mai creduto di poter reggere. 
Era tutto amplificato intorno a te... Dentro di te. 
Combattevi finalmente da vera Grifondoro, senza paura, senza risparmiarti mai. 
Mentre paravi l'ennesimo colpo di Greyback pensavi a Calì. L'avevi persa nel delirio che era stato preludio della battaglia; l'avevi guardata sparire sommersa dall'orda di gente che correva. L'avresti voluta lì con te, avresti voluto stringerle la mano, ti avrebbe fatto sentire più coraggiosa. Avresti voluto che ci fosse anche Hermione lì con te. Eravate amiche; certo non era Calì, ma avevate condiviso un dormitorio e tanti notti insieme a parlare. Volevi chiederle scusa per la storia di Ron. Volevi dirle che avevi esagerato, che non le pensavi davvero quelle cose su di lei. Volevi stringerla e farle i complimenti per il suo immenso coraggio nel seguire Harry. 

Volevi fare tante cose. Tra le tante cose, volevi anche vivere

Stavi pensando alla faccia terrorizzata che avrebbe fatto tua madre nel vederti immersa in tutti quei lampi verdi. Stavi pensando a come eri stata stupida quella mattina a pensare che il colore del nastrino dei capelli fosse importante. Stavi pensando che le cose importanti le stavi facendo in quel momento: stavi combattendo per un mondo libero. 
Stavi pensando che in tutta quell'adrenalina avevi anche una paura folle di morire; ci stavi pensando, ma non troppo. Se non ci pensavi troppo sembrava tutto più semplice. 
Stavi pensando.
Stavi pensando a tutto e a niente quando un lampo accecante ti distrasse. I tuoi occhi si chiusero automaticamente per un secondo. Un battito di ciglia. Un secondo di distrazione.
Un secondo di troppo. 
Prima ancora che tu li riaprissi Greyback era già affondato nella tua gola. 
Un morso. 
Due.
Tre. 
E il dolore non diminuiva e il tuo stesso sangue ti imbrattava e i pensieri si confondevano fra sogno e realtà.
Vedevi Calì, abbracciavi Hermione. Urlavi. 
Urlavi con tutto il fiato che avevi in gola. Ti dimenavi e urlavi.
Ma nessuno arrivava, nessuno ne aveva il tempo. Tutti stavano combattendo per non fare la tua fine e tu urlavi inerme mentre affogavi nel dolore. 
Sentivi i suoi denti carpire la tua carne e speravi che il dolore scemasse, ma il destino aveva altro in serbo per te. Forse tutto quel dolore era una punizione per la tua superficialità? Era quello il prezzo di pagare per gli anni passati a ridacchiare? 
Alla fine avevi anche smesso di urlare; era come galleggiare nel nulla. 
E mentre galleggiavi nel nulla e il dolore scemava sorridevi e ti rendevi conto che stavi morendo. 
Quel scemare continuo era la morte. 
Così sei morta Lavanda. 
In mezzo a un corridoio.
Da sola.
In guerra. Combattendo da Grifondoro, una Grifondoro appena nata. 
Tanto per cambiare, ho scritto una storia deprimente :D giusto perché non ne avevo abbastanza sulla mia pagina ^^
Beh, spero vi sia piaciuta e che abbiate trovato questa Lavanda convincente! :)
Che vi sia piaciuta o meno, fatemi sapere!!;)
A presto!!:) 
Booow


 

 

  
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