Rumpelstiltskin si
trovava nel retro del suo negozio, intento ad armeggiare con provette
e alambicchi.
Il tavolo era in
gran parte occupato da rotoli di pergamena consunti e pesanti volumi
dall'aria molto antica, alcuni dei quali incomprensibili per chiunque
non s'intendesse di magia.
Da quando il
principe gli aveva rivelato, pochi giorni prima, che oltrepassare il
confine di Storybrooke comportava la perdita della memoria e della
propria identità nella Foresta Incantata, si era messo subito al
lavoro per risolvere quel fastidioso inconveniente.
Doveva ammettere
che si era trattato di un risvolto del tutto imprevisto, che non
aveva calcolato affatto nei suoi piani.
Per un glorioso
momento aveva davvero creduto di potersene andare, di poter lasciare
finalmente quella cittadina creata dal suo stesso sortilegio e che
era stata la sua prigione per ventotto lunghi anni, e partire così
alla ricerca di suo figlio; invece ecco che ora si presentava un
nuovo ostacolo a separarlo ulteriormente dalla possibilità di
ritrovare Baelfire, che ormai sentiva vicinissima, troppo vicina per
arrendersi.
Da quando il
sortilegio si era spezzato, le giornate al negozio erano state
piuttosto tranquille, fatta eccezione per qualche irruzione da parte
di Regina o Charming.
Certo, anche quando
la città si trovava sotto la maledizione erano ben pochi i
coraggiosi, o i disperati, che osavano varcare la soglia del suo
banco dei pegni; ma da quando tutti avevano riacquistato la memoria,
l'aura di timore e rispetto che l'aveva sempre contraddistinto si
era, se possibile, ancor più accentuata.
Era ormai tardo
pomeriggio quando il campanellino della porta d'ingresso trillò
allegramente per annunciare l'arrivo di un visitatore.
L'uomo sbuffò
irritato e alzò gli occhi dalle pagine vecchie e ingiallite del
libro di magia che stava consultando. Odiava essere disturbato.
Scostò un poco la
tenda che separava il suo ufficio dal negozio vero e proprio, quel
tanto che bastò per scorgere l'ultima persona che si sarebbe
aspettato di vedere: Ruby Lucas.
Rumpelstiltskin,
non visto, osservò quella che nella Foresta Incantata era conosciuta
come Red Riding Hood, per via del mantello rosso che indossava
sempre.
Pochi erano al
corrente del fatto che quel particolare indumento fosse in realtà un
manufatto magico che impediva alla giovane di trasformarsi in lupo
durante le notti di luna piena.
Ovviamente
Rumpelstiltskin rientrava in quella ristretta cerchia, anzi, era
stato proprio lui a tesserlo e cucirlo con la stoffa ricavata dal suo
arcolaio.
Ricordava molto
chiaramente quando la nonna della giovane aveva stretto con lui un
accordo per poter fare in modo che la nipote fosse al sicuro dalla
sua stessa natura.
Granny sedeva davanti al fuoco nella
piccola casetta al limitare del villaggio nella quale viveva con la
nipotina, e si teneva la testa fra le mani.
Aveva sperato fino all'ultimo che
alla piccola fosse stato risparmiato il crudele destino che lei
stessa aveva patito; ma le sue speranze si erano rivelate del tutto
vane, perché anche la ragazzina aveva ereditato quella condanna,
proprio come sua madre prima di lei. Era un Lupo.
Spesso, fin da piccola, la bambina
aveva mostrato segni che la rendevano diversa dagli altri: aveva un
ottimo istinto, un'agilità fuori dal comune, un udito e un fiuto
sviluppatissimi...troppo per un normale essere umano.
Col tempo queste caratteristiche si
erano fortificate e la notte precedente Granny aveva assistito con
orrore alla prima vera trasformazione della nipote.
Fortunatamente la ragazzina aveva
perso conoscenza quasi subito e la mattina seguente si era
risvegliata un po' confusa ma totalmente ignara di cosa fosse
realmente accaduto.
Granny aveva passato l'intera
giornata a darsi della stupida per non aver voluto dare peso a quei
segnali, negando l'evidenza di una realtà troppo terribile da
accettare e trincerandosi per tredici anni dietro una flebile e
sciocca speranza che in fondo sapeva sarebbe stata brutalmente
infranta.
Si era scervellata tutto il giorno
per trovare una soluzione che impedisse alla natura animalesca della
nipotina di prendere il sopravvento su di lei.
Ma non c'era nulla che potesse fare:
il destino della fanciulla era segnato fin dalla nascita.
Ad un tratto la donna udì un
risolino acuto che spezzò la quiete della casetta, alzò lo sguardo
dalle fiamme del camino e si trovò di fronte uno strano essere
vestito di pelle e dal ghigno beffardo.
Se ne stava appoggiato al muro e si
guardava intorno con fare rilassato e forse perfino un po' annoiato.
Granny fece per prendere la balestra
che teneva sempre al suo fianco ma questa scomparve prima che potesse
afferrarla, per riapparire un secondo dopo nelle mani del folletto,
che sorrideva ancora, decisamente divertito dalla reazione di lei.
- Questa non ti servirà, dearie.
Sono qui per aiutarti. -
L'anziana donna si alzò dalla
poltrona e lo guardò con diffidenza: - Chi siete? -
Il sorrisetto di lui si allargò: -
Permettimi di presentarmi, dearie... - Così dicendo, allargò le
braccia e si esibì in un profondo inchino, fin troppo teatrale per
essere preso sul serio: - Rrrrumpelstiltskin. -
All'udire quel nome, Granny ebbe un
attimo di smarrimento.
Aveva sentito parlare di quell'uomo:
era noto come il “Signore Oscuro”. Si diceva fosse il mago più
potente di tutti i reami conosciuti, spietato, perverso e pericoloso,
con una grande passione per gli accordi, nei quali di solito traeva
vantaggio dalle disgrazie dei disperati che prometteva di aiutare.
- Perché siete qui? - Chiese con
voce ferma ancorando i suoi occhi chiari a quelli di lui, che nulla
avevano di umano e che scintillarono di un guizzo divertito a quella
domanda.
- C'è bisogno di chiederlo, dearie?
Sono qui per tua nipote, ovviamente. -
Lo sguardo di Granny corse alla
porta chiusa della stanza in cui la ragazzina dormiva, poi si posò
nuovamente sul folletto.
- Nessuno può aiutarla: è un Lupo
dalla nascita e non si può cambiare la natura. - Sussurrò piano
come se temesse che la fanciulla potesse sentirla, preoccupazione del
tutto fondata considerando l'eccezionale udito della fanciulla.
Rumpelstiltskin annuì
dstrattamente: - Certo, dearie, certo; ma se ci fosse un modo per
impedire la trasformazione? -
La donna lo guardò, scettica: - E
voi potreste farlo? Potreste far sì che non si trasformi in lupo
durante le notti di luna piena? -
Il Signore Oscuro rise e fece
apparire dal nulla un bellissimo mantello damascato con cappuccio, di
un colore rosso acceso, piegato con cura.
- L'ho cucito personalmente. Se tua
nipote lo indosserà durante i Giorni del Lupo, la metamorfosi verrà
bloccata. -
Granny non si fidava affatto di
quell'essere, ma se c'era anche solo la minima possibilità che
funzionasse...doveva tentare. Era l'unico modo.
- Non sono una stupida; so bene che
ogni cosa ha un prezzo per voi. Cosa volete in cambio? -
Rumpelstiltskin agitò la mano con
noncuranza: - Oh, una sciocchezza dearie! L'unica cosa che dovrete
fare tu e tua nipote per ripagarmi, sarà offrire riparo e aiuto ad
una giovane fuggitiva dalla pelle candida come la neve e lunghi
capelli neri come ali di corvo, quando sarà il momento. È
fondamentale. -
Granny trovò che fosse una
richiesta molto bizzarra, ma sicuramente esaudibile a fronte di ciò
che l'Oscuro le stava offrendo.
- Abbiamo un accordo? - Chiese il
folletto, senza abbandonare il ghigno.
La donna annuì e allungò una mano
per prendere il mantello.
Rumpelstiltskin ghignò di nuovo con
aria soddisfatta, poi scomparve in una nube purpurea.
Granny si rigirò l'indumento tra le
mani: era morbido al tatto e molto leggero, senza dubbio si trattava
di un oggetto incredibilmente raro e prezioso, oltre che imbevuto di
una potente magia.
Il giorno seguente l'avrebbe
immediatamente fatto indossare alla nipote.
Rumpelstiltskin si
riscosse da quel ricordo così lontano eppure così vivido e chiaro,
e tornò a spiare la ragazza da dietro la tenda.
Ruby era
notevolmente cambiata da quando il sortilegio si era spezzato: i
vestiti indecentemente succinti e provocanti erano stati sostituiti
da un paio di jeans rossi aderenti, stivali con un tacco basso e
spesso, e una giacca di pelle nera e lucida, la cui zip semiaperta
lasciava intravedere una t-shirt bianca decorata con alcune stampe
color grigio raffiguranti, giustappunto, la silhouette di un lupo
nell'atto di ululare alla luna.
Anche il trucco,
solitamente molto marcato e pesante, ora si era drasticamente
ridotto.
La studiò senza
fretta mentre si aggirava per il negozio con aria nervosa; il suo
sguardo frugava febbrilmente ogni angolo del locale: sembrava proprio
che stesse cercando qualcosa in particolare e Rumpelstiltskin aveva
anche il forte sospetto di sapere di cosa si trattasse.
Alla fine si decise
ad uscire dal retrobottega con calma, appoggiandosi al bastone.
- Posso aiutarla,
signorina Lucas? - Domandò educato.
Lei si voltò
immediatamente e gli si avvicinò a grandi falcate, appoggiando le
mani sul bancone e chinandosi in avanti verso di lui: - Mi serve,
Gold. Devi darmelo! -
Rumpelstiltskin
riconobbe la paura e l'ansia che trasparivano dai suoi occhi chiari.
- Mi dispiace
dearie, ma non so proprio di cosa tu stia parlando. - Ribatté
pacato, abbandonando il registro formale.
- Il mio mantello!
Tra una settimana inizieranno i giorni del lupo. - Disse Ruby, con
una fremente nota di urgenza ed esasperazione nella voce.
- E perché sei
così convinta che ciò che cerchi si trovi qui, nel mio negozio? -
La ragazza sospirò,
spazientita: - Perché hai portato qui tutti gli oggetti del nostro
mondo, oggetti che appartenevano agli abitanti della Foresta
Incantata. -
Rumpelstiltskin si
permise un lieve sorrisetto compiaciuto davanti alla verità di
quelle parole, ma, anche volendo, non avrebbe potuto esaudire la
richiesta della lupacchiotta.
- Be', mi dispiace,
dearie, ma il tuo prezioso mantello rosso non è mai stato in mio
possesso. Temo che dovrai cercarlo altrove. - Replicò con calma.
Ruby cercò di
cogliere la più piccola traccia di menzogna o inganno dietro al velo
impenetrabile di quegli occhi castani, eppure il suo istinto le
diceva che, almeno in quell'occasione, l'uomo era sincero,
inoltre sapeva fin troppo bene che quando si ha l'istinto di un lupo
è consigliabile seguirlo.
Girò sui tacchi e
uscì dal negozio a passo spedito, senza aggiungere parola.
Rumpelstiltskin
osservò la porta richiudersi dietro di lei, mentre il campanellino
trillava di nuovo.
Era vero; non aveva
più rivisto il mantello rosso da quando era stato scagliato il
sortilegio e non aveva idea di dove si trovasse in quel momento.
In ogni caso,
quella faccenda non lo riguardava così come non lo riguardavano i
guai della giovane Lucas; aveva cose ben più importanti a cui
pensare, così tornò nel suo ufficio e si rimise al lavoro.
Da Stria93:
Bentrovati, meraviglie!
Avevo buttato giù una bozza di questa breve OS circa un secolo fa,
ma non mi soddisfaceva pienamente e così l'ho abbandonata a se
stessa, fino alla settimana scorsa quando, in pieno blocco dello
scrittore, ho deciso di provare a sistemarla e a renderla almeno
degna di essere pubblicata.
Nella 2x07 Ruby afferma di aver cercato il suo mantello anche al
banco dei pegni di Gold e così mi è venuta l'idea per questo
missing con annesso un piccolo flashback nella FTL.
Nella prima stagione, Granny dice a Snow che il mantello di Red è
stato fatto da un mago; non scende nei dettagli, ma io ho sempre
immaginato che avesse stipulato un accordo con Rumpelstiltskin, anche
se forse si tratta solo di una mia fantasia.
Spero che questa shot vi sia piaciuta, in caso contrario vi prego di
perdonarmi ma ultimamente l'ispirazione mi ha davvero voltato le
spalle. :(
A voi l'ardua sentenza! A presto; un bacione! <3