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Autore: MC_Outlaw    29/11/2013    3 recensioni
Le vicende qui sono narrate dopo Twilight's Kingdom e anche dopo gli Equestria Girls. Quando un essere oscuro attacca Equestria, Celestia non può fare nulla e, come lei, neanche gli spiriti degli Elementi, almeno per il momento. Per questo decide di spedirli in un'altra dimensione, permettendogli di combattere di nuovo un giorno. Il giorno è arrivato
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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Una mattina come tante altre nella città di XXX. Sono venti alle 6, ma per quanto sia presto, Sabrina deve svegliarsi a quest'ora se vuole avere il tempo di prepararsi per prendere l'autobus delle 7 e un quarto e arrivare a scuola in tempo. E diversamente da molti altri ragazzi della sua età, non vede l'ora di iniziare la Terza Superiore dopo tre mesi di vacanze estive. Quindi spegne la sveglia quasi nello stesso momento in cui suona, salta giù dal letto e si dirige in bagno per rendersi presentabile. Apre il rubinetto del lavandino e si da una sciacquata con dell'acqua gelida, giusto come sveglia aggiuntiva, e si guarda allo specchio

Controlla che i suoi occhioni viola siano ripuliti da ciò che la notte le ha portato, si aggiusta i capelli viola e porpora, si da una lavata ai denti e in meno di dieci minuti è già tornata nella propria stanza per vestirsi con dei normalissimi blue jeans ed una maglietta bianca con sopra la firma della sua scrittrice preferita, J.K. Rowling, celebre per la saga di romanzi di Harry Potter di cui lei è stata attratta fin dal primo scritto. Prende la sua cartella e facendo attenzione a non svegliare i genitori tornati solo la sera passata dal lavoro come Guardie Notturne scende le scale e va dritta in cucina, per mangiare qualcosa nei 20 minuti che le restano, fantasticando su ciò che potrà accaderle

Sabrina \Mi chiedo chi saranno i miei nuovi compagni di classe. Tutti quelli dell'anno scorso sono andati in altre specializzazioni...in ogni caso, erano solo delle scimmie brave solo a fare casino. L'unica che mi mancherà un po' sarà Giorgia, ma troverò sicuramente altri amici\

Addentato l'ultimo pezzo di croissant, vede che mancano 5 minuti all'arrivo dell'autobus, ma dato che ha la fermata appena a due passi da casa non si preoccupa di perderlo. Ma sono pur sempre cinque minuti e gli autobus hanno dei tempi tutti loro, quindi indossa un giubbotto leggero, visto che non fa ancora eccessivamente freddo, si mette la cartella a tracolla ed esce di casa

 

Sull'autobus continua a guardare fuori dalla finestra, cercando di ignorare il baccano fatto dai ragazzini delle medie che sono già carichi il primo giorno. Era da tre mesi che non sentiva tutto questo vociare e che non si svegliava così presto, così tanto tempo che però sembra essere solo il giorno prima. Il viaggio lo ricorda bene avendolo fatto fin dal primo anno, per questo anche guardare fuori in attesa dell'arrivo la annoia un po'

 

La fermata è esattamente davanti alla scuola, quindi appena si accorge di essere li davanti esce dallo stato di catalessi in cui era finita e scende dal mezzo, per poi dirigersi subito all'entrata e prendere posto il più vicino possibile alle scale sopra le quali il preside tenterà di parlare agli studenti. Tenterà, perché anche chiedendo il silenzio non si riuscirà probabilmente a capire nulla. A quanto pare non è la prima ad arrivare, infatti all'entrata ci sono anche una decina di ragazzi entrati per riscaldarsi dal freddo. Mano a mano che i minuti passano, entra sempre più gente, fino a quando l'intera stanza non è piena e gli ultimi arrivati devono stare sulla soglia d'uscita. Tutti gli insegnanti iniziano a radunarsi dietro al leggio del preside, mentre il suddetto si prepara a parlare

Preside ”Benvenuti a tutti all'anno scolastico 2013/2014, è un piacere ved...”

Il resto del discorso viene quasi del tutto eclissato dal vociare, ma la cosa sembra non toccare minimamente il preside che va avanti a parlare anche se nessuno lo ascolta, almeno fino a quando non inizia a chiamare i ragazzi di ogni classe. Sabrina sa già che sarà nella 3 E.M. e quando sente il nome della classe scatta sul posto aspettando il suo nome, ma dato che il suo cognome è Tramonto sa che probabilmente sarà una delle ultime

Preside “La prossima classe sarà la 3 E.M., appena sentirete il vostro nome avviatevi assieme al Professor Paolo Cuordrago”

Al suo fianco si piazza un uomo grosso quanto una porta vestito elegantemente in completo grigio, con dei capelli a taglio Mohawk verde che non calzano per niente con il viso, che sembra quello di un ragazzo per di più che non ispira nessun timore

Preside “Barbara Archetto”

La prima che sale le scale è una ragazza con degli occhi viola chiaro e una pettinatura corta che, per quanto a Sabrina sembri tinta, potrebbe anche essere naturale che abbia i capelli dei colori dell'arcobaleno. Indossa una felpa grigia con una tasca unita al centro e dei pantaloni da ginnastica

Preside “Francesco Dellocchio”

Detto il nome, sale un ragazzo quasi più piccolo di lei per quanto riguarda il fisico, dei capelli a spazzola marroni e degli occhi che non riesce a vedere per via degli occhiali da sole che porta, inutili dato che il sole non c'è ancora, ma pensa che siano solo per fare il figo. Oltre a quelli indossa una maglietta a maniche corte nera e un paio di jeans strappati sulle ginocchia

Preside “Loretta Diamante”

Ora sale una ragazza che non le era passata inosservata neanche prima, con gli occhi blu e i capelli viola chiaro divisi in due e arricciolati a dovere. Ma non è quello che l'ha fatta notare, quanto piuttosto lo splendido vestito indossato, un vestito verde chiaro a maniche lunghe con da ogni manica all'ascella un velo di seta e una gonna con dei ricami rappresentanti degli strani ideogrammi, entrambi particolari che, per quanto palesemente fatti a mano, le davano comunque un tocco di classe

Preside “Chiara Farfalla”

Timidamente, sale le scale una ragazza con gli occhi verdi acqua e dei capelli rosa chiari, alcuni dei quali le coprono il volto. Indosso porta un maglione azzurro a maniche lunghe e dei jeans. La cosa che lascia Sabrina stupita è il fatto che si metta lontana dai ragazzi che l'hanno preceduta e che guardi per terra, come se fosse intimorita

Preside “Jackie Mela”

La ragazza cambia completamente dall'aspetto di chi la precedeva. Occhi verdi e capelli lunghi e biondi tenuti insieme da un elastico rosso, indosso una camicia bianca a quadretti rossi con dei jeans marroni definibili tranquillamente da cowgirl, specie se associati al cappello texano appeso al collo

Preside “Diana Torta”

Diana “Eccomi!”

Saltellando, sale le scale e saluta tutti i ragazzi già presenti una ragazza con gli occhi azzurri e dei capelli rosa che sembrano quasi esplosi tanto sono vaporosi. Indossa una maglietta a mezze maniche azzurra e dei jeans corti, ma non la riesce a vedere ferma per molto tempo dato che salta da una parte all'altra a parlare con i cinque suoi nuovi compagni di classe

Preside “Sabrina Tramonto”

Finalmente anche lei sente il suo nome e si avvia vicino ai suoi nuovi compagni, che le fanno un rapido saluto con la mano dato che ancora non si conoscono bene, tutti eccetto Diana che le si getta incontro

Diana “Piacere di conoscerti Sabrina! Io sono Diana e anche se ti conosco da 5 secondi so già che sarai simpaticissima!”

Sabrina “Ehm...grazie...Diana”

Intanto nota che il preside sta trafficando tra i fogli delle classi, per poi fare cenno ad un professore di avvicinarsi. Dopo uno scambio di parole sottovoce, ricomincia a chiamare gli studenti

Preside “Bene, ora passiamo alla 3 F.A”

I ragazzi restano un attimo sorpresi e quello in occhiali da sole si fa avanti

Francesco “Preside, scusi ma...siamo solo in sette. Dov'è il resto della classe? Saremo di più immagino”

Preside “Invece no. A quanto pare, quando hanno fatto le classi, hanno messo solo voi sette in questa. Lo so, è strano, ma probabilmente aggiungeremo degli studenti più avanti nell'anno”

Diana “Ma come? E io che speravo di fare tante nuove amicizie...oh beh, fa lo stesso, ora conosco sei nuove persone!”

Loretta “Peccato davvero...io speravo di trovare dei bei ragazzi, invece c'è solo lui e non è neanche il massimo...tutti quelli che conoscevo li hanno messi in altre classi!”

Francesco “Lieto di piacerti eh...non vi coosco ma spero che non siate tutte simpatiche come lei”

Sabrina “Ah...quindi voi non vi conoscete già tra di voi? Intendo dire, non siete mai stati in classe insieme con nessun altro della nostra classe?”

Gli altri sei si scambiano dei rapidi sguardi per vedere se si ricordano l'uno con l'altro

Jackie “Io è la prima volta che vedo tutti voi”

Gli altri annuiscono per dare la stessa risposta, anche Chiara nella sua timidezza

Sabrina \Perché fare una classe con così pochi studenti e che tra l'altro nemmeno si conoscono? Certo che il servizio di organizzazione quest'anno è scadente\

Paolo “Beh dato che siamo tutti qui direi che è il momento di andare in classe”

Gli alunni annuiscono e si mettono a seguire il professore, diretto ad una rampa di scale

 

Paolo “La nostra classe sarà al secondo piano. Il mio nome ve l'hanno già detto, ma ve lo ripeto, sono Spike Cuordrago e sarò il vostro insegnante di Inglese. Per ora non vi serve sapere altro, ma se avete domande fatemele”

Chiara “Ehm...io...io ne avrei una...non aveva detto di chiamarsi Paolo?”

Paolo “Certo. E io che ho detto? Paolo Cuordrago. Ma avrai tempo per impararlo, non c'è bisogno di essere precipitosi”

Nessuno sembra farsi troppe domande sull'errore di nome. Ancora non lo conoscono, i motivi possono essere tanti, ed è solo il primo giorno come ha appena detto loro il professore. Quindi lo continuano a seguire, arrivando finalmente alla loro classe, una di quelle classi messe negli angoli di corridoio, la 228. E come tutte le classi nell'angolo, le pareti sono piene di scritte e disegni, scrostate di colore su ogni parete, senza nessun arredamento se non i banchi, la lavagna e la cattedra e con le finestre talmente tristi che non danno neanche all'esterno ma sul tetto dell'aula di ginnastica al pian terreno, alta due piani. Una volta entrati, il professore si batte un pugno sulla mano

Paolo “Santa guacamole! Ho dimenticato il registro in ufficio alunni, vado a prenderlo e torno!”

Una volta uscito, Sabrina viene come colpita da un fulmine

Sabrina \Quelle parole...dove le ho già sentite?\

Mentre lei pensa, Barbara prende e si siede ad un banco sbuffando

Barbara “Certo che sono stati degli infami con noi...siamo un terzo di una classe normale e ci mettono in una stanzetta schifosa come questa?”

Francesco “Forse è solo provvisorio...”

Loretta “Già, o forse eravamo in troppi e si volevano disfare di noi...sette studenti in più che occupano solo spazio. E poi lo avete visto il professore? Mi sembrava più fumato che altro...”

Jackie “Bell'inizio di anno, eh? Se però vediamo il lato positivo, può solo migliorare”

Diana “E allora cerchiamo di essere positivi!”

 

Passano i minuti inesorabili, fino a quando non diventano dieci, poi quindici, infine Barbara non ce la fa più

Barbara “Ma dove accidenti è finito il professore? Quanti ci vuole a prendere uno stupido registro?!”

Sabrina “Calmati, magari non era in ufficio alunni”

Barbara “Già, o magari è vero che ci hanno abbandonati e che passeremo così il resto di quest'anno! Io vado dal preside e gliene dico quattro!”

Sabrina “Aspetta, è solo il primo giorno, non...”

Barbara ““Non” cosa?! Non andare a dire al preside di metterci in una vera classe? Perché questa se non l'hai notato non è una classe, è una schifezza! Non c'è nulla, fuori fa schifo, dentro fa schifo, non c'è neanche un appendino dove mettere i giubbotti!”

Diana “Forse si possono mettere dentro quell'armadietto!”

Gli altri sei si voltano verso di lei, con facce stranite, dato che quando erano entrati le uniche cose non attaccate alle pareti erano sedie, banchi e cattedra, più la lavagna a muro. Eppure è li, un armadietto lucente, che da quanto è pulito e lucido sembra assolutamente non avere nulla a che fare con tutto il resto dell'aula

Francesco “Ok...questo è strano...sono io l'unico che non l'aveva visto?”

Jackie “Veramente non l'avevo visto nemmeno io...”

Loretta “Lo...apriamo?”

Nella stanza, dopo quelle parole, cade per un attimo uno strano silenzio, come di preoccupazione per le possibili risposte. E dopo essersene accorta, Barbara cerca di sbrogliare la strana aria di tensione avvicinandosi e sbraitando

Barbara “Ma che vi prende a voi altri?! È solo un armadietto, di che avete paura? Che esca fuori un mostro pronto a divorarci?”

Con un solo gesto lo apre, rivelando ciò che c'è all'interno. Un essere molto simile ad un orso, grosso il triplo di lei e con dei tentacoli viola al posto del braccio destro e dell'occhio destro. Dopo essersene tutti accorti ed aver assimilatola cosa, l'unica cosa naturale da fare in quel momento è una sola

Tutti “AAAAAAAGH!”

Il mostro, prima di procedere oltre, piazza davanti a se il tentacolo, che si apre come una rosa e spruzza in tutta la stanza un gas violaceo. I ragazzi tossiscono un po', poi Francesco grida

Francesco “TUTTE FUORI DI QUI, PRESTO!”

 

Senza farselo ripetere due volte, le sei ragazze e in seguito il ragazzo scappano fuori dalla stanza e seguono il corridoio, fermandosi nell'aula subito dopo per avvertire tutti e chiedere aiuto, ma la trovano vuota. Pensando che siano in un'altra stanza, passano alla seguente ma trovano vuota anche quella, come quella dopo ancora e quella dopo ancora

Loretta “Ma dove sono tutti?!”

Sabrina “Pensiamo a noi per adesso! Sta arrivando!”

Guardando indietro, vedono che effettivamente l'orso le sta raggiungendo di corsa e quindi riprendono la loro fuga, ma la situazione si fa ancora più assurda quando, davanti a Jackie e Sabrina, si apre una voragine larga tutto il corridoio in cui gli altri cinque precipitano perché troppo vicini. Anche Sabrina ci scivola dentro, ma riesce ad aggrapparsi ad una sporgenza ed al braccio di Jackie, scampata perché ultima tra di loro

Sabrina “Ti prego, aiutami, non lasciarmi cadere...”

Ha quasi le lacrime agli occhi, sotto di lei non si vede nulla se non un fumo nero impenetrabile e dietro di loro l'orso che ancora le insegue. Jackie cerca rapidamente una via d'uscita e quando l'occhio le cade sulla voragine sotto di lei dice a Sabrina

Jackie “Molla la presa”

Sabrina resta sconvolta dalle sue parole

Sabrina “Come “Molla la presa”?! Se cado io...”

Jackie “Non ti succederà nulla, fidati”

Sabrina “Ma io...non voglio...ho paura....”

Jackie “Lo so, ho paura anche io...però se vuoi salvarti devi buttarti. Fidati di me, quello che ti dico è la pura verità”

Un lampo passa di nuovo nella mente di Sabrina, come la sensazione avuta prima con il professore. E quel lampo la spinge a fidarsi di Jackie, quindi molla la presa e si lascia cadere gridando. Benché inutilmente, dato che appena sotto la nebbia oscura si trova il pavimento del primo piano della scuola. Quando si accorge di essere salva, vede la compagna scendere con un salto e la ringrazia con lo sguardo

 

Jackie “Non siamo ancora al sicuro, quell'affare scenderà sicuramente qua sotto!”

I diretti interessati del discorso annuiscono e ricominciano la loro fuga riprendendo da un piano più in basso, quando sentono dietro di loro un'enorme oggetto cadere a terra. Proprio l'orso, che appena ritrovati i suoi obiettivi ruggisce e si strappa un tentacolo dal braccio per poi lanciarlo davanti ai suoi obiettivi. Il tentacolo stancato si contorce un po', prima di iniziare a rigenerare ciò che si è staccato da lui, il corpo dell'orso si ricrea e da un solo tentacolo nasce un secondo mostro, anche se più piccolo del suo compagno, infatti è grosso quanto i ragazzi ma pur sempre spaventoso

Sabrina “E adesso?”

Barbara “Questo è piccolo...forse lo abbattiamo?”

Loretta “Certo cara...vai avanti tu”

Barbara “P-Perché io?”

Loretta “Perché è una tua idea, o sbaglio?”

Barbara “Ma...io l'ho solo buttata li...”

Intanto, Chiara osserva la bestia davanti a loro che non ruggisce e non si agita, ma che sembra molto tranquillo ed inizia ad avvicinarsi a lui

Jackie “Aspetta, che fai?!”

Chiara si ritrova proprio davanti alla bestia, che la fisse senza espressioni

Chiara “Potresti...farci passare, per favore?”

Il mostro la fissa per un po', poi si fa di lato e le mostra la via, spostandosi come Chiara gli ha chiesto. La cosa fa letteralmente cascare la mascella ai suoi compagni, che però approfittano della situazione e passano, mentre Chiara saluta il mostro e viene ricambiata. Sabrina rallenta un po' per parlarle

Sabrina “Come diavolo hai fatto?!”

Chiara “Oh...ecco...mi sono accorta che non aveva cattive intenzioni, voleva solo spaventarci. Bastava solo essere gentili, tutto qua”

Sabrina \Perché un mostro del genere dovrebbe fare qualcosa di tanto stupido come un mostro più piccolo di lui che serve solo a spaventare? Non ha senso...\

 

Poco più avanti al mostro, si para davanti a loro un bel problema. Il corridoio termina e si divide in quattro porte

Barbara “MA CHE DIAVOLO HA QUESTA SCUOLA CHE NON VA?!”

Jackie “Prima spariscono tutti e ora questa....”

Chiara “Dove passiamo?”

Jackie “Una porta vale l'altra, basta seminare quel coso”

Detto questo, si avvicina alla prima porta da destra per aprirla, ma come tocca la maniglia una violenta scarica elettrica le attraversa il corpo, paralizzandola e facendola gridare del dolore. Sabrina pensa e agisce all'istante, si leva una scarpa e grazie alla suola di gomma la colpisce alle braccia, senza ricevere corrente a sua volta e rilassandole i muscoli abbastanza velocemente da permetterle di staccarsi

Jackie “G-Grazie...”

Sabrina “Di nulla, mi hai aiutata prima ed ho fatto lo stesso...ora come stai?”

Jackie “Un po' stordita...”

Barbara “Accidenti, che bella idea che hai avuto, prendiamo una porta a caso e restiamoci secchi!”

Jackie si rialza in piedi e la fissa negli occhi

Jackie “Almeno ho proposto qualcosa da fare!”

Barbara “Bella proposta!”

Jackie “Non sei stata tu ad essere fulminata mi sembra!”

Barbara “E non voglio neanche che succeda!”

Jackie “Bene, allora resta a guardare, ora ne apro un'altra!”

Barbara “Perfetto, voglio proprio vedere in che altro modo ti farai del male!”

Francesco “ADESSO PIANTATELA!”

Le due si fermano quando il ragazzo alza la voce per farsi sentire

Francesco “Primo, non è il momento adatto per litigare! Secondo, quel coso si sta avvicinando e noi dovremmo aiutaci a vicenda e non stare a scannarci! Quindi ora NESSUNO farà niente da solo, sono stato abbastanza chiaro?!”

Più che il tono, è la sensazione di avere addosso uno sguardo pesante sotto a quegli occhiali da sole che le azzittisce

Francesco “Perfetto. Ora, c'è un modo molto semplice per capire qual'è la porta giusta e mi servirà il vostro aiuto per farlo”

Loretta “E sarebbe?”

Francesco “Le buttiamo giù. Meglio non toccare le maniglie se sono tutte come quella, quindi una spallata e via!”

Jackie e Barbara annuiscono e si affiancano a lui, poi con un solo colpo ci si avventano di peso e la fanno cadere a terra, rivelando un muro dietro di essa. Sabrina getta uno sguardo al resto della maniglia e vede che dietro è completamente liquefatta e arrossata

Sabrina “È sciolta dal calore...sicuramente ci saremmo ustionati una mano a toccarla”

Barbara “Proviamo l'altra! Uno, due...”

Barbara, Francesco e Jackie “ ...E TRE!”

Una decisiva spallata butta a terra la terza porta, stavolta rivelando il resto del corridoio

Jackie “Beccato! Ora andiamo!”

Mentre i sei continuano a correre, Sabrina si ferma ad osservare la quarta porta

Sabrina \Che ci sarà qui dietro...ah, sicuramente un altro muro\

Mentre lo pensa e passa avanti, sente come se la porta si aprisse, ma dato che inizia a rivedere l'orso pensa che sia meglio darsela a gambe invece di controllare

 

Una corsa senza ostacoli dopo, il gruppo si ferma a riprendere fiato

Jackie “Ci segue ancora?”

Chiara “Sembra di no...forse l'abbiamo seminato”

Diana “Se questo è il primo piano quello deve essere l'ufficio alunni! E forse il professor Cuordrago è li!”

Francesco “Non so...sembra sparita tutta la scuola. Probabilmente anche il professore...”

Diana “Tentare non costa nulla!”

Senza neanche il tempo di ricevere opinioni, apre la porte e mette la testa dentro

Diana “È QUI!”

La notizia coglie piacevolmente di sorpresa gli altri sei, che subito entrano nella stanza e vedono appunto il professore, girato di spalle che fissa il registro

Loretta “Oh grazie al cielo è qui! Non ha idea di cosa ci è successo in classe! C'era un mostro che ci inseguiva”

Paolo “Ma che strano...eppure il mostro...”

Il professore si volta di scatto, rivelando una faccia completamente sciolta ed in decomposizione

Mostro “...È PROPRIO QUI!”

La porta si chiude di scatto e i sette si ritrovano rinchiusi li dentro, con un altro mostro che adesso le ha messe all'angolo. Mentre osservavano senza fare nulla l'essere che si avvicinava, una risata in mezzo al gruppo stagliò il clima di terrore che si era creato

Diana “Hahahahaha...amico...hahaha...la tua faccia...la tua faccia è buffissima...hahaha...”

I presenti, mostro compreso, si fermano a guardare storto Diana, che sembra davvero divertita dalla situazione

Mostro “Non prendermi in giro, mocciosa! Sono spaventoso, lo so da me!”

Diana “Ma non è vero! Anzi, sembri simpatico!”

Mostro “SIMPATICO...IO?!”

Diana “Si!”

Dalla reazione del mostro ora si aspettano qualsiasi cosa, o forse quasi qualsiasi cosa

Mostro “...davvero pensi che io sia simpatico...?”

Diana “Certo, perché non dovrei?”

Mostro “Da dove vengo io, tutti mi prendono in giro perché dicono che assomiglio ad una pizza di fango...”

Diana “Non devi dargli ascolto, non si giudica la gente dall'aspetto, infatti anche se assomigliassi ad una quattro stagioni penso che ti troverei lo stesso simpatico”

Mostro “Hehe...grazie...”

Diana “Di nulla. Allora..siamo amici?”

Mostro “Certo!”

Mentre dice, questo, però, il suo corpo a partire dai piedi inizia a dissolversi

Mostro “Oh...sembra che il mio periodo di evocazione sia finito. Forse ci rivedremo, spero presto”

Sabrina “Evocazione? Di che stai parlando?”

Mostro “Non posso dirvelo, sappiate solo che state andando bene. Vi sarà chiarito tutto più avanti!”

Le ultime parole, prima di sparire in una nuvola di polvere

Jackie “È...sparito per davvero?”

Sabrina “Così sembra...ma cos'era?”

Diana “Non lo so, ma ha detto che ci rivedremo, quindi forse ce lo dirà lui!”

Barbara “Speriamo non troppo in fretta...ehi, la porta si è aperta!”

Loretta “Ottimo! Andiamo via, prima di avere altri brutti incontri!”

Uscendo dalla stanza, vedono che l'orso le ha quasi raggiunte, quindi si voltano verso una rampa di scale in discesa, apparse da chissà dove, e senza farsi domande sull'apparizione improvvisa scendono di corsa

 

Appena oltre la scalinata, si piazza davanti a loro un altro muro

Sabrina “Dannazione! Siamo in trappola!”

? “Ooh, ma che vedono i miei occhi, delle belle ragazze!”

Cercando di capire la provenienza della voce, si voltano tutti in ogni direzione

? “Sono davanti a voi”

Alzano lo sguardo e vedono che è proprio il muro ad aver parlato quando notano dei mattoni che si spostano e dei piccoli occhi in cima ad entrambi agli angoli

Sabrina \Bene, ora c'è anche un muro che parla...mi sembra di essere al circo\

Muro “So cosa volete, passare nel corridoio che c'è dietro di me, ho indovinato?”

Jackie “Esattamente!”

Muro “Va bene, ma per passare chiedo un piccolo pedaggio”

Barbara “Come?! E quanto vorresti?”

Muro “Oh, niente soldi ...no, quello che chiedo sono ciocche di capelli”

La richiesta assurda lascia i sette in un silenzio imbarazzante

Muro “Non pensate male di me, è solo che le fibre dei capelli sono il mio nutrimento e quello delle ragazze è il migliore, mentre quello dei ragazzi che mi danno di solito è immangiabile...gli uomini non hanno cura dei propri capelli”

Tutti \E come non pensare male, sei un muro parlante che chiede dei capelli per spostarsi...\

Il muro, facendo ruotare un mattone, rivela un paio di forbici

Muro “Datemi ognuna di voi una ciocca di capelli e potrete passare!”

Nonostante la richiesta assurda, sapendo di essere alle strette non possono che accettare. La prima è Chiara, che si taglia una bella ciocca dei suoi capelli rosa e la mette in un altro mattone ruotato del muro, che subito gira

Muro “Uuh, per questi capelli sento solo aromi naturali...puoi passare”

Il muro subito ruota su se stesso a 360 gradi, trascinando Chiara con se e ritornando senza. Capendo che sarà quello il modo in cui passeranno, è Barbara che la segue, tagliandosi una ciocca di capelli dai sette colori

Muro “Uhm...questi sembrano quelli di un ragazzo...ma si sente che sono trattati quasi bene, quindi puoi passare”

Barbara “Ehi, come sarebbe a dire...”

Viene azzittita dalla rotazione del muro, che la trascina oltre di se. Seguono a lui anche Sabrina, Jackie e Diana, fino a quando non è il turno di Loretta, che prende le forbici pronta a separarsi dai propri capelli per andare avanti, ma si rende conto di una cosa. I capelli di Francesco non andranno mai bene, il Muro non lo farà passare se non gli vengono dati dei capelli di ragazza

Loretta “Ascolta...se ti dessi i miei capelli anche per lui, ti andrebbe bene?”

Muro “Forse...però, una sola ciocca a testa non mi basta. I tuoi sembrano i meglio curati tra quelli dei tuoi amici, quindi...voglio almeno la metà di quelli che hai!”

La richiesta la lascia basita, addirittura metà dei capelli che ha? La richiesta per, la fa ragionare, è meglio il proprio aspetto oppure salvare qualcuno?

Francesco “Non sei obbligata, io in qualche modo me la caverò”

Loretta “Cosa vorresti fare, restare indietro mentre noi scappiamo?”

Francesco “Eh? No, è che...”

Loretta “E allora vieni qui”

Un gesto secco e la metà di capelli, la metà di destra, vengono recisi per intero dalle forbici e dati in pasto al muro

Muro “lo sapevo, sono i più buoni della giornata! Prego, passate pure”

Anche loro due vengono trasportati dall'altra parte del corridoio, ritrovandosi assieme al resto dei propri compagni

Sabrina “Bene, ora possiamo...aspetta...Loretta! Quanti capelli gli hai dato?!”

Loretta “Abbastanza da permettere a Francesco di passare”

Francesco “Non so come ringraziarti...”

Loretta “Non c'è n'è bisogno, l'avrei fatto per chiunque altro...e poi questi li ho persi ma ricresceranno, invece perdere un amico è molto peggio”

Jackie “La cosa è molto bella...ora però andiamocene, questo è il piano terra, manca poco all'uscita e io non vedo l'ora di andarmene”

Sabrina “Giusto. Sbrighiamoci!”

 

Come detto da Jackie, l'uscita è a pochi passi da loro. Pochi passi ed un'altra voragine, che li separa dal portone d'ingresso

Sabrina “E adesso? Come passiamo oltre?”

Barbara “Posso andare avanti io, faccio atletica leggera, non avrò problemi ad attraversare la voragine”

Chiara “E noi?”

Barbara “Andrò a chiamare aiuto, voi nascondetevi finché non torno”

Sabrina “Mi sembra l'unica via possibile”

Dato che la proposta era stata accolta, Barbara prende la rincorsa, fa un saltello sul limite della voragine e con un salto avvitato in lungo atterra perfettamente in piedi dall'altra parte del buco, quindi scappa in direzione della porta, ma si ferma appena sta per mettere un piede fuori

Barbara \...non posso lasciarli così...potrei non tornare in tempo con gli aiuti\

Si volta per cercare qualcosa che possa fare da ponte e vede una delle sculture poste all'ingresso della scuola, una delle quale consiste in una lastra di metallo leggera e liscia, abbastanza resistente da far passare tutti

Barbara “Se mai mi scoprissero sicuramente mi espellerebbero dalla scuola...ma in questo momento preferisco fregarmene”

La giovane atleta, convinta delle sue azioni, solleva la lastra di metallo e la appoggia da una parte all'altra della voragine

Barbara “EHI VOI! SBRIGATEVI A PASSARE!”

Gli altri, che già cercavano un posto per nascondersi, si voltano e vedono una via di fuga più rapida, che attraversano senza esitare

Sabrina “Questa è la scultura preferita del vice preside...lo sai cos'è successo all'ultimo studente che l'ha toccata?”

Barbara “Si, ma a quello penseremo poi...non me la sentivo di abbandonarvi, quindi anche se mi dovessero espellere dalla scuola mi potrò ritenere soddisfatta”

 

Finalmente tutti e sette corrono verso l'uscita, convinti di essere in salvo. Ma non è così. Davanti all'entrata, a terra, si materializza un varco rosso dal quale fuoriesce l'orso, bloccandogli la strada. Ora sono di nuovo nei guai, perché non possono tornare indietro dopo tutto ciò che è successo

Loretta “Oh no...ora cosa facciamo?”

L'orso si avvicina ringhiando e mostrando le zanne e mentre cercano tutti una via di fuga Sabrina si piazza davanti a loro

Jackie “Che fai?!”

Sabrina “Non preoccuparti. Quell'orso non ci farà nulla”

Francesco “Come “Non ci farà nulla”? Ci ha inseguiti per tutta la scuola!”

Sabrina “È vero. Però...ho ripensato a tutto quello che è successo. Ripensa al mostro che si è creato dal suo tentacolo, come poteva essere pericoloso se gli è bastato chiedergli di spostarsi? Invece, il mostro che abbiamo trovato in Ufficio alunni e il muro parlante...secondo me erano collegati all'orso e lo hanno aiutato”

Chiara “Ma non ci hanno fatto nulla, anzi il muro ci ha anche permesso di passare”

Sabrina “Perché l'obiettivo dell'orso non era fermarci, ma solo metterci alla prova”

Barbara “Non ti seguo più...perché un coso come quello vorrebbe metterci alla prova? E per cosa poi?”

Sabrina “Io...non ve lo so dire. Però ne sono sicura. Quello che ci è capitato oggi, non so come, ma mi ha fatto scattare qualcosa, una specie di ricordo lontano...che riguarda tutti noi. E mi ha fatto capire...no, non capire, ma ricordare che noi siamo legati da qualcosa fin da sempre. Sembra una stupidaggine, ma è così”

Poi si rivolge al mostro

Sabrina “Ora, se vuoi far del male ai miei compagni...dovrai prima vedertela con me”

L'orso si ferma, con in volto un'espressione indefinibile, poi una voce gutturale esce dalle sue fauci

Orso “Si, il tuo titolo di Principessa dell'Amicizia è totalmente meritato. E per quanto il resto degli Elementi non ricordino ancora, ci sarà tempo anche per quello. Per adesso, tornate dove eravate prima, così che i vostri amici possano spiegarvi ogni cosa”

Sabrina “Cosa vuoi dire?”

In un attimo, la vista di tutti loro si annebbia e tutti e sette cadono svenuti

 

? “...rina...Sabrina...apri gli occhi...”

Sabrina “Eh...?”

Si risveglia, e vede i suoi sei compagni di classe attorno a lei

Sabrina “Dove...dove siamo?”

Barbara “Sembra che siamo tornati in classe”

Sabrina “Cosa? E l'orso?”

Paolo “È tornato da dove è arrivato”

Appena sentono e vedono il professore, subito si riempiono di gioia

Sabrina “Professore Cuordrago! Finalmente! Prima noi...”

Paolo “Si, lo so, mi cercavate...e non sapete per quanto tempo io ho cercato voi”

Appena Sabrina alza lo sguardo, vede che il professore ha le lacrime agli occhi e sorride

Paolo “Twilight...non sai quanto mi sei mancata...”

Si getta addosso a Sabrina, stringendola in un abbraccio mentre le lacrime gli rigano il viso

Sabrina “Professore...che-che sta facendo?!”

Paolo “Adesso vi spiegherò tutto...ma prima ci sono altre persone che vi vogliono rivedere! Ragazze!”

Dalla porta entrano altre tre persone, tre giovani donne, dall'aspetto tutte intorno ai 25 anni. La prima ha gli occhi arancioni, i capelli rossi chiari tenuti insieme da un grande fiocco rosa e dei vestiti molto simili a quelli di Jackie con l'unica differenza della camicia a quadretti verdi, la seconda ha gli occhi porpora, i capelli corti fucsia e indossa un vestito nero a mezze maniche con il disegno di un cavallino rampante su uno stemma azzurro, mentre la terza ha gli occhi verdi, i capelli lilla e bianchi a sbuffi e un vestito a maniche lunghe bianco con una gonna dello stesso colore

Paolo “Non credo vi ricordiate di loro...lei è Rosa” gli dice indicando la ragazza con il fiocco ” lei è Gemma” dice indicando la ragazza con la gonna “ e lei è Lulù” dice indicando infine la terza delle ragazze ”ma questi sono solo i loro nomi in questa dimensione, per confondersi meglio...in realtà si chiamano Applebloom, Sweetie Belle e Scootaloo. E presto vi ricorderete anche di loro”

Rosa “Sorellona...ti ho ritrovata finalmente” dice a Jackie con gli occhi lucidi

Gemma “Credevo di averti persa per sempre...” dice rivolgendosi a Loretta, anche lei con gli occhi lucidi

Lulù “Adesso sono più forte...ma non voglio più perderti...nonostante tu non sia mia sorella, vederti sparire è stato terribile” rivolta invece a Barbara

Sabrina “Ma di che state parlando?”

Paolo “Adesso vi spieghiamo tutto e poi ci metteremo alla ricerca dei vostri Elementi...perché ormai solo gli Elementi possono salvare Equestria dalle tenebre”

 

 

 

 

 

L'inizio di una storia che avevo in mente da tanto tempo...Bella a tutti ragazzi, qui MC Outlaw. La storia è appena iniziata ma spero che solo l'inizio vi sia piaciuto. In ogni caso, è appunto solo l'inizio, la vera storia inizierà dal prossimo capitolo, questo lo possiamo considerare il prologo degli eventi, eventi "creati" dalla mia mente poco sana...ed i più attenti avranno notato che il tutto è molto simile all'odissea passata dalle Mane nella Everfree Forest per trovare gli Elementi dell'Armonia, con giusto l'aggiunta del Character Extra. Magari a qualcuno potrebbe non piacere che la storia è narrata "a copione" come mi hanno detto, ma volevo provare a farne una così...e devo dire che mi ci trovo parecchio bene. Quindi...al prossimo capitolo!

EDIT: Revisionata con la fine della S4, enjoy!

MC Outlaw

(Qui di seguito il link all'autobiografia di Francesco Dellocchio alias Francy Sunglass http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1663042&i=1)

   
 
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